Ⓐ ANARCOPEDIA
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Benvenute/i su Anarcopedia
Benvenute/i su Anarcopedia: un cantiere aperto, un progetto per lo sviluppo di una enciclopedia finalizzata a chiarificare teorie e pratiche del movimento anarchico nel suo complesso, ma anche a porsi in sé come esperienza anarchica di azione diretta.
Infatti, è innegabile che le nuove generazioni formino la propria coscienza politica anche attraverso i contenuti disponibili in rete: gioca quindi un ruolo fondamentale, non solo per la propaganda ma anche per il futuro della cultura libertaria, la capacità di rispondere immediatamente e con chiarezza alle domande che i naviganti pongono ai motori di ricerca, superando quei luoghi comuni che, prestando il fianco all'informazione di Stato, da sempre mistificano il pensiero anarchico e allontanano preziose risorse ed energie umane (alcuni facili esempi: anarchia come caos o come anomia, cioè assenza di regole; anarchia come ideologia, accanto a quella marxista o liberale; anarchia come utopia, cioè irrealizzabile per definizione; anarchia come anticamera della violenza).
Al tempo stesso, Anarcopedia non dimentica il sapere impresso sulla carta ed anzi si offre come base per l'approfondimento, strumento su cui è possibile trovare, per ogni argomento e in ogni singola voce, una vastissima quantità di titoli (molti dei quali liberamente scaricabili), testi anche illuminanti e comprensibili da tutti, ma fuori dalla grande distribuzione, della cui esistenza spesso vengono a conoscenza soltanto gli "addetti ai lavori" attraverso la consultazione dei cataloghi informatizzati delle biblioteche.
Essendo questa una wiki, chiunque può aggiungere nuove pagine (compatibili con la filosofia anarchica del progetto) o modificare le pagine esistenti (per incominciare ad editare le pagine è sufficiente cliccare sul tasto richiesta account posto in alto a destra, oppure, più semplicemente, cliccare qui). Al momento Anarcopedia conta 2 371 articoli in corso di elaborazione o già realizzati.
È disponibile una lista degli articoli creati di recente e una guida per i nuovi contributori, utile per orientarsi all'interno dell'enciclopedia.
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Ⓐ IN VETRINA
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L'uomo in rivolta è un saggio di Albert Camus che riflette sulla differenza fra rivolta e rivoluzione. Camus approda a un concetto di rivolta che dall'individuo va verso la collettività. La rivolta dà una nuova interpretazione all'essere umano: «mi rivolto, dunque siamo». Ma se si ammette una realtà e un pensiero senza mediazioni, si tradisce la realtà in nome della dismisura assolutistica e totalitaristica (declinata come rivoluzione e nichilismo). La realtà, invece, è multiforme e dotata di mille sfumature, che non si possono semplificare e banalizzare in visioni assolute. Al contrario, il "pensiero meridiano" (la pensée de midi) a cui giunge l'intellettuale francese si fonda sul concetto di misura greco (l'armonia, la proporzione e il limite erano infatti alla base dell'estetica e dell'etica greche e la giustizia, nel pensiero arcaico, era legata all'idea di equilibrio e μέτρον [mètron]): in questo pensiero si coniugano, equilibrandosi, la ragione e il sapere visionario dell'immaginazione creativa. È proprio la coscienza di vivere all'interno del limite ciò che, secondo Camus, abbiamo smarrito e che dovremmo ritrovare («la rivolta è essa stessa misura»): ideali come la giustizia e la libertà sono realizzabili a condizione di perdere il loro carattere assoluto, trovando un limite nel confronto dell'una con l'altra. Libero da pregiudizi e ideologie, Camus intende la libertà politica come legata alla rivolta contro ogni forma di conformismo e alla necessità di spirito critico nei confronti di ogni sistema politico. Qualsiasi attività umana, anche una politica che abbia di mira l'eguaglianza sociale, non può risolversi totalmente in prassi, ma deve essere sempre accompagnata dalla riflessione e dalla contemplazione. Solo recuperando il momento della riflessione l'uomo può perdere l'aspirazione al potere assoluto, riconciliandosi con il mondo circostante e riconquistando la dignità nella sua interezza.
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