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Il [[28 settembre]] gli insorti lionesi misero le [[autorità]] locali alla porta, ma un pò troppo d'indecisionismo impedì il successo dell'insurrezione, che tuttavia qualche tempo dopo fu ripetuta a Parigi, quando il [[18 marzo]] [[1871]] i proletari insorsero per dar vita alla [[la Comune di Parigi (1871)|Comune]] e alla sperimentazione, seppur per un breve periodo, di nuove idee e pratiche libertarie.  | Il [[28 settembre]] gli insorti lionesi misero le [[autorità]] locali alla porta, ma un pò troppo d'indecisionismo impedì il successo dell'insurrezione, che tuttavia qualche tempo dopo fu ripetuta a Parigi, quando il [[18 marzo]] [[1871]] i proletari insorsero per dar vita alla [[la Comune di Parigi (1871)|Comune]] e alla sperimentazione, seppur per un breve periodo, di nuove idee e pratiche libertarie.  | ||
In [[Italia]], nel [[1874]] e nel [[1877]], gli anarchici, guidati in particolare da [[Errico Malatesta]] e [[Carlo Cafiero]], insorsero rispettivamente a [[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|Bologna]] e nel [[Banda del Matese|Matese]]. Quest'ultima [[rivolta]] giunse dopo che durante il congresso di Berna (1876) dell'[[Internazionale antiautoritaria]] gli anarchici italiani si erano espressi a favore dell'insurrezionismo :  | In [[Italia]], nel [[1874]] e nel [[1877]], gli [[anarchici]], guidati in particolare da [[Errico Malatesta]] e [[Carlo Cafiero]], insorsero rispettivamente a [[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|Bologna]] e nel [[Banda del Matese|Matese]]. Quest'ultima [[rivolta]] giunse dopo che durante il congresso di Berna ([[1876]]) dell'[[Internazionale antiautoritaria]] gli [[anarchici]] italiani si erano espressi a favore dell'insurrezionismo:  | ||
:«La Federazione Italiana crede che il fatto insurrezionale, destinato ad affermare con delle azioni il principio socialista, sia il mezzo di propaganda più efficace ed il solo che, senza ingannare e corrompere le masse possa penetrare nei più profondi strati   | :«La Federazione Italiana crede che il fatto insurrezionale, destinato ad affermare con delle azioni il principio socialista, sia il mezzo di propaganda più efficace ed il solo che, senza ingannare e corrompere le masse possa penetrare nei più profondi strati sociali» ([[Carlo Cafiero]] e [[Errico Malatesta]], Congresso di Berna dell'[[Internazionale antiautoritaria]], [[1876]]).  | ||
A dimostrazione di come certe idee si propagandassero velocemente anche nell'800, il gruppo populista ''[[Volontà del Popolo|Narodnja Volja]]'' ("Partito della Volontà del Popolo") organizzò tra il [[1879]] e il [[1884]] una decina di attentati contro l'[[autorità]] zarista di Russia, uno dei quali, il [[13 marzo]] [[1881]] <ref>Corrispondente al 1° marzo del calendario giuliano allora in vigore</ref> provocò la morte di Alessandro II.     | A dimostrazione di come certe idee si propagandassero velocemente anche nell'800, il gruppo populista ''[[Volontà del Popolo|Narodnja Volja]]'' ("Partito della Volontà del Popolo") organizzò tra il [[1879]] e il [[1884]] una decina di attentati contro l'[[autorità]] zarista di Russia, uno dei quali, il [[13 marzo]] [[1881]] <ref>Corrispondente al 1° marzo del calendario giuliano allora in vigore</ref> provocò la morte di Alessandro II.     | ||