Citazioni sulla guerra

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  • Si crede di morire per la patria, e si muore per i capitalisti. (su un muro al confine franco-tedesco, Prima guerra mondiale)
  • Guerra significa obbedienza cieca, sconsiderata stupidità, brutale insensibilità, sfrenata distruzione e irresponsabile massacro. (Alexander Berkman)
  • Questi assassini, questi ladri, si fanno un nome. Raggiungono i gradi più alti, diventano senatori, vengono coperti di decorazioni, e qualcuno arriva perfino ad avere un monumento. Sono “eroi della guerra”. Senza la guerra non salirebbero. Senza la guerra rimarrebbero ignoti. Se uccidessero e rubassero fuori dal mondo guerresco sarebbero ritenuti assassini feroci e ladri volgari. (Camillo Berneri)
  • Ho speso 33 anni nei Marines, la maggior parte del mio tempo facendo l'impiegato di alta classe per grandi affari, per Wall Street e banchieri. In breve, ero un malvivente per il capitalismo. (Smedley Butler, U.S. Marine Corps)
  • La guerra è un racket. Lo è sempre stata. È possibilmente la più vecchia, più facilmente redditizia, certamente la più cruenta. È l'unico scopo internazionale. Ed è l'unica in cui i profitti sono stimati in dollari e perdite di vite. (Smedley Butler, U.S. Marine Corps)
  • Se i miei soldati cominciassero a pensare, nessuno rimarrebbe nelle mie file. (Federico II di Prussia)
  • Ovviamente, la gente non vuole la guerra. Perché mai un contadino pezzente dovrebbe rischiare la vita in guerra quando il massimo che ne può ottenere è tornare alla sua fattoria tutto intero. La gente comune non vuole la guerra; né in Russia, né in Inghilterra, né in America, e per quello neanche in Germania. Questo è ben chiaro. Ma, dopo tutto, sono i capi della nazione a determinarne la politica, ed è sempre piuttosto semplice trascinare la gente dove si vuole, sia all'interno di una democrazia, che in una dittatura fascista o in un parlamento o in una dittatura comunista... La gente può sempre essere condotta a ubbidire ai capi. È facile. Si deve solo dirgli che sono attaccati e accusare i pacifisti di mancanza di patriottismo e di esporre il Paese al pericolo. Funziona allo stesso modo in qualunque Paese. (Hermann Goering, dai verbali del processo di Norimberga)
  • ... a colui che osserva lo svolgimento delle epoche storiche la guerra si presenta come un'attività degli stati che è propria della loro essenza. (Bertrand de Jouvenel, On Power)
  • Scioperate contro la guerra, perché senza di voi nessuna battaglia può essere combattuta! Scioperate contro le granate, i gas, le bombe e tutti gli altri oggetti di morte! Scioperate contro i preparativi di morte e distruzione di milioni di esseri umani! Non siate stupidi ed obbedienti schiavi di un esercito distruttivo! Siate gli eroi di un esercito costruttivo! (Helen Keller)
  • La caserma è la stalla del gregge patriottico. Esce da lì un bestiame che è pronto a formare il gregge elettorale." (A. Libertad)
  • L'esercito è una scuola, soprattutto. È questo il suo compito di tutti i giorni: educare, persuadere, plasmare, convincere, abituare. Abituare a sopportare i soprusi, ad obbedire senza discutere, ad accettare le umiliazioni sol che provengano da uno che sulla manica della giacca ha un pezzo di stoffa in più." (Agostino Manni)
  • Nessun povero bastardo ha mai vinto una guerra morendo per il proprio paese. L'ha vinta, facendo sì che altri bastardi morissero per il loro paese. (George S. Patton, U.S. Army)
  • I poveri vanno alla guerra, a combattere e morire per i capricci, le ricchezze e il superfluo di altri. (Plutarco)
  • Non è una strana cecità da parte nostra insegnare pubblicamente le tecniche di guerra e premiare con medaglie quelli che risultano essere gli assassini più abili? (Marchese de Sade)
  • Tutti i governi, con una sfacciataggine sorprendente, hanno sempre affermato e affermano che i preparativi militari e le guerre stesse sono necessarie per mantenere la pace. (Lev Tolstoj)
  • La guerra è un massacro fra uomini che non si conoscono a vantaggio di uomini che si conoscono ma eviteranno di massacrarsi reciprocamente. (Paul Valéry)
  • Una Grande Guerra lascia il Paese con tre eserciti: un esercito di mutilati, un esercito di lutti e un esercito di ladri. (proverbio tedesco)
  • Considero la parola guerra un anacronismo (Augusto Masetti)
  • La rivoluzione è una grande distruttrice di uomini e di caratteri. Consuma i valorosi e annienta i meno forti. (Lev Tolstoj)
  • Non solo i vivi sono uccisi in guerra. (Isaac Asimov)
  • Occorre buttare di sella l'eroe guerresco, rompendo i cartelloni della storiografia convenzionale. Questi assassini, questi ladri, si fanno un nome. Raggiungono i gradi più alti, diventano senatori, vengono coperti di decorazioni, e qualcuno arriva perfino ad avere un monumento. Sono "eroi della guerra". Senza la guerra non salirebbero. Senza la guerra rimarrebbero ignoti. Se uccidessero e rubassero fuori dal mondo guerresco sarebbero ritenuti assassini feroci e ladri volgari. (Camillo Berneri)
  • Mentire: attività che si svolge copiosamente prima delle elezioni, durante la guerra e dopo la caccia. (Otto von Bismarck)
  • Nel momento in cui si dichiara la guerra [...] le masse [...] si convincono che loro l'hanno desiderata. Allora le masse, con l'eccezione di pochi scontenti, iniziano ad essere soggette ad un regime, forzate, disarticolate in tutta la loro vita e convertite in una fabbrica solida di distruzione [...] Una sensazione di gran ringiovanimento invade le classi significative della società, un nuovo sentire la loro importanza nel mondo [...] L'opinione pubblica [...] si converte in un blocco solido [...] La guerra è la salute dello stato. Automaticamente pone in movimento, attraverso la società, quelle forze irresistibili di uniformità, di cooperazione appassionata col governo per esercitare coercizione sui gruppi minoritari e sugli individui che sono carenti di questo ampio senso del gregge... (Randolph Bourne)
  • La guerra è la condizione salutare dello Stato. Essa attiva in maniera automatica in tutta la società quelle forze irresistibili a vantaggio del conformismo, del cooperare appassionatamente con il governo al fine costringere all'obbedienza i gruppi minoritari e gli individui a cui manca il senso del branco. (Randolph Bourne, The State)
  • Il disordine ha già salvato la vita a migliaia di individui. In guerra basta spesso la più piccola deviazione da un ordine per portare in salvo la pelle. (Bertolt Brecht, Dialoghi di profughi)
  • Da un importante studio effettuato in tempo di guerra è emerso chiaramente che, per ottenere i migliori risultati, alle persone con un basso livello educativo, va presentata solo una versione di un fatto o di un argomento. Una presentazione bipartisan invece, influenza in maniera molto più efficace le persone con un livello culturale più alto e, in generale, chi inizialmente aveva assunto riguardo a quel particolare punto di vista una posizione contraria. (Alex Carey)
  • Partimmo in mille per la stessa guerra / questo ricordo non vi consoli / quando si muore, si muore soli. (Fabrizio De André, Il testamento)
  • Nessuna guerra di qualunque nazione, in ogni era, è stata dichiarata dal popolo. (Eugene V. Debs)
  • Io odio la guerra come può odiarla solo un soldato che l'ha vissuta, come uno che ha visto la sua brutalità, la sua inutilità, la sua stupidità. (Dwight D. Eisenhower)
  • Lo Stato in guerra si permette tutte le ingiustizie, tutte le violenze, la più piccola delle quali basterebbe a disonorare l'individuo. Esso ha fatto ricorso, nei confronti del nemico, non solo a quel tanto di astuzia permessa, ma anche alla menzogna cosciente e voluta, e questo in una misura che va al di là di tutto ciò che si era visto nelle guerre precedenti. Lo Stato impone ai cittadini il massimo di obbedienza e di sacrificio, ma li tratta da sottomessi, nascondendo loro la verità e sottomettendo tutte le comunicazioni e tutti i modi di espressione delle opinioni ad una censura che rende la gente, già intellettualmente depressa, incapace di resistere ad una situazione sfavorevole o ad una cattiva notizia. Si distacca da tutti i trattati e da tutte le convenzioni che lo legano agli altri stati, ammette senza timore la propria rapacità e la propria sete di potenza, che l'individuo è costretto ad approvare e a sanzionare per patriottismo. (Sigmund Freud)
  • La guerra va bene per gli ufficiali militari, per gli ambiziosi, per gli aggiotatori... per il potere esecutivo... Questa decisione scioglie da ogni altra preoccupazione, non si deve più nulla al popolo, quando gli si dà la guerra. (Maximilien de Robespierre)
  • La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa ottenere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere. (Mayer Amschel Rothschild)
  • Mostratemi un posto dove l'uomo si assassina in massa, apertamente, vi mostrerò un governo alla testa della carneficina. (A. Bellegarigue)