Eco-anarchismo

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Bandiera dell'anarchismo verde

L'eco-anarchismo

L'eco-anarchismo (o anarco-ecologismo) asserisce che piccoli eco-villaggi (composti da non più di poche centinaia di persone) siano una dimensione di vita umana preferibile alla civilizzazione. Per gli eco-anarchici le organizzazioni sociali devono essere costruite per funzionare con le forze della natura, non contro.

Combina tendenze precedenti verso il primitivismo, la democrazia bioregionale, l'eco-femminismo, il pacifismo, la secessione e la vita di comunità. L'eco-anarchismo si differenzia dal primitivismo per l'attenzione sul villaggio e il suo capitale sociale, piuttosto che la accettazione o il rifiuto della tecnologia. Si differenzia da altre forme di anarchismo e di anarchismo verde per l'attenzione speciale all'integrità degli ecosistemi.

Copertina in inglese di Walden ovvero Vita nei boschi

Una delle opere più influenti della letteratura eco-anarchica è il romanzo Ishmael di Daniel Quinn [1], che racconta di conversazioni tra un uomo ed un gorilla. In questo tipo di letteratura è usuale che concetti come l'antispecismo, lo status di persona per tutti gli ominidi, e la democrazia bioregionale vengano dati per acquisiti. Tra gli altri autori che hanno abbracciato l'eco-anarchismo ci sono Derrick Jensen, Murray Bookchin e John Zerzan.

Proposte in urbanistica

Exquisite-kfind.png Vedi Anarchismo e urbanistica.

Coniugare l'eco-anarchismo con città è difficile, ma sono esistite alcune proposte.

Nella prima metà del XX secolo Frank Lloyd Wright propose una 'città ideale' denominata Broadacre City (anche Usonia) il cui progetto prevedeva un piano urbano al di fuori di ciò che comunemente definiamo città . L'aspetto più importante non era la collettività ma l'individuo: ogni cittadino di questa ipotetica città avrebbe avuto una particella di terra (acre, appunto) per installarsi e viverci. A parte pochi edifici di grandi dimensioni (sviluppati in altezza) per i servizi comuni, Broadacre City non avrebbe avuto un nucleo centrale: Il vero nucleo della democrazia usoniana lo costituisce l'individuo con la sua casa usoniana monofamiliare.

In questo modo ogni famiglia vivrebbe nella sua sfera privata in armonia con la natura, all'interno di una cittadina "verde", utilizzando futuristi mezzi di trasporto individuale (la città occuperebbe, nel totale, una superficie molto maggiore di quella occupata dalle città attuali).

Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni


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