Associazione Internazionale dei Lavoratori

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Simbolo adottato dalla Prima Internazionale

Il movimento operaio si sviluppò in Europa soprattutto nella seconda metà dell'800: in Inghilterra con le Trade Unions; in Francia con l'anarchismo proudhoniano; in Germania con le idee di Ferdinand Lassalle da cui nascerà l'Associazione generale degli operai tedeschi; in Italia con l'anarchismo Bakuniano.

La necessità di coordinare questi movimenti portò, nel 1864, alla nascita dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIL).

Premesse internazionaliste

Durante l'Esposizione universale del 1862, tenutasi a Londra, 200 operai francesi, delegati dai loro compagni di lavoro, s'incontrarono con i colleghi inglesi. Il 5 agosto i rappresentanti delle Trade Unions proclamarono tra l'altro: «Speriamo di trovare qualche mezzo di comunicazione internazionale e che un giorno si crei quella catena d'amicizia che deve unire i lavoratori di tutti i paesi». A questo i francesi risposero proponendo «di stabilire dei comitati operai per lo scambio della corrispondenza sulle questioni internazionali dell'industria». Nel 1863 gli operai londinesi organizzarono un meeting in favore della liberazione della Polonia; il 22 luglio i parigini inviarono 6 loro delegati; il trade-unionista Odger auspicava la promozione di congressi internazionali dei lavoratori per concordare la lotta contro il capitalismo. Nel settembre 1864 i francesi vennero nuovamente invitati a partecipare ad un convegno pro-Polonia.

La Prima Internazionale

Exquisite-kfind.png Vedi Prima Internazionale.

Il 28 settembre 1864 si aprì a Londra la cosiddetta Prima Internazionale socialista dei Lavoratori. A Saint Martin's Hall giunsero i tre delegati farncesi: Tolain, cesellatore, Perrachon, bronzista, e Limousin, nastraio, che esposero un progetto di associazione internazionale. Il congresso fu presieduto da Spencer Beesley, filosofo positivista. L'inglese Wheeler, dopo aver sentito il progetto francese, esposto da Tolain, presento la seguente risoluzione: «L'assemblea dopo aver sentito i nostri fratelli francesi [...] e dato che il loro programma può migliorare la situazione dei lavoratori lo accetta come base di un'organizzazione internazionale». La risoluzione fu approvata all'unanimità e vene nominato il Comitato (composto in gran parte da inglesi, ma anche francesi, qualche italiano e il tedesco Karl Marx) che avrebbe dovuto risiedere a Londra e che aveva il compito di redigere i regolamenti e fare opera propagandistica.

All'Internazionale aderirono inizialmente tutte le correnti della Sinistra europea, da Karl Marx agli anarchici e fino a Giuseppe Mazzini (1805-1872). L'Associazione diventò fuorilegge, dal 1871, in Francia, Spagna, Germania, Austria-Ungheria e Danimarca, ma si sviluppò, nonostante la repressione, in Spagna, Italia, Belgio.

In breve tempo si accuirono le divergenze tra gli internazionalisti e i mazziniani: nell'ottobre del 1866 Bakunin e Alberto Tucci pubblicarono La situazione italiana, un opuscolo in cui si analizzava la situazione politica nella penisola e si attacca violentemente lo statalismo mazziniano. Tuttavia, all'interno dell'Internazionale, i contrasti principali si ebbero tra marxisti ed anarchici. Entrambi rifiutavano lo Stato borghese, ma mentre i primi auspicavano l'“estinzione” dello Stato, che avrebbe necessitato di una “fase transitoria”, in cui si sarebbe concretizzata la “dittatura del proletariato”, gli anarchici puntavano ad un'azione diretta mirante alla disarticolazione e all'estinzione immediata dello Stato.

Il "Consiglio Generale", in cui Marx aveva un peso prima inaudito, convocò il quinto Congresso all'Aia (2-7 settembre 1872). La maggior parte dei delegati era marxista, e proveniente dal Belgio, dalla Svizzera, dall'Italia, dalla Germania, mentre erano quasi assenti i francesi e gli spagnoli (esponenti principali dell'anarchismo internazionale di quella fase storica). Proprio la mancanza dei delegati franco-spagnoli fece pesare la bilancia dalla parte dei marxisti. Allora gli anarchici accusarono Marx di avere convocato il Congresso in modo confusionario quanto bastava perché non arrivassero gli oppositori marxisti.

La maggioranza marxista ratificò l'espulsione degli anarchici dall'Internazionale operaia (all'ultimo Congresso del 1869 gli anarchici erano addirittura la maggioranza dei militanti europei!), poi il Congresso, formato adesso solo da marxisti, decise il trasferimento del Consiglio Generale a New York. Questa fu una decisione assolutamente insensata poiché l'Internazionale era presente essenzialmente in Europa.

Allontanati dall'Internazionale per le cospirazioni dei seguaci di Marx, gli anarchici, seguendo i suggerimenti dei loro "leader", decisero di costituire una Internazionale antiautoritaria.

Il 18 marzo 1871 scoppiò la rivolta della comune di Parigi, che secondo tanti fu il frutto concreto dell'esperienza dell'AIL, in cui confluirono le più diverse correnti socialiste: seguaci di Pierre Joseph Proudhon, di Saint-Simon, di Bakunin, di Marx ecc.

La Federazione anarchica del Giura il 15 settembre 1872 convocò un'assemblea a S. Imier (regione del Giura bernese in Svizzera), definendolo «un Congresso straordinario dell'Internazionale operaia» e si dedicarono ad organizzare, secondo la formula di Kropotkin, «la rivolta permanente mediante la parola, lo scritto, il pugnale, il fucile, la dinamite».

Due giorni dopo i marxisti convocarono una "Conferenza a Londra" (17-22 settembre 1872), in cui ribadirono che «l'Internazionale è il partito politico, centralizzato, della classe operaia, che opera in modo legalitario e parlamentare per estendersi nel proletariato, in vista dell'insurrezione che porterà alla dittatura del proletariato, alle nazionalizzazioni, al socialismo».

Il fallimento dell'esperienza di Parigi e i continui conflitti interni all'Internazionale portò il Consiglio generale (trasferitosi da New York a Filadelfia) alla decisione di sciogliere l'Internazionale (15 luglio 1876).

La Seconda Internazionale

Exquisite-kfind.png Vedi Seconda Internazionale.

Alla morte di Marx scoppiarono violente dispute tra le varie correnti socialiste. Nel 1889 si ricostituì, a Parigi, la II Internazionale, la quale esercitò, con l'istituzione a Bruxelles di un «un ufficio permanente», un ruolo di direzione dei vari movimenti socialisti europei tra cui il Partito Socialista Italiano, il Partito Laburista inglese e il Partito Socialdemocratico tedesco.

Gli anarchici provarono a rientrare nell'Associazione ma ne furono definitivamente espulsi nel 1896.

La II Internazionale fu dominata dagli esponenti dei socialdemocratici tedeschi, in particolare dallo scontro tra due discepoli di Engels: Kautsky e Bernstein. Karl Kautsky (1854-1938), rappresentante della ortodossia” marxista, proclamò l'inevitabile «bancarotta del modo di produzione capitalistico» e la conseguente prossima catastrofe della società borghese. Eduard Bernstein (1850-1932), influenzato dalla corrente empirista inglese, volle rilanciare l'evoluzionismo politico e sociale, convinto, al contrario di Klautsky, che il crollo della società capitalistica non fosse inevitabile né prevedibile a breve scadenza e per questo Bernstein venne definito come un socialista "revisionista".

Sia il socialismo "ortodosso", che quello "revisionista", pur divergendo sui metodi, concordavano sul ruolo fondamentale dello Stato per attuare la collettivizzazione della società, quindi in netta antitesi ai principi dell'anarchismo che vedeva nella distruzione dello stesso una necessità da realizzare prima possibile.

Lo scoppio della Prima guerra mondiale, fece crollare tutti i sogni e le speranze socialiste della II Internazionale, che si sciolse nel 1914.

L'Internazionale Comunista

Nel 1919, per iniziativa di Lenin, fu costituita la Terza Internazionale o Internazionale comunista o Comintern (scritto anche Komintern, dalle parole tedesche Kommunistische Internationale, il tedesco era la lingua ufficiale della III Internazionale) e, nel 1938, su iniziativa di Lev Trotskij, la Quarta Internazionale comunista. Il primo segretario della Terza Internazionale comunista fu Zinov'ev.

L'Internazionale anarcosindacalista

Exquisite-kfind.png Vedi Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista).

Dal 25 dicembre del 1922 al 2 gennaio del 1923, diversi gruppi anarco-sindacalisti rifondarono a Berlino l'Associazione Internazionale dei Lavoratori, ispirandosi ai valori della prima internazionale, di cui si considereranno il proseguimento ideale.

Bibliografia

  • Tullio Martello. Storia dell'Internazionale: dalla sua origine al congresso dell'Aja. Padova, Fratelli Salmin, Napoli, Giuseppe Marghieri, 1873. - XV
  • Angiolina Arru. Classe e partito nella prima Internazionale: il dibattito sull'organizzazione fra Marx, Bakunin e Blanqui (1871-1872). Bari, De Donato, 1972
  • Gian Maria Bravo, La Prima Internazionale. Storia documentaria, Editori Riuniti, Roma, 2 voll, 1978
  • Gian Maria Bravo, Marx e la Prima Internazionale, Laterza, Bari, 1979

Voci correlate

Collegamenti esterni