Municipalismo libertario

Da Anarcopedia.
Jump to navigation Jump to search

Il municipalismo libertario è il modello di società libertaria proposto dal comunista libertario ed ecologo sociale Murray Bookchin. Questo termine è utilizzato per definire un sistema politico nel quale le istituzioni libertarie, composte da assemblee popolari fondate sulla democrazia diretta e sull'autogestione, si uniscono per andare a formare una confederazione di libere municipalità che vanno a sostituire lo Stato-Nazione.

Politica municipalista

Bookchin modella questo concetto ispirandosi alle πόλεις (póleis) greche, ma si può ritrovare in esso anche la tradizione americana delle assemblee di villaggio. Questo principio secondo lui si può applicare sia in sperdute comunità rurali che nelle città più grandi, divise ovviamente in opportune "sezioni", l'importante è che il numero delle persone coinvolte resti sotto le 5.000. Infine, tali municipi libertari coopererebbero tra loro, anche grazie ad un uso appropriato della tecnologia, attraverso un coordinamento federativo, la cui macrounità è chiamata bioregione.

Con il progressivo ingresso dei municipi nella confederazione bioregionale si acuirebbe lo scontro con lo Stato-Nazione (Comune-Stato) e contemporaneamente si strapperebbe il controllo della vita economica alle grandi imprese private. A quel punto si svilupperebbe una società razionale, libertaria, ecologica, in cui il potere strutturale sarebbe in mano alle assemblee di democrazia diretta, animate da una cittadinanza attiva e vivace.

Egli ritiene che il concetto di lotta di classe debba essere allargato ad altri elementi che attraversano le classi: i problemi ecologici, i trasporti, la crescita demografica e economica, la qualità della vita ecc.

L'economia

Bookchin propone la municipalizzazione della proprietà (rifiutando la proprietà privata o la nazionalizzazione), in maniera che le terre e le attività imprenditoriali siano a disposizione della comunità (secondo le decisioni prese dalla libera assemblea). Secondo Bookchin l'autarchia economica è impossibile per una municipalità, egli quindi propone dei consigli confederati che organizzino gli scambi commerciali mediante la massima: «da ognuno secondo le sue possibilità a ognuno secondo i suoi bisogni».

Questa forma d'economia, definita economia partecipativa, è difesa e incoraggiata anche da altri autori e pensatori (es. l'economista Robin Hahnel).

Municipalismo e anarchia

Assemblea a Kronstadt (1921).

Il municipalismo libertario tenta, in sostanza, di allargare il conflitto capitale-lavoro a quello tra Comune-Stato, sviluppando le analisi dell'anarchismo proudhoniano (Pierre Joseph Proudhon proponeva la nascita di una federazione di comuni autonomi). Successivamente Michail Bakunin, riprendendo questa prospettiva, l'ha messa al centro dei programmi redatti nel decennio 1860-1870.

In quegli stessi anni queste idee si diffondevano tra gli oppositori di Napoleone III e della sua politica accentratrice in Francia, così nel 1871, quando la Prussia sconfisse la Francia e il governo napoleonico crollò, queste stesse idee erano già presenti e ispirarono la Comune di Parigi, che sorse dalle rovine del Secondo Impero. Dopo poche settimane di vita la Comune andò incontro a una fine disastrosa, eppure in tanti s'ispirarono al suo coraggioso esempio e considerarono la federazione di comuni autonomi il modello politico adatto per una società libera e autogestita. Il municipalismo libertario, come si può facilmente evincere, s'inserisce pienamente nell'ambito dell'anarchismo classico, sviluppando e rimodernando concetti cardine del pensiero anarchico: federalismo, autogestione, antiautoritarismo, lotta alla gerarchia ecc. Alcuni lo definiscono anche anarco-bio-regionalismo, proprio per sottolineare il valore centrale che ha, in questo sistema, il territorio inteso soprattutto dal punto di vista delle risorse naturali.

Il municipalismo libertario e l'ecologia sociale si rifanno esplicitamente al gradualismo rivoluzionario: sul terreno delle lotte sociali, sviluppano rivendicazioni per l'immediato con il chiaro intento di porre le basi per la costruzione di una società futura. Questo perché, secondo la Federazione Municipale di Base (FMB) di Spezzano Albanese, «una pratica libertaria [...] non si nutre di illusioni riformiste, né di una rivoluzione per la quale si attende l'esplosione come il raggiungimento di uno scopo, ma di una pratica gradualista rivoluzionaria che, trovando la sua forza nel conflitto, si sviluppa giorno dopo giorno, al di fuori delle istituzioni di potere, con delle strutture auto-organizzate e autogestionarie che, a partire dalle municipalità, prefigurano [...] la società dell'autogestione».

Esperienze pratiche

Esperienze in Kurdistan e Messico

Il movimento popolare curdo guidato dal PKK ha provato a costruire una società civile dal basso e secondo i principi del municipalismo libertario. La variazione ideologica, denominata confederalismo democratico si basa su un concetto sviluppato da Abdullah Öcalan nel 2005. [1]

Anche in Messico, soprattutto nel Chiapas, il movimento zapatista guidato dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale ha messo in piedi un sistema societario fondato sui liberi comuni tra loro federati.

L'esperienza di Spezzano Albanese

Nuvola apps xmag.png Per approfondire, vedi Federazione Municipale di Base.

Nel 1992 nel comune calabrese di Spezzano Albanese si è costituita la Federazione Municipale di Base con l'idea di portare avanti una proposta comunalista autogestionaria con il fine di costruire una rete di contropotere reale in grado di stimolare la comunità, «attraverso una metodologia di base e libertaria, verso la prospettiva dell'autogoverno municipale». «La FMB raggruppa i suoi associati non in base ad una ideologia politica specifica, alla razza, al sesso, alla religione, alle visioni filosofiche, bensì in quanto lavoratori, disoccupati, studenti, pensionati, cittadini. Le uniche discriminanti sono il metodo libertario e la prassi autogestionaria. La FMB non è un'organizzazione di parte e pertanto né si schiera e né scende in campo con proprie liste nelle campagne elettorali, mentre agli associati che coprono cariche pubbliche e dirigenziali in altre organizzazioni o si candidano alle elezioni non è permesso coprire cariche esecutive nella FMB». [2]

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni