Ecologismo

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Henry David Thoreau è stato uno dei primi scrittori ecologisti

L'ecologismo (o ambientalismo) è il movimento globale sviluppatosi per la difesa delle risorse naturali, al cui interno convivono gruppi, ideologie ed opinioni che si differenziano per il fine e per i mezzi utilizzati.

Normalmente, l'ecologismo propone posizioni in opposizione a quelle antropocentriche, portando avanti una critica sociale più o meno radicale che necessita riforme legali e sociali che coinvolgano governi, associazioni, individui ecc. Il movimento ecologista intende preservare la salute umana mantenendola in equilibrio con gli ecosistemi naturali, considerando l'umanità come parte integrante della natura e non una parte da essa separata.

Definizione di ecologia

L'ecologia (eco=casa e logos=studio) [1]è la disciplina scientifica, branca della biologia, che studia e osserva la biosfera, cioè la porzione della terra in cui è possibile la vita e le cui caratteristiche sono determinate dall'interazione degli organismi, tra loro e con i fattori biotici. Il termine fu definito per primo da Ernst Haeckel come «lo studio delle relazioni (...) degli organismi (...) in un ambiente».

L'ecologia studia i fattori naturali e la diversità degli organismi (biodiversità) che abitano la terra. Questi differenti organismi entrano in relazione tra loro con la simbiosi (mutualismo), il commensalismo (un essere sostiene l'altro senza che nessuno venga nuociuto) e il parassitismo (un essere si nutre ai danni di un altro).

Breve storia dell'ecologismo

Per ricostruire la storia dell'ecologismo bisognerebbe ripartire dalla notte dei tempi, dal momento che sin dai tempi in cui la società umana ruotava intorno al culto della Dea Madre (società gilaniche), gli esseri umani si sono preoccupati di proteggere la natura, cioè la Dea. Il rapporto degli esseri umani con l'ambiente circostante era improntato al rispetto di ogni forma di vita e quindi non antropocentrico. I cacciatori-raccoglitori, per esempio, prelevavano dalla natura solo ciò che era strettamente necessario al loro sostentamento.

London Greenpeace, associazione ecologista nata nel 1972

Gli esseri umani cominciarono a porsi problemi di natura ambientalista nelle fasi successive alla Rivoluzione Industriale, come risposta ai crescenti livelli di fumo inquinante immessi nell'aria, anche se la storia riporta episodi significati in cui le popolazioni si organizzarono per proteggere la natura dalla devastazione, come quando nel 1720 la comunità indiana di Bishnoï si oppose massicciamente ad un tentativo di deforestazione. [2]

Ad ogni modo, l'emergere di grandi fabbriche e l'immensa crescita concomitante del consumo di carbone portarono ad un livello senza precedenti di inquinamento atmosferico nei centri industriali. Dopo il 1900, a questo problema si andò ad aggiungere il grande volume sempre più crescente dei rifiuti umani non trattati.

Copertina in inglese di Walden ovvero Vita nei boschi

In quegli anni ci furono le prime iniziative legislative per regolamentare le emissioni inquinanti derivati dal processo di produzione di carbonato di sodio (Gran Bretagna, 1863) e furono avanzate diverse proposte per la protezione della fauna selvatica.

L'ecologismo, come movimento organizzato, fu anticipato dal pensiero di intellettuali come John Ruskin, William Morris, George Bernard Shaw e Edward Carpenter, i quali predicavano un ritorno alla natura rifiutando consumismo, inquinamento ed altre attività danose per il mondo naturale. Questa filosofia, diffusa soprattutto in Gran Bretagna, influenzò la nascita di diverse associazioni dedite alla protezione della natura. Ma è soprattutto negli Stati Uniti d'America che queste tematiche trovarono un humus culturale ottimale per la loro diffusione. Basterebbe citare i testi di H. D. Thoreau (soprattutto Walden ovvero Vita nei boschi) e le pratiche intimamente connesse con la natura dei pellerossa, che tanto affascinarono, per esempio, il movimento hippy negli "anni 60".

Sempre negli USA, Rachel Carson pubblicò, nel 1965, Primavera silenziosa [3], che descriveva l'accumulazione del DDT nella catena alimentare. L'interesse suscitato e il dibattito ecologico sviluppatosi portò, tra l'altro, alla fondazione, ma questa volta in Canada, di Greenpeace, che ottenne subito una grande notorietà con i suoi tentativi di fermare i test nucleari americani. Durante gli "anni 60 e 70", anni di grande contestazione e di fermento culturale, le anime più sensibili del movimento antagonista cominciarono ad interessarsi vivamente alla crisi ambientale. Ed è in questo periodo che l'ecologismo esplode definitivamente con l'organizzazione di dibattiti, convegni e manifestazioni che culminarono, in Gran Bretagna, con l'organizzazione dell'Earth Day del 1970.

Un altro momento importante di crescita del movimento ecologista fu quando lo scienziato inglese James Lovelock, nel 1979, propose la sua visione olistica dell'universo in contrapposizione all'antropocentrismo dominante. Lovelock definì la sua teoria "Ipotesi Gaia", ovvero che la terra sarebbe un unico macroorganismo. Scrive James Lovelock:

«Gaia è la terra e la teoria si basa sul principio che tutti i componenti geofisici - mare, aria, fiumi, montagne ecc. - del pianeta terra si mantengano in condizioni idonee alla presenza della vita proprio grazie al comportamento degli organismi viventi stessi».

A cavallo degli "anni 70\80" molte formazioni ecologiste si istituzionalizzarono e diedero vita ai Partiti Verdi: il primo nacque in Gran Bretagna, l'Ecology Party (1974), mentre in Italia il Partito dei Verdi prese forma il 16 novembre 1986. Molti/e uomini\donne si attivarono con entusiasmo, nella speranza di ottenere risultati concreti. In realtà, al di là di buoni risultati elettorali, ottenuti anche sfruttando l'emotività suscitata da varie catastrofi (per esempio quella di Chernobyl del 1985), questi partiti ottennero ben poco e nella maggior parte dei casi sono oggi spariti dalla scena politica.

Eterogeneità del movimento ecologista

Arne Naess, fondatore della filosofia ecologista chiamata ecologia profonda

Il movimento ecologista non è omogeneo riguardo a mezzi e fini...

Alcuni si muovono in un ambito legalitario e in strettissima collaborazione con le istituzioni (WWF, Italia nostra, Legambiente, Centro Studi Naturalistici ecc.), talvolta manifestando anche delle fisime antropocentriche. Altre correnti dell'ecologismo assumono posizioni più radicali, alcune rimanendo fedeli a principi non violenti, quantunque non necessariamente contrarie ad azioni non legali (es. Greenpeace che molto spesso compie azioni di disturbo all'attività purtroppo legale di certe baleniere oppure altri che individualmente o collettivamente impediscono il taglio dei boschi abbarbicandosi sugli alberi), altre invece non si pongono vincoli di natura legalitaria o pacifista. Le correnti più radicali - ecologia profonda, ecologia sociale e anarchismo verde - si caratterizzano per lo sviluppo di posizioni non antropocentriche, a difesa quindi del valore intrinseco degli esseri viventi, prescindendo quindi dalla loro utilità rispetto agli interessi degli esseri umani.

Gli anarchici e il movimento ecologista

Nuvola apps xmag.png Per approfondire, vedi Anarchismo verde e NO TAV.
Bandiera NO TAV!

Gli anarchici hanno spesso contribuito alla realizzazione e alla crescita del movimento ecologista. Il già citato H. D. Thoreau, nei suoi scritti, evidenziò la volontà di ritornare alla natura (Walden ovvero Vita nei boschi). Élisée Reclus, brillante geografo, che relazionava gli studi sociali a quelli geografici e naturali, evidenziò la necessità di creare un nuovo rapporto con la natura. Anche Kropotkin argomentò la necessità di creare una nuova armonia con la natura nelle attività industriali e agricole, evidenziando come la natura non fosse fondata sulla «lotta per la vita», quanto nel mutuo appoggio e nella cooperazione. Il pensiero di Kropotkin e Reclus sulle relazioni tra esseri umani e natura sono stati ripresi più recentemente dall'anarchico americano Murray Bookchin.

Gli anarchici, molto spesso, al termine ambientalismo preferiscono quello di ecologismo, perché in questa maniera vogliono distinguersi da coloro che hanno legato le tematiche ambientali ai Partiti Verdi nati dalla fine degli anni Settanta (facendo del “riformismo ambientale” e istituzionale un metodo di lotta).

L'ecologismo anarchico, o meglio, l'anarchismo verde, rifiuta l'antropocentrismo e anche l'atteggiamento di alcune organizzazioni che riducono l'ambientalismo a pura ingegneria ambientale, non affrontando il nodo cruciale della società umana: la volontà di dominare la natura.

L'anarchismo verde si rifà essenzialmente alle tradizioni verdi anarchiche nord americane, ma con forti influenze giunte dalla Gran Bretagna, suddividendosi in tre branche: l'ecologia profonda, l'ecologia sociale e il primitivismo; esistono anche altre correnti che legano l'ecologismo a movimenti di liberazione sociali, tra cui l'eco-femminismo e l'eco-anarchismo.

Ecopsicologia

Exquisite-kfind.png Vedi Ecopsicologia.

L'Ecopsicologia è una dottrina che relaziona psicologia ed ecologia. Essa parte dal presupposto che esiste una correlazione tra il crescente disagio esistenziale, individuale e sociale, e l'aumento del degrado ambientale, direttamente legato al processo di urbanizzazione, che ha allontanato gli esseri umani dai loro istinti naturali e primitivi.

Questa dottrina nasce nel 1989, nell'ambito di un convegno tenutosi a Berkeley (USA) e a cui partecipò un gruppo di accademici (Elan Shapiro, Alan Kanner, Mary Gómez e Robert Greenway), che si incontrarono per discutere il contributo che la psicologia poteva dare alla crisi ecologica. A questi si unì Theodore Roszak, docente dell'Università di Hayward, California, che pubblica il primo libro di Ecopsicologia nel 1992: La voce della Terra. Nel 1996, Fritjof Capra citò Roszak e la ecopsicologia nel suo libro La Rete della Vita, provvedendo così alla sua diffusione su scala mondiale.

Attualmente, ci sono ecopsicologi sparsi in tutto il mondo, che utilizzano la Comunità Internazionale di Ecopsicologia, con sede in Canada, come riferimento per tutte le attività. In Europa, nel 2005, è nata la Società europea di Ecopsicologia, con sede a Neuchatel (Svizzera).

Note

  1. Definizione e significato di ecologia
  2. Amrita Devi e altri indiani di 84 villaggi si confrontarono con i soldati del Maharaja, nel tentativo di salvare gli alberi. Ben 363 persone trovarono la morte nei duri scontri, mentre gli alberi non furono più sradicati.
  3. Primavera silenziosa

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni