Ⓐ ANARCOPEDIA
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Benvenute/i su Anarcopedia
Benvenute/i su Anarcopedia: un cantiere aperto, un progetto per lo sviluppo di una enciclopedia finalizzata a chiarificare teorie e pratiche del movimento anarchico nel suo complesso, ma anche a porsi in sé come esperienza anarchica di azione diretta.
Infatti, è innegabile che le nuove generazioni formino la propria coscienza politica anche attraverso i contenuti disponibili in rete: gioca quindi un ruolo fondamentale, non solo per la propaganda ma anche per il futuro della cultura libertaria, la capacità di rispondere immediatamente e con chiarezza alle domande che i naviganti pongono ai motori di ricerca, superando quei luoghi comuni che, prestando il fianco all'informazione di Stato, da sempre mistificano il pensiero anarchico e allontanano preziose risorse ed energie umane (alcuni facili esempi: anarchia come caos o come anomia, cioè assenza di regole; anarchia come ideologia, accanto a quella marxista o liberale; anarchia come utopia, cioè irrealizzabile per definizione; anarchia come anticamera della violenza).
Al tempo stesso, Anarcopedia non dimentica il sapere impresso sulla carta ed anzi si offre come base per l'approfondimento, strumento su cui è possibile trovare, per ogni argomento e in ogni singola voce, una vastissima quantità di titoli (molti dei quali liberamente scaricabili), testi anche illuminanti e comprensibili da tutti, ma fuori dalla grande distribuzione, della cui esistenza spesso vengono a conoscenza soltanto gli "addetti ai lavori".
Essendo questa una wiki, chiunque può aggiungere nuove pagine (compatibili con la filosofia anarchica del progetto) o modificare le pagine esistenti (per incominciare ad editare le pagine è sufficiente cliccare sul tasto richiedi utenza posto in alto a destra, oppure, più semplicemente, cliccare qui). Al momento Anarcopedia conta 2 394 articoli in corso di elaborazione o già realizzati.
È disponibile una lista degli articoli creati di recente e una guida per i nuovi contributori, utile per orientarsi all'interno dell'enciclopedia.
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Ⓐ IN VETRINA
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«In segno di sfida» di Giorgio Pratolongo
Copertina di In segno di sfida di Giorgio Pratolongo.
«La felicità che mi era sempre stata negata, avevo il diritto di viverla»: avvolte nella leggenda, le parole di Jules Bonnot hanno attraversato un secolo di storia, facendosi manifesto di ribellione e rifiuto senza compromesso di qualunque ingiustizia commessa in ogni tempo, a ogni latitudine. Perché la Banda Bonnot non fu solamente il primo gruppo di espropriatori a utilizzare l'automobile per compiere le rapine ai danni di banche e ricchi possidenti. Le azioni della Banda, infatti, avvenivano sempre di giorno, alla luce del sole, per amplificare il loro reale scopo: spaventare i detentori dell'ordine costituito e irridere i suoi custodi, affinché fosse chiaro come nulla è immutabile, tantomeno ciò che di brutto regola da sempre il mondo che viviamo. Ma chi era veramente Jules Bonnot? E cosa pensavano, come vivevano e cosa fu a spingere lui e i suoi sodali, tutti figli di operai, osti e ciabattini, a rifiutare il proprio destino sociale per passare all'azione? Le matite di Giorgio Pratolongo cercano la risposta nei bassifondi di Parigi, insieme a gente come Raymond "La Science" Callemin, Octave Garnier, Édouard Carouy, André Soudy, Eugène Dieudonné, René Valet, Étienne Monier... i bandits tragiques protagonisti della grande epopea della Banda Bonnot: una vicenda la cui sorte ha senz'altro beffato i giudici e la polizia, restando libera per sempre.
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