La Comune di Parigi (1871): differenze tra le versioni

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Con tutto ciò, il [[19 gennaio]] il comando militare organizza una nuova sortita a Buzenval, nel sobborgo di Saint-Cloud, che si conclude con una nuova grave sconfitta e 4.000 tra soldati e guardie nazionali restano sul terreno: « alcuni battaglioni, tornando, gridavano dalla rabbia. Tutti compresero che la sortita era stata fatta per sacrificarli ». <ref>Prosper Lissagaray, ''Storia della Comune'', Roma, Editori Riuniti, 1962, p. 64.</ref> Trochu dà  le dimissioni e viene sostituito dal generale Joseph Vinoy, vecchio notabile bonapartista, che si preoccupa di far difendere l'Hôtel de Ville dal reazionario colonnello Louis Vabre, mentre Clément Thomas invoca la repressione dei « faziosi ».  
Con tutto ciò, il [[19 gennaio]] il comando militare organizza una nuova sortita a Buzenval, nel sobborgo di Saint-Cloud, che si conclude con una nuova grave sconfitta e 4.000 tra soldati e guardie nazionali restano sul terreno: « alcuni battaglioni, tornando, gridavano dalla rabbia. Tutti compresero che la sortita era stata fatta per sacrificarli ». <ref>Prosper Lissagaray, ''Storia della Comune'', Roma, Editori Riuniti, 1962, p. 64.</ref> Trochu dà  le dimissioni e viene sostituito dal generale Joseph Vinoy, vecchio notabile bonapartista, che si preoccupa di far difendere l'Hôtel de Ville dal reazionario colonnello Louis Vabre, mentre Clément Thomas invoca la repressione dei « faziosi ».  


Mentre Jules Favre sta negoziando la resa a Versailles, dove Guglielmo I si è fatto incoronare imperatore di Germania, il [[21 gennaio]] le guardie nazionali liberano gli insorti del 31 ottobre e il giorno dopo, guidate da [[Émile Victor Duval|Duval]], [[Charles Longuet|Longuet]] e Malon vanno a protestare all'Hôtel de Ville. Vengono accolte a fucilate dalle guardie municipali comandate dal proudhoniano Gustave Chaudey:<ref>Questi sarà  fucilato dalla Comune il 24 maggio.</ref> ci sono cinquanta morti, poi gli arresti - Delescluze è incarcerato a Vincennes - e la chiusura dei clubs e dei giornali « sovversivi ».
Mentre Jules Favre sta negoziando la resa a Versailles, dove Guglielmo I si è fatto incoronare imperatore di Germania, il [[21 gennaio]] le guardie nazionali liberano gli insorti del 31 ottobre e il giorno dopo, guidate da [[Émile Victor Duval|Duval]], [[Charles Longuet|Longuet]] e Malon vanno a protestare all'Hôtel de Ville. Vengono accolte a fucilate dalle guardie municipali comandate dal proudhoniano Gustave Chaudey: <ref>Questi sarà  fucilato dalla Comune il 24 maggio.</ref> ci sono cinquanta morti, poi gli arresti - Delescluze è incarcerato a Vincennes - e la chiusura dei clubs e dei giornali « sovversivi ».


=== La resa della Francia ===
=== La resa della Francia ===
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L'Assemblea si riunisce la prima volta nel Grand Théâtre di Bordeaux il [[13 febbraio]]: il [[19 febbraio]] viene eletto un governo di repubblicani finti o moderati e di orléanisti, a cui capo è Adolphe Thiers. Figlio illegittimo di un avventuriero che lo abbandonò ancora in fasce, tutta la vita di quest'uomo fu dominata dall'ambizione del successo e dal desiderio smodato di arricchirsi. Avvocato, nel [[1824]], a ventisette anni, pubblica la prima ''Storia della Rivoluzione francese'', giustamente dimenticata, che è un inno ai Borboni dai quali sperava di acquisire gratifiche, e rappresenta la prova, come storico, « della sua capacità  di mentire ». <ref>Karl Marx, ''La guerra civile in Francia'', cit., p. 57.</ref> Finanziato da ricchi amici, diventa il patrono del ''Constitutionnel'', il giornale della borghesia finanziaria che preme per la caduta del reazionario Carlo X. Nel [[1830]] diviene così ministro di Luigi Filippo e nel [[1833]] sposa la quindicenne Élise Dosne, figlia della sua ricca amante, con la quale non solo mantiene la vecchia relazione, ma ne inizia un'altra con la cognata Félicie.
L'Assemblea si riunisce la prima volta nel Grand Théâtre di Bordeaux il [[13 febbraio]]: il [[19 febbraio]] viene eletto un governo di repubblicani finti o moderati e di orléanisti, a cui capo è Adolphe Thiers. Figlio illegittimo di un avventuriero che lo abbandonò ancora in fasce, tutta la vita di quest'uomo fu dominata dall'ambizione del successo e dal desiderio smodato di arricchirsi. Avvocato, nel [[1824]], a ventisette anni, pubblica la prima ''Storia della Rivoluzione francese'', giustamente dimenticata, che è un inno ai Borboni dai quali sperava di acquisire gratifiche, e rappresenta la prova, come storico, « della sua capacità  di mentire ». <ref>Karl Marx, ''La guerra civile in Francia'', cit., p. 57.</ref> Finanziato da ricchi amici, diventa il patrono del ''Constitutionnel'', il giornale della borghesia finanziaria che preme per la caduta del reazionario Carlo X. Nel [[1830]] diviene così ministro di Luigi Filippo e nel [[1833]] sposa la quindicenne Élise Dosne, figlia della sua ricca amante, con la quale non solo mantiene la vecchia relazione, ma ne inizia un'altra con la cognata Félicie.


« Entrato povero come Giobbe nel suo primo ministero, ne uscì milionario »:<ref>Karl Marx, ''La guerra civile in Francia'', cit., p. 61.</ref> ministro dell'Interno nel [[1834]], è responsabile del [[Rivolta dei Canuts|massacro]], avvenuto dal [[9 aprile|9]] al [[15 aprile]], di 600 lavoratori lionesi che si erano permessi di scioperare, protestando per i loro bassi salari. Alla repressione sanguinosa, seguirono 10.000 arresti: è una sorta di prova generale della « settimana di sangue » del maggio 1871. Negli stessi giorni, il [[13 aprile]], avveniva a Parigi la strage di rue Transnonain. Più volte capo del governo, per odio a Guizot, che ha preso il suo posto quando Thiers viene accusato di malversazioni, nel [[1848]], alla Camera dei deputati, si proclama « del partito della rivoluzione » per provocare la caduta del suo ministero, senza immaginare che con esso sarebbe caduto anche il trono di Luigi Filippo. Quando questi decide di prendere la via dell'esilio, Thiers gli consiglia invano di reprimere nel sangue la Rivoluzione del febbraio 1848: analogo il suo comportamento in occasione della rivolta operaia di giugno, che egli avrebbe voluto fosse soffocata in modo ancora più brutale.
« Entrato povero come Giobbe nel suo primo ministero, ne uscì milionario »: <ref>Karl Marx, ''La guerra civile in Francia'', cit., p. 61.</ref> ministro dell'Interno nel [[1834]], è responsabile del [[Rivolta dei Canuts|massacro]], avvenuto dal [[9 aprile|9]] al [[15 aprile]], di 600 lavoratori lionesi che si erano permessi di scioperare, protestando per i loro bassi salari. Alla repressione sanguinosa, seguirono 10.000 arresti: è una sorta di prova generale della « settimana di sangue » del maggio 1871. Negli stessi giorni, il [[13 aprile]], avveniva a Parigi la strage di rue Transnonain. Più volte capo del governo, per odio a Guizot, che ha preso il suo posto quando Thiers viene accusato di malversazioni, nel [[1848]], alla Camera dei deputati, si proclama « del partito della rivoluzione » per provocare la caduta del suo ministero, senza immaginare che con esso sarebbe caduto anche il trono di Luigi Filippo. Quando questi decide di prendere la via dell'esilio, Thiers gli consiglia invano di reprimere nel sangue la Rivoluzione del febbraio 1848: analogo il suo comportamento in occasione della rivolta operaia di giugno, che egli avrebbe voluto fosse soffocata in modo ancora più brutale.


Appoggia poi l'ascesa di Luigi Bonaparte alla presidenza della Repubblica, credendo di poterlo manovrare, ma viene emarginato e passa all'opposizione, continuando intanto ad arricchirsi con le miniere di Anzin. Intuisce che lo scontro con la Prussia sarà  un fallimento e soprattutto non porterà  guadagni alla borghesia degli affari, e la non difficile profezia, unitamente alla sua verbosa oratoria, gli procura la fama di statista consumato e gli riapre le porte di una nuova carriera politica.
Appoggia poi l'ascesa di Luigi Bonaparte alla presidenza della Repubblica, credendo di poterlo manovrare, ma viene emarginato e passa all'opposizione, continuando intanto ad arricchirsi con le miniere di Anzin. Intuisce che lo scontro con la Prussia sarà  un fallimento e soprattutto non porterà  guadagni alla borghesia degli affari, e la non difficile profezia, unitamente alla sua verbosa oratoria, gli procura la fama di statista consumato e gli riapre le porte di una nuova carriera politica.


« Maestro di piccole truffe di Stato, virtuoso dello spergiuro e del tradimento, artista in tutti i bassi stratagemmi, nelle astuzie furbesche e nelle vili perfidie delle lotte di partito [...] con pregiudizi di classe al posto delle idee e con la vanità  al posto del cuore; con una vita privata altrettanto infame quanto è odiosa la sua vita pubblica »:<ref>Karl Marx, ''La guerra civile in Francia'', cit., p. 61.</ref> questo è l'uomo che guiderà  la lotta della borghesia francese contro il proletariato di Parigi.
« Maestro di piccole truffe di Stato, virtuoso dello spergiuro e del tradimento, artista in tutti i bassi stratagemmi, nelle astuzie furbesche e nelle vili perfidie delle lotte di partito [...] con pregiudizi di classe al posto delle idee e con la vanità  al posto del cuore; con una vita privata altrettanto infame quanto è odiosa la sua vita pubblica »: <ref>Karl Marx, ''La guerra civile in Francia'', cit., p. 61.</ref> questo è l'uomo che guiderà  la lotta della borghesia francese contro il proletariato di Parigi.


==== La pace con la Germania ====
==== La pace con la Germania ====
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La riunione successiva, prevista per il [[21 maggio]], fu forzatamente annullata perché l'esercito di Versailles entrò a Parigi e tutti furono impegnati nei combattimenti: « parecchie donne combattevano in trincea, alcune vestite anche con la divisa della Guardia nazionale. Non si contavano le vivandiere. Si sa di una diecina uccise in battaglia ». <ref>Benoît Malon, ''La troisième défaite du prolétariat français'', Neuchatel, Guillaume, 1871, p. 273.</ref> E un giornalista del ''Vengeur'', assistendo il [[24 maggio]] ai combattimenti della « settimana di sangue », scriveva di aver già  visto « tre rivoluzioni, ma per la prima volta vedo donne e bambini combattere. Sembra che questa rivoluzione sia proprio la loro e lottando, esse lottano per il proprio avvenire ». Infatti, anche ragazzi dai 12 ai 15 anni combatterono sulle barricate: ne saranno arrestati 651 e inviati per lo più in case di correzione. <ref>''La Comune del 1871'', cit., p. 201.</ref>   
La riunione successiva, prevista per il [[21 maggio]], fu forzatamente annullata perché l'esercito di Versailles entrò a Parigi e tutti furono impegnati nei combattimenti: « parecchie donne combattevano in trincea, alcune vestite anche con la divisa della Guardia nazionale. Non si contavano le vivandiere. Si sa di una diecina uccise in battaglia ». <ref>Benoît Malon, ''La troisième défaite du prolétariat français'', Neuchatel, Guillaume, 1871, p. 273.</ref> E un giornalista del ''Vengeur'', assistendo il [[24 maggio]] ai combattimenti della « settimana di sangue », scriveva di aver già  visto « tre rivoluzioni, ma per la prima volta vedo donne e bambini combattere. Sembra che questa rivoluzione sia proprio la loro e lottando, esse lottano per il proprio avvenire ». Infatti, anche ragazzi dai 12 ai 15 anni combatterono sulle barricate: ne saranno arrestati 651 e inviati per lo più in case di correzione. <ref>''La Comune del 1871'', cit., p. 201.</ref>   


Il poeta [[Arthur Rimbaud]], che forse era a Parigi in quei giorni, ha lasciato nella poesia ''Les mains de Jeanne-Marie'' un ritratto della donna parigina del 1871:<ref>Jeanne-Marie a des mains fortes, / Mains sombres que l'été tanna, / Mains pâles comme des mains mortes. [...] Elles ont pâli, merveilleuses, / Au grand soleil d'amour chargé, / Sur le bronze des mitrailleuses / À travers Paris insurgé!</ref>  
Il poeta [[Arthur Rimbaud]], che forse era a Parigi in quei giorni, ha lasciato nella poesia ''Les mains de Jeanne-Marie'' un ritratto della donna parigina del 1871: <ref>Jeanne-Marie a des mains fortes, / Mains sombres que l'été tanna, / Mains pâles comme des mains mortes. [...] Elles ont pâli, merveilleuses, / Au grand soleil d'amour chargé, / Sur le bronze des mitrailleuses / À travers Paris insurgé!</ref>  
:« Jeanne-Marie ha mani forti,<br>Mani scure conciate dall'estate,<br>Pallide mani come mani morte.<br>[...]<br>Son diventate pallide, meravigliose,<br>Al grande sole carico d'amore,<br>Sopra il bronzo delle mitragliere<br>Attraverso Parigi insorta! »     
:« Jeanne-Marie ha mani forti,<br>Mani scure conciate dall'estate,<br>Pallide mani come mani morte.<br>[...]<br>Son diventate pallide, meravigliose,<br>Al grande sole carico d'amore,<br>Sopra il bronzo delle mitragliere<br>Attraverso Parigi insorta! »     
   
   
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Domenica [[28 maggio]] è la giornata che conclude la Comune. Mentre a La Roquette vengono fucilati 1.900 comunardi, l'ultimo quadrilatero di Belleville, dove combattono anche i delegati [[Théophile Ferré]], [[Charles Gambon]] ed [[Eugène Varlin]], cade alle due del pomeriggio, quando dalla barricata di rue de Ramponneau un anonimo comunardo, che ha resistito da solo per un quarto d'ora, spara l'ultima fucilata e si dilegua. Varlin, riuscito a fuggire, viene riconosciuto e denunciato da un prete a Montmartre: catturato, viene subito fucilato. Solo il forte di Vincennes, completamente isolato, si arrende il 29 e il suo comandante e otto ufficiali vengono uccisi.
Domenica [[28 maggio]] è la giornata che conclude la Comune. Mentre a La Roquette vengono fucilati 1.900 comunardi, l'ultimo quadrilatero di Belleville, dove combattono anche i delegati [[Théophile Ferré]], [[Charles Gambon]] ed [[Eugène Varlin]], cade alle due del pomeriggio, quando dalla barricata di rue de Ramponneau un anonimo comunardo, che ha resistito da solo per un quarto d'ora, spara l'ultima fucilata e si dilegua. Varlin, riuscito a fuggire, viene riconosciuto e denunciato da un prete a Montmartre: catturato, viene subito fucilato. Solo il forte di Vincennes, completamente isolato, si arrende il 29 e il suo comandante e otto ufficiali vengono uccisi.


Il maresciallo Mac-Mahon, che ha colto la vittoria più importante di una carriera disastrosa, proclama il ritorno dell'« ordine, del lavoro e della sicurezza », e lo scrittore Edmond de Goncourt registra con cinico compiacimento come, « per la prima volta, si fa fatica ad aprirsi il varco tra il vuoto bighellonare degli uomini e la prostituzione delle donne » nell'elegante boulevard des Italiens. Il poeta Rimbaud coglie meglio la ristabilita atmosfera che si respira in città:<ref>Arthur Rimbaud, ''L'orgia parigina o Parigi si ripopola'', maggio 1871: — Société, tout est rétabli: les orgies / Pleurent leur ancien râle aux anciens lupanars: / Et les gaz en délire aux murailles rougies / Flambent sinistrement vers les azurs blafards!</ref>  
Il maresciallo Mac-Mahon, che ha colto la vittoria più importante di una carriera disastrosa, proclama il ritorno dell'« ordine, del lavoro e della sicurezza », e lo scrittore Edmond de Goncourt registra con cinico compiacimento come, « per la prima volta, si fa fatica ad aprirsi il varco tra il vuoto bighellonare degli uomini e la prostituzione delle donne » nell'elegante boulevard des Italiens. Il poeta Rimbaud coglie meglio la ristabilita atmosfera che si respira in città: <ref>Arthur Rimbaud, ''L'orgia parigina o Parigi si ripopola'', maggio 1871: — Société, tout est rétabli: les orgies / Pleurent leur ancien râle aux anciens lupanars: / Et les gaz en délire aux murailles rougies / Flambent sinistrement vers les azurs blafards!</ref>  


: - Società, tutto è in ordine: - le antiche gozzoviglie<br>Rantolano di nuovo nei vecchi lupanari:<br>E i gas in delirio, contro i muri arrossati,<br>Fiammeggiano sinistri verso quel cielo squallido.
: - Società, tutto è in ordine: - le antiche gozzoviglie<br>Rantolano di nuovo nei vecchi lupanari:<br>E i gas in delirio, contro i muri arrossati,<br>Fiammeggiano sinistri verso quel cielo squallido.
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