Citazioni sulle elezioni

Da Anarcopedia.
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  • Se votare cambiasse qualcosa, sarebbe illegale. (Emma Goldman)
  • La differenza tra una democrazia e una dittatura è che in una democrazia prima voti e poi prendi ordini; in una dittatura non devi perdere tempo a votare. (C. Bukowski)
  • I nostri sogni non entreranno mai in un'urna elettorale. (Anonimo)
  • Gli anarchici si astengono perché non vogliono partecipare ai crimini governativi. Essi si astengono perché intendono conservare intatto il loro diritto alla rivolta. (S. Faure)
  • Apporre una X per votare può essere motivo di esaltazione per un analfabeta, piuttosto insufficiente per un acculturato e assolutamente inutile, dannoso e offensivo per un anarchico. (Altipiani azionanti)
  • Nessuno ha il diritto di mettere un essere umano in condizione di potere politico, e, dunque di predominio su un altro uomo. Chiunque mette un uomo in una posizione di potere politico, dovrebbe condividere la responsabilità per ogni diritto violato da quell'uomo in seguito. (Wendy McElroy, anarchica americana)
  • Il voto non lega l'elettore al governo perché il voto non è una scelta reale, visto che la sola opzione offerta all'elettore è la scelta del governante-capo, ma non viene mai menzionata la possibilità di scegliere “nessun capo”. Il voto dunque non può essere mai inteso come un segno di legittimazione del governo imposto o della volontà di pagare le sue tasse. (Lysander Spooner)
  • Alle prossime elezioni voterò Bakunin, che purtroppo non è in lista. (Luciano Bianciardi, 8 marzo 1971)
  • La continuazione dell'autorità in uno stesso individuo in maniera frequente è stata la fine dei governi democratici. Le ripetute elezioni sono essenziali nei sistemi popolari, perché non c'è niente di più pericoloso come lasciar permanere per lungo tempo il potere nello stesso cittadino. Il popolo si abitua ad obbedirgli e lui si abitua a comandarlo; da dove si origina l'usurpazione e la tirannia. (Simón Bolà­var)
  • Vi sono tre tipi di tiranni: gli uni ottengono il regno attraverso l'elezione del popolo, gli altri con la forza delle armi, e gli altri ancora per successione ereditaria. Chi lo ha acquisito per diritto di guerra si comporta in modo tale da far capire che si trova, diciamo così, in terra di conquista. Coloro che nascono sovrani non sono di solito molto migliori, anzi essendo nati e nutriti in seno alla tirannia, succhiano con il latte la natura del tiranno, e considerano i popoli che sono loro sottomessi, come servi ereditari; e, secondo la loro indole di avari o prodighi, come sono, considerano il regno come loro proprietà. Chi ha ricevuto il potere dello Stato dal popolo [...] è strano di quanto superino gli altri tiranni in ogni genere di vizio e perfino di crudeltà, non trovando altri mezzi per garantire la nuova tirannia che estendere la servitù ed allontanare talmente i loro sudditi dalla libertà, che, per quanto vivo, gliene si possa far perdere il ricordo. A dire il vero, quindi, esiste tra loro qualche differenza, ma non ne vedo affatto una possibilità di scelta; e per quanto i metodi per arrivare al potere siano diversi, il modo di regnare è quasi sempre simile. (Étienne de La Boétie, Discorso sulla servitù volontaria)
  • Ogni candidato si comportava bene nella speranza che lo si giudicasse degno di elezione. Tuttavia, questo sistema divenne un disastro allorché la città era diventata corrotta. Poiché allora non era il più virtuoso, ma il più potente che si candidava alle elezioni e i deboli, perfino i virtuosi, erano troppo impauriti per candidarsi. (Niccolò Machiavelli)
  • Se fai parte di una società che vota, allora vota. Forse non ci saranno candidati e decisioni per cui votare... ma senza dubbio ce ne saranno di quelli contro cui vorrai votare. Nel dubbio, vota contro. Seguendo questa regola sbaglierai di rado. Se ti pare una cosa troppo alla cieca per i tuoi gusti, consulta qualche sciocco benintenzionato (ce n'è sempre qualcuno in giro) e chiedi il suo consiglio. Poi vota in modo opposto. Questo ti consente d'essere un buon cittadino (se ci tieni) senza sprecare quell'enorme quantità di tempo richiesta da un esercizio veramente intelligente del diritto di voto. (Robert A. Heinlein, Lazarus Long l'Immortale)
  • La democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo. La libertà un agnello bene armato che contesta il voto. (Benjamin Franklin)
  • La competizione elettorale è la continuazione del tifo sportivo con altri mezzi. (Ario Libert)