Comunismo libertario

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Carrara, 1945. Occupazione di Palazzo Del Medico da parte degli anarchici per installarvi la «Federazione Comunista Libertaria di Massa e Carrara»: «Ci siamo ispirati al glorioso Movimento Spagnolo della FAI il quale proclamava il Comunismo Libertario in ogni paese o città che occupava durante la guerra rivoluzionaria e perciò ci sembra più accessibile alle masse dei lavoratori questa precisazione, in termini economici, dell'Anarchia». [1]

In ambito anarchico ben tre filoni hanno assunto il termine «comunista» nelle proprie definizioni teoriche: comunismo libertario, anarco-comunismo e comunismo anarchico, oramai considerabili sinonimi. La più vecchia definizione di «comunismo libertario» fu di Sébastien Faure, ma è durante la fondazione della CNT spagnola (1909) che il termine fu usato per definire il programma dei comunisti anarchici spagnoli. Tale termine fu riutilizzato dalla CNT-FAI soprattutto per merito dell'elaborazione concettuale espressa da Isaac Puente durante la rivoluzione spagnola del 1936-39.

Testata de «il '94», giornale comunista libertario.

Definizione adottata dalla CNT-FAI

Nuvola apps xmag.png Per approfondire, vedi anarco-comunismo.
Isaac Puente Amestoy, «un medico rural».

«Il Comunismo Libertario è l'organizzazione della società senza Stato e senza proprietà privata. A questo fine non c'è bisogno di inventare nulla, né di creare nessun organismo nuovo. I nuclei organizzativi, attorno ai quali si riorganizzerà la vita economica futura sono già presenti nella società attuale: sono il sindacato e il municipii liberi. Il sindacato, dove oggi si raggruppano spontaneamente gli operai delle fabbriche e di tutti gli sfruttamenti collettivisti.

E il municipio libero, assemblea di antico lignaggio, in cui del pari spontaneamente si raggruppano i vicini dei paesi e dei villaggi e che offre un canale alla soluzione di tutti i problemi di convivenza nelle campagne.

Entrambi gli organismi, con norme federative e democratiche, saranno sovrani nelle loro decisioni, senza essere sotto la tutela di alcun organismo sovraordinato, bensì solo obbligati a confederarsi tra di loro per coazione economica degli organismi di riferimento e di comunicazione, costituiti in Federazioni di Industria.

Questi organismi assumono il possesso collettivo o comune di tutto quello che oggi è di proprietà privata e regolano in ogni località la produzione e il consumo, cioè la vita economica. L'associazione delle due parole (comunismo e libertario) indica anche la fusione di due idee: una collettivista, che tende a produrre un insieme armonico per il contributo e la cooperazione tra gli individui, e senza pregiudizio per la loro indipendenza; e l'altra individualista, che vuole garantire all'individuo il rispetto della sua indipendenza.

L'operaio della fabbrica, delle ferrovie o il manovale devono associarsi con i loro compagni, tanto per la migliore esecuzione quanto per la difesa dell'interesse individuale. In cambio, l'artigiano e l'operaio dei campi possono vivere con indipendenza e perfino bastare a sé stessi, se hanno una radicata tendenza all'individualismo.

Il sindacato rappresenta la necessità dell'organizzazione collettivista e il municipio libero interpreta meglio il sentire individualista del contadino» (Il Comunismo Libertario e altri scritti, di Isaac Puente).

Il comunismo libertario francese

George Fontenis, autore del Manifesto del comunismo libertario.

Daniel Guérin e Georges Fontenis sono stati due fra i più attivi nell'organizzazione di gruppi comunisti libertari. Il più originale fu Guérin, ammiratore tanto di anarchici come Proudhon, Max Stirner, Diego Abad de Santillán e del collettivista belga César de Paepe, quanto dello stesso Marx, della cui idea salvò alcuni aspetti che gli sembravano estremamente validi:

Guérin era convinto che la sintesi di marxismo e anarchismo, che inizialmente chiamò marxismo libertario ma poi definì comunismo libertario per non alienarsi le simpatie degli anarchici, potesse veramente interessare ai lavoratori «del marxismo autoritario degenerato o del vecchio anarchismo demodé e fossile», che potevano trovare in esso la chiave della loro emancipazione.

Non meno importante fu il lavoro di Georges Fontenis, spesso in collaborazione con lo stesso Guérin, organizzatore del gruppo segreto interno alla Fédération Anarchiste denominato Organisation Pensée Bataille, che poi confluì nella Fédération communiste libertaire, ed autore del Manifesto del Comunismo Libertario. Le basi comuniste libertarie poste da Guérin e Fontenis portarono alla nascita di molti gruppi, tra cui quello di Alternative Libertaire.

Note

  1. Estratto da «il '94» del 15 settembre 1945.

Bibliografia

Voci correlate

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