William Godwin

Da Anarcopedia.
(Reindirizzamento da Godwin)
Jump to navigation Jump to search
William Godwin in un ritratto di Henry William Pickersgill (particolare)

William Godwin (Wisbech, Gran Bretagna, 3 marzo 1756 - Londra, 7 aprile 1836) è stato un pensatore e teorico inglese, considerato da alcuni "solo" un precursore dell'anarchismo e da molti altri il primo vero anarchico della storia, le cui idee influenzarono il movimento anarchico inglese e mondiale.

Biografia

Nato il 3 marzo 1756 a Wisbech, nella contea di Cambridge, William Godwin è figlio di John, un pastore anglicano dissidente (tra il 1778 e il 1882) che sognava di portare il figlio sulla sua stessa strada filosofica-religiosa.

Gli anni dell'educazione

Assai introverso ma intellettualmente precoce, Godwin frequenta la Hoxon Academy, una scuola dissidente religiosa, fino al 1778. All'età di 11 anni, era l'unico allievo di Samuel Newton (discepolo di Robert Sandeman), un uomo descritto da William come un «piccolo tiranno... simile a un macellaio in pensione, pronto tuttavia a viaggiare per cinquanta miglia per il piacere di ammazzare un bue». [1]

Dopo un breve periodo di attività come ministro calvinista a Ware, Stowmarket e Beaconsfield, si appassiona alle letture degli illuministi francesi (in particolare John Locke, David Hume, Voltaire, Helvétius, d'Holbach, Diderot e, soprattutto, Rousseau) che in breve lo porteranno ad allontanarsi dalla vita religiosa a cui il padre l'aveva destinato. [2] Dal punto di vista religioso passerà gradualmente dal calvinismo al deismo, al socinianesimo [3] ed infine all'agnosticismo e all'ateismo dell'illuminismo radicale.

Formazione politico-filosfica

Trasferitosi a Londra nel 1783, si avvicina all'ala sinistra del partito whig (partito politico inglese che si opponeva ai Tories e nel XIX secolo fu sostituito dal Partito liberale), ma è la rivoluzione francese per quanto non gradisse alcuni aspetti violenti e coercitivi, ad emozionarlo e ad ispirargli l'opera filosofica Inchiesta sulla giustizia politica pubblicata nel 1793, contenente i principali elementi politico-economici degli ideali libertari. Intanto partecipa attivamente ai dibattiti della Costitutional Society e la sua casa diviene un punto di riferimento per molti intellettuali dell'epoca, tra cui William Wordsworth, Samuel Taylor Coleridge, Walter Scott ecc.

Nel 1794 appare il suo romanzo, Così va il Mondo, o le Avventure di Caleb Williams, che lo renderà particolarmente popolare a causa delle opinioni politiche e sociali incentrate sull'oppressione sociale dell'individuo e la conseguente critica dello Stato.

Vita familiare

Intanto, la sua prima moglie, Mary Wollstonecraft, aveva pubblicato nel 1792 il saggio Rivendicazioni dei diritti delle donne, divenendo un'antesignana del femminismo. Il rapporto con la moglie sarà il felice incontro tra due spiriti libertari, che avevano ato scandalo, prima quando Mary Wollstonecraft era rimasta incinta pur non essendo ancora sposata e poi per essere andati a vivere in case separate. D'altronde Godwin era stato esplicito nel suo Political Justice, dove si era dichiarato favorevole all'abolizione dell'istituto matrimoniale.

Il loro rapporto terminerà tragicamente nel 1797 con la morte della donna qualche giorno dopo la nascita della loro figlia Mary (Mary Shelley, diventerà una scrittrice famosa, l'autrice del romanzo Frankenstein).

Rimasto vedovo, sceglie di adottare la prima figlia della moglie, Fanny, nata da una precedente relazione con l'americano Gilbert Imlay. Pur essendo contrario all'istituzione matrimoniale, nel 1801 si risposa con Mary Jane Clairmont, che aveva già due figli, che gli darà un altro figlio: William.

L'isolamento a causa delle sue idee

Godwin ritratto da James Northcote (1802, particolare)

Le idee politiche di Godwin avranno un'influenza determinante su molti autori; l'elemento cardine del suo pensiero è la “ragione”, convinto com'era che il popolo non dovesse essere abbandonato a sé stesso poiché altrimenti sarebbe stato vittima della superstizione religiosa e dell'autorità dei governi. Per Godwin solo l'educazione e l'istruzione avrebbero potuto sviluppare la “ragione”, ma questi avrebbero potuto esplicarsi in maniera completa solo entro una società libera e egualitaria.

Convinto assertore di una concezione pedagogica antiautoritaria e libertaria, incentrata sul rapporto paritario tra docente e allievo, nel 1805 fondò con la moglie una casa editrice per bambini, la Juvenile Library, che pubblicò opere come Mounseer Nongtongpaw (attribuita a Mary Shelley) e Tales from Shakespeare di Charles Lamb, oltre ad altre opere di Godwin stesso scritte sotto lo pseudonimo di Baldwin. Godwin però non riusciva a rientrare delle spese e per questo è costretto ad indebitarsi a tal punto da dover mettere fine all'esperienza della casa editrice.

Pur non definendosi apertamente anarchico, anche perché in quel periodo il termine anarchico aveva assunto una connotazione più dispregiativa che mai, auspicò l'abolizione dello Stato e la sua riorganizzazione in piccole comuni che chiamava “parrocchie” (un'anticipazione di circa ottant'anni delle “communes rivoluzionarie”).

Le sue idee radicali e rivoluzionarie, per quanto non violente, limitano il suo cerchio d'amicizie e gli creeranno non pochi problemi finanziari (questi termineranno in tarda età con la concessione di una piccola pensione), ma nel romanzo San Leone egli spiega consapevolmente che critici dello status quo sono destinati a dover affrontare affrontare l'ostilità della società.

Nel 1820, pubblica Saggio sul principio della Popolazione, scritto che doveva confutare le teorie di Malthus sulla sovrappopolazione. Le sue ultime opere sono Storia del Commonwealth Inglese, dal suo Inizio alla Restaurazione del Re Carlo II e Pensieri sull'Uomo, la sua Natura, le sue Produzioni e le sue Scoperte, nel quale afferma che dovrebbe esser compito primario dell'istruzione quello di incoraggiare lo sviluppo delle capacità intrinseche di ogni individuo.

Continuamente perseguitato dalla stampa conservatrice che lo aveva ridotto quasi alla miseria con i suoi continui attacchi, William Godwin muore a Londra il 7 aprile 1836.

Godwin è stato sepolto con la moglie Mary Wollstonecraft e a fianco alla figlia Mary Shelley nel Sagrato di Bournemouth.

Pensiero

La firma di William Godwin

La giustizia politica

«L'Inchiesta sulla giustizia politica e sulla sua influenza sulla morale e sui costumi moderni» (Enquiry Concerning Political Justice and its Influence on Modern Morals and Manners), comunemente conosciuta col titolo di Giustizia politica, è un saggio del 1793 che delinea la sua filosofia politica ed in qualche modo anticiperà molte idee anarchiche del XIX e XX secolo.

Godwin cominciò a delineare l'idea di stesura del libro dal 1791, immediatamente dopo la pubblicazione dell'opera di Thomas Paine Rights of Man in risposta al saggio di Edmund Burke Reflections on the Revolution in France (1790). In questo saggio Godwin definisce la giustizia come «la somma dei doveri morali e politici» e mentre la politica divide, la Ragione, cioè l'esposizione logica e razionale, unisce inequivocabilmente. Inoltre, manifesta a più riprese il suo ottimismo rispetto a quello che lui ritiene l'inevitabile progresso dell'umanità guidata dalla ragione verso una maggiore giustizia ed uguaglianza sociale.

«L'opinione è il motore più potente che si possa portare dentro la sfera della società politica. La falsa opinione, la superstizione e il pregiudizio, sono stati finora i veri sostenitori dell'usurpazione e del dispotismo. L'inchiesta e il miglioramento della mente umana, stanno ora scuotendo al centro quei baluardi che hanno così a lungo tenuto l'umanità in schiavitù». [4]

Il radicalismo libertario

Godwin, all'epoca, fu un pensatore considerato estremista, tuttavia accanto ad alcuni concetti radicali (es. abolizione dello Stato) se ne affiancavano altri che oggi sarebbero da tutti considerati irreprensibili. Ecco alcuni esempi:

  • La gente dovrebbe essere giudicata soltanto per le proprie capacità.
  • La guerra è legittima solo per la difesa della libertà del proprio paese o di altri paesi.
  • Il colonialismo è immorale.
  • La democrazia è più efficiente di altre forme del governo, poiché permette a tutti di esprimere il proprio parere, piuttosto che centralizzare il potere nelle mani di un monarca. Tuttavia è necessario evitare che la maggioranza limiti la libertà alla minoranza.
  • È meglio che il governo stia vicino alla gente.
  • Gli individui dovrebbero aiutare coloro che ne hanno bisogno.
  • I criminali dovrebbero essere riabilitati.
  • Tutti devono avere la possibilità di esprimere giudizi dettati dalla propria coscienza senza che questi minaccino la sicurezza altrui.
  • La censura impedisce che la verità venga conosciuta e dovrebbe essere utilizzata solo quando viene messa in pericolo la libertà delle persone.

La pedagogia

Nuvola apps xmag.png Per approfondire, vedi pedagogia libertaria.
Ritratto di Clifford Harper.

Godwin, in opposizione alla concezione di Bakunin, secondo cui la libertà è una conquista da raggiungere e non un dato originario dell'uomo, ritiene che essa sia indipendente e talvolta opposta al processo storico, come esemplificato dal libro di A. Argenton La concezione pedagogica di un classico dell'anarchismo: William Godwin [5].

L'anarchico inglese, influenzato dall'illuminismo, bisogna quindi far appello alla ragione per la costruzione di una società nuova che raggiunga quello che, sempre secondo lui, è un dato originario dell'uomo: la libertà. Egli dà quindi grande importanza alla pedagogia, perché solo un'educazione integrale, cioè un'educazione che favorisca lo sviluppo armonioso di tutte le facoltà fisiche ed intellettuali dell'individuo, può creare le condizioni per formare un uomo libero in una società libera.

Anche nel suo libro più conosciuto, L'eutanasia dello Stato, egli dedica un intero capitolo alla questione educativa, in cui riporta che «la pedagogia moderna non solo corrompe il cuore dei nostri giovani con la rigida schiavitù cui li condanna, ma indebolisce anche la loro ragione, in primo luogo con l'incomprensibile gergo in cui vengono sommersi e in secondo con la scarsa attenzione concessa all'adeguamento degli obiettivi prefissati alle loro capacità (AS, p. 31). Ogni educazione è un dispotismo. È forse impossibile guidare il giovane senza introdurre in molti casi la tirannia dell'obbedienza implicita. "Vai là; fai questo; scrivi; alzati; coricati": forse sarà sempre questo il linguaggio usato dagli anziani con i giovani» [6].

Per combattere i mali dell'educazione ufficiale, Godwin si affida a una nuova pedagogia di stampo libertaria, fondata fonda su tre punti fondamentali, tutti affini con l'idea educativa di Tolstoj:

  1. pedagogia non coercitiva
  2. apprendistato spontaneo basato sulla motivazione naturale
  3. autonomia del bambino (il bambino è un essere in grado di pensare, ragionare e prendere decisioni)

Polemica tra Godwin e Malthus

Il 7 giugno del 1798, usciva in Inghilterra un libretto anonimo intitolato: "An Essay on the principle of population as it affects the future improvement of society, with remarks on the speculations of Mr. Godwin, M. Condorcet and other writers". Qualche settimana dopo si venne a sapere che l'autore era Thomas Robert Malthus (1766-1834).

Il libro era una polemica risposta a Jean Antoine de Condorcet (1741 o 1743-1794) e, soprattutto, all'anarchico inglese William Godwin, che aveva scritto, nel 1793, un libro intitolato: An inquiry concerning political justice and its influence on general virtues and happiness e, nel 1797, un altro saggio, Enquiry concerning Political Justice ("Indagine sulla giustizia politica"), in cui sosteneva che fosse possibile diffondere il benessere a tutta l'umanità tramite l'eliminazione del lusso, l'esplicarsi di un comportamento socialmente utile, l'uso della scienza a beneficio della società.

Malthus scrisse una nuova versione dei Saggi sui principi della popolazione, firmata questa volta, pubblicata nel 1803 (successivamente seguirono varie altre edizioni fino alla sesta pubblicata nel 1826).

Nel suo “Saggio” delinea un progressivo impoverimento della ricchezza dei popoli, perché, senza interventi estrinseci, mentre la ricchezza tende ad aumentare in proporzione aritmetica, la popolazione si accresce in proporzione geometrica, risultando così sempre maggiore lo squilibrio tra i beni prodotti e i consumatori: da qui la necessità di sempre maggiori interventi esterni (pubblici e privati) in economia.

Inoltre secondo Malthus il rapido aumento della popolazione inglese era dovuto all'eccessiva prolificità delle classi povere, che abbisognano dei, peraltro non generosi, contributi statali stabiliti dalla "Legge sui poveri" che Malthus proponeva di abolire per indurre i poveri a fare meno figli.

Godwin non rispose al saggio malthusiano se non quasi vent'anni dopo con la pubblicazione, nel 1820, di Of Population ("Sulla popolazione"), criticando con forza le deduzioni malthusiane sui tassi di crescita della popolazione, sulle riserve di cibo e la posizione filosofica, secondo la quale ogni miglioramento è inutile. Egli riteneva che il progresso tecnologico, una più equa distribuzione delle ricchezze e una diversa organizzazione sociale, sulla base dell'esperienza rivoluzionaria francese, avrebbero migliorato drasticamente le condizioni di vita della popolazione.

Note

  1. L'eutanasia dello Stato - antologia di scritti di Godwin, Prefazione, pp. 14-15
  2. L'eutanasia dello Stato - antologia di scritti di Godwin, Prefazione, pp. 13-14
  3. Il socinianesimo.
  4. Cit. in McCann, Enquiry Concerning Political Justice.
  5. La pedagogia libertaria di Godwin di Mirko Roberti.
  6. L'eutanasia dello Stato, p. 60

Bibliografia

  • William Godwin, L'eutanasia dello Stato, Milano, Elèuthera, 1997 (volume antologico degli scritti di Godwin a cura di Peter Marshall)
  • Giuseppe Gagliano, Utopia e antagonismo politico nella riflessione di Gerrard Winstanley e William Godwin, Roma, Aracne, 2013
  • Gianluigi Sassu, La ragione onnipotente. La Political Justice di William Godwin, 2008 (tesi di laurea)
  • Martin Garrett, Mary Shelley, Londra, The British Library, 2002

Voci correlate

Collegamenti esterni