Potere

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Piramide gerarchica del sistema capitalista che descrive le relazioni di potere che si instaurano dall'alto verso il basso

Il potere, nella sua accezione più comune, suole genericamente identificarsi con la nozione di forza, la facoltà di realizzare qualcosa. Sebbene il significato vari a seconda del contesto, il termine viene utilizzato per esprimere una differente varietà di concetti.

Cos'è il potere

Il potere è spesso considerato come una relazione tra degli attori sociali (individui, gruppi sociali o classi sociali). Nelle parole di Max Weber, alla fine, il rapporto di potere si realizza quando un individuo accoglie (o si astiene dall'accogliere), conformemente alla volontà di un altro individuo, un'azione non avrebbe compiuto (o avrebbe fatto) spontaneamente. Con il termine potere legittimo egli intende «la possibilità di trovare obbedienza, presso certe persone, ad un comando che abbia un determinato contenuto».

J-M Denquin sostiene che per avere del potere sia necessario saper comandare, essere rispettato ed obbedito. Ma la prova del potere è nella testa di chi obbedisce o si suppone potrebbe farlo. Solo lui sa quello che avrebbe fatto se nessun ordine fosse stato dato. Tutti gli osservatori esterni, tra cui colui che ha dato l'ordine, non può che fare delle congetture su quello che sarebbe potuto essere se non avesse ricevuto l'ordine.

Meccanismi di potere

  1. Forza.
  2. Coercizione.
  3. Manipolazione.
  4. Autorità.
  5. Persuasione razionale.

Relazioni di potere

  1. Ineguaglianza.
  2. Dominio.
  3. Oppressione.
  4. Relazioni di potere positive.

Potere pubblico e potere politico

  • Potere pubblico. Nel suo generico significato, il termine potere si riferisce alla facoltà di comandare ed essere obbedito; il termine pubblico invece fa riferimento implicito all'attività della Stato. Il potere pubblico definisce di conseguenza la capacità dello Stato di costringere qualcuno a compiere un determinato atto.
  • Potere politico. Il potere politico è una conseguenza logica dell'esercizio delle funzioni da parte delle persone che occupano un potere rappresentativo all'interno di un sistema governativo di un paese. Il potere politico si identifica nei sistemi democratici con il Potere Esecutivo e legislativo di un paese, mentre il terzo potere dello Stato, quello giudiziario, rimane rinchiuso in un preciso e distinto quadro. La sua legittimità non è sostenuta dal voto del popolo come gli altri due poteri, se non per il fedele compimento dell'esercizio delle proprie funzioni.

Potere e anarchia

Exquisite-kfind.png Vedi Anarchici e potere nella rivoluzione spagnola.

Nell'anarchismo, il potere si radica in ogni singola persona concreta e si esercita collettivamente attraverso associazioni specifiche non gerarchizzate e non certo in astratte istituzioni e ancora meno nell'autorità statale.

Gli anarchici partono dal presupposto che ogni singolo individuo e ogni comunità hanno il diritto di essere quanto più possibile autonomi, ovverosia hanno il diritto legittimo di negare l'autorità stessa che intende esercitare un potere coercitivo sulle persone. Come logica conseguenza l'anarchismo ritiene che non esista alcuno Stato a cui i cittadini siano moralmente obbligati ad obbedire.

Secondo Murray Bookchin, gli anarchici si nascondono dietro un dito quando auspicano al fine di ogni potere. Egli ritiene che il potere non possa scomparire, si tratta quindi di esercitarlo nella sua accezione positiva, cioè permettendo ad ogni singolo individuo e comunità di seguire le proprie intrinseche aspirazioni senza che alcuna autorità gli imponga coercitivamente il proprio volere. Si tratta quindi, secondo Bookchin, di togliere il potere allo Stato e all'autorità per distribuirlo orizzontalmente alle masse.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni