Federazione Anarchica Italiana

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Bandiera della FAI sventola davanti al Teatro degli Animosi di Carrara durante un primo maggio anarchico.
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Federazione Anarchica Italiana
Nome ufficiale Federazione Anarchica Italiana
Anno di fondazione 1945 (Congresso di Carrara)
Corrente Comunismo anarchico [1]
Paese Italia
Continuità storica Unione Anarchica Italiana
Affiliazione Internazionale delle Federazioni Anarchiche
Giornale Umanità Nova
Sito Web ufficiale www.federazioneanarchica.org

La Federazione Anarchica Italiana (FAI) è un'organizzazione di sintesi di vari gruppi anarchici italiani costituitasi nel 1945. È la più importante organizzazione anarchica esistente oggi in Italia.

Storia della FAI

Prima della FAI

Il Congresso di Firenze del 12-14 aprile 1919 sancì la nascita dell'Unione Comunista Anarchica Italiana (UCAI), di cui Luigi Fabbri fu uno dei principali ideatori e organizzatori.

L'anno seguente, durante il Congresso di Bologna del luglio 1920 (1-4 luglio), Errico Malatesta riuscì a far approvare il suo programma (ancora oggi adoperato dalla Federazione Anarchica Italiana), trasformando l'UCAI, che era un'organizzazione di tendenza, in Unione Anarchica Italiana (UAI), organizzazione di sintesi. Il programma anarchico è esplicito nei fini che si proponeva:

«Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza».

Dopo il 1925 il fascismo mise l'UAI fuorilegge. In seguito al fatidico 8 settembre 1943 (fine dell'alleanza con la Germania, armistizio con gli alleati anglo-americani e instaurazione al nord del regime nazifascista della Repubblica di Salò), nell'Italia liberata gli anarchici cominciarono ad organizzare convegni [2] in cui discussero sull'opportunità di ricostruire un'organizzazione anarchica che raccogliesse l'eredità dell'Unione Anarchica Italiana:

Accanto alla Federazione Comunista Libertaria Alta Italia convissero pure la Federazione Comunista Anarchica Italiana [3] e una minoranza individualista, le quali poi conversero nella Federazione Anarchica Italiana.

Nascita, scissioni e ricomposizioni all'interno della FAI

Il congresso nazionale di Carrara (Teatro Verdi, 15-19 settembre 1945).
Ordine del giorno del Congresso tratto da «il '94» del 15 settembre 1945, «Numero Unico della Federazione Comunista Libertaria di Massa e Carrara».

La FAI si costituì durante il Congresso di Carrara del 1945 (15-19 settembre). La sua storia non è stata priva di dolorose spaccature, che provocarono varie scissioni al suo interno, dovute essenzialmente al fatto che, in quanto organizzazione di sintesi, accoglie gruppi e individualità con esperienze e pensieri differenti.

Di seguito gli eventi più importanti che hanno caratterizzato la storia della FAI.

La comparsa della Federazione Anarchica Informale (FAInformale): polemiche

Il 28 dicembre 2003, sette giorni dopo l'attacco diretto a Prodi rivendicato dalla Federazione Anarchica Informale, la Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana diffuse il seguente comunicato:

«La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana, in riferimento alla comparsa di una fantomatica "FAI (Federazione Anarchica Informale)" che avrebbe rivendicato le esplosioni di via Gerusalemme a Bologna:

denuncia la natura grave e infamante dell'attribuire questo tipo di fatto ad una sigla che allude comunque a quella della FAI - Federazione Anarchica Italiana: chi addita un gruppo di compagni/e alla repressione è un poliziotto o un suo collaboratore;
rivendica il portato storico dell'organizzazione anarchica come si è configurata dal Congresso di S. Imier del 1872 fino ai deliberati costitutivi della UAI del 1920 e della FAI del 1945: ORGANIZZAZIONE CHE NON È AFFATTO INFORMALE, perché fa della chiarezza e della collegialità dei mandati il suo atto di garanzia di un metodo libertario ed egualitario di prendere le decisioni;
ribadisce la propria condanna di bombe, pacchi bomba e ordigni, che possono colpire indiscriminatamente, e comunque paiono più che altro funzionali alle logiche della provocazione e della criminalizzazione mediatica del dissenso, in una fase in cui gli anarchici sono fra i protagonisti delle lotte sociali, dagli scioperi alle iniziative contro la guerra;
ribadisce che gli strumenti di lotta delle anarchiche e degli anarchici federati sono dispiegati nelle piazze, nel sociale, nel sindacalismo autogestionario e di base, nei movimenti, nelle decine di città in cui gestiamo circoli pubblici, nella aperta opposizione alle logiche del dominio e dei terrorismi di Stato, per la costruzione di una società di liberi ed eguali».

Organizzazione e struttura della FAI

Prima pagina del primo numero di Umanità Nova del 26-27 febbraio 1920, organo della FAI.

Nata alla fine della seconda mondiale sull'esperienza dell'Unione Anarchica Italiana, a sua volta costituitasi sulla base della "Dichiarazione di principi" del Congresso di Bologna del 1920, entrò in clandestinità durante il periodo fascista e nella Seconda guerra mondiale.

Attualmente gli aderenti si riconoscono nel "Patto Associativo" [6], che regola la vita della federazione, e nel "Programma Anarchico", che ne sintetizza il progetto politico.

Il settimanale Umanità Nova, organo della FAI, nasce nel 1920 come quotidiano ufficiale (in alcune zone la sua tiratura superava quella de «l'Avanti!») dell'Unione Anarchica Italiana, fu fondato da Errico Malatesta e si avvalse dell'attivismo di Gigi Damiani, Corrado Quaglino, Carlo Frigerio e Nella Giacomelli (a lei si deve probabilmente l'idea del titolo del giornale). Durante il periodo fascista Umanità Nova uscì saltuariamente in maniera clandestina. Dal dopoguerra il giornale esce regolarmente come settimanale. Tra i numerosissimi collaboratori di Umanità Nova possono essere ricordati Errico Malatesta (fondatore), Luigi Fabbri, Armando Borghi e Camillo Berneri.

La FAI è dotata di un Archivio Storico (ASFAI) [7], inizialmente collocato a Pisa presso la Biblioteca Franco Serantini, poi, nel 1988, trasferitosi ad Imola (via Fratelli Bandiera 19). Nel tempo l'Archivio si è arricchito di svariati documenti prodotti da organizzazioni locali, nazionali e da singoli militanti. L'Archivio Storico della FAI è dotato anche di un apposito sito web.

Internazionalismo

A livello internazionale, dal 1968 la Federazione Anarchica Italiana è membro fondatore della International of Anarchist Federation (IAF-IFA), che raccoglie le principali federazioni anarchiche del mondo.

Federazioni dell'IFA

In nero i paesi in cui sono presenti organizzazioni aderenti all'IFA.

Note

  1. Il programma anarchico (di Errico Malatesta)
  2. Riunioni organizzative precedenti al Congresso di costituzione della Federazione Anarchica Italiana (1944-1945)
  3. Il 16 maggio 1943, a Firenze, nell'abitazione di Augusto Boccone, un fornaio di origine genovese, si svolse la prima delle riunioni che sancì la nascita della Federazione Comunista Anarchica Italiana. Erano presenti delegati provenienti da Bologna (Giuseppe Sartini e Vindice Rabitti), Faenza, Genova (Emilio Grassini, Pietro Caviglia e Pietro Pozzi), La Spezia (Del Carpio), Livorno (Atto Vannucci), Firenze (Ezio Puzzoli e Augusto Boccone), Torre del Lago (Pasquale Binazzi); mentre avevano inviato la loro adesione i gruppi di Carrara e Pistoia. Si decise, in seguito, di ristampare, a cura del tipografo Lato Latini, Umanità Nova, che uscì clandestinamente il 10 settembre (anno 3, n. 343), con una tiratura di 1.800 copie.
  4. Il congresso di Carrara del 1965
  5. Nel 1983 assunse il nome di Gruppo Comunista Anarchico Ugo Rindi e nel 1985 quello definitivo di Federazione Comunista Anarchica Pisana.
  6. Patto Associativo della FAI
  7. Archivio Storico della Federazione Anarchica Italiana

Voci correlate

Collegamenti esterni