Chiesa cattolica: differenze tra le versioni

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Per la prima volta, dunque, la Chiesa assume la [[sovranità]] diretta e legittima su un territorio. La natura della Chiesa ci è chiara dunque fin da subito: il suo potere ha inizio grazie alla dissoluzione dell'unità politica italiana ad opera dei longobardi; il suo potere temporale termina nel [[1870]], con la nuova unione politica dell'[[Italia]] con la presa di Roma da parte dei bersaglieri del Regno d'Italia.  
Per la prima volta, dunque, la Chiesa assume la [[sovranità]] diretta e legittima su un territorio. La natura della Chiesa ci è chiara dunque fin da subito: il suo potere ha inizio grazie alla dissoluzione dell'unità politica italiana ad opera dei longobardi; il suo potere temporale termina nel [[1870]], con la nuova unione politica dell'[[Italia]] con la presa di Roma da parte dei bersaglieri del Regno d'Italia.  


Sappiamo bene che l'influenza politica del Pontefice continua ancora oggi, nonostante il territorio su cui possa esercitare [[sovranità]] diretta sia quasi nullo. Questo fardello grava su tutti gli italiani in modo maggiore che su gli altri popoli, tuttavia condiziona le decisioni politiche ed economiche di buona parte del mondo; le decisioni della Chiesa raggiungono punte pericolose per la sanità del terzo mondo (si vedano le campagne pervasive come quelle contro il profilattico, la pillola e l'aborto) ed influenzano in senso reazionario le decisioni politiche dei [[governo|governi]]: per esempio, storicamente il clero ha appoggiato pericolosi dittatori (Mussolini, Francisco Franco, Pinochet ecc.) ed ha violentemente criticato i cattolici di "sinistra" e quelli che effettivamente si sono schierati dalla parte degli oppressi (ad esempio, i preti che abbracciarono la [[teologia della liberazione]]).
Sappiamo bene che l'influenza politica del pontefice continua ancora oggi, nonostante il territorio su cui possa esercitare [[sovranità]] diretta sia quasi nullo. Questo fardello grava su tutti gli italiani in modo maggiore che su gli altri popoli, tuttavia condiziona le decisioni politiche ed economiche di buona parte del mondo; le decisioni della Chiesa raggiungono punte pericolose per la sanità del terzo mondo (si vedano le campagne pervasive come quelle contro il profilattico, la pillola e l'aborto) ed influenzano in senso reazionario le decisioni politiche dei [[governo|governi]]: per esempio, storicamente il clero ha appoggiato pericolosi dittatori (Mussolini, Francisco Franco, Pinochet ecc.) ed ha violentemente criticato i cattolici di "sinistra" e quelli che effettivamente si sono schierati dalla parte degli oppressi (ad esempio, i preti che abbracciarono la [[teologia della liberazione]]).


Essendo duemila anni di storia difficili da riassumere, quest'articolo concentrerà particolarmente la propria attenzione sulla storia della Chiesa nell'ambito italiano.
Essendo duemila anni di storia difficili da riassumere, quest'articolo concentrerà particolarmente la propria attenzione sulla storia della Chiesa nell'ambito italiano.
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All'inizio del secondo millennio vi è in [[Italia]] la prima spontanea rivolta contro un invasore ad opera di Arduino d'Ivrea con il sostegno di feudatari laici. Egli nel [[1002]] cercò di ricostituire un  Regno d'Italia indipendente e assunse anche la carica regale. La Chiesa, nonostante fosse messa in pericolo dall'Impero Germanico, scelse di aiutare l'imperatore Enrico II che sconfisse il ribelle e si fece incoronare Re d'Italia a Pavia. Lo stesso sarà proclamato imperatore da papa Benedetto VIII.  
All'inizio del secondo millennio vi è in [[Italia]] la prima spontanea rivolta contro un invasore ad opera di Arduino d'Ivrea con il sostegno di feudatari laici. Egli nel [[1002]] cercò di ricostituire un  Regno d'Italia indipendente e assunse anche la carica regale. La Chiesa, nonostante fosse messa in pericolo dall'Impero Germanico, scelse di aiutare l'imperatore Enrico II che sconfisse il ribelle e si fece incoronare Re d'Italia a Pavia. Lo stesso sarà proclamato imperatore da papa Benedetto VIII.  


Il comportamento del pontefice nei confronti di Arduino è interessante, poiché mostra una linea d'azione clericale che si confermerà in futuro. La Chiesa preferì sostenere l'Impero con cui erano già affiorati dei contrasti e che, ricordiamo, giungerà fra poco ad ottenere la nomina diretta del papa - con Enrico III - piuttosto che aiutare la [[rivolta]] spontanea italiana contro di esso. Ecco chiaro il nemico assoluto degli eredi di Pietro: l'indipendenza dell'Italia. La penisola è vista come terra necessariamente da sottoporre alla [[sovranità]] ecclesiastica e a cui essa non può dunque rinunciare. I pontefici possono tollerare anche un periodo di soggezione esterna, ma l'[[Italia]] non intendono certo mollarla facilmente. Essa contiene Roma, centro della Cristianità e terra in cui sarebbe stato crocifisso Pietro, e quindi non può essere abbandonata al suo [[popolo]]. La penisola appartiene al Papa il quale direttamente o meno deve esercitare l'influenza, anche contro la [[sovranità|sovranità popolare]].
Il comportamento del pontefice nei confronti di Arduino è interessante, poiché mostra una linea d'azione clericale che si confermerà in futuro. La Chiesa preferì sostenere l'Impero con cui erano già affiorati dei contrasti e che, ricordiamo, giungerà fra poco ad ottenere la nomina diretta del papa - con Enrico III - piuttosto che aiutare la [[rivolta]] spontanea italiana contro di esso. Ecco chiaro il nemico assoluto degli eredi di Pietro: l'indipendenza dell'Italia. La penisola è vista come terra necessariamente da sottoporre alla [[sovranità]] ecclesiastica e a cui essa non può dunque rinunciare. I pontefici possono tollerare anche un periodo di soggezione esterna, ma l'[[Italia]] non intendono certo mollarla facilmente. Essa contiene Roma, centro della Cristianità e terra in cui sarebbe stato crocifisso Pietro, e quindi non può essere abbandonata al suo [[popolo]]. La penisola appartiene al papa, il quale direttamente o meno deve esercitare l'influenza, anche contro la [[sovranità|sovranità popolare]].


La seconda metà del secolo XI è stata caratterizzata dalla lotta per le investiture; papa Gregorio VII vuole a tutti i costi ribadire la superiorità del papa su tutti i vescovi ed il diritto di nominarli. Gregorio vuole togliere all'imperatore ogni potere sul clero e affermare una sorta di monarchia universale a cui tutti gli uomini religiosi e laici debbano sottomettersi. Dall'altra parte della barricata c'è Enrico IV, l'imperatore, che convoca i vescovi tedeschi a Worms e dichiara decaduto il suo rivale con la mitra. Quest'ultimo di conseguenza lo scomunica. La lotta per le investiture si conclude nel [[1122]] con il “concordato di Worms” tra il nuovo papa Callisto II e il nuovo imperatore Enrico V. Con questo trattato l'Imperatore rinuncia alle investiture riconoscendo dunque al papato un peso politico paragonabile a quello imperiale. Nella prima metà del secolo XII la Chiesa ebbe a che fare anche con gli stranieri del sud: i normanni. Questi, con Roberto il Guiscardo arrestarono il papa per due volte e riuscirono così ad ottenere la [[sovranità]] su Puglia e Calabria e Benevento. Il Guiscardo, tuttavia, seppe precedentemente correre in aiuto del pontefice quando esso nel [[1084]] fu assediato a Castel Sant'Angelo dallo scomunicato Enrico IV.
La seconda metà del secolo XI è stata caratterizzata dalla lotta per le investiture; papa Gregorio VII vuole a tutti i costi ribadire la superiorità del papa su tutti i vescovi ed il diritto di nominarli. Gregorio vuole togliere all'imperatore ogni potere sul clero e affermare una sorta di monarchia universale a cui tutti gli uomini religiosi e laici debbano sottomettersi. Dall'altra parte della barricata c'è Enrico IV, l'imperatore, che convoca i vescovi tedeschi a Worms e dichiara decaduto il suo rivale con la mitra. Quest'ultimo di conseguenza lo scomunica. La lotta per le investiture si conclude nel [[1122]] con il “concordato di Worms” tra il nuovo papa Callisto II e il nuovo imperatore Enrico V. Con questo trattato l'Imperatore rinuncia alle investiture riconoscendo dunque al papato un peso politico paragonabile a quello imperiale. Nella prima metà del secolo XII la Chiesa ebbe a che fare anche con gli stranieri del sud: i normanni. Questi, con Roberto il Guiscardo arrestarono il papa per due volte e riuscirono così ad ottenere la [[sovranità]] su Puglia e Calabria e Benevento. Il Guiscardo, tuttavia, seppe precedentemente correre in aiuto del pontefice quando esso nel [[1084]] fu assediato a Castel Sant'Angelo dallo scomunicato Enrico IV.
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[[Image:Chiesa55.jpg|thumb|left|250px|Castello di Avignone, sede papale durante la cattività avignonese (dal [[1309]] al [[1377]]).]]
[[Image:Chiesa55.jpg|thumb|left|250px|Castello di Avignone, sede papale durante la cattività avignonese (dal [[1309]] al [[1377]]).]]
[[Image:InquisizioneXXX.jpg|thumb|right|250px|Tortura di una "strega" da parte della Santa Inquisizione.]]
[[Image:InquisizioneXXX.jpg|thumb|right|250px|Tortura di una "strega" da parte della Santa Inquisizione.]]
In questo periodo si svilupparono le prime eresie, grazie a queste la Chiesa tende sempre di più all'[[autoritarismo]] con l'invito alla ricerca degli [[Eresia | eretici]] (Concilio di Tolosa, 1215) prologo alla nascita della vera e propria Inquisizione. Nel IV Concilio Lateranense con papa Innocenzo III si afferma che il vescovo deve visitare la sua diocesi e vedere se ci sono degli accusati di eresia. In tal caso dopo aver appurato la “colpevolezza” devono essere puniti “secondo i canoni”. Nel Medioevo furono parecchie le persone mandate al rogo e torturate perché avversarie dei dogmi clericali o solo sulla base di un semplice sospetto o di un'accusa in malafede. La conoscenza delle erbe officinali, la ribellione nei confronti dell'ordine religioso o politico poteva costare la condanna per stregoneria, e il rogo. La caccia alle streghe <ref name="si">Si contano 60000 morte e 110000 processi tra il secolo XIII e il secolo XVIII</ref> ha avuto anche come obiettivo il sostegno dell'immagine femminile codificata nel medioevo: la fonte principale per i processi alle streghe fu il ''Malleus Maleficarum''. <ref name="opera">Opera di due frati domenicani, Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer, pubblicata in latino nel [[1487]] allo scopo di reprimere l'eresia, il paganesimo e la stregoneria in Germania. Viene anche considerato come un vero e proprio manifesto contro le donne.</ref>
In questo periodo si svilupparono le prime eresie, grazie a queste la Chiesa tende sempre di più all'[[autoritarismo]] con l'invito alla ricerca degli [[Eresia | eretici]] (Concilio di Tolosa, 1215) prologo alla nascita della vera e propria Inquisizione. Nel IV Concilio Lateranense con papa Innocenzo III si afferma che il vescovo deve visitare la sua diocesi e vedere se ci sono degli accusati di eresia. In tal caso dopo aver appurato la “colpevolezza” devono essere puniti “secondo i canoni”. Nel Medioevo furono parecchie le persone mandate al rogo e torturate perché avversarie dei dogmi clericali o solo sulla base di un semplice sospetto o di un'accusa in malafede. La conoscenza delle erbe officinali, la ribellione nei confronti dell'ordine religioso o politico poteva costare la condanna per stregoneria, e il rogo. La caccia alle streghe <ref name="si">Si contano 60.000 morti e 110.000 processi tra il secolo XIII e il secolo XVIII.</ref> ha avuto anche come obiettivo il sostegno dell'immagine femminile codificata nel medioevo: la fonte principale per i processi alle streghe fu il ''Malleus Maleficarum''. <ref name="opera">Opera di due frati domenicani, Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer, pubblicata in latino nel [[1487]] allo scopo di reprimere l'eresia, il paganesimo e la stregoneria in Germania. Viene anche considerato come un vero e proprio manifesto contro le donne.</ref>


Venne il XIV secolo, il declino di Papato e Impero da cui si svilupparono gli stati nazionali. Questi cento anni si aprono con il conflitto tra papa Bonifacio VIII ed il re di Francia Filippo il Bello. Quest'ultimo è intenzionato a rivendicare la sua supremazia sul clero francese; così impone ad esso delle tasse e fa nascere la chiesa gallicana. Bonifacio VIII sulla scia di Innocenzo III, vuole affermare la teocrazia e con la bolla “Unam Sanctam” dichiara eretico chiunque professi l'idea di separazione tra potere politico e potere religioso. Con la vittoria finale del re francese, dopo lo “schiaffo di Anagni”, inizia la cattività avignonese  ([[1309]]) che durerà per quasi settantanni. Nel periodo di esilio da Roma la Santa Sede rafforza le sue istituzioni; si assiste così ad un accentramento monarchico, visto il forzato abbandono dell'aspirazione [[teocrazia|teocratica]] di governare tutto il mondo cristiano. Fu creata la Sacra Rota, tribunale con il compito di trattare le questioni ecclesiastiche; riorganizzarono la Camera Apostolica, gestrice delle casse pontificie; vengono imposte nuove tasse a favore della Santa Sede.
Venne il XIV secolo, il declino di Papato e Impero da cui si svilupparono gli stati nazionali. Questi cento anni si aprono con il conflitto tra papa Bonifacio VIII ed il re di Francia Filippo il Bello. Quest'ultimo è intenzionato a rivendicare la sua supremazia sul clero francese; così impone ad esso delle tasse e fa nascere la chiesa gallicana. Bonifacio VIII sulla scia di Innocenzo III, vuole affermare la teocrazia e con la bolla “Unam Sanctam” dichiara eretico chiunque professi l'idea di separazione tra potere politico e potere religioso. Con la vittoria finale del re francese, dopo lo “schiaffo di Anagni”, inizia la cattività avignonese  ([[1309]]) che durerà per quasi settantanni. Nel periodo di esilio da Roma la Santa Sede rafforza le sue istituzioni; si assiste così ad un accentramento monarchico, visto il forzato abbandono dell'aspirazione [[teocrazia|teocratica]] di governare tutto il mondo cristiano. Fu creata la Sacra Rota, tribunale con il compito di trattare le questioni ecclesiastiche; riorganizzarono la Camera Apostolica, gestrice delle casse pontificie; vengono imposte nuove tasse a favore della Santa Sede.
   
   
Nel [[1324]] il filosofo italiano Marsilio da Padova scrisse il ''Defensor Pacis'', opera in cui si illustra la natura popolare del potere sovrano e si professa il pensiero laico. Marsilio sostiene che solo alla [[autorità]] civile spetta il potere temporale, non al papa; sostiene inoltre la necessità della tolleranza religiosa. <ref name="A">A causa di queste idee, il pensatore italiano sarà scomunicato nel [[1326]] e costretto a cercar rifugio da Ludovico il Bavaro. Oggi potrebbe sembrare irreale, ma il fondatore del pensiero laico è stato proprio un italiano</ref> La Chiesa iniziò così ad ostacolare il [[progresso]] filosofico e scientifico. Stesso copione con la vicenda di Cola di Rienzo, riformatore repubblicano di Roma, che sarà arrestato e imprigionato ad Avignone da Clemente VI, impaurito dalla sua popolarità e dall'eccessiva indipendenza che andava acquistando.  
Nel [[1324]] il filosofo italiano Marsilio da Padova scrisse il ''Defensor Pacis'', opera in cui si illustra la natura popolare del potere sovrano e si professa il pensiero laico. Marsilio sostiene che solo alla [[autorità]] civile spetta il potere temporale, non al papa; sostiene inoltre la necessità della tolleranza religiosa. <ref name="A">A causa di queste idee, il pensatore italiano sarà scomunicato nel [[1326]] e costretto a cercar rifugio da Ludovico il Bavaro. Oggi potrebbe sembrare irreale, ma il fondatore del pensiero laico è stato proprio un italiano.</ref> La Chiesa iniziò così ad ostacolare il [[progresso]] filosofico e scientifico. Stesso copione con la vicenda di Cola di Rienzo, riformatore repubblicano di Roma, che sarà arrestato e imprigionato ad Avignone da Clemente VI, impaurito dalla sua popolarità e dall'eccessiva indipendenza che andava acquistando.  


Nel [[1454]], con la pace di Lodi, la Chiesa stringe alleanza con le altre quattro grandi potenze della penisola: Milano, Firenze, Venezia e Napoli. Il trattato sarà decisivo per l'equilibrio delle forze italiche e pose termine per un lungo periodo ai conflitti interni per contrastare il pericolo turco o qualsiasi altra espansione straniera ai danni dell'[[Italia]]. Perciò nacque la Lega Italica. Il periodo quarantennale di pace ebbe il merito di far progredire la cultura delle signorie e dunque contribuì alla nascita e allo sviluppo del periodo umanista e rinascimentale.
Nel [[1454]], con la pace di Lodi, la Chiesa stringe alleanza con le altre quattro grandi potenze della penisola: Milano, Firenze, Venezia e Napoli. Il trattato sarà decisivo per l'equilibrio delle forze italiche e pose termine per un lungo periodo ai conflitti interni per contrastare il pericolo turco o qualsiasi altra espansione straniera ai danni dell'[[Italia]]. Perciò nacque la Lega Italica. Il periodo quarantennale di pace ebbe il merito di far progredire la cultura delle signorie e dunque contribuì alla nascita e allo sviluppo del periodo umanista e rinascimentale.
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La più grande botta allo sviluppo culturale arrivò nel XVI secolo. Nel [[1521]] ebbe luogo a Worms la Riforma protestante di Martin Lutero, che sarà presto scomunicato. Grazie al monaco si ruppe la “Respublica Christianorum” europea, il diritto di scelta religiosa è stabilito non già dai singoli individui ma dal sovrano. La Chiesa passa al contrattacco e papa Paolo III convoca il concilio di Trento che durerà dal [[1545]] al [[1563]]. È la famosa Controriforma che impedì al nostro paese lo sbocciare del figlio dell'umanesimo: il protestantesimo. Il concilio creò in [[Italia]] una cultura [[autoritarismo|autoritaria]] e repressiva, dedita a far ottenere alla Chiesa il più ampio controllo sulle masse. La Chiesa si comportò come una vera e propria dittatura feroce, degna dei più recenti [[totalitarismo|totalitarismi]].
La più grande botta allo sviluppo culturale arrivò nel XVI secolo. Nel [[1521]] ebbe luogo a Worms la Riforma protestante di Martin Lutero, che sarà presto scomunicato. Grazie al monaco si ruppe la “Respublica Christianorum” europea, il diritto di scelta religiosa è stabilito non già dai singoli individui ma dal sovrano. La Chiesa passa al contrattacco e papa Paolo III convoca il concilio di Trento che durerà dal [[1545]] al [[1563]]. È la famosa Controriforma che impedì al nostro paese lo sbocciare del figlio dell'umanesimo: il protestantesimo. Il concilio creò in [[Italia]] una cultura [[autoritarismo|autoritaria]] e repressiva, dedita a far ottenere alla Chiesa il più ampio controllo sulle masse. La Chiesa si comportò come una vera e propria dittatura feroce, degna dei più recenti [[totalitarismo|totalitarismi]].


La cultura protestante avrebbe invece affermato nel nostro paese la [[libertà]] di coscienza religiosa e non sarebbe stata un'importazione culturale ma solo l'appropriarsi della nostra cultura generante meravigliosi eredi al di là delle Alpi. Il protestantesimo avrebbe portato l'idea di [[laicismo|laicità]] e di una cultura nazionale slegata dalla [[religione]] cattolica e dalle [[gerarchia|gerarchie ecclesiastiche]]. Per capirlo basti osservare attualmente paesi scismatici quali il Regno Unito, i paesi scandinavi o l'Olanda per comprendere quanto sia ampia la differenza tra paesi alieni dall'influenza papale ed il nostro. Perché si può affermare che l'umanesimo sia padre del protestantesimo? Un'idea cardine del primo è: «''la dignità dell'uomo risiede nella sua libertà ''». Per la prima volta, nelle teorie umanistiche fu espressa la necessità di un rapporto soggettivo tra gli uomini singoli e dio, caratteristico anche del [[protestantesimo]]. Lutero infatti rifiuta l'idea della Chiesa quale istituzione universale di origine divina e la ricompone nei termini di una struttura meramente umana a carattere pratico. <ref name="diceva">Lutero sosteneva anche che la Chiesa doveva sottomettersi al potere dello [[Stato]], ma "noi" anarchici sappiamo che è proprio il '''potere''' il problema principale, chiunque lo eserciti (N.d.r)</ref>
La cultura protestante avrebbe invece affermato nel nostro paese la [[libertà]] di coscienza religiosa e non sarebbe stata un'importazione culturale ma solo l'appropriarsi della nostra cultura generante meravigliosi eredi al di là delle Alpi. Il protestantesimo avrebbe portato l'idea di [[laicismo|laicità]] e di una cultura nazionale slegata dalla [[religione]] cattolica e dalle [[gerarchia|gerarchie ecclesiastiche]]. Per capirlo basti osservare attualmente paesi scismatici quali il Regno Unito, i paesi scandinavi o l'Olanda per comprendere quanto sia ampia la differenza tra paesi alieni dall'influenza papale ed il nostro. Perché si può affermare che l'umanesimo sia padre del protestantesimo? Un'idea cardine del primo è: «''la dignità dell'uomo risiede nella sua libertà ''». Per la prima volta, nelle teorie umanistiche fu espressa la necessità di un rapporto soggettivo tra gli uomini singoli e dio, caratteristico anche del [[protestantesimo]]. Lutero infatti rifiuta l'idea della Chiesa quale istituzione universale di origine divina e la ricompone nei termini di una struttura meramente umana a carattere pratico. <ref name="diceva">Lutero sosteneva anche che la Chiesa doveva sottomettersi al potere dello [[Stato]], ma nella prospettiva anrchica anarchica è proprio il [[potere]] il problema principale, chiunque lo eserciti.</ref>


La Chiesa ha usato i classici metodi della dittatura per affermarsi: [[propaganda]], [[educazione]], [[censura]]. Per quanto riguarda la propaganda essa si articolò in due linee: [[arte]] e carità. La grandezza della Chiesa fu immortalata dall'[[arte]] barocca con gli artisti Bernini <ref name="Durante">Durante l'età barocca Gian Lorenzo Bernini si distinse come l'artista maggiormente dedito alla propaganda ecclesiastica, che intendeva fare di Roma l'emblema della gloria e della potenza della Chiesa. Bernini è caratterizzato da una grande fiducia nella tecnica, la quale è capace di realizzare ogni nostro pensiero. Da tale concezione si basa la fedeltà dell'artista verso la Chiesa, «apparato tecnico della salvezza» ed il suo rispetto per lo [[Stato]], «apparato tecnico della felicità». Roma è sia Chiesa che [[Stato]], una città ricca di storia, e per questo è vista da Bernini come il miglior palcoscenico per la sua immaginazione. Da alcuni storici, l'arte di Bernini è stata interpretata in chiave di malinconia sotto l'ombra cupa del Barocco, in cui la realtà era vista come misteriosa. '«'Se la realtà è misteriosa, soltanto l'immaginazione può guidare la nostra vita''».
La Chiesa ha usato i classici metodi della dittatura per affermarsi: [[propaganda]], [[educazione]], [[censura]]. Per quanto riguarda la propaganda essa si articolò in due linee: [[arte]] e carità. La grandezza della Chiesa fu immortalata dall'[[arte]] barocca con gli artisti Bernini <ref name="Durante">Durante l'età barocca Gian Lorenzo Bernini si distinse come l'artista maggiormente dedito alla propaganda ecclesiastica, che intendeva fare di Roma l'emblema della gloria e della potenza della Chiesa. Bernini è caratterizzato da una grande fiducia nella tecnica, la quale è capace di realizzare ogni nostro pensiero. Da tale concezione si basa la fedeltà dell'artista verso la Chiesa, «apparato tecnico della salvezza» ed il suo rispetto per lo [[Stato]], «apparato tecnico della felicità». Roma è sia Chiesa che [[Stato]], una città ricca di storia, e per questo è vista da Bernini come il miglior palcoscenico per la sua immaginazione. Da alcuni storici, l'arte di Bernini è stata interpretata in chiave di malinconia sotto l'ombra cupa del Barocco, in cui la realtà era vista come misteriosa: «Se la realtà è misteriosa, soltanto l'immaginazione può guidare la nostra vita».
Dopo essere stato al servizio del cardinale Scipione Borghese, si pone al servizio di papa Urbano VIII, poi Innocenzo X e Alessandro VII. Per papa Barberini, realizza tra il [[1624]] ed il [[1633]] il Baldacchino di San Pietro. Bernini progetta quest'opera, un enorme baldacchino da processione, per porla al centro della crociera della basilica in modo da suscitare una grande sorpresa ai fedeli entranti nell'edificio. Il baldacchino ha quattro altissime colonne bronzee a spirale che potrebbero voler trasmettere l'idea dell'eternità a cui l'apostolo è stato destinato. In cima alle colonne stanno quattro angeli.
Dopo essere stato al servizio del cardinale Scipione Borghese, si pone al servizio di papa Urbano VIII, poi Innocenzo X e Alessandro VII. Per papa Barberini, realizza tra il [[1624]] ed il [[1633]] il Baldacchino di San Pietro. Bernini progetta quest'opera, un enorme baldacchino da processione, per porla al centro della crociera della basilica in modo da suscitare una grande sorpresa ai fedeli entranti nell'edificio. Il baldacchino ha quattro altissime colonne bronzee a spirale che potrebbero voler trasmettere l'idea dell'eternità a cui l'apostolo è stato destinato. In cima alle colonne stanno quattro angeli.
Stesse idee di grandiosità e sorpresa le ritroviamo nella realizzazione del colonnato di piazza San Pietro, commissionato da papa Alessandro VII. Lo scopo dell'artista era quello di evidenziare la Cupola, la quale era stata destinata a svolgere il ruolo di mero sfondo a causa della lunghezza della navata. Così Bernini realizzò un colonnato ellittico; esso riprende la forma della Cupola dilatandola fino a mutarla in ellissi, resa con due esedre, il cui asse trasversale è segnato da un obelisco e due fontane. Dietro il colonnato ovale vi è uno spazio trapezoidale formato da due ali di colonne aperte verso la facciata. In questo modo l'artista è riuscito a riscattare tutta la basilica la quale rivelava tutta la sua maestosità solo dopo aver percorso le strade strette del Borgo medievale (oggi inesistente a causa della realizzazione di Via della Conciliazione). Le esedre della grande piazza rappresentano le braccia della Chiesa, pronte all'accoglienza dei fedeli</ref>, Borromini, Pietro da Cortona. Senza dimenticare la cupola di San Pietro di Michelangelo anziano, chiamato a Roma proprio da Paolo III.  
Stesse idee di grandiosità e sorpresa le ritroviamo nella realizzazione del colonnato di piazza San Pietro, commissionato da papa Alessandro VII. Lo scopo dell'artista era quello di evidenziare la Cupola, la quale era stata destinata a svolgere il ruolo di mero sfondo a causa della lunghezza della navata. Così Bernini realizzò un colonnato ellittico; esso riprende la forma della Cupola dilatandola fino a mutarla in ellissi, resa con due esedre, il cui asse trasversale è segnato da un obelisco e due fontane. Dietro il colonnato ovale vi è uno spazio trapezoidale formato da due ali di colonne aperte verso la facciata. In questo modo l'artista è riuscito a riscattare tutta la basilica la quale rivelava tutta la sua maestosità solo dopo aver percorso le strade strette del Borgo medievale (oggi inesistente a causa della realizzazione di Via della Conciliazione). Le esedre della grande piazza rappresentano le braccia della Chiesa, pronte all'accoglienza dei fedeli.</ref>, Borromini, Pietro da Cortona. Senza dimenticare la cupola di San Pietro di Michelangelo anziano, chiamato a Roma proprio da Paolo III.  


Bernini lo ricordiamo soprattutto per un'altra meraviglia: il colonnato di Piazza San Pietro. Da ricordare anche i Carracci di Palazzo Farnese, chiamato dal cardinale Odoacre Farnese per dipingere la propria dimora. Questa intensa attività edilizia (basiliche, ville, fontane) stona moltissimo se confrontata con la grave mancanza d'iniziativa economica. Lo [[Stato]] Pontificio era uno degli staterelli più poveri d'[[Italia]], ma l'[[arte]] non mancava mai di esser posta in evidenza per la propaganda clericale; la bellezza artistica, barocca al servizio della politica controriformistica. L'unico nudo ammesso è quello raffigurante pagani. I temi religiosi fioccarono invece; Bernini fece una scultura chiamata “Estasi di Santa Teresa”, Pietro da Cortona dipinse il “Trionfo della Divina Provvidenza”, Borromini realizzò diverse chiese. I papi mecenati dell'epoca furono Clemente VII, Paolo V, Gregorio XV, Urbano VIII. A quest'ultimo, il Bernini fece il monumento funebre; lo fece dunque al nemico di Galilei, giacché pensò di esser deriso dal ''Dialogo sopra i due massimi sistemi''. Ancora Bernini fece il “Baldacchino di San Pietro”, ma non dimentichiamo il grande Caravaggio che a Roma lasciò la “Vocazione di San Matteo” e la “Crocifissione di San Pietro”. Quindi l'[[arte]] fu un mezzo di notevole promozione propagandistica della Chiesa messa in pericolo della Riforma luterana.
Bernini lo ricordiamo soprattutto per un'altra meraviglia: il colonnato di Piazza San Pietro. Da ricordare anche i Carracci di Palazzo Farnese, chiamato dal cardinale Odoacre Farnese per dipingere la propria dimora. Questa intensa attività edilizia (basiliche, ville, fontane) stona moltissimo se confrontata con la grave mancanza d'iniziativa economica. Lo [[Stato]] Pontificio era uno degli staterelli più poveri d'[[Italia]], ma l'[[arte]] non mancava mai di esser posta in evidenza per la propaganda clericale; la bellezza artistica, barocca al servizio della politica controriformistica. L'unico nudo ammesso è quello raffigurante pagani. I temi religiosi fioccarono invece; Bernini fece una scultura chiamata “Estasi di Santa Teresa”, Pietro da Cortona dipinse il “Trionfo della Divina Provvidenza”, Borromini realizzò diverse chiese. I papi mecenati dell'epoca furono Clemente VII, Paolo V, Gregorio XV, Urbano VIII. A quest'ultimo, il Bernini fece il monumento funebre; lo fece dunque al nemico di Galilei, giacché pensò di esser deriso dal ''Dialogo sopra i due massimi sistemi''. Ancora Bernini fece il “Baldacchino di San Pietro”, ma non dimentichiamo il grande Caravaggio che a Roma lasciò la “Vocazione di San Matteo” e la “Crocifissione di San Pietro”. Quindi l'[[arte]] fu un mezzo di notevole promozione propagandistica della Chiesa messa in pericolo della Riforma luterana.
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Esso è un atto di puro indottrinamento, in antitesi alla stessa vita di [[Gesù anarchico|Gesù]] (fu battezzato a trent'anni) e alle posizioni di altre religioni: si introducono, infatti, dei neonati di pochi mesi all'interno di una comunità religiosa senza avere il suo [[consenso]] e rischiando nella maggior parte dei casi di plagiarlo a vita. Lo stesso vale per il catechismo in cui sono avviati dei bambini dai sei ai tredici anni. Anche se poi i ragazzi abbandoneranno la parrocchia, gli insegnamenti a loro inculcati resteranno. Così a causa dell'educazione cattolica impostaci, gli italiani tendono ad adorare il papa e la Chiesa; sono portati a credere in un Dio, in qualcosa di superiore e trascendente; confondono l'identità con la [[religione]], mero [[dogmatismo]] che non può esser considerato quale elemento identitario in quanto ricerca qualcosa di esterno a noi: Dio. Pur dichiarandosi credenti, molti italiani non conoscono la storia della propria religione né sono praticanti (per gli islamici la figura del credente non praticante è sostanzialmente inesistente o comunque non rispettata dai fedeli). Ciò nonostante, la maggior parte dei cattolici sono predisposti all'accettazione di un ordine dogmatico e trascendente a cui bisogna sottomettersi e seguire il “''Bene''”. I Santi sono i modelli dell'educazione; ovvero uomini che hanno venduto la propria vita ad un ordine mistico superiore anteposto al "''Male''", Satana, il peccato.
Esso è un atto di puro indottrinamento, in antitesi alla stessa vita di [[Gesù anarchico|Gesù]] (fu battezzato a trent'anni) e alle posizioni di altre religioni: si introducono, infatti, dei neonati di pochi mesi all'interno di una comunità religiosa senza avere il suo [[consenso]] e rischiando nella maggior parte dei casi di plagiarlo a vita. Lo stesso vale per il catechismo in cui sono avviati dei bambini dai sei ai tredici anni. Anche se poi i ragazzi abbandoneranno la parrocchia, gli insegnamenti a loro inculcati resteranno. Così a causa dell'educazione cattolica impostaci, gli italiani tendono ad adorare il papa e la Chiesa; sono portati a credere in un Dio, in qualcosa di superiore e trascendente; confondono l'identità con la [[religione]], mero [[dogmatismo]] che non può esser considerato quale elemento identitario in quanto ricerca qualcosa di esterno a noi: Dio. Pur dichiarandosi credenti, molti italiani non conoscono la storia della propria religione né sono praticanti (per gli islamici la figura del credente non praticante è sostanzialmente inesistente o comunque non rispettata dai fedeli). Ciò nonostante, la maggior parte dei cattolici sono predisposti all'accettazione di un ordine dogmatico e trascendente a cui bisogna sottomettersi e seguire il “''Bene''”. I Santi sono i modelli dell'educazione; ovvero uomini che hanno venduto la propria vita ad un ordine mistico superiore anteposto al "''Male''", Satana, il peccato.
<ref name="Jung">Jung, grande psicoanalista europeo, sostenne nel suo saggio "''Tipi psicologici''" che il concetto religioso di "male" e di "peccato", consisteva nel fatto che le religioni non potevano conoscere le istanze topiche di Freud e della psicoanalisi in generale che spiegano il peccato come l'insieme dei desideri rimossi dalla coscienza nel nostro inconscio, manifestazioni psico-somatiche come l'isteria o le presunte possessioni demoniache si spiegano come sintomi di una patologia dovuta ad un sistema di difese artificiali dell'Io, costituitesi a causa dell'educazione religiosa</ref>
<ref name="Jung">Jung, grande psicoanalista europeo, sostenne nel suo saggio ''Tipi psicologici'' che il concetto religioso di "male" e di "peccato", consisteva nel fatto che le religioni non potevano conoscere le istanze topiche di Freud e della psicoanalisi in generale che spiegano il peccato come l'insieme dei desideri rimossi dalla coscienza nel nostro inconscio, manifestazioni psico-somatiche come l'isteria o le presunte possessioni demoniache si spiegano come sintomi di una patologia dovuta ad un sistema di difese artificiali dell'Io, costituitesi a causa dell'educazione religiosa.</ref>


La [[morale]] cattolica tramandata di padre in figlio, è stata propedeutica ad un'altra struttura trascendente e dogmatica ma stavolta reale: il [[capitalismo]]; «i preti hanno scosso l'albero ed i [[liberismo|neoliberisti]] sono giunti a raccoglierne i frutti». <ref name="opinione">Citazione di Sytry82</ref> L'educazione ecclesiastica è dannosa perché a causa di essa l'opinione di un prete la domenica o dell'alto prelato in tv può condizionare la [[sovranità]] politica; la Chiesa è un ente esterno e nemico dei principi [[libertarismo|libertari]]. Inoltre, l'educazione cattolica ha diffuso negli italiani un approccio dogmatico e diffidente nei confronti della [[scienza]], da sempre nemica mortale della Chiesa. Il cattolicesimo dei parlamentari italiani (molte volte più formale che reale) ha limitato la considerazione per la scienza; infatti, essa necessita di libera ricerca mentre i clericali basano la propria forza sui dogmi; la scienza indaga la realtà laddove la Chiesa non ritiene opportuno indagare giacché farebbe vacillare la tesi dell'esistenza di Dio e della creazione; la scienza elimina la necessità di un dio visto che grazie ad essa l'uomo può dominare la natura e non averne più timore.
La [[morale]] cattolica tramandata di padre in figlio, è stata propedeutica ad un'altra struttura trascendente e dogmatica ma stavolta reale: il [[capitalismo]]; («i preti hanno scosso l'albero ed i [[liberismo|neoliberisti]] sono giunti a raccoglierne i frutti»). <ref name="opinione">Citazione dell'utente Sytry82.</ref> L'educazione ecclesiastica è dannosa perché a causa di essa l'opinione di un prete la domenica o dell'alto prelato in tv può condizionare la [[sovranità]] politica; la Chiesa è un ente esterno e nemico dei principi [[libertarismo|libertari]]. Inoltre, l'educazione cattolica ha diffuso negli italiani un approccio dogmatico e diffidente nei confronti della [[scienza]], da sempre nemica mortale della Chiesa. Il cattolicesimo dei parlamentari italiani (molte volte più formale che reale) ha limitato la considerazione per la scienza; infatti, essa necessita di libera ricerca mentre i clericali basano la propria forza sui dogmi; la scienza indaga la realtà laddove la Chiesa non ritiene opportuno indagare giacché farebbe vacillare la tesi dell'esistenza di Dio e della creazione; la scienza elimina la necessità di un dio visto che grazie ad essa l'uomo può dominare la natura e non averne più timore.


=== La censura ===  
=== La censura ===  
[[Image:Bruno.jpeg|thumb|left|253|Il rogo di [[Giordano Bruno]] il [[17 febbraio]] [[1600]] a Campo de' Fiori in Roma.]]
[[Image:Bruno.jpeg|thumb|left|253|Il rogo di [[Giordano Bruno]] il [[17 febbraio]] [[1600]] a Campo de' Fiori in Roma.]]
L'altra arma della Chiesa è stata la [[censura]], la persecuzione di una cultura alternativa a quella ecclesiastica. Fu formata una speciale commissione di cardinali denominata “Congregazione dell'Indice” avente il compito di tenere un elenco di libri (Indice dei libri proibiti) destinati alla distruzione e di cui si vietava la lettura. Nessun libro poté essere stampato senza l'approvazione dell'[[autorità]] ecclesiastica. Dopo il [[1542]], per iniziativa di Paolo III fu creata la “Sacra Congregazione del Santo Uffizio” ovvero la Santa Inquisizione <ref name="Le">Le origini di tale istituzione risalgono tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII in cui apparve la figura dell'Inquisitor, giudice straordinario designato dal papa per combattere l'eresia catara. La persecuzione, tuttavia, non colpì solo sospettati di eresia ma anche maghi, indovini, streghe. Il concilio di Trento nel XVI secolo decreta la nascita della Congregazione dell'Indice con il compito di bruciare i volumi censurati dalle autorità ecclesiastiche. La Santa Inquisizione opera allo scopo di applicare le conclusioni del concilio. Pio IV (?) decretò che i condannati in casi particolari potessero chiedere la revisione del processo. Durante il pontificato di Pio V tra il 1566 ed il 1571 si tennero a Roma ben dodici autodafé. Dalla metà del XVI secolo alla metà del XVII si trasforma in organo ordinario amministrativo della Santa Sede come garante dell'ordine, difensore della fede e morigeratrice dei costumi. I muri delle chiese saranno col tempo preferite alle esecuzioni pubbliche, le visite di commissari presso i villaggi furono sempre più rare sino a cessare praticamente la propria attività nel XVIII. Qui si tratta dell'Inquisizione Romana, non di quella spagnola che in Italia agiva solo in Sardegna e Sicilia ed era animata soprattutto da intenti politici più che religiosi.
L'altra arma della Chiesa è stata la [[censura]], la persecuzione di una cultura alternativa a quella ecclesiastica. Fu formata una speciale commissione di cardinali denominata “Congregazione dell'Indice” avente il compito di tenere un elenco di libri (Indice dei libri proibiti) destinati alla distruzione e di cui si vietava la lettura. Nessun libro poté essere stampato senza l'approvazione dell'[[autorità]] ecclesiastica. Dopo il [[1542]], per iniziativa di Paolo III fu creata la “Sacra Congregazione del Santo Uffizio” ovvero la Santa Inquisizione <ref name="Le">Le origini di tale istituzione risalgono tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII in cui apparve la figura dell'Inquisitor, giudice straordinario designato dal papa per combattere l'eresia catara. La persecuzione, tuttavia, non colpì solo sospettati di eresia ma anche maghi, indovini, streghe. Il concilio di Trento nel XVI secolo decreta la nascita della Congregazione dell'Indice con il compito di bruciare i volumi censurati dalle autorità ecclesiastiche. La Santa Inquisizione opera allo scopo di applicare le conclusioni del concilio. Pio IV (?) decretò che i condannati in casi particolari potessero chiedere la revisione del processo. Durante il pontificato di Pio V tra il [[1566]] ed il [[1571]] si tennero a Roma ben dodici autodafé. Dalla metà del XVI secolo alla metà del XVII si trasforma in organo ordinario amministrativo della Santa Sede come garante dell'ordine, difensore della fede e morigeratrice dei costumi. I muri delle chiese saranno col tempo preferite alle esecuzioni pubbliche, le visite di commissari presso i villaggi furono sempre più rare sino a cessare praticamente la propria attività nel XVIII. Qui si tratta dell'Inquisizione Romana, non di quella spagnola che in Italia agiva solo in Sardegna e Sicilia ed era animata soprattutto da intenti politici più che religiosi.


La prassi seguita era sempre la stessa. L'Inquisitor giungeva nel luogo in cui era segnalata la presenza di un eretico con lo scopo di istruire un processo. Le [[autorità]] civili erano obbligate a collaborare, altrimenti sarebbero stati scomunicati. Il giudice inquisitore promulgava quindi due editti: uno detto “di fede” con cui si emanava l'ordine di denuncia per chiunque fosse consapevole della presenza di eretici; l'altro detto “di grazia” stabiliva un periodo di tempo (tra le due settimane e un mese) entro cui l'eretico sarebbe stato perdonato, in caso di una sua autodenuncia, dopo una penitenza. Scaduto il periodo di grazia si insediava ufficialmente il tribunale composto dall'inquisitore e il suo vicario; i commissari; alcuni “probi” nominati dal potere civile; i guardiani della prigione; un notaio e dei segretari. Tutti questi componenti avevano l'obbligo di controllarsi a vicenda per denunciare alla Santa Sede le eventuali inadempienze. Qualora il ricercato non fosse stato preso o non si presentasse, scattava la condanna alla scomunica in contumacia che diventava definitiva dopo un anno.
La prassi seguita era sempre la stessa. L'Inquisitor giungeva nel luogo in cui era segnalata la presenza di un eretico con lo scopo di istruire un processo. Le [[autorità]] civili erano obbligate a collaborare, altrimenti sarebbero stati scomunicati. Il giudice inquisitore promulgava quindi due editti: uno detto “di fede” con cui si emanava l'ordine di denuncia per chiunque fosse consapevole della presenza di eretici; l'altro detto “di grazia” stabiliva un periodo di tempo (tra le due settimane e un mese) entro cui l'eretico sarebbe stato perdonato, in caso di una sua autodenuncia, dopo una penitenza. Scaduto il periodo di grazia si insediava ufficialmente il tribunale composto dall'inquisitore e il suo vicario; i commissari; alcuni “probi” nominati dal potere civile; i guardiani della prigione; un notaio e dei segretari. Tutti questi componenti avevano l'obbligo di controllarsi a vicenda per denunciare alla Santa Sede le eventuali inadempienze. Qualora il ricercato non fosse stato preso o non si presentasse, scattava la condanna alla scomunica in contumacia che diventava definitiva dopo un anno.
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All'imputato era consentito di difendersi da se, presentando memoriali e rispondendo alle domande all'interrogatorio alla presenza dei probi, la cui consultazione era d'obbligo prima di emettere una sentenza. L'accusato di eresia era sottoposto a tortura nel caso in cui non avesse reso confessione immediata e spontanea. La bolla ''Ad estirpanda'' del 1252 di papa Innocenzo IV autorizzava la tortura definendone circostanze e modi d'uso. Successivi provvedimenti di papa Alessandro IV e Urbano IV autorizzavano l'inquisitore ad assistervi per dettare ai notai le confessioni estorte. Le pratiche di [[tortura]] più utilizzate erano il cavalletto e i carboni ardenti. Non era infrequente la morte dei rei prima di confessare, mentre spesso confessavano il falso mossi dall'unico obiettivo di evitare i tormenti.
All'imputato era consentito di difendersi da se, presentando memoriali e rispondendo alle domande all'interrogatorio alla presenza dei probi, la cui consultazione era d'obbligo prima di emettere una sentenza. L'accusato di eresia era sottoposto a tortura nel caso in cui non avesse reso confessione immediata e spontanea. La bolla ''Ad estirpanda'' del 1252 di papa Innocenzo IV autorizzava la tortura definendone circostanze e modi d'uso. Successivi provvedimenti di papa Alessandro IV e Urbano IV autorizzavano l'inquisitore ad assistervi per dettare ai notai le confessioni estorte. Le pratiche di [[tortura]] più utilizzate erano il cavalletto e i carboni ardenti. Non era infrequente la morte dei rei prima di confessare, mentre spesso confessavano il falso mossi dall'unico obiettivo di evitare i tormenti.


La sentenza spettava all'inquisitore ed ai suoi commissari dopo la consultazione dei probi e di un consiglio apposito. Il giudice iniziava quindi col riassumere accuse e impressioni dell'interrogatorio ed infine enunciava la pena per l'eretico. Il giudizio era proclamato pubblicamente nel corso di un “sermo generalis”, assemblea meglio nota con il nome spagnolo di “'''[[autodafé]]'''”. In questa riunione pubblica l'inquisitor confutava l'eresia e riceveva il giuramento delle [[autorità]] laiche che promettevano di contrastare tali teorie pericolose. La sentenza era quindi proclamata. La condanna andava dall'abiura accompagnata dalla marcatura sul corpo e sugli abiti di croci rosse, al carcere perpetuo alla consegna al “braccio secolare”, ovvero la giurisdizione civile. Nessuno è mai sopravvissuto a quest'ultima; la Chiesa formalmente invitava a non spargere sangue declinando ogni responsabilità sulla sorte dei condannati dallo Stato a causa di essa.
La sentenza spettava all'inquisitore ed ai suoi commissari dopo la consultazione dei probi e di un consiglio apposito. Il giudice iniziava quindi col riassumere accuse e impressioni dell'interrogatorio ed infine enunciava la pena per l'eretico. Il giudizio era proclamato pubblicamente nel corso di un “sermo generalis”, assemblea meglio nota con il nome spagnolo di [[autodafé]]. In questa riunione pubblica l'inquisitor confutava l'eresia e riceveva il giuramento delle [[autorità]] laiche che promettevano di contrastare tali teorie pericolose. La sentenza era quindi proclamata. La condanna andava dall'abiura accompagnata dalla marcatura sul corpo e sugli abiti di croci rosse, al carcere perpetuo alla consegna al “braccio secolare”, ovvero la giurisdizione civile. Nessuno è mai sopravvissuto a quest'ultima; la Chiesa formalmente invitava a non spargere sangue declinando ogni responsabilità sulla sorte dei condannati dallo Stato a causa di essa.


Gli eretici che rifiutavano l'abiura erano bruciati vivi. Non c'era scampo neanche per chi riusciva a sfuggire la condanna. Una volta deceduto, il cadavere dell'eretico era riesumato e sottoposto ad impiccagione, decapitazione e cremazione pubblica. Inoltre i beni erano confiscati e spesso erano abbattute le case in cui gli eretici avevano risieduto; figli e nipoti degli eretici erano esclusi dalla vita civile ed ecclesiastica.</ref> con il compito di reprimere le eresie luterane e calviniste, l'apostasia, e con lo scopo di perseguitare i fautori, complici e seguaci delle eresie. Questa sterzata repressiva ebbe la colpa di bloccare il libero pensiero ed il progresso culturale, specialmente in [[Italia]]; gli intellettuali scomodi furono annientati anche fisicamente poiché coltivavano una cultura alternativa a quella clericale. Nel XVI secolo gli eretici italiani Aonio Paleario e Pietro Carnesecchi furono uccisi sul rogo; Fausto Socini, Galeazzo Caracciolo e Giacomo Aconcio furono invece costretti ad emigrare e si concluse così la speranza di Riforma anche nel nostro paese, con la morte o l'esilio dei suoi capi. Particolare attenzione merita Socini, fautore della [[libertà]] di coscienza e per questo contrario sia al [[luteranesimo]] e al [[calvinismo]] che alla Chiesa; fu dunque perseguitato per la sua lotta contro l'intolleranza religiosa.
Gli eretici che rifiutavano l'abiura erano bruciati vivi. Non c'era scampo neanche per chi riusciva a sfuggire la condanna. Una volta deceduto, il cadavere dell'eretico era riesumato e sottoposto ad impiccagione, decapitazione e cremazione pubblica. Inoltre i beni erano confiscati e spesso erano abbattute le case in cui gli eretici avevano risieduto; figli e nipoti degli eretici erano esclusi dalla vita civile ed ecclesiastica.</ref> con il compito di reprimere le eresie luterane e calviniste, l'apostasia, e con lo scopo di perseguitare i fautori, complici e seguaci delle eresie. Questa sterzata repressiva ebbe la colpa di bloccare il libero pensiero ed il progresso culturale, specialmente in [[Italia]]; gli intellettuali scomodi furono annientati anche fisicamente poiché coltivavano una cultura alternativa a quella clericale. Nel XVI secolo gli eretici italiani Aonio Paleario e Pietro Carnesecchi furono uccisi sul rogo; Fausto Socini, Galeazzo Caracciolo e Giacomo Aconcio furono invece costretti ad emigrare e si concluse così la speranza di Riforma anche nel nostro paese, con la morte o l'esilio dei suoi capi. Particolare attenzione merita Socini, fautore della [[libertà]] di coscienza e per questo contrario sia al [[luteranesimo]] e al [[calvinismo]] che alla Chiesa; fu dunque perseguitato per la sua lotta contro l'intolleranza religiosa.


L'[[Italia]] in questo periodo, eccetto Savoia e Repubblica di Venezia, è posta sotto il controllo degli Asburgo spagnoli cattolicissimi e a loro volta fautori dell'Inquisizione. Quindi la persecuzione del XVII secolo non si riduce al solo Stato Pontificio ma si può estendere a tutta la penisola eccetto Venezia. L'Inquisizione Spagnola controllava solo Sardegna e Sicilia; Roma aveva invece il potere su tutto il territorio peninsulare. La Serenissima riuscì a mantenere la sua indipendenza dalla Chiesa e nel [[1605]] arrestò due sacerdoti assassini; Paolo V lasciò l'interdetto contro Venezia (che non si schierò neppure con i cristiani scismatici) rappresentante un baluardo dell'indipendenza culturale italiana. Il frate Paolo Sarpi sostenne lo stato dei dogi che poi l'ebbe vinta; due anni dopo il papa ritirò l'interdetto e la Repubblica continuò ad ospitare tutti i liberi pensatori, diventando centro di cultura autonoma e avanzata organizzata nell'Università di Padova in cui insegnò [[Galilei]]. Venezia invece diede asilo a [[Giordano Bruno]] <ref name="Il">Il [[17 febbraio]] [[1600]] Giordano Bruno fu arso al rogo a Roma, in Campo dei Fiori, condannato a morte dall'Inquisizione per aver predicato una sorta di panteismo che toglie all'uomo e alla terra il centro della creazione. Più che per la sua dottrina, la Chiesa volle ucciderlo per la sua libertà di pensiero; non rinunciò alle proprie convinzioni neppure nel rogo e distolse lo sguardo della croce</ref> e Sarpi.
L'[[Italia]] in questo periodo, eccetto Savoia e Repubblica di Venezia, è posta sotto il controllo degli Asburgo spagnoli cattolicissimi e a loro volta fautori dell'Inquisizione. Quindi la persecuzione del XVII secolo non si riduce al solo Stato Pontificio ma si può estendere a tutta la penisola eccetto Venezia. L'Inquisizione Spagnola controllava solo Sardegna e Sicilia; Roma aveva invece il potere su tutto il territorio peninsulare. La Serenissima riuscì a mantenere la sua indipendenza dalla Chiesa e nel [[1605]] arrestò due sacerdoti assassini; Paolo V lasciò l'interdetto contro Venezia (che non si schierò neppure con i cristiani scismatici) rappresentante un baluardo dell'indipendenza culturale italiana. Il frate Paolo Sarpi sostenne lo stato dei dogi che poi l'ebbe vinta; due anni dopo il papa ritirò l'interdetto e la Repubblica continuò ad ospitare tutti i liberi pensatori, diventando centro di cultura autonoma e avanzata organizzata nell'Università di Padova in cui insegnò [[Galilei]]. Venezia invece diede asilo a [[Giordano Bruno]] <ref name="Il">Il [[17 febbraio]] [[1600]] [[Giordano Bruno]] fu arso al rogo a Roma, in Campo de' Fiori, condannato a morte dall'Inquisizione per aver predicato una sorta di panteismo che toglie all'uomo e alla terra il centro della creazione. Più che per la sua dottrina, la Chiesa volle ucciderlo per la sua libertà di pensiero; non rinunciò alle proprie convinzioni neppure nel rogo e distolse lo sguardo della croce.</ref> e Sarpi.
[[Image:GalileoXXX.jpg|thumb|right|250px|Galileo Galilei, padre del metodo scientifico (Pisa, [[15 febbraio]] [[1564]] – Arcetri, [[8 gennaio]] [[1642]]).]]
[[Image:GalileoXXX.jpg|thumb|right|250px|Galileo Galilei, padre del metodo scientifico (Pisa, [[15 febbraio]] [[1564]] – Arcetri, [[8 gennaio]] [[1642]]).]]
[[Tommaso Campanella]], autore della ''Città del Sole'', fu rinchiuso in [[carcere]] per trent'anni - in cui subì diverse torture - per essersi opposto al potere spagnolo, volendo fondare una [[società]] [[comunista]] che per certi versi precorre l'[[Anarchia]]. Anche il pensiero del calabrese è ritenuto in contrasto con il cattolicesimo: pensa di poter imparare dalla natura, anticipando così la scienza moderna. Urbano VIII lo libera nel [[1626]] e gli impone il confino; nel [[1634]] il filosofo emigrò in [[Francia]] e morirà esule. Lucilio Vanini fu invece ucciso sul rogo a Tolosa nel [[1619]] in quanto bestemmiatore e [[ateismo|ateo]]. Vanini, pensatore [[libertino]] nato a Taurisano, nei pressi di Lecce, studia a Padova e nel [[1612]] scappò in Inghilterra per convertirsi alla religione anglicana. Tornò in [[Italia]] tre anni dopo e scrisse ''Anfiteatro dell'Eterna Provvidenza'' in cui deride i dogmi cristiani. Affrontò la morte con coraggio e fu inoltre sottoposto al taglio della lingua. È considerato da alcuni un precursore dell'[[illuminismo]]. Il servita Paolo Sarpi denunciò la potenza della Chiesa dopo la Controriforma e dopo aver lavorato a Roma per conto della Chiesa che lo accusò di trattare con gli [[Eresia | eretici]], fu accolto nel [[1605]] a Venezia dove difese la [[laicità]] dello [[Stato]].
[[Tommaso Campanella]], autore della ''Città del Sole'', fu rinchiuso in [[carcere]] per trent'anni - in cui subì diverse torture - per essersi opposto al potere spagnolo, volendo fondare una [[società]] [[comunista]] che per certi versi precorre l'[[Anarchia]]. Anche il pensiero del calabrese è ritenuto in contrasto con il cattolicesimo: pensa di poter imparare dalla natura, anticipando così la scienza moderna. Urbano VIII lo libera nel [[1626]] e gli impone il confino; nel [[1634]] il filosofo emigrò in [[Francia]] e morirà esule. Lucilio Vanini fu invece ucciso sul rogo a Tolosa nel [[1619]] in quanto bestemmiatore e [[ateismo|ateo]]. Vanini, pensatore [[libertino]] nato a Taurisano, nei pressi di Lecce, studia a Padova e nel [[1612]] scappò in Inghilterra per convertirsi alla religione anglicana. Tornò in [[Italia]] tre anni dopo e scrisse ''Anfiteatro dell'Eterna Provvidenza'' in cui deride i dogmi cristiani. Affrontò la morte con coraggio e fu inoltre sottoposto al taglio della lingua. È considerato da alcuni un precursore dell'[[illuminismo]]. Il servita Paolo Sarpi denunciò la potenza della Chiesa dopo la Controriforma e dopo aver lavorato a Roma per conto della Chiesa che lo accusò di trattare con gli [[Eresia | eretici]], fu accolto nel [[1605]] a Venezia dove difese la [[laicità]] dello [[Stato]].


[[Galileo Galilei]] - fondatore della [[scienza]] moderna - lavorò in grande [[libertà]] solo nella Serenissima ed i suoi guai cominciano nel [[1610]] con il rientro in Toscana. Pur sincero cristiano, la Chiesa iniziò ad osteggiarlo in quanto sostenitore delle teorie copernicane. <ref name="Galileo">[[Galileo Galilei]] fu sottoposto a processo a causa dell'aver diffuso in [[Italia]] la teoria eliocentrica di Copernico. Essa fu duramente osteggiata dalla Chiesa in quanto, interpretando un passo della Bibbia, sarebbe il Sole a muoversi attorno la Terra, centro dell'universo. Grazie alle leggi di Keplero e alle ulteriori prove, come l'aberrazione della luce astrale o la diversa durata di giorno e notte tra Nord e Sud del mondo fino alle odierne riprese spaziali, sappiamo con certezza che la dottrina [[Eresia | eretica]] è in realtà quella corretta. Per le leggi di Keplero: la Terra compie un'orbita ellittica in senso antiorario di cui il Sole occupa uno dei due fuochi; il raggio che unisce il centro del Sole al centro di un pianeta descrive superfici uguali in intervalli di tempo uguali; il quadrato del tempo impiegato dalla Terra a percorrere l'orbita è proporzionale al cubo della sua distanza media dal Sole. A causa della legge, formulata da Newton, della gravitazione universale sappiamo che la Terra è attratta dal Sole per l'enorme massa di questo ed è quindi costretta a muoversi intorno la stella che impedisce un suo movimento in direzione retta. Dal moto di rivoluzione dipendono la diversa durata del giorno e della notte ed il moto delle stagioni. Nel suo movimento apparente il Sole compie un'orbita eclittica giacente sullo stesso piano dell'orbita terrestre. La stella sta per sei mesi a Nord dell'Equatore e per sei mesi a Sud, passando quindi da un emisfero celeste ad un altro. Sono detti equinozi i due punti in cui la traiettoria del Sole passa per l'Equatore celeste; essi si verificano il [[21 marzo]] ed il [[23 settembre]] ed in questi giorni dì e notte hanno uguale durata in tutto il globo terrestre. I solstizi invece corrispondono alle massime elevazioni del Sole a Nord e a Sud, rispetto al piano equatoriale, ed ai giorni 21 giugno e 22 dicembre. Il Sole culmina nel Tropico del Cancro (giugno) e nel Tropico del Capricorno (dicembre) e dì e notte assumono diversa durata negli opposti emisferi. I periodi di tempo tra un equinozio ed un solstizio formano le stagioni astronomiche. Infatti, durante la rivoluzione sulle zone terrestri si alternano periodi di tempo caldi e freddi. Il moto di rivoluzione dura 365 giorni, 6 ore e 9 minuti. Tale durata è detta anno sidereo, corrispondente appunto all'effettivo periodo in cui la Terra ha compiuto la sua orbita attorno l'astro. Si parla di anno tropico invece per indicare la durata del passaggio del Sole allo Zenit dello stesso tropico. Quest'anno corrisponde a 365 giorni, 5 ore e 48 minuti.</ref>  
Galileo Galilei - fondatore della [[scienza]] moderna - lavorò in grande [[libertà]] solo nella Serenissima ed i suoi guai cominciano nel [[1610]] con il rientro in Toscana. Pur sincero cristiano, la Chiesa iniziò ad osteggiarlo in quanto sostenitore delle teorie copernicane. <ref name="Galileo">Galileo Galilei fu sottoposto a processo a causa dell'aver diffuso in [[Italia]] la teoria eliocentrica di Copernico. Essa fu duramente osteggiata dalla Chiesa in quanto, interpretando un passo della Bibbia, sarebbe il Sole a muoversi attorno la Terra, centro dell'universo. Grazie alle leggi di Keplero e alle ulteriori prove, come l'aberrazione della luce astrale o la diversa durata di giorno e notte tra Nord e Sud del mondo fino alle odierne riprese spaziali, sappiamo con certezza che la dottrina [[Eresia | eretica]] è in realtà quella corretta. Per le leggi di Keplero: la Terra compie un'orbita ellittica in senso antiorario di cui il Sole occupa uno dei due fuochi; il raggio che unisce il centro del Sole al centro di un pianeta descrive superfici uguali in intervalli di tempo uguali; il quadrato del tempo impiegato dalla Terra a percorrere l'orbita è proporzionale al cubo della sua distanza media dal Sole. A causa della legge, formulata da Newton, della gravitazione universale sappiamo che la Terra è attratta dal Sole per l'enorme massa di questo ed è quindi costretta a muoversi intorno la stella che impedisce un suo movimento in direzione retta. Dal moto di rivoluzione dipendono la diversa durata del giorno e della notte ed il moto delle stagioni. Nel suo movimento apparente il Sole compie un'orbita eclittica giacente sullo stesso piano dell'orbita terrestre. La stella sta per sei mesi a Nord dell'Equatore e per sei mesi a Sud, passando quindi da un emisfero celeste ad un altro. Sono detti equinozi i due punti in cui la traiettoria del Sole passa per l'Equatore celeste; essi si verificano il [[21 marzo]] ed il [[23 settembre]] ed in questi giorni dì e notte hanno uguale durata in tutto il globo terrestre. I solstizi invece corrispondono alle massime elevazioni del Sole a Nord e a Sud, rispetto al piano equatoriale, ed ai giorni 21 giugno e 22 dicembre. Il Sole culmina nel Tropico del Cancro (giugno) e nel Tropico del Capricorno (dicembre) e dì e notte assumono diversa durata negli opposti emisferi. I periodi di tempo tra un equinozio ed un solstizio formano le stagioni astronomiche. Infatti, durante la rivoluzione sulle zone terrestri si alternano periodi di tempo caldi e freddi. Il moto di rivoluzione dura 365 giorni, 6 ore e 9 minuti. Tale durata è detta anno sidereo, corrispondente appunto all'effettivo periodo in cui la Terra ha compiuto la sua orbita attorno l'astro. Si parla di anno tropico invece per indicare la durata del passaggio del Sole allo Zenit dello stesso tropico. Quest'anno corrisponde a 365 giorni, 5 ore e 48 minuti.</ref>  


Si giunse così al [[1634]] in cui il vecchio scienziato è sottoposto a processo dall'Inquisizione e costretto ad abiurare, altrimenti sarebbe andato sul rogo. Urbano VIII rimane segnato da questa colpa imperdonabile: aver perseguitato uno dei più grandi scienziati della storia e il fondatore della scienza moderna.
Si giunse così al [[1634]] in cui il vecchio scienziato è sottoposto a processo dall'Inquisizione e costretto ad abiurare, altrimenti sarebbe andato sul rogo. Urbano VIII rimane segnato da questa colpa imperdonabile: aver perseguitato uno dei più grandi scienziati della storia e il fondatore della scienza moderna.
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Il trattato di Aquisgrana del [[1748]] pose termine alla guerra di successione austriaca e seppe avviare l'[[Italia]] ad un lungo periodo di pace in cui i sovrani iniziarono delle riforme benefiche allo sviluppo economico e culturale. Spiccano la Lombardia asburgica e il Regno di Napoli borbonico ma anche la Toscana leopoldina abolizionista della pena di morte. Lo [[stato]] pontificio si tenne estraneo al processo progressivo avviato dalle nuove idee [[illuminismo|illuministe]], se si esclude qualche timida riforma economica di Pio VI sulla fine del secolo; questi soppresse le dogane ed i pedaggi interni, avviò la bonifica delle paludi pontine.
Il trattato di Aquisgrana del [[1748]] pose termine alla guerra di successione austriaca e seppe avviare l'[[Italia]] ad un lungo periodo di pace in cui i sovrani iniziarono delle riforme benefiche allo sviluppo economico e culturale. Spiccano la Lombardia asburgica e il Regno di Napoli borbonico ma anche la Toscana leopoldina abolizionista della pena di morte. Lo [[stato]] pontificio si tenne estraneo al processo progressivo avviato dalle nuove idee [[illuminismo|illuministe]], se si esclude qualche timida riforma economica di Pio VI sulla fine del secolo; questi soppresse le dogane ed i pedaggi interni, avviò la bonifica delle paludi pontine.


L'illuminismo italiano si scontrò frontalmente con la Chiesa data la sua secolare oppressione nel paese; in particolare furono oggetto di attacchi i preti ed i gesuiti in quanto contrastanti con il principio di educazione libera di stato [[laicismo|laico]]. I filosofi napoletani furono maggiormente avversati da parte del [[clericalismo|clero]], cui certo non piaceva vedere un regno considerato proprio feudo, sino a poco prima, pieno di [[massoneria|massoni]] e sovversivi. Ogni anno il re di Napoli inviava al papa un cavallo bianco con una somma in denaro quale riconoscimento della sovranità pontificia sul regno. Era il cosiddetto “omaggio della chinea” che fu soppresso proprio nel XVIII secolo sull'onda delle riforme. Il primo napoletano a pagare fu Pietro Giannone ([[1670]]-[[1748]]). <ref name="autore">Pietro Giannone, autore del ''Triregno''([[1723]]) in cui additava la Chiesa come approfittatrice della devozione popolare e traditrice del [[cristianesimo]] a causa della brama del regno temporale; in un'altra opera accusò la Chiesa di essere artefice delle rovine del Regno di Napoli. Giannone fu precursore dell'illuminismo partenopeo; fu scomunicato dal pontefice e costretto all'esilio prima a Vienna poi a Ginevra ma quando entrò nel regno sabaudo fu arrestato e rinchiuso in un carcere torinese in cui visse fino alla morte.</ref>
L'illuminismo italiano si scontrò frontalmente con la Chiesa data la sua secolare oppressione nel paese; in particolare furono oggetto di attacchi i preti ed i gesuiti in quanto contrastanti con il principio di educazione libera di stato [[laicismo|laico]]. I filosofi napoletani furono maggiormente avversati da parte del [[clericalismo|clero]], cui certo non piaceva vedere un regno considerato proprio feudo, sino a poco prima, pieno di [[massoneria|massoni]] e sovversivi. Ogni anno il re di Napoli inviava al papa un cavallo bianco con una somma in denaro quale riconoscimento della sovranità pontificia sul regno. Era il cosiddetto “omaggio della chinea” che fu soppresso proprio nel XVIII secolo sull'onda delle riforme. Il primo napoletano a pagare fu Pietro Giannone ([[1670]]-[[1748]]). <ref name="autore">Pietro Giannone, autore del ''Triregno'' ([[1723]]) in cui additava la Chiesa come approfittatrice della devozione popolare e traditrice del [[cristianesimo]] a causa della brama del regno temporale; in un'altra opera accusò la Chiesa di essere artefice delle rovine del Regno di Napoli. Giannone fu precursore dell'illuminismo partenopeo; fu scomunicato dal pontefice e costretto all'esilio prima a Vienna poi a Ginevra ma quando entrò nel regno sabaudo fu arrestato e rinchiuso in un carcere torinese in cui visse fino alla morte.</ref>
[[Image:Beccaria.jpg |thumb|right|250px|Cesare Beccaria, autore di ''Dei delitti e delle pene'' (Milano, [[15 marzo]] [[1738]] – Milano, [[28 novembre]] [[1794]]).]]
[[Image:Beccaria.jpg |thumb|right|250px|Cesare Beccaria, autore di ''Dei delitti e delle pene'' (Milano, [[15 marzo]] [[1738]] – Milano, [[28 novembre]] [[1794]]).]]
Il filosofo partenopeo Antonio Genovesi sosteneva la cacciata dei gesuiti dal Regno di Napoli, il suo discepolo Gaetano Filangieri scrisse una monumentale ''Scienza della Legislazione'' che fu posta all'Indice dei libri proibiti”. La Chiesa è colpevole della censura di un'altra grande opera, la più significativa dell'[[illuminismo]] nostrano: "Dei Delitti e Delle Pene" di [[Cesare Beccaria]] ([[1764]]). Dunque di nuovo il [[clericalismo]] ha ostacolato il progresso nella penisola mettendo al bando le due opere italiche più all'avanguardia di una legislazione moderna per tenere il proprio potere.
Il filosofo partenopeo Antonio Genovesi sosteneva la cacciata dei gesuiti dal Regno di Napoli, il suo discepolo Gaetano Filangieri scrisse una monumentale ''Scienza della Legislazione'' che fu posta all'Indice dei libri proibiti”. La Chiesa è colpevole della censura di un'altra grande opera, la più significativa dell'[[illuminismo]] nostrano: "Dei Delitti e Delle Pene" di [[Cesare Beccaria]] ([[1764]]). Dunque di nuovo il [[clericalismo]] ha ostacolato il progresso nella penisola mettendo al bando le due opere italiche più all'avanguardia di una legislazione moderna per tenere il proprio potere.
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Nello stesso anno della bolla il Regno d'[[Italia]] governato dalla Destra Storica, in particolare con Minghetti, firma con Napoleone III la “Convenzione di Settembre” in cui si stabilisce: il trasferimento della capitale da Torino a Firenze; il rifiuto di invasione dello stato pontificio da parte dell'[[Italia]]; il ritiro delle truppe francesi da Roma. Tuttavia, non si vietava al popolo romano di insorgere e chiedere l'annessione. Ora il papa non ha più protezioni di truppe estere. Nell'aprile [[1867]] l'arrivo al governo di Rattazzi rinvigorisce l'[[anticlericalismo]] italiano di cui, in [[Parlamento]], si fa portavoce [[Garibaldi]]. L'eroe dei due mondi è infatti intenzionato ad abbattere il potere temporale del papa. In ottobre si mobilita il Partito d'Azione mazziniano che invia [[Garibaldi]] in Toscana in attesa di invadere lo Stato Pontificio. Il [[22 ottobre]] i muratori Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti fanno esplodere un barile di polvere sotto una caserma di zuavi, il corpo volontario istituito da Pio IX nel [[1860]]. Il giorno dopo, Menotti, Garibaldi ed i fratelli Cairoli alla guida di settanta uomini varcano il confine dello Stato della Chiesa per raggiungere Villa Glori alla periferia di Roma. Allo stesso tempo, l'Eroe entra nel Lazio con 8000 volontari; subito l'imperatore francese si porta in aiuto del pontefice inviando 22.000 truppe a Roma. A Villa Glori i garibaldini vengono brutalmente sconfitti dai soldati di Pio IX, perdono la vita Enrico e Giovanni Cairoli; è il [[23 ottobre]]. Quattro giorni dopo Garibaldi vince a Monterotondo ma il [[3 novembre]] è battuto duramente dai francesi a Mentana, in uno scontro impari.
Nello stesso anno della bolla il Regno d'[[Italia]] governato dalla Destra Storica, in particolare con Minghetti, firma con Napoleone III la “Convenzione di Settembre” in cui si stabilisce: il trasferimento della capitale da Torino a Firenze; il rifiuto di invasione dello stato pontificio da parte dell'[[Italia]]; il ritiro delle truppe francesi da Roma. Tuttavia, non si vietava al popolo romano di insorgere e chiedere l'annessione. Ora il papa non ha più protezioni di truppe estere. Nell'aprile [[1867]] l'arrivo al governo di Rattazzi rinvigorisce l'[[anticlericalismo]] italiano di cui, in [[Parlamento]], si fa portavoce [[Garibaldi]]. L'eroe dei due mondi è infatti intenzionato ad abbattere il potere temporale del papa. In ottobre si mobilita il Partito d'Azione mazziniano che invia [[Garibaldi]] in Toscana in attesa di invadere lo Stato Pontificio. Il [[22 ottobre]] i muratori Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti fanno esplodere un barile di polvere sotto una caserma di zuavi, il corpo volontario istituito da Pio IX nel [[1860]]. Il giorno dopo, Menotti, Garibaldi ed i fratelli Cairoli alla guida di settanta uomini varcano il confine dello Stato della Chiesa per raggiungere Villa Glori alla periferia di Roma. Allo stesso tempo, l'Eroe entra nel Lazio con 8000 volontari; subito l'imperatore francese si porta in aiuto del pontefice inviando 22.000 truppe a Roma. A Villa Glori i garibaldini vengono brutalmente sconfitti dai soldati di Pio IX, perdono la vita Enrico e Giovanni Cairoli; è il [[23 ottobre]]. Quattro giorni dopo Garibaldi vince a Monterotondo ma il [[3 novembre]] è battuto duramente dai francesi a Mentana, in uno scontro impari.


L'[[8 dicembre]] [[1869]] si apre il Concilio Vaticano I; il Papa non consentì agli stati [[laicismo|laici]] di avere rappresentanti in assemblea. Non vengono invitati i sovrani occidentali. Pio IX è consapevole della precarietà del Patrimonio di San Pietro e cerca allora di rafforzare il proprio potere spirituale, di ingigantire la propria influenza sulle coscienze dei fedeli. Per questo il [[18 luglio]] [[1870]] viene approvato il dogma dell'infallibilità papale in quanto il pontefice parla «nella sua funzione di Pastore e Maestro di tutti i cristiani». I vescovi italiani diedero voto favorevole al provvedimento, in maniera unanime. Il concilio si conclude il [[19 luglio]] dello stesso anno a causa dello scoppio della guerra franco-prussiana.
L'[[8 dicembre]] [[1869]] si apre il Concilio Vaticano I; il papa non consentì agli stati [[laicismo|laici]] di avere rappresentanti in assemblea. Non vengono invitati i sovrani occidentali. Pio IX è consapevole della precarietà del Patrimonio di San Pietro e cerca allora di rafforzare il proprio potere spirituale, di ingigantire la propria influenza sulle coscienze dei fedeli. Per questo il [[18 luglio]] [[1870]] viene approvato il dogma dell'infallibilità papale in quanto il pontefice parla «nella sua funzione di Pastore e Maestro di tutti i cristiani». I vescovi italiani diedero voto favorevole al provvedimento, in maniera unanime. Il concilio si conclude il [[19 luglio]] dello stesso anno a causa dello scoppio della guerra franco-prussiana.


Il [[2 settembre]] [[1870]] Napoleone III capitola dopo la sconfitta di Sedan e le truppe francesi abbandonano Roma definitivamente. Via libera dunque ai soldati italiani che, comandati dal generale Cadorna abbattono per sempre lo Stato della Chiesa penetrando nel Lazio senza incontrare resistenza. Il [[20 settembre]] i bersaglieri entrano in Roma dopo aver fatto breccia a Porta Pia e sbaragliato una debole difesa pontificia. Il [[2 ottobre]] con un [[plebiscito]] (41.000 favorevoli e 46 contrari) Roma viene annessa all'[[Italia]] diventandone capitale un anno dopo.
Il [[2 settembre]] [[1870]] Napoleone III capitola dopo la sconfitta di Sedan e le truppe francesi abbandonano Roma definitivamente. Via libera dunque ai soldati italiani che, comandati dal generale Cadorna abbattono per sempre lo Stato della Chiesa penetrando nel Lazio senza incontrare resistenza. Il [[20 settembre]] i bersaglieri entrano in Roma dopo aver fatto breccia a Porta Pia e sbaragliato una debole difesa pontificia. Il [[2 ottobre]] con un [[plebiscito]] (41.000 favorevoli e 46 contrari) Roma viene annessa all'[[Italia]] diventandone capitale un anno dopo.
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[[Image:GiolittiXXX.jpg|thumb|right|250px|Giovanni Giolitti (Mondovì, [[27 ottobre]] [[1842]] – Cavour, [[17 luglio]] [[1928]]).]]
[[Image:GiolittiXXX.jpg|thumb|right|250px|Giovanni Giolitti (Mondovì, [[27 ottobre]] [[1842]] – Cavour, [[17 luglio]] [[1928]]).]]


Nel [[1871]] il capo del [[governo]] italiano Giovanni Lanza fece approvare in [[Parlamento]] la ''Legge delle Guarentigie''. Questa consegna al Papa il palazzo del Vaticano, del Laterano e la villa di Castel Gandolfo, considerati tre luoghi estranei al territorio italiano. Inoltre fu garantita alla Chiesa piena [[libertà]] d'azione su tutto il territorio nazionale e anche una somma per il mantenimento della corte papale. Pio IX rifiutò il provvedimento e si rinchiuse volontariamente nel Vaticano. Avendo perso il proprio patrimonio temporale, ora la Chiesa cerca di basare il proprio potere sul [[popolo]] italiano cercando di influenzarlo in maniera indiretta. Già nel XVI secolo il cardinale Bellarmino, artefice della condanna a morte di Bruno e del processo a [[Galilei]], ideò la formula del “potere indiretto” sui governi civili. Sicuramente l'approvazione del dogma dell'infallibilità papale ha contribuito al disegno vaticano di assoggettare il popolo italiano. Il [[dogma]] dunque ha avuto la funzione di pareggiare la gravissima perdita.
Nel [[1871]] il capo del [[governo]] italiano Giovanni Lanza fece approvare in [[Parlamento]] la ''Legge delle Guarentigie''. Questa consegna al papa il palazzo del Vaticano, del Laterano e la villa di Castel Gandolfo, considerati tre luoghi estranei al territorio italiano. Inoltre fu garantita alla Chiesa piena [[libertà]] d'azione su tutto il territorio nazionale e anche una somma per il mantenimento della corte papale. Pio IX rifiutò il provvedimento e si rinchiuse volontariamente nel Vaticano. Avendo perso il proprio patrimonio temporale, ora la Chiesa cerca di basare il proprio potere sul [[popolo]] italiano cercando di influenzarlo in maniera indiretta. Già nel XVI secolo il cardinale Bellarmino, artefice della condanna a morte di Bruno e del processo a [[Galilei]], ideò la formula del “potere indiretto” sui governi civili. Sicuramente l'approvazione del dogma dell'infallibilità papale ha contribuito al disegno vaticano di assoggettare il popolo italiano. Il [[dogma]] dunque ha avuto la funzione di pareggiare la gravissima perdita.


Nel [[1874]] la bolla ''Non Expedit'' vieta ai cattolici di prender parte alle elezioni politiche sia come eletti che come elettori. L'intento è chiaro: la Chiesa non riconosce lo [[stato]] italiano, lo vede come un proprio concorrente sul potere in [[Italia]]. Tale mossa ebbe il demerito di restringere ulteriormente la già irrisoria cifra degli aventi diritto al voto e di allontanare dalla politica molti esponenti borghesi proprio dopo i provvedimenti [[anticlericalismo|anticlericali]] del nuovo governo Depretis (insegnamento religioso facoltativo nelle [[scuola|scuole]] elementari; esclusione del clero dalle commissioni scolastiche; controllo diretto dello [[Stato]] sulle opere pie).
Nel [[1874]] la bolla ''Non Expedit'' vieta ai cattolici di prender parte alle elezioni politiche sia come eletti che come elettori. L'intento è chiaro: la Chiesa non riconosce lo [[stato]] italiano, lo vede come un proprio concorrente sul potere in [[Italia]]. Tale mossa ebbe il demerito di restringere ulteriormente la già irrisoria cifra degli aventi diritto al voto e di allontanare dalla politica molti esponenti borghesi proprio dopo i provvedimenti [[anticlericalismo|anticlericali]] del nuovo governo Depretis (insegnamento religioso facoltativo nelle [[scuola|scuole]] elementari; esclusione del clero dalle commissioni scolastiche; controllo diretto dello [[Stato]] sulle opere pie).
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Nel [[1878]] Pio IX muore e gli succede Leone XIII che sarà soprannominato il "papa degli operai". Il [[12 luglio]] [[1881]] Depretis autorizza la cerimonia dei funerali di Mastai Ferretti. Il corteo funebre doveva trasportare la salma del pontefice dal Vaticano alla Basilica di San Lorenzo al Verano in cui Pio IX avrebbe riposato in eterno. Ma in piazza Castel Sant'Angelo irruppe un gruppo di [[anticlericalismo|anticlericali]] che ha tentato di gettare nel Tevere il cadavere dell'ultimo papa re. Segno di una “questione” ancora irrisolta e sentita da molti cittadini.  
Nel [[1878]] Pio IX muore e gli succede Leone XIII che sarà soprannominato il "papa degli operai". Il [[12 luglio]] [[1881]] Depretis autorizza la cerimonia dei funerali di Mastai Ferretti. Il corteo funebre doveva trasportare la salma del pontefice dal Vaticano alla Basilica di San Lorenzo al Verano in cui Pio IX avrebbe riposato in eterno. Ma in piazza Castel Sant'Angelo irruppe un gruppo di [[anticlericalismo|anticlericali]] che ha tentato di gettare nel Tevere il cadavere dell'ultimo papa re. Segno di una “questione” ancora irrisolta e sentita da molti cittadini.  


Una politica anticlericale fu seguita anche dal successore di Depretis, Francesco Crispi, che abolì il termine “[[religione]] di [[Stato]]”. Inoltre, furono previste sanzioni contro i preti predicatori dell'astensionismo; le istituzioni di beneficenza passarono sotto il controllo dei prefetti del Regno; fu eretta una statua in onore di [[Giordano Bruno]] in Campo dei Fiori a Roma. Leone XIII rifiuta ogni apertura alla partecipazione politica dei cattolici italiani, mantenendosi sulla linea dell'oscurantismo fin dal suo ingresso al trono di Pietro. Il nuovo papa fa il suo esordio nel [[1878]] con l'enciclica ''Quod apostolica numeris'' in cui condanna il [[nichilismo]] e le idee [[marxismo|marxiste]] in nome dell'[[uguaglianza]] cristiana. Sempre nello stesso anno il papa con l'enciclica ''Inscrutabili'' ribadisce la condanna ecclesiastica alla spoliazione del patrimonio pontificio. Successivamente pare aprirsi al tema delle [[libertà]], rivendicandone l'importanza con le encicliche ''Immortale Dei'' ([[1885]]) e ''Libertas'' ([[1888]]). Poi nel [[1891]], preoccupato dall'ascesa del [[marxismo]] e del movimento [[socialista]], il pontefice elaborò l'enciclica che lo rese celebre: la ''Rerum Novarum''. Tale documento si pone come obiettivo l'elaborazione di una dottrina sociale cattolica. Tuttavia, si può dire che sia stato il primo tentativo d'ingerenza politica nell'[[Italia]] unita. Infatti, pretende di cercare una soluzione politica ai problemi sociali e certo questo compito non compete alla Chiesa.  
Una politica anticlericale fu seguita anche dal successore di Depretis, Francesco Crispi, che abolì il termine “[[religione]] di [[Stato]]”. Inoltre, furono previste sanzioni contro i preti predicatori dell'astensionismo; le istituzioni di beneficenza passarono sotto il controllo dei prefetti del Regno; fu eretta una statua in onore di [[Giordano Bruno]] in Campo de' Fiori a Roma. Leone XIII rifiuta ogni apertura alla partecipazione politica dei cattolici italiani, mantenendosi sulla linea dell'oscurantismo fin dal suo ingresso al trono di Pietro. Il nuovo papa fa il suo esordio nel [[1878]] con l'enciclica ''Quod apostolica numeris'' in cui condanna il [[nichilismo]] e le idee [[marxismo|marxiste]] in nome dell'[[uguaglianza]] cristiana. Sempre nello stesso anno il papa con l'enciclica ''Inscrutabili'' ribadisce la condanna ecclesiastica alla spoliazione del patrimonio pontificio. Successivamente pare aprirsi al tema delle [[libertà]], rivendicandone l'importanza con le encicliche ''Immortale Dei'' ([[1885]]) e ''Libertas'' ([[1888]]). Poi nel [[1891]], preoccupato dall'ascesa del [[marxismo]] e del movimento [[socialista]], il pontefice elaborò l'enciclica che lo rese celebre: la ''Rerum Novarum''. Tale documento si pone come obiettivo l'elaborazione di una dottrina sociale cattolica. Tuttavia, si può dire che sia stato il primo tentativo d'ingerenza politica nell'[[Italia]] unita. Infatti, pretende di cercare una soluzione politica ai problemi sociali e certo questo compito non compete alla Chiesa.  


La ''Rerum Novarum'' fonda la dottrina sociale cattolica su Dio, colui che ha posto la terra a disposizione di tutta l'umanità, in alternativa al [[liberalismo]] [[borghesia|borghese]] ed al [[socialismo]] [[marxista]]. Dichiara la necessità della [[proprietà privata]] e ne esorta l'uso per finalità sociali; invita lo [[Stato]] a conseguire la [[giustizia sociale]] attraverso la collaborazione delle [[classismo|classi]]; afferma la necessità di un salario giusto che sappia mantenere la vita e non sia frutto delle contrattazioni del [[libero mercato]]; esorta lo [[Stato]] all'intervento in [[economia]] per il bene comune.
La ''Rerum Novarum'' fonda la dottrina sociale cattolica su Dio, colui che ha posto la terra a disposizione di tutta l'umanità, in alternativa al [[liberalismo]] [[borghesia|borghese]] ed al [[socialismo]] [[marxista]]. Dichiara la necessità della [[proprietà privata]] e ne esorta l'uso per finalità sociali; invita lo [[Stato]] a conseguire la [[giustizia sociale]] attraverso la collaborazione delle [[classismo|classi]]; afferma la necessità di un salario giusto che sappia mantenere la vita e non sia frutto delle contrattazioni del [[libero mercato]]; esorta lo [[Stato]] all'intervento in [[economia]] per il bene comune.


Il successore di Leone XIII fu Pio X, il quale prima confermò l'avversione verso il progetto di portare i cattolici nella politica italiana (Lega Democratica Nazionale di Romolo Murri) poi divenne il liberalizzatore del voto cattolico. Pio X fece l'enciclica ''Pascendi dominici gregis'' ([[1907]]) contro i fautori della modernizzazione del clero. Non a caso il suo motto da pontefice è ''Restaurare tutto in Cristo''. Tuttavia, Pio X prende in considerazione la partecipazione politica dei cattolici, purché questa sia strettamente controllata dall'alto. La Chiesa è un'organizzazione [[gerarchia|gerarchica]], una [[monarchia]], e un [[partito politico]] cattolico non può essere concepito se non come espressione della volontà del pontefice, come rappresentante della Chiesa. Per questo, nel [[1909]], fu scomunicato Romolo Murri che giunse a teorizzare il principio di [[laicismo|laicità]] dello [[Stato]].  
Il successore di Leone XIII fu Pio X, il quale prima confermò l'avversione verso il progetto di portare i cattolici nella politica italiana (Lega Democratica Nazionale di Romolo Murri) poi divenne il liberalizzatore del voto cattolico. Pio X fece l'enciclica ''Pascendi dominici gregis'' ([[1907]]) contro i fautori della modernizzazione del clero. Non a caso il suo motto da pontefice è ''Restaurare tutto in Cristo''. Tuttavia, Pio X prende in considerazione la partecipazione politica dei cattolici, purché questa sia strettamente controllata dall'alto. La Chiesa è un'organizzazione [[gerarchia|gerarchica]], una [[monarchia]], e un partito politico cattolico non può essere concepito se non come espressione della volontà del pontefice, come rappresentante della Chiesa. Per questo, nel [[1909]], fu scomunicato Romolo Murri che giunse a teorizzare il principio di [[laicismo|laicità]] dello [[Stato]].  


L'ascesa al governo di Giovanni Giolitti porta al riavvicinamento tra politica e Chiesa; a provocarlo è stato il pericolo [[socialista]] temuto sia dai liberali sia dai clericali. Nel [[1904]] Giolitti governa da un anno e sono indette nuove elezioni; poco prima vi era stato uno [[sciopero]] generale in seguito all'uccisione di tre operai incrocianti le braccia a Buggerru. Tale atto mise timore ai due potenti e tramite un certo Suardi, messo di Giolitti, si stabilì un accordo: alle prossime elezioni i cattolici erano liberi di votare per i candidati liberali facendo così fronte contro i candidati socialisti. Tre clericali entrano alla Camera. Cinque anni dopo, nuove elezioni con sempre Giolitti al timone del paese. Stavolta entrano alla Camera sedici candidati clericali. Nel [[1912]] Giolitti fece approvare il [[suffragio universale]] maschile; ciò aumentava i rischi di un'ascesa del [[Partito Socialista]]. Perciò il “ministro della malavita” <ref name="Giolitti">«Giolitti non fece mai mistero di essere un "''puntuto''" ovvero un affiliato mafioso» (Sytry82)</ref> dovette industriarsi per non perdere le prossime elezioni. Nel [[1913]] si fece il “Patto Gentiloni”; il conte Gentiloni, presidente dell'Unione Elettorale Cattolica, diede a Giolitti il sostegno dei voti cattolici in cambio di leggi ispirate ai principi cristiani. Così i clericali alla Camera divennero trentacinque, in mezzo ai tanti liberali trionfanti grazie al sostegno cattolico. Nel [[1919]] si compie un ulteriore passo avanti: nasce il [[Partito Popolare]] di don Luigi Sturzo con il beneplacito di Benedetto XV. È la fine ufficiale del ''Non Expedit''.  
L'ascesa al governo di Giovanni Giolitti porta al riavvicinamento tra politica e Chiesa; a provocarlo è stato il pericolo [[socialista]] temuto sia dai liberali sia dai clericali. Nel [[1904]] Giolitti governa da un anno e sono indette nuove elezioni; poco prima vi era stato uno [[sciopero]] generale in seguito all'uccisione di tre operai incrocianti le braccia a Buggerru. Tale atto mise timore ai due potenti e tramite un certo Suardi, messo di Giolitti, si stabilì un accordo: alle prossime elezioni i cattolici erano liberi di votare per i candidati liberali facendo così fronte contro i candidati socialisti. Tre clericali entrano alla Camera. Cinque anni dopo, nuove elezioni con sempre Giolitti al timone del paese. Stavolta entrano alla Camera sedici candidati clericali. Nel [[1912]] Giolitti fece approvare il suffragio universale maschile; ciò aumentava i rischi di un'ascesa del Partito Socialista. Perciò il “ministro della malavita” <ref name="Giolitti">«Giolitti non fece mai mistero di essere un "puntuto" ovvero un affiliato mafioso» (affermazione dell'utente Sytry82).</ref> dovette industriarsi per non perdere le prossime elezioni. Nel [[1913]] si fece il “Patto Gentiloni”; il conte Gentiloni, presidente dell'Unione Elettorale Cattolica, diede a Giolitti il sostegno dei voti cattolici in cambio di leggi ispirate ai principi cristiani. Così i clericali alla Camera divennero trentacinque, in mezzo ai tanti liberali trionfanti grazie al sostegno cattolico. Nel [[1919]] si compie un ulteriore passo avanti: nasce il Partito Popolare di don Luigi Sturzo con il beneplacito di Benedetto XV. È la fine ufficiale del ''Non Expedit''.  


=== Chiesa e fascismo ===
=== Chiesa e fascismo ===
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Da Giolitti in poi tutti hanno capito che per mantenere il potere in [[Italia]] è necessario avere la Chiesa dalla propria parte. La Chiesa viceversa ha imparato a vedere nello stato italiano un benefattore, un'entità che al momento del bisogno interviene a salvarlo. Accadrà lo stesso nel [[1984]]. La politica cerca l'alleanza con la Chiesa per ottenere consensi; per questo interviene a sostegno del clero per aiutarlo a sopravvivere malgrado la fine del suo potere temporale e la crisi delle sue finanze. Inoltre, l'introduzione del reato di vilipendio al papa e alla religione vuole giustificare l'esistenza di uno stato alternativo.
Da Giolitti in poi tutti hanno capito che per mantenere il potere in [[Italia]] è necessario avere la Chiesa dalla propria parte. La Chiesa viceversa ha imparato a vedere nello stato italiano un benefattore, un'entità che al momento del bisogno interviene a salvarlo. Accadrà lo stesso nel [[1984]]. La politica cerca l'alleanza con la Chiesa per ottenere consensi; per questo interviene a sostegno del clero per aiutarlo a sopravvivere malgrado la fine del suo potere temporale e la crisi delle sue finanze. Inoltre, l'introduzione del reato di vilipendio al papa e alla religione vuole giustificare l'esistenza di uno stato alternativo.


I rapporti tra Chiesa e Regime non furono tuttavia sempre rosei. Mussolini rivendica il primato del [[fascismo]] nell'ambito dell'[[educazione]] delle [[massa|masse]] e nel [[1931]] scioglie l'Azione Cattolica in quanto organizzaizone non fascista. Il papa Pio XI rispose con l'ecniclica ''Non Abbiamo Bisogno'' (29 giugno 1931), scritta in difesa dell'Azione Cattolica italiana e dove il fascismo viene definito: « una vera e propria statolatria pagana, non meno in contrasto con i diritti naturali della famiglia che con i diritti soprannaturali della Chiesa ». Nel [[1938]] Pio XI si mostrò critico verso le leggi razziali. Il suo successore, Pio XII, fu ben accolto da Mussolini <ref>A tal proposito nel diario di Galeazzo Ciano sta scritto: Mussolini «''è contento dell'elezione di Pacelli. Si ripromette di fargli pervenire alcuni consigli circa quanto potrà fare per governare utilmente la Chiesa''» (Andrea Riccardi, ''Roma città sacra? Dalla Conciliazione all'operazione Sturzo'', Vita e pensiero, Milano, 1979, p. 181)</ref>; il papa sembrò ricambiargli il sostegno togliendo dall'''Indice'' i libri di Charles Maurras, animatore di ''Action Française,'' un gruppo politico di estrema destra, [[antisemita]] e [[anticomunismo|anticomunista]], che aveva molti simpatizzanti e seguaci cattolici. Pio XII resta uno dei papi più ambigui della storia, in particolare destano vivaci dibattiti i suoi atteggiamenti verso il [[fascismo]], la guerra e l'[[antisemitismo]] (formalmente condannati ma nella realtà non sempre si comportò coerentemente con le dichiarazioni ufficiali <ref>Destarono, e destano ancor oggi, sospetti di complicità con il totalitarismo nazi-fascista soprattutto i suoi silenzi di fronte alle tragedie della guerra e dell'[[olocausto]]. In ogni modo il suo atteggiamento durante la guerra è oggetto di dibattito storico. Si veda: ''[https://web.archive.org/web/20090220011139/http://cronologia.leonardo.it/storia/a1943o.htm Pio XII: documentazione storica]'', ''[http://it.wikipedia.org/wiki/Pio_XII_e_l%27Olocausto Pio XII e l'Olocausto]''</ref>).
I rapporti tra Chiesa e Regime non furono tuttavia sempre rosei. Mussolini rivendica il primato del [[fascismo]] nell'ambito dell'[[educazione]] delle [[massa|masse]] e nel [[1931]] scioglie l'Azione Cattolica in quanto organizzaizone non fascista. Il papa Pio XI rispose con l'ecniclica ''Non Abbiamo Bisogno'' (29 giugno 1931), scritta in difesa dell'Azione Cattolica italiana e dove il fascismo viene definito: « una vera e propria statolatria pagana, non meno in contrasto con i diritti naturali della famiglia che con i diritti soprannaturali della Chiesa ». Nel [[1938]] Pio XI si mostrò critico verso le leggi razziali. Il suo successore, Pio XII, fu ben accolto da Mussolini <ref>A tal proposito nel diario di Galeazzo Ciano sta scritto: Mussolini «è contento dell'elezione di Pacelli. Si ripromette di fargli pervenire alcuni consigli circa quanto potrà fare per governare utilmente la Chiesa» (Andrea Riccardi, ''Roma città sacra? Dalla Conciliazione all'operazione Sturzo'', Vita e pensiero, Milano, 1979, p. 181).</ref>; il papa sembrò ricambiargli il sostegno togliendo dall'''Indice'' i libri di Charles Maurras, animatore di ''Action Française,'' un gruppo politico di estrema destra, [[antisemita]] e [[anticomunismo|anticomunista]], che aveva molti simpatizzanti e seguaci cattolici. Pio XII resta uno dei papi più ambigui della storia, in particolare destano vivaci dibattiti i suoi atteggiamenti verso il [[fascismo]], la guerra e l'[[antisemitismo]] (formalmente condannati ma nella realtà non sempre si comportò coerentemente con le dichiarazioni ufficiali <ref>Destarono, e destano ancor oggi, sospetti di complicità con il totalitarismo nazi-fascista soprattutto i suoi silenzi di fronte alle tragedie della guerra e dell'[[olocausto]]. In ogni modo il suo atteggiamento durante la guerra è oggetto di dibattito storico. Si veda: ''[https://web.archive.org/web/20090220011139/http://cronologia.leonardo.it/storia/a1943o.htm Pio XII: documentazione storica]'', ''[http://it.wikipedia.org/wiki/Pio_XII_e_l%27Olocausto Pio XII e l'Olocausto]''</ref>).


== I rapporti tra Chiesa e Repubblica italiana ==
== I rapporti tra Chiesa e Repubblica italiana ==
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[[Image:Degasperi.jpg|thumb|right|250px|Alcide De Gasperi (Pieve Tesino, [[3 aprile]] [[1881]] – Borgo Valsugana, [[19 agosto]] [[1954]]).]]
[[Image:Degasperi.jpg|thumb|right|250px|Alcide De Gasperi (Pieve Tesino, [[3 aprile]] [[1881]] – Borgo Valsugana, [[19 agosto]] [[1954]]).]]
[[Image:Papa_giovanni_xxiii.gif|thumb|right|250px|Papa Giovanni XXIII (Sotto il Monte, [[25 novembre]] [[1881]] – Città del Vaticano, [[3 giugno]] [[1963]]).]]
[[Image:Papa_giovanni_xxiii.gif|thumb|right|250px|Papa Giovanni XXIII (Sotto il Monte, [[25 novembre]] [[1881]] – Città del Vaticano, [[3 giugno]] [[1963]]).]]
Durante la Repubblica italiana si è consolidata l'ingerenza della Chiesa in politica attraverso l'egemonia esercitata dal partito cattolico della Democrazia Cristiana. Fatta eccezione per De Gasperi <ref name="De">De Gasperi non fu mai ricevuto dal papa, nemmeno in occasione del suo anniversario di nozze, questa ostilità si pensa essere dovuta al fatto che lo statista credesse realmente nel laicismo al contrario di gran parte dei politici cattolici attuali</ref>, i governanti democristiani dimostrarono ben poca indipendenza nei confronti del Vaticano. Tuttavia, rispetto al passato c'è un elemento diverso. Prima i potenti si avvicinavano alla Chiesa con l'obiettivo puramente pragmatico: il mantenimento del potere. Ora esiste una convinzione ideologica; la DC è un partito cattolico, presente negli ambienti parrocchiali cittadini e dunque unisce la volontà di tenere in pugno l'[[Italia]] con la sincera fede nella Chiesa.
Durante la Repubblica italiana si è consolidata l'ingerenza della Chiesa in politica attraverso l'egemonia esercitata dal partito cattolico della Democrazia Cristiana. Fatta eccezione per De Gasperi <ref name="De">De Gasperi non fu mai ricevuto dal papa, nemmeno in occasione del suo anniversario di nozze, questa ostilità si pensa essere dovuta al fatto che lo statista credesse realmente nel laicismo al contrario di gran parte dei politici cattolici attuali.</ref>, i governanti democristiani dimostrarono ben poca indipendenza nei confronti del Vaticano. Tuttavia, rispetto al passato c'è un elemento diverso. Prima i potenti si avvicinavano alla Chiesa con l'obiettivo puramente pragmatico: il mantenimento del potere. Ora esiste una convinzione ideologica; la DC è un partito cattolico, presente negli ambienti parrocchiali cittadini e dunque unisce la volontà di tenere in pugno l'[[Italia]] con la sincera fede nella Chiesa.


Nel [[1946]] la Democrazia Cristiana si schiera a maggioranza a favore della repubblica mentre Pio XII mantiene una posizione neutrale. Dopo il referendum che sancì la fine della monarchia iniziarono i lavori dell'Assemblea Costituente. Qui un compromesso tra la Democrazia Cristiana e Partito Comunista rese possibile il mantenimento dei Patti Lateranensi con l'articolo 7 della Costituzione repubblicana: «Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale».
Nel [[1946]] la Democrazia Cristiana si schiera a maggioranza a favore della repubblica mentre Pio XII mantiene una posizione neutrale. Dopo il referendum che sancì la fine della monarchia iniziarono i lavori dell'Assemblea Costituente. Qui un compromesso tra la Democrazia Cristiana e Partito Comunista rese possibile il mantenimento dei Patti Lateranensi con l'articolo 7 della Costituzione repubblicana: «Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale».
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Nel [[1957]] si tenne a Venezia il XXXII° congresso del Partito Socialista Italiano. Il patriarca di Venezia e futuro papa, Angelo Roncalli, invia un messaggio ai congressisti in cui riconosce ai socialisti «''buone volontà sincere, intenzioni rette e generose''». In latenza il messaggio è un altro: il centrosinistra si può fare. E si farà. Proprio un anno dopo, il [[1958]], Fanfani presiede il primo governo di centrosinistra, con i socialdemocratici e lì appoggio esterno dei socialisti, i quali nel 1963 entreranno nel governo Moro con Nenni vicepresidente.
Nel [[1957]] si tenne a Venezia il XXXII° congresso del Partito Socialista Italiano. Il patriarca di Venezia e futuro papa, Angelo Roncalli, invia un messaggio ai congressisti in cui riconosce ai socialisti «''buone volontà sincere, intenzioni rette e generose''». In latenza il messaggio è un altro: il centrosinistra si può fare. E si farà. Proprio un anno dopo, il [[1958]], Fanfani presiede il primo governo di centrosinistra, con i socialdemocratici e lì appoggio esterno dei socialisti, i quali nel 1963 entreranno nel governo Moro con Nenni vicepresidente.


Giovanni XXIII muore dopo soli cinque anni di pontificato ([[1958]]-[[1963]]); di questo bisogna evidenziare la sua ultima enciclica ''Pacem in Terris'' in cui la Chiesa sposa la teoria politica [[mondialismo|mondialista]]. Al fine di realizzare la pace in tutto il mondo il “papa buono” auspica la creazione di un'[[autoritarismo|autorità]] politica universale: «''Ai nostri giorni il bene comune universale pone dei problemi, di portata mondiale, che possono essere risolti solo da un'[[autorità]] pubblica, il cui potere, la cui struttura e le cui capacità d'azione assumono, a loro volta, dimensioni mondiali e che possa esplicare la propria azione sulla terra intera. Lo stesso ordine morale richiede la costituzione di un'autorità pubblica che abbia competenza universale''». <ref name="è">«È quello che si pensa stiano facendo oggi i più grandi banchieri del mondo, a dimostrazione del fatto che un governo mondiale piace più ai potenti che non ai popoli» (Sytry82)</ref>
Giovanni XXIII muore dopo soli cinque anni di pontificato ([[1958]]-[[1963]]); di questo bisogna evidenziare la sua ultima enciclica ''Pacem in Terris'' in cui la Chiesa sposa la teoria politica [[mondialismo|mondialista]]. Al fine di realizzare la pace in tutto il mondo il “papa buono” auspica la creazione di un'[[autoritarismo|autorità]] politica universale: «Ai nostri giorni il bene comune universale pone dei problemi, di portata mondiale, che possono essere risolti solo da un'[[autorità]] pubblica, il cui potere, la cui struttura e le cui capacità d'azione assumono, a loro volta, dimensioni mondiali e che possa esplicare la propria azione sulla terra intera. Lo stesso ordine morale richiede la costituzione di un'autorità pubblica che abbia competenza universale». <ref name="è">«È quello che si pensa stiano facendo oggi i più grandi banchieri del mondo, a dimostrazione del fatto che un governo mondiale piace più ai potenti che non ai popoli» (considerazione dell'utente Sytry82).</ref>
[[File:Papa Pinochet.jpg|miniatura|250px|left|Giovanni Paolo II e Pinochet sul balcone dela palazzo della Moneda ([[1987]]).]]
[[File:Karol e Pincohet.jpg|250px|thumb|right|Giovanni Paolo II incontra Pinochet e sua moglie ([[1987]]).]]
Con il [[1968|'68]] ed il progressivo aumento dell'[[industrializzazione]] e dei modi di vivere della [[società]], il ruolo della Chiesa sembrerebbe più ridimensionato rispetto alle coscienze. In parlamento passano provvedimenti come il [[divorzio]] e l'[[aborto]] al fine di offrire delle leggi in supporto alla reale situazione delle coppie moderne e della [[femminismo|donna]]. I soli partiti ad opporsi furono la Democrazia Cristiana ed il Movimento Sociale Italiano, spalleggiati dalla propaganda clericale. Ma i referendum sanciscono un risultato incontrovertibile: la Chiesa ha perso. Nel [[1974]] il 59% dei votanti decide di non abrogare la legge sul divorzio. Nel [[1981]] il [[popolo]], con il 68% dei suffragi, decide di legalizzare l'aborto. La Chiesa appare spiazzata dopo che il popolo italiano le ha voltato la faccia.


Con il [[1968|'68]] ed il progressivo aumento dell'[[industrializzazione]] e dei modi di vivere della [[società]], il ruolo della Chiesa sembrerebbe più ridimensionato rispetto alle coscienze. In parlamento passano provvedimenti come il [[divorzio]] e l'[[aborto]] al fine di offrire delle leggi in supporto alla reale situazione delle coppie moderne e della [[femminismo|donna]]. I soli partiti ad opporsi furono la Democrazia Cristiana ed il Movimento Sociale Italiano, spalleggiati dalla propaganda clericale. Ma i referendum sanciscono un risultato incontrovertibile: la Chiesa ha perso. Nel [[1974]] il 59% dei votanti decide di non abrogare la legge sul divorzio. Nel [[1981]] il [[popolo]], con il 68% dei suffragi, decide di legalizzare l'aborto. La Chiesa appare spiazzata dopo che il popolo italiano le ha voltato la faccia.
Dopo gli scandali legati alla banca d'affari del Vaticano, denominata ipocritamente Istituto per le Opere di Religione (Ior) <ref>Si veda il capitolo [[Chiesa_cattolica#Chiesa_e_banche|Chiesa e banche]].</ref>, nel [[1990]], su elaborazione di Giulio Tremonti, entra in vigore l'Otto per Mille, ovvero un meccanismo che prevede il prelievo dell'8x1000 del gettito Irpef e la sua destinazione ad una comunità religiosa o allo [[Stato]] (in realtà come si può leggere nel capitolo seguente, il sistema è tale che anche non donando soldi alla Chiesa una parte venga ad essa comunque destinata). Sempre nel [[1990]], a capo della Comunità Episcopale Italiana viene collocato il cardinal Camillo Ruini il quale fino al [[2007]] si intrometterà continuamente nella vita politica italiana.
[[File:Karol e Pincohet.jpg|250px|thumb|left|Giovanni Paolo II stringe la mano alla moglie del dittatore Pinochet (alla sinistra di sua moglie), il quale si mostra visibilmente compiaciuto del sostegno papale alla dittatura.]]
Dopo gli scandali legati alla banca d'affari del Vaticano, denominata ipocritamente [[Istituto per le Opere di Religione]] ([[Ior]]) <ref>Si veda il capitolo [[Chiesa_cattolica#Chiesa_e_banche|Chiesa e banche]]</ref>, nel [[1990]], su elaborazione di Giulio Tremonti, entra in vigore l'Otto per Mille, ovvero un meccanismo che prevede il prelievo dell'8x1000 del gettito Irpef e la sua destinazione ad una comunità religiosa o allo [[Stato]] (in realtà come si può leggere nel capitolo seguente, il sistema è tale che anche non donando soldi alla Chiesa una parte venga ad essa comunque destinata). Sempre nel [[1990]], a capo della Comunità Episcopale Italiana viene collocato il cardinal Camillo Ruini il quale fino al [[2007]] si intrometterà continuamente nella vita politica italiana.


Dopo le vicende di "Mani Pulite" <ref>L'espressione [http://it.wikipedia.org/wiki/Mani_pulite Mani pulite] designa una stagione degli anni novanta caratterizzata da una serie di indagini giudiziarie condotte a livello nazionale nei confronti di esponenti della politica, dell'economia e delle istituzioni italiane.</ref>, in [[Italia]] si costituiscono due grosse coalizioni politiche, una di centro-destra e una di centro-sinistra. La Chiesa, appoggia spudoratamente la coalizione di centro-destra, guidata da [[Silvio Berlusconi]], anche se il centro-sinistra non è ugualmente ostile ai clericali. Il [[14 novembre]] [[2002]], Giovanni Paolo II, entrò in Parlamento e tenne un discorso ai deputati italiani. Karol Wojtyła fu un papa oscurantista, violentemente critico nei confronti dell'omosessualità <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Giovanni_Paolo_II#Omosessualit.C3.A0 Il Papa e l'omosessualità]</ref>, del divorzio, dei sacerdoti che abbracciarono la [[Teologia della liberazione]]. Durante il suo pontificato la Chiesa impedì in tutti i modi la propagandazione del preservativo in Africa come metodo di contrasto dell'aids; inoltre, durante la sua visita in [[Cile]] (1987), egli strinse amichevolmente la mano al dittatore Pinochet senza dire una parola sulle vittime della dittatura cilena.
Dopo le vicende di "mani pulite" <ref>L'espressione "[http://it.wikipedia.org/wiki/Mani_pulite mani pulite]" designa una stagione degli anni novanta caratterizzata da una serie di indagini giudiziarie condotte a livello nazionale nei confronti di esponenti della politica, dell'economia e delle istituzioni italiane.</ref>, in [[Italia]] si costituiscono due grosse coalizioni politiche, una di centro-destra e una di centro-sinistra. La Chiesa, appoggia spudoratamente la coalizione di centro-destra, guidata da Silvio Berlusconi, anche se il centro-sinistra non è ugualmente ostile ai clericali. Il [[14 novembre]] [[2002]], Giovanni Paolo II, entrò in Parlamento e tenne un discorso ai deputati italiani. Karol Wojtyła fu un papa oscurantista, violentemente critico nei confronti dell'omosessualità <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Giovanni_Paolo_II#Omosessualit.C3.A0 Il Papa e l'omosessualità]</ref>, del divorzio, dei sacerdoti che abbracciarono la [[teologia della liberazione]]. Durante il suo pontificato la Chiesa impedì in tutti i modi la propagandazione del preservativo in Africa come metodo di contrasto dell'aids; inoltre, durante la sua visita in [[Cile]] ([[1987]]), egli strinse amichevolmente la mano a Pinochet senza dire una parola sulle vittime della dittatura cilena, dopodiché si affacciò col dittatore dal balcone del palazzo della Moneda. <ref>[https://www.youtube.com/watch?v=bz6FAIIGKo8 Video dell'incontro tra Giovanni Paolo II e Pinochet]</ref> Nel [[1998]] Wojtyła beatificò Alojzije Viktor Stepinac, cardinale e arcivescovo cattolico croato da molti accusato di collusione con il regime ustascia di Ante Pavelić.


Nel [[2008]] la Chiesa diede prova di poter far crollare i governi poco graditi. Ad inizio anno al [[governo]] vi è la coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi, un uomo cattolico ma sgradito ai vescovi per via dei suoi rapporti con la sinistra che a parole si mostra favorevole a provvedimenti in favore delle coppie di fatto o porta in parlamento addirittura un transessuale (Vladimir Luxuria). A gennaio, fra mille polemiche, papa Benedetto XVI (successore a Giovanni Paolo II nel [[2005]]) era atteso all'università La Sapienza di Roma per inaugurare l'anno accademico su invito del rettore. Un gruppo di trecento studenti minaccia disordini contro il pontefice; allora il ministro dell'interno Giuliano Amato stanziò subito, a protezione del papa, ben duemila persone tra carabinieri e poliziotti. Tuttavia, inspiegabilmente dopo un così eccessivo uso delle forze dell'ordine, Ratzinger decise di non recarsi più per ragioni di sicurezza. Capitò solo due volte che un pontefice (sempre Giovanni Paolo II) abbia rifiutato una visita per gli stessi motivi; ma si trattava di andare a Beirut o a Sarajevo durante delle guerre civili!  
Nel [[2008]] la Chiesa diede prova di poter far crollare i governi poco graditi. Ad inizio anno al [[governo]] vi è la coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi, un uomo cattolico ma sgradito ai vescovi per via dei suoi rapporti con la sinistra che a parole si mostra favorevole a provvedimenti in favore delle coppie di fatto o porta in parlamento addirittura un transessuale (Vladimir Luxuria). A gennaio, fra mille polemiche, papa Benedetto XVI (successore a Giovanni Paolo II nel [[2005]]) era atteso all'università La Sapienza di Roma per inaugurare l'anno accademico su invito del rettore. Un gruppo di trecento studenti minaccia disordini contro il pontefice; allora il ministro dell'interno Giuliano Amato stanziò subito, a protezione del papa, ben duemila persone tra carabinieri e poliziotti. Tuttavia, inspiegabilmente dopo un così eccessivo uso delle forze dell'ordine, Ratzinger decise di non recarsi più per ragioni di sicurezza. Capitò solo due volte che un pontefice (sempre Giovanni Paolo II) abbia rifiutato una visita per gli stessi motivi; ma si trattava di andare a Beirut o a Sarajevo durante delle guerre civili!  
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== Chiesa e banche ==
== Chiesa e banche ==
[[Image:Sindona.gif |thumb|right|239|Michele Sindona]]
[[Image:Sindona.gif|thumb|left|250px|Michele Sindona]]
[[Image:CalviXXX.jpg|thumb|right|200|Roberto Calvi]]
[[Image:CalviXXX.jpg|thumb|right|250px|Roberto Calvi]]
[[Image:MarcinkusXXX.jpg |thumb|right|200|Cardinal Marcinkus]]
[[Image:MarcinkusXXX.jpg|thumb|right|250px|Cardinal Marcinkus]]
Durante gli anni '70 e '80, il Vaticano viene screditato dalle vicende di Monsignor Marcinkus. Questi era il gestore delle finanze vaticane, lo [[Ior]], e fece scalpore a causa dei suoi rapporti con i banchieri disonesti e criminali: Michele Sindona –mandante dell'omicidio Ambrosoli– e Roberto Calvi responsabile del fallimento del Banco Ambrosiano e legato alla P2. La Banca del Vaticano ha aiutato l'ascesa di Roberto Calvi; nel [[1971]] inizia l'ascesa di Marcinkus e Calvi ed inizia il declino di Michele Sindona, banchiere vicino al Vaticano con cui il cardinale americano aveva solidi rapporti dal [[1968]] fino al crack del [[1974]]. Paul Marcinkus strinse un legame con Sindona allo scopo di realizzare il progetto di Paolo VI: vendere le proprietà vaticane in [[Italia]] ed investire sul mercato internazionale. Sindona fu favorito appunto dalla sua dichiarata fede cattolica.
Durante gli anni '70 e '80, il Vaticano viene screditato dalle vicende di Monsignor Marcinkus. Questi era il gestore delle finanze vaticane, lo Ior, e fece scalpore a causa dei suoi rapporti con i banchieri disonesti e criminali: Michele Sindona –mandante dell'omicidio Ambrosoli– e Roberto Calvi responsabile del fallimento del Banco Ambrosiano e legato alla P2. La Banca del Vaticano ha aiutato l'ascesa di Roberto Calvi; nel [[1971]] inizia l'ascesa di Marcinkus e Calvi ed inizia il declino di Michele Sindona, banchiere vicino al Vaticano con cui il cardinale americano aveva solidi rapporti dal [[1968]] fino al crack del [[1974]]. Paul Marcinkus strinse un legame con Sindona allo scopo di realizzare il progetto di Paolo VI: vendere le proprietà vaticane in [[Italia]] ed investire sul mercato internazionale. Sindona fu favorito appunto dalla sua dichiarata fede cattolica.


Michele Sindona nel [[1971]] mobilita tutti i suoi amici in Vaticano, nella Democrazia Cristiana e nella curia milanese per fare diventare Calvi presidente del Banco Ambrosiano, legato alla Chiesa. Nello stesso anno Marcinkus diventa presidente dello Ior e Sindona tenta la fatale scalata alla Banca Centrale contando sull'appoggio di Calvi nell'acquisizione occulta di azioni della Centrale. Secondo l'avvocato Ambrosoli, nominato per liquidare le banche di Sindona, durante le operazioni illegali tra Sindona e Calvi sono finite ingenti somme sia nelle tasche di Calvi sia in quelle di un “vescovo americano”. Nel [[1980]] Marcinkus entra nel Cda del Banco Ambrosiano Overseas che è stata il punto di incontro tra lo Ior e l'Ambrosiano per dieci anni. Calvi era l'amministratore di tutte le consociate estere vaticane. Il Banco era oggetto delle ispezioni della Banca d'[[Italia]] fin dal [[1978]] e già un anno prima il giornalista Luigi Cavallo, legato a Sindona, denunciò le irregolarità dell'operato di Calvi.  
Michele Sindona nel [[1971]] mobilita tutti i suoi amici in Vaticano, nella Democrazia Cristiana e nella curia milanese per fare diventare Calvi presidente del Banco Ambrosiano, legato alla Chiesa. Nello stesso anno Marcinkus diventa presidente dello Ior e Sindona tenta la fatale scalata alla Banca Centrale contando sull'appoggio di Calvi nell'acquisizione occulta di azioni della Centrale. Secondo l'avvocato Ambrosoli, nominato per liquidare le banche di Sindona, durante le operazioni illegali tra Sindona e Calvi sono finite ingenti somme sia nelle tasche di Calvi sia in quelle di un “vescovo americano”. Nel [[1980]] Marcinkus entra nel Cda del Banco Ambrosiano Overseas che è stata il punto di incontro tra lo Ior e l'Ambrosiano per dieci anni. Calvi era l'amministratore di tutte le consociate estere vaticane. Il Banco era oggetto delle ispezioni della Banca d'[[Italia]] fin dal [[1978]] e già un anno prima il giornalista Luigi Cavallo, legato a Sindona, denunciò le irregolarità dell'operato di Calvi.  


Tuttavia, le operazioni per cui il banchiere è incriminato sono state tutte compiute sotto copertura dello [[Ior]]. Si scoprì che due ''holding'', controllate giuridicamente dallo [[Ior]], con sede in Lussemburgo e Panama avevano creato altre otto società con cui detenevano un decimo delle azioni dell'Ambrosiano. In queste due holding Calvi aveva iscritto i debiti del Banco ammontanti ad un miliardo e duecento milioni di dollari. Marcinkus, una volta scoperta la situazione grazie alle indagini compiute da un suo dirigente al Banco del Gottardo, decise di patrocinare le due holding presso altre banche per cercare di ottenere al più presto la somma necessaria a ricoprire il buco e dunque a salvare Calvi dal tracollo finanziario e la Chiesa da un polverone. Nel [[1981]] sono arrestati il dirigente dello Ior Luigi Mennini – per il crack Sindona - e Roberto Calvi per esportazione clandestina di capitali; per questo il presidente dell'Ambrosiano sarà condannato in primo grado a 4 anni di reclusione. Nonostante ciò, nel settembre dello stesso anno Giovanni Paolo II nomina Marcinkus arcivescovo e pro-presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.  
Tuttavia, le operazioni per cui il banchiere è incriminato sono state tutte compiute sotto copertura dello Ior. Si scoprì che due ''holding'', controllate giuridicamente dallo Ior, con sede in Lussemburgo e Panama avevano creato altre otto società con cui detenevano un decimo delle azioni dell'Ambrosiano. In queste due holding Calvi aveva iscritto i debiti del Banco ammontanti ad un miliardo e duecento milioni di dollari. Marcinkus, una volta scoperta la situazione grazie alle indagini compiute da un suo dirigente al Banco del Gottardo, decise di patrocinare le due holding presso altre banche per cercare di ottenere al più presto la somma necessaria a ricoprire il buco e dunque a salvare Calvi dal tracollo finanziario e la Chiesa da un polverone. Nel [[1981]] sono arrestati il dirigente dello Ior Luigi Mennini – per il crack Sindona - e Roberto Calvi per esportazione clandestina di capitali; per questo il presidente dell'Ambrosiano sarà condannato in primo grado a 4 anni di reclusione. Nonostante ciò, nel settembre dello stesso anno Giovanni Paolo II nomina Marcinkus arcivescovo e pro-presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.  
In attesa dell'appello, Calvi è posto in [[libertà]] provvisoria; il [[17 giugno]] [[1982]] viene ritrovato impiccato sotto un ponte sul Tamigi.  
In attesa dell'appello, Calvi è posto in [[libertà]] provvisoria; il [[17 giugno]] [[1982]] viene ritrovato impiccato sotto un ponte sul Tamigi.  


Due mesi dopo si riunisce il collegio cardinalizio in cui si condanna l'operato del banchiere, si ammette l'esistenza del controllo diretto e indiretto dello [[Ior]] su quelle società incriminate. Tuttavia, il cardinale Casaroli nella sua relazione finale stabilisce che il debito non riguarda lo Ior e dunque la Banca del Vaticano non verserà un soldo per riempire il buco di 1287 milioni di dollari. Lo stesso anno viene creata una commissione italo–vaticana per stabilire la proprietà delle due holding. I tre commissari del Ministero del Tesoro conclusero che, visti i documenti ufficiali, lo [[Ior]] era la proprietaria delle due holding e delle otto società controllate; inoltre fin dal [[1974]] è provata la collaborazione tra Calvi e lo [[Ior]] per coprire le attività illecite del primo. Invece i tre commissari clericali concludono che nessun elemento plausibile esiste per ritenere lo Ior proprietario delle società e complice di Calvi. Nel [[1987]] il giudice istruttore del tribunale di Milano emette un mandato di cattura contro Paul Marcinkus; il passaporto diplomatico dell'arcivescovo gli garantisce l'immunità salvandolo dall'arresto e consentendogli di restare in [[Italia]] per altri dieci anni e ritornare in America assolutamente impunito, grazie alla protezione del papa.  
Due mesi dopo si riunisce il collegio cardinalizio in cui si condanna l'operato del banchiere, si ammette l'esistenza del controllo diretto e indiretto dello Ior su quelle società incriminate. Tuttavia, il cardinale Casaroli nella sua relazione finale stabilisce che il debito non riguarda lo Ior e dunque la Banca del Vaticano non verserà un soldo per riempire il buco di 1287 milioni di dollari. Lo stesso anno viene creata una commissione italo–vaticana per stabilire la proprietà delle due holding. I tre commissari del Ministero del Tesoro conclusero che, visti i documenti ufficiali, lo Ior era la proprietaria delle due holding e delle otto società controllate; inoltre fin dal [[1974]] è provata la collaborazione tra Calvi e lo Ior per coprire le attività illecite del primo. Invece i tre commissari clericali concludono che nessun elemento plausibile esiste per ritenere lo Ior proprietario delle società e complice di Calvi. Nel [[1987]] il giudice istruttore del tribunale di Milano emette un mandato di cattura contro Paul Marcinkus; il passaporto diplomatico dell'arcivescovo gli garantisce l'immunità salvandolo dall'arresto e consentendogli di restare in [[Italia]] per altri dieci anni e ritornare in America assolutamente impunito, grazie alla protezione del papa.  


Negli anni ottanta lo [[Ior]] fallisce e le finanze della Chiesa sono nere. Lo scenario d'inizio decennio è questo: il potere del Vaticano sta scemando. Invece no. La politica non può privarsi di un così grande sostegno. Ecco perché nel [[1984]] arriva il secondo concordato tra Chiesa e stato italiano in sostituzione dei patti del [[1929]]. Craxi è al governo da un anno, è il primo [[socialista]] a sedersi nella poltrona di presidente del Consiglio e ha tutte le intenzioni per restarci. Perciò apre i negoziati con la Chiesa, passaggio obbligato per chi vuole consolidare il proprio potere nel nostro paese. Il nuovo concordato siglato dal capo [[socialista]] e dal cardinale Casaroli: riconosce il significato di Roma in quanto sede del Papato (art 5); esonera gli ecclesiastici dal rivelare in tribunale informazioni ricevute in confessione (art 12); obbliga la forza pubblica ad avvisare le [[autorità]] ecclesiastiche prima di penetrare in un luogo di culto (art 14); riconosce come feste nazionali le feste religiose cattoliche (art 16); riconosce valore civile ai matrimoni religiosi (art 23); riconosce la parità tra scuole statali e scuole cattoliche (art 29); stabilisce l'insegnamento facoltativo della religione cattolica (art 30); attribuisce alle autorità ecclesiastiche il controllo sull'Università del Sacro Cuore (art 33). Inoltre, il nuovo concordato stabilisce l'abbandono della religione di stato e l'introduzione dell'Otto per Mille. Il patto con il Vaticano venne approvato a larga maggioranza compresi i voti del partito comunista di Berlinguer. Ciò ricorda il sostegno di Togliatti all'articolo 7 della costituzione, con l'ingresso dei Patti Lateranensi nella repubblica.
Negli anni ottanta lo Ior fallisce e le finanze della Chiesa sono nere. Lo scenario d'inizio decennio è questo: il potere del Vaticano sta scemando. Invece no. La politica non può privarsi di un così grande sostegno. Ecco perché nel [[1984]] arriva il secondo concordato tra Chiesa e stato italiano in sostituzione dei patti del [[1929]]. Craxi è al governo da un anno, è il primo [[socialista]] a sedersi nella poltrona di presidente del Consiglio e ha tutte le intenzioni per restarci. Perciò apre i negoziati con la Chiesa, passaggio obbligato per chi vuole consolidare il proprio potere nel nostro paese. Il nuovo concordato siglato dal capo [[socialista]] e dal cardinale Casaroli: riconosce il significato di Roma in quanto sede del Papato (art 5); esonera gli ecclesiastici dal rivelare in tribunale informazioni ricevute in confessione (art 12); obbliga la forza pubblica ad avvisare le [[autorità]] ecclesiastiche prima di penetrare in un luogo di culto (art 14); riconosce come feste nazionali le feste religiose cattoliche (art 16); riconosce valore civile ai matrimoni religiosi (art 23); riconosce la parità tra scuole statali e scuole cattoliche (art 29); stabilisce l'insegnamento facoltativo della religione cattolica (art 30); attribuisce alle autorità ecclesiastiche il controllo sull'Università del Sacro Cuore (art 33). Inoltre, il nuovo concordato stabilisce l'abbandono della religione di stato e l'introduzione dell'Otto per Mille. Il patto con il Vaticano venne approvato a larga maggioranza compresi i voti del partito comunista di Berlinguer. Ciò ricorda il sostegno di Togliatti all'articolo 7 della Costituzione, con l'ingresso dei Patti Lateranensi nella repubblica.


Nel [[1990]] entra in vigore l'Otto per Mille. Tale sistema è stato elaborato dal futuro ministro Giulio Tremonti, ai tempi del secondo concordato, collaboratore del governo Craxi. Il meccanismo prevede il prelievo dell'8x1000 del gettito Irpef e la sua destinazione ad una comunità religiosa o allo [[Stato]]. Tuttavia, il sistema è solo in apparenza trasparente. Infatti, chi sceglie di non destinare il proprio 8x1000 a nessuno vede destinare i propri soldi dai “voti” degli altri. Le somme sono ripartite dunque in questo modo, attribuendo anche le quote non espresse per il 90% alla Chiesa. È un sistema di voto fiscale che non ha eguali al mondo e che lo [[Stato]] italiano non utilizza per il più considerato 5x1000, dedicato a ricerca e volontariato. Ciò ha consentito alla Santa Sede di fare guadagni enormi (un miliardo di euro l'anno) e di rimettere a posto le sue finanze, nonché di estendere il proprio potere sui media.  
Nel [[1990]] entra in vigore l'Otto per Mille. Tale sistema è stato elaborato dal futuro ministro Giulio Tremonti, ai tempi del secondo concordato, collaboratore del governo Craxi. Il meccanismo prevede il prelievo dell'8x1000 del gettito Irpef e la sua destinazione ad una comunità religiosa o allo [[Stato]]. Tuttavia, il sistema è solo in apparenza trasparente. Infatti, chi sceglie di non destinare il proprio 8x1000 a nessuno vede destinare i propri soldi dai “voti” degli altri. Le somme sono ripartite dunque in questo modo, attribuendo anche le quote non espresse per il 90% alla Chiesa. È un sistema di voto fiscale che non ha eguali al mondo e che lo [[Stato]] italiano non utilizza per il più considerato 5x1000, dedicato a ricerca e volontariato. Ciò ha consentito alla Santa Sede di fare guadagni enormi (un miliardo di euro l'anno) e di rimettere a posto le sue finanze, nonché di estendere il proprio potere sui media.  
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La Repubblica Italiana ha esentato la Chiesa dal pagamento dell'Ici (dal [[2013]] pagherà in parte l'Imu, che di fatto sostituisce l'Ici), dell'Irap, dell'Ires. Unendo gli oneri dello [[Stato]] per le mancate tasse sul clero e per l'Otto per Mille, è stato calcolato che la Chiesa costa ai cittadini ben quattro miliardi di euro. Sfidando la decenza, nel [[2005]] la Cei spese ben 9 milioni di euro per farsi campagna pubblicitaria e devolvette solo 3 milioni di euro per i paesi devastati dallo tsunami (lo 0,3% dell'8x1000 totale).
La Repubblica Italiana ha esentato la Chiesa dal pagamento dell'Ici (dal [[2013]] pagherà in parte l'Imu, che di fatto sostituisce l'Ici), dell'Irap, dell'Ires. Unendo gli oneri dello [[Stato]] per le mancate tasse sul clero e per l'Otto per Mille, è stato calcolato che la Chiesa costa ai cittadini ben quattro miliardi di euro. Sfidando la decenza, nel [[2005]] la Cei spese ben 9 milioni di euro per farsi campagna pubblicitaria e devolvette solo 3 milioni di euro per i paesi devastati dallo tsunami (lo 0,3% dell'8x1000 totale).
== Il «sistema Becciu» <ref>Fonte principale: ''[https://www.corriere.it/cronache/20_ottobre_07/becciu-storia-affari-scandalo-che-ha-sconvolto-vaticano-bb666d28-0876-11eb-ab0e-c425b38361b4.shtml Caso Becciu, la storia e gli affari dello scandalo che ha sconvolto il Vaticano: cosa è successo]''</ref> ==
[[File:Becciu.jpg|miniatura|350px|Giovanni Angelo Becciu]]
=== La carriera da diplomatico e il ruolo alla Segreteria di Stato ===
Giovanni Angelo Becciu dal [[2011]] (nominato da Benedetto XVI, confermato nel [[2013]] da Francesco) al [[2018]], ha rivestito il delicatissimo ruolo di Sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, in pratica il numero 3. L'allora monsignor Becciu era divenuto l'amico più caro del papa, che nel [[2017]] lo aveva nominato delegato speciale presso il Sovrano militare ordine di Malta per risolvere la crisi dell'Ordine. Francesco infatti ne aveva apprezzato le doti già subito dopo la sua elezione al soglio di Pietro. Ed era l'uomo che poteva gestire i fondi della Segreteria di Stato, compresi quelli dell'Obolo di San Pietro, cioè il denaro che i fedeli di tutto il mondo raccolgono appositamente per le necessità della Chiesa e, in particolare, per le opere di carità in favore dei più bisognosi.
=== La nomina a cardinale e il dialogo quotidiano col pontefice ===
Un giorno dopo l'altro Becciu si era trasformato in uno dei collaboratori più fidati del papa, il prelato sul quale Francesco poteva sempre contare, non soltanto per le questioni economiche del Vaticano. Con lui il pontefice si confrontava ogni giorno dal momento che lo riteneva non solamente il suo consigliere più affidabile ma anche un amico sincero. Proprio perché lo stimava, il [[20 maggio]] [[2018]] lo aveva creato cardinale e il [[28 maggio]] aveva voluto affidargli l'incarico di prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Becciu è però rimasto sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato fino al [[29 giugno]], mantenendo quindi il potere sui fondi della Segreteria di Stato.
=== L'affare di Londra, i favori ai fratelli e il petrolio angolano ===
L'amicizia tra il papa e il cardinale Becciu ha cominciato a incrinarsi quando la magistratura vaticana ha iniziato a indagare sull'acquisto, avvenuto nel [[2014]], di un palazzo a Londra, al civico 80 di Sloane Avenue <ref>''[https://www.corriere.it/cronache/19_novembre_16/londra-progetto-vaticanoper-palazzo-scandalo-29f46aee-08b7-11ea-bebc-dc68b9227425.shtml Londra, il progetto del Vaticano per il palazzo dello scandalo]''</ref>, un antico magazzino di Harrods del [[1911]], per 300 milioni di euro contro un valore dell'immobile molto inferiore. Le indagini su quell'investimento portarono alla luce movimenti strani anche sulla cassa della sezione Affari Generali della Segreteria di Stato, che gestisce, tra l'altro, anche i soldi dell'Obolo di San Pietro e che è stimata attorno ai settecento milioni di euro. Emersero pure finanziamenti che, secondo gli inquirenti, a vario titolo, Angelo Becciu aveva fatto arrivare ai suoi familiari, i fratelli Tonino, Mario e Francesco, dal [[2013]]. In particolare, secondo gli inquirenti, Becciu aveva dato centomila euro alla Cooperativa Spes, braccio operativo della Caritas di Ozieri, in provincia di Sassari, in Sardegna, e guidata da suo fratello Tonino che già, secondo le voci, era stato beneficiato dall'alto prelato di centinaia di migliaia di euro per ammodernare un forno e ampliare la sua attività. Poi gli inquirenti contestano al cardinale un accordo per mettere lo stemma di Caritas Roma sopra le bottigliette di birra artigianale Pollicino prodotte dalla società Angel's, di cui è amministratore il fratello Mario, in cambio di donazioni alla stessa Caritas del 5% del fatturato, cosa che avrebbe consentito all'azienda notevoli benefici fiscali. E anche di avere commissionato all'altro fratello Francesco lavori di falegnameria, porte e finestre, quando era nunzio apostolico in Angola e a Cuba. Quando il papa è stato informato di tutto questo la fiducia verso colui che credeva l'amico più sincero è crollata.
=== Le rete di banchieri e affaristi attorno a Becciu ===
A peggiorare le cose sono state le inchieste giornalistiche che hanno portato alla luce il conglomerato di consulenti e gestori finanziari appartenenti «sistema Becciu», una truppa guidata da Enrico Crasso, finanziere ex Credit Suisse, gestore per volontà cardinalizia delle finanze della Segreteria di Stato; come pure Alessandro Noceti, anche lui ex Credit Suisse poi in Valeur, che avrebbe portato in Vaticano un altro discusso finanziere, Raffaele Mincione. Questa struttura parallela si appoggiava ai più stretti collaboratori del cardinale Becciu: Fabrizio Tirabassi, monsignor Alberto Perlasca e Vincenzo Mauriello. Londra è stata scelta per gli investimenti più consistenti dopo che era andato male un affare relativo al petrolio angolano, concepito con l'uomo d'affari Antonio Mosquito, che aveva attirato le attenzioni della magistratura portoghese, che indagava da anni sul flusso di denaro gestito da lui e Isabel Dos Santos, figlia dell'ex presidente angolano. Nel sistema Becciu consulenze e benefit erano tutti fuori mercato: i fondi, erogati come consulenze dalla Segreteria di Stato, passavano per società intermediarie di turno e venivano divisi con i finanzieri «amici», che li facevano affluire in fondi di investimento. Il fondo che conduce all'acquisto del palazzo di Sloane Avenue nasce con la medesima impostazione: solo che in quel caso qualcosa va storto, perché il valore patrimoniale netto del fondo inizia a calare e diventa un'idrovora che risucchia soldi, producendo una voragine nei conti, anche perché le consulenze milionarie vengono pagate ugualmente. Il palazzo di Londra è, insomma, solo l'ultimo investimento, finito male, che ha fatto saltare un meccanismo rodato.
=== Le denunce del cardinale Pell ===
Una rete che aveva avuto un primo segnalatore: il cardinale George Pell, il primo a individuare la spudorato ricorso a metodi vietati dalle nuove linee guida volute da Bergoglio. Il suo ritorno a Roma, dopo l'assoluzione dalle accuse di pedofilia, crea tensione al sistema di Becciu, che verrà anche accusato di aver inviato fondi riservati ad alcuni degli accusatori di Pell. Che qualcosa non andasse nella gestione Becciu se n'era accorto tempo prima anche Francesco De Pasquale, ex direttore dell'Autorità finanziaria con un lungo passato (32 anni) in Banca d'Italia:
:«Dei tre anni e quattro mesi all'Aif ricordo la fatica a interfacciarsi con la Segreteria di Stato. Avevo l'impressione che l'allora Sostituto Angelo Becciu, e anche il segretario per i Rapporti con gli Stati Dominique Mamberti ostacolassero il nostro lavoro per la trasparenza. Quando capirono che la legge iniziale dava all'Aif ampi poteri di controllo anche su di loro decisero di affidarla ad altre persone. Non eravamo affidabili per loro, nel senso che non eravamo disponibili a obbedire loro. [...] Mi domando come sia possibile che in Segreteria di Stato si siano affidati a faccendieri che fuori dal Vaticano non sarebbero mai stati presi in considerazione, per quale motivo non conoscessero la non buona reputazione di queste persone».
=== La dama del cardinale e i fondi alla società slovena ===
Ad aggravare la posizione di Becciu è intervenuta la vicenda della «superconsulente vaticana» Cecilia Marogna <ref>''[https://www.corriere.it/cronache/20_ottobre_07/cecilia-marogna-bonifici-cardinale-becciu-usata-come-pacco-bomba-fondi-mai-fatto-fattura-9295d9f4-0805-11eb-a1db-10b0d3200beb.shtml Cecilia Marogna e i bonifici del cardinale Becciu: «Usata come un pacco bomba. I fondi? Mai fatto una fattura»]''</ref>, alla quale Becciu ha fatto bonificare tramite monsignor Perlasca 500.000 euro per non meglio precisate «missioni diplomatiche» in Africa, al fine di evitare i rischi di attentati a Nunziature e Missioni. Soldi fluiti sui conti Unicredit di una società slovena la cui attività appare quanto meno opaca.
=== Becciu costretto alle dimissioni ===
Il [[24 settembre]] [[2020]] papa Francesco ha accolto la rinuncia di Becciu all'incarico di prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e ai diritti e alle prerogative del cardinalato: conserva il titolo cardinalizio, ma cessa da ogni incarico nella Curia romana e perde il diritto di entrare in un futuro conclave. <ref>''[https://www.corriere.it/cronache/20_settembre_26/dimissioni-cardinale-becciu-finanze-veleni-tensioni-pell-ora-vaticano-tregua-finita-ff4cdfa0-ff65-11ea-bab8-81c46a04ebd3.shtml Che cosa c'è dietro le dimissioni del cardinale Becciu, e perché la tregua in Vaticano è finita]''</ref> <ref>''[https://www.corriere.it/cronache/20_settembre_25/giovanni-angelo-becciu-l-inchiesta-sull-immobile-londra-si-dimette-denaro-coop-fratello-9825fce6-fef5-11ea-bab8-81c46a04ebd3.shtmlGiovanni Angelo Becciu si dimette dopo l'inchiesta sull'immobile di Londra: «Denaro a coop del fratello»]''</ref>


== Privilegi ecclesiastici del XXI secolo ==
== Privilegi ecclesiastici del XXI secolo ==
[[Image:Vauro.jpg|thumb|right|270|L'otto per mille in una vignetta di Vauro]]
[[Image:Vauro.jpg|thumb|right|300px|L'Otto per Mille in una vignetta di Vauro.]]
Analizzato uno dei più osceni privilegi ecclesiastici (l'otto per mille), è bene soffermarsi su altri vantaggi che lo [[Stato]] italiano consente alle [[La proprietà |proprietà]] ecclesiastiche. Tra queste vi sono - oltre luoghi di culto e sedi di ordini religiosi - anche scuole, musei, biblioteche, università (ben 140!), ospedali. Tuttavia, la Chiesa è proprietaria anche di parecchie attività commerciali collegate alle attività religiose, quali: alberghi, librerie, ristoranti. Secondo un'inchiesta della rivista [[liberale]] «Il Mondo» il patrimonio immobiliare nazionale appartiene alla Chiesa per un quinto. È certo invece che l'erario italiano non abbia mai censito le proprietà clericali, le quali sono amministrate dall'Apsa <ref name="Amministrazione">Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica</ref> guidata oggi dal cardinal Domenico Calcagno e creata nel [[1967]] da Paolo VI. Le attività cattoliche sono sgravate dal pagamento dell'Ici (Imposta comunale sugli immobili), riuscendo così ad avere uno scorretto vantaggio rispetto agli altri privati. Inoltre, l'Anci <ref name="Associazione">Associazione Nazionale Comuni Italiani</ref> ha denunciato una perdita di ben 400 milioni di euro a causa dell'esenzione Ici degli immobili della Santa Sede.
Analizzato uno dei più osceni privilegi ecclesiastici (l'otto per mille), è bene soffermarsi su altri vantaggi che lo [[Stato]] italiano consente alle [[La proprietà |proprietà]] ecclesiastiche. Tra queste vi sono - oltre luoghi di culto e sedi di ordini religiosi - anche scuole, musei, biblioteche, università (ben 140!), ospedali. Tuttavia, la Chiesa è proprietaria anche di parecchie attività commerciali collegate alle attività religiose, quali: alberghi, librerie, ristoranti. Secondo un'inchiesta della rivista [[liberale]] «Il Mondo» il patrimonio immobiliare nazionale appartiene alla Chiesa per un quinto. È certo invece che l'erario italiano non abbia mai censito le proprietà clericali, le quali sono amministrate dall'Apsa <ref name="Amministrazione">Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica</ref> guidata oggi dal cardinal Domenico Calcagno e creata nel [[1967]] da Paolo VI. Le attività cattoliche sono sgravate dal pagamento dell'Ici (Imposta comunale sugli immobili), riuscendo così ad avere uno scorretto vantaggio rispetto agli altri privati. Inoltre, l'Anci <ref name="Associazione">Associazione Nazionale Comuni Italiani</ref> ha denunciato una perdita di ben 400 milioni di euro a causa dell'esenzione Ici degli immobili della Santa Sede.


La [[repubblica]] italiana decise di esentare i beni clericali dall'Ici dal [[1992]]; il [[governo]] Amato varò il decreto legislativo 504 istituente la tassa e già prevedente l'esenzione da essa per «''i fabbricati di proprietà della Santa Sede''». Poco dopo però la Corte Costituzionale si pronunciò per modificare la legge per non far gravare l'imposta sugli «''enti non commerciali, per gli immobili ad esclusivo utilizzo finalizzato alla svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, religiose o di culto''».  
La Repubblica italiana decise di esentare i beni clericali dall'Ici dal [[1992]]; il [[governo]] Amato varò il decreto legislativo 504 istituente la tassa e già prevedente l'esenzione da essa per «i fabbricati di proprietà della Santa Sede». Poco dopo però la Corte Costituzionale si pronunciò per modificare la legge per non far gravare l'imposta sugli «enti non commerciali, per gli immobili ad esclusivo utilizzo finalizzato alla svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, religiose o di culto».  


Nel [[2005]] il governo Berlusconi fece un decreto, ribaltante la parola della Corte, che ha ripristinato l'esenzione totale Ici per tutti i beni ecclesiastici. Un anno dopo il governo Prodi, con un cavillo inserito nei decreti Bersani, stabilì che l'Ici non deve essere pagata dagli immobili ad uso «''non esclusivamente commerciale''». Ciò vuol dire, secondo l'Anci, che solo il 10% delle proprietà cattoliche paga l'imposta. Secondo il giornalista di “Repubblica” Curzio Maltese basterebbe che in una qualsiasi attività commerciale ci sia una cappella o un qualcosa di sacro affinché si possa usufruire dell'esenzione. Nel marzo [[2006]] un gruppo di commercianti, albergatori e ristoratori romani si rivolsero alla commissione per la concorrenza di Bruxelles per denunciare la concorrenza sleale della Chiesa e una violazione in materia di “aiuti di Stato”. L'Unione Europea ha già richiamato l'Italia due volte. Inoltre, le attività cattoliche con l'utilizzo di lavoratori volontari quali preti e suore, aggira le imposte sul lavoro dipendente.
Nel [[2005]] il governo Berlusconi fece un decreto, ribaltante la parola della Corte, che ha ripristinato l'esenzione totale Ici per tutti i beni ecclesiastici. Un anno dopo il governo Prodi, con un cavillo inserito nei decreti Bersani, stabilì che l'Ici non deve essere pagata dagli immobili ad uso «non esclusivamente commerciale». Ciò vuol dire, secondo l'Anci, che solo il 10% delle proprietà cattoliche paga l'imposta. Secondo il giornalista di “Repubblica” Curzio Maltese basterebbe che in una qualsiasi attività commerciale ci sia una cappella o un qualcosa di sacro affinché si possa usufruire dell'esenzione. Nel marzo [[2006]] un gruppo di commercianti, albergatori e ristoratori romani si rivolsero alla commissione per la concorrenza di Bruxelles per denunciare la concorrenza sleale della Chiesa e una violazione in materia di “aiuti di Stato”. L'Unione Europea ha già richiamato l'Italia due volte. Inoltre, le attività cattoliche con l'utilizzo di lavoratori volontari quali preti e suore, aggira le imposte sul lavoro dipendente.


Il governo guidato da Mario Monti ha introdotto un nuovo regime fiscale, che dovrebbe costringere la Chiesa, a partire dal [[2013]], a pagare l'Imu (Imposta Municipale Unica), la tassa sugli immobili che sostituisce la vecchia Ici. L'Imu dovrà essere pagata solo per i locali nei quali si svolge "in modo esclusivo" attività no-profit, per gli immobili con utilizzazione mista occorrerà distinguere i metri quadrati dove si fanno commercio e guadagni e dove no.  Quindi, la nuova normativa elaborata è talmente complessa da diventare un vero e proprio rebus per “addetti ai lavori” che apre la strada a possibili "scorciatoie" che potranno limitare gli esborsi della chiesa.  
Il governo guidato da Mario Monti ha introdotto un nuovo regime fiscale, che dovrebbe costringere la Chiesa, a partire dal [[2013]], a pagare l'Imu (Imposta Municipale Unica), la tassa sugli immobili che sostituisce la vecchia Ici. L'Imu dovrà essere pagata solo per i locali nei quali si svolge "in modo esclusivo" attività no-profit, per gli immobili con utilizzazione mista occorrerà distinguere i metri quadrati dove si fanno commercio e guadagni e dove no.  Quindi, la nuova normativa elaborata è talmente complessa da diventare un vero e proprio rebus per “addetti ai lavori” che apre la strada a possibili "scorciatoie" che potranno limitare gli esborsi della chiesa.  


Merita attenzione anche il turismo religioso, il quale porta nelle casse della Santa Sede ben 4,5 miliardi di euro l'anno. In [[Italia]] gli utili del turismo sono amministrati dall''Opera Romana Pellegrinaggi la quale elude il fisco italiano avendo sede in Città del Vaticano. Emblema del business ecclesiastico è di certo San Giovanni Rotondo, in cui vi sono ben 200 alberghi; 100 ristoranti; una chiesa da 50000 posti; l'ospedale, fondato da Padre Pio, Casa Sollievo dalla Sofferenza (ampio ben 100000 mq, con 1000 posti letto e 2000 dipendenti); Casa cenacolo Sant'Andrea; Casa per anziani Padre Pio; Centro riabilitazione motoria; Centro accoglienza Santa Maria delle Grazie. Tutti questi beni elencati ricevono sovvenzioni statali.
Merita attenzione anche il turismo religioso, il quale porta nelle casse della Santa Sede ben 4,5 miliardi di euro l'anno. In [[Italia]] gli utili del turismo sono amministrati dall'«Opera Romana Pellegrinaggi» la quale elude il fisco italiano avendo sede in Città del Vaticano. Emblema del business ecclesiastico è di certo San Giovanni Rotondo, in cui vi sono ben 200 alberghi; 100 ristoranti; una chiesa da 50.000 posti; l'ospedale, fondato da Padre Pio, Casa Sollievo dalla Sofferenza (ampio ben 10.000 mq, con 1.000 posti letto e 2.000 dipendenti); Casa cenacolo Sant'Andrea; Casa per anziani Padre Pio; Centro riabilitazione motoria; Centro accoglienza Santa Maria delle Grazie. Tutti questi beni elencati ricevono sovvenzioni statali.


Non citiamo tutti gli immobili clericali di Roma, ma ricordiamo l'inchiesta del «Mondo» secondo cui ben un quarto della città apparterrebbe alla Santa Sede. Il comune di Roma fornisce la Città del Vaticano di 5 milioni di metri cubi d'acqua; ovviamente gratis: il Vaticano non riconosce tassazioni imposte ad essa da stati terzi.
Non citiamo tutti gli immobili clericali di Roma, ma ricordiamo l'inchiesta de «Il Mondo» secondo cui ben un quarto della città apparterrebbe alla Santa Sede. Il comune di Roma fornisce la Città del Vaticano di 5 milioni di metri cubi d'acqua; ovviamente gratis: il Vaticano non riconosce tassazioni imposte ad essa da stati terzi.


A proposito di sovvenzioni pubbliche ai beni cattolici, si noti come non poche istituzioni locali italiane abbiano preso la spregevole iniziativa. Il comune di Milano devolve 3 milioni agli oratori cattolici; Roma, 2 milioni; la Regione Piemonte, 4 milioni; la Lombardia, 10 milioni; la Puglia, 12 milioni. Ma la palma d'oro andrebbe assegnata di certo alla Regione Sicilia, la quale dona a proprietà di enti cattolici l'80% dei fondi europei, ricevuti da Bruxelles.
A proposito di sovvenzioni pubbliche ai beni cattolici, si noti come non poche istituzioni locali italiane abbiano preso la spregevole iniziativa. Il comune di Milano devolve 3 milioni agli oratori cattolici; Roma, 2 milioni; la Regione Piemonte, 4 milioni; la Lombardia, 10 milioni; la Puglia, 12 milioni. Ma la palma d'oro andrebbe assegnata di certo alla Regione Sicilia, la quale dona a proprietà di enti cattolici l'80% dei fondi europei, ricevuti da Bruxelles.


Infine, ricordiamo anche che la Chiesa ha il privilegio dell'ora di religione cattolica nelle scuole pubbliche. Oltre l'[[Italia]], in Europa, solo [[Irlanda]] e [[Cipro]] prevedono tale insegnamento; per il resto si insegna storia delle religioni. Gli insegnanti di [[religione]], pur nominati dal vescovo, sono pagati dallo Stato il quale versa loro ben 950 milioni di euro.  
Infine, ricordiamo anche che la Chiesa ha il privilegio dell'ora di religione cattolica nelle scuole pubbliche. Oltre l'[[Italia]], in Europa, solo [[Irlanda]] e [[Cipro]] prevedono tale insegnamento; per il resto si insegna storia delle religioni. Gli insegnanti di [[religione]], pur nominati dal vescovo, sono pagati dallo Stato il quale versa loro ben 950 milioni di euro.  
Inoltre, riguardo la scuola, non dimentichiamo i finanziamenti alle scuole cattoliche. Essi sono iniziati nel 2000 con il ministro dell'istruzione Berlinguer, sotto il governo D'Alema, con la legge 62/2000. Questa ha dato 300 miliardi di lire alle scuole private riconosciute paritarie (che sono in maggioranza cattoliche). Tuttavia, questo provvedimento è contrario alla [[Costituzione]] la quale afferma nell'articolo 33: «''enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato''».
Inoltre, riguardo la scuola, non dimentichiamo i finanziamenti alle scuole cattoliche. Essi sono iniziati nel 2000 con il ministro dell'istruzione Berlinguer, sotto il governo D'Alema, con la legge 62/2000. Questa ha dato 300 miliardi di lire alle scuole private riconosciute paritarie (che sono in maggioranza cattoliche). Tuttavia, questo provvedimento è contrario alla Costituzione, la quale afferma nell'articolo 33: «enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato».
 
== Chiesa e pedofilia ==
Una serie di episodi che ha riscosso una vasta eco mediatica e una considerevole attenzione da parte dell'opinione pubblica internazionale a partire dal [[2002]] e in particolare tra il [[2009]] e il [[2010]]: si tratta di abusi sessuali su minori o possesso di materiale pedopornografico da parte di vescovi, sacerdoti, religiosi e catechisti appartenenti alla Chiesa cattolica.
 
L'interesse dei media nei confronti del fenomeno della pedofilia all'interno della Chiesa cattolica prende avvio negli [[Stati Uniti]], a Boston, a partire da gennaio del [[2002]], con l'inchiesta avviata dal quotidiano ''The Boston Globe'', il cui primo caso riguardava la condanna a dieci anni di carcere comminata a John J. Geoghan, un prete che aveva violentato un bimbo di dieci anni. Il giornale iniziò a pubblicare resoconti di denunce, condanne, dimissioni e insabbiamenti di casi di pedofilia da parte di esponenti del clero cattolico. Nella sola Boston finirono sotto accusa 89 sacerdoti e rimossi dall'incarico più di 55 preti: fu proprio l'estensione del fenomeno, oltre alla sua gravità, a sconvolgere l'opinione pubblica. <ref>John Cornwell, ''Un papa d'inverno'', Garzanti, Milano 2005, p. 271.</ref>
 
Si giunse sino al coinvolgimento dell'allora arcivescovo di Boston, il cardinale Bernard Francis Law. L'arcivescovo, accusato di aver permesso a diversi preti – già accusati di abusi sessuali su minori – di continuare ad esercitare la propria opera in parrocchie non informate delle denunce pendenti sugli stessi sacerdoti, fu costretto a rassegnare le dimissioni nelle mani di Giovanni Paolo II il [[13 dicembre]] [[2002]] (in un primo tempo respinte dallo stesso pontefice <ref>J. Berry - G. Renner, ''I legionari di Cristo'', Fazi, Roma 2006, p. 272; Manlio Graziano, ''Il secolo cattolico'', Laterza, Roma-Bari 2010, p. 99; Charles Lippy, ''Faith in America'', Praeger, Westport 2006, p. 37.</ref>), dopo essersi scusato pubblicamente e aver fornito all'autorità giudiziaria i nomi di 90 sacerdoti responsabili di molestie a danno di minori. Il tribunale ordinò la consegna di migliaia di documenti della Chiesa di Boston che rivelavano decenni di abusi sessuali da parte di sacerdoti. A seguito delle richieste di risarcimento, tre diocesi avviarono in pochi mesi la procedura di bancarotta: l'arcidiocesi di Portland, la diocesi di Tucson e la diocesi di Spokane. <ref>Fabrizio Mastrofini, ''Geopolitica del Vaticano'', Laterza, Roma-Bari 2006, p. 52.</ref> I numerosi casi di pedofilia, riguardanti abusi compiuti durante vari decenni precedenti, ottennero presto attenzione da parte dei maggiori mezzi di informazione statunitensi, sino a raggiungere un notevole rilievo anche internazionale.
 
In seguito, una successiva crisi che interessò anche l'Europa acquistò un più intenso rilievo mondiale nel biennio [[2009]]-[[2010]], coinvolgendo anche paesi come [[Irlanda]], [[Austria]], [[Italia]], [[Belgio]], [[Paesi Bassi]], [[Germania]], [[Svizzera]], [[Spagna]], [[Regno Unito]], [[Francia]] e [[Malta]]. In particolare il caso irlandese fu oggetto di due inchieste governative sugli abusi sessuali: dopo aver ricevuto i vescovi nel febbraio [[2010]] a Roma, Benedetto XVI, nel tentativo di salvare dell'immagine della Chiesa, rese pubblica una lettera ai cattolici d'Irlanda <ref>[http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/letters/2010/documents/hf_ben-xvi_let_20100319_church-ireland_it.html Lettera pastorale ai Cattolici d'Irlanda]</ref> che costituiva una novità rilevante, come osservò il quotidiano francese ''Le Monde'', soprattutto in relazione alla richiesta di collaborazione con le autorità civili e alla denuncia della cultura del segreto che ha permesso la moltiplicazione delle violenze sessuali. Lettera che provocò una serie di dimissioni: dal vescovo John Magee a monsignor James Moriarty, vescovo di Kildare e Leighlin. <ref>Massimo Franco, ''C'era una volta un Vaticano. Perché la Chiesa sta perdendo peso in Occidente'', Mondadori, Milano 2010, p. 108.</ref>
 
In Germania il Vaticano fu accusato di aver ostacolato le indagini dei magistrati relative al collegio gesuita "Canisius" di Berlino e nel marzo [[2010]] riemersero storie di abusi sessuali nell'ambiente del coro delle voci bianche del duomo di Ratisbona. Il vescovo Gerhard Ludwig Müller confermò che ci furono casi di abusi sessuali negli anni '50, per i quali i colpevoli furono condannati dalla giustizia, e riferì che erano in corso altre indagini in merito ad altri episodi che sarebbero avvenuti nel convitto fino agli anni '70. Grande clamore suscitò il caso belga tra la primavera e l'estate del [[2010]] quando, durante le perquisizioni nell'arcivescovado di Malines, i gendarmi avevano tenuto chiusa, per alcune ore in uno stanzone della cattedrale, l'intera conferenza episcopale belga, arrivando a scoperchiare le cripte di due cardinali. L'ex-presidente dell'episcopato belga, Godfried Danneels, fu interrogato per oltre dieci ore, perquisita la dimora e sequestrato il computer.
 
Nel settembre [[1965]], durante il Concilio Vaticano II, viene diffuso fra i padri conciliari in circa 2.500 copie un opuscolo informativo sui casi di violazione sacerdotale del voto di castità (pedofilia e sacerdoti che avevano relazioni stabili con una donna), con la richiesta di rivedere le regole del celibato sacerdotale, quale misura di prevenzione di questi fenomeni.
 
=== La copertura degli abusi sessuali da parte della Chiesa ===
Nel [[2006]] l'emittente televisiva inglese BBC ha trasmesso un documentario <ref>''[http://news.bbc.co.uk/1/hi/programmes/panorama/5389684.stm Sex crimes and the Vatican]''</ref> intitolato ''Sex crimes and the Vatican'' che accusava la Chiesa di coprire i sacerdoti coinvolti in abusi sessuali su minori.
 
Il documentario mostrava i risultati prodotti da una commissione mista di indagine operante negli [[Stati Uniti]] a seguito di svariate denunce, esso metteva in evidenza come in un documento del [[1964]] intitolato ''Crimen sollicitationis'' vi fossero norme e regole che, pena la scomunica, imponessero alle vittime di violenza ed a tutti i soggetti coinvolti a vario titolo di mantenere il silenzio.
 
La Corte distrettuale di Harris County (Texas) ha indagato ed imputato per «ostruzione alla giustizia» l'allora cardinale Joseph Ratzinger, in seguito all'invio dell'epistola ''De delictis gravioribus'' avvenuta nel [[2001]]. Il procedimento è stato bloccato nel settembre [[2005]], quando il Dipartimento di Stato statunitense accolse la richiesta di concedere a Ratzinger l'immunità diplomatica in seguito alla sua elezione come papa (e quindi capo di Stato straniero). <ref>''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/09_Settembre/20/papa.shtml Preti pedofili, Usa non coinvolgono il Papa]''</ref>
 
=== L'abolizione del segreto pontificio e il record di denunce di casi di pedofilia ===
Il [[4 dicembre]] [[2019]] papa Bergoglio ha disposto di abolire il segreto pontificio sulle denunce, i processi e le decisioni riguardanti i delitti citati nel primo articolo del motu proprio ''Vos estis lux mundi'', vale a dire: i casi di violenza e di atti sessuali compiuti sotto minaccia o abuso di autorità; i casi di abuso sui minori e su persone vulnerabili; i casi di pedopornografia; i casi di mancata denuncia e copertura degli abusatori da parte dei vescovi e dei superiori generali degli istituti religiosi. <ref>''[https://www.repubblica.it/vaticano/2019/12/17/news/pedofilia_papa_abolisce_segreto_pontificio-243692228/ Pedofilia, svolta storica: papa Francesco abolisce il segreto pontificio]''</ref>
 
Il rescritto papale, pur non cambiando il segreto della confessione, che rimane, né comportando la pubblicazione e la divulgazione dei documenti dei processi, ha avuto come conseguenza un record di denunce provenienti da tutto il mondo: 1.000 in un anno. John Joseph Kennedy, il capo Ufficio della Sezione Disciplinare nella Congregazione per la dottrina della fede ha affermato che l'enorme afflusso di denunce («uno tsunami di casi»), ha «sopraffatto» il personale. <ref>''[https://www.repubblica.it/vaticano/2019/12/20/news/vescovi_pedofilia_papa-243934200/ Pedofilia nella Chiesa, record di denunce: mille in un anno]''</ref>


== Considerazioni finali ==
== Considerazioni finali ==
[[Image:BENEDETTO_XVI.jpg|thumb|left|350|Papa Benedetto XVI]]
[[Image:BENEDETTO_XVI.jpg|thumb|left|250px|Papa Benedetto XVI]]
[[File:Bergoglio.jpg|miniatura|400px|Papa Francesco]]
La situazione attuale ripercorre sostanzialmente quella passata. Il Vaticano continua ad esercitare un'influenza pesante sulla politica nazionale. L'[[Italia]] non è perciò riuscita ancora ad approvare dei provvedimenti in favore delle coppie di fatto (in Europa molti paesi si sono dotate di apposite leggi) o leggi più avanzate nel campo della fecondazione assistita. Il parere negativo del papa riguardo la ricerca sulle staminali e sugli embrioni ha condizionato le scelte dello [[Stato]] e dell'opinione publica in materia scientifica, portando ad un considerevole blocco della ricerca scientifica nel nostro paese.  
La situazione attuale ripercorre sostanzialmente quella passata. Il Vaticano continua ad esercitare un'influenza pesante sulla politica nazionale. L'[[Italia]] non è perciò riuscita ancora ad approvare dei provvedimenti in favore delle coppie di fatto (in Europa molti paesi si sono dotate di apposite leggi) o leggi più avanzate nel campo della fecondazione assistita. Il parere negativo del Papa riguardo la ricerca sulle staminali e sugli embrioni ha condizionato le scelte dello [[Stato]] e dell'opinione publica in materia scientifica, portando ad un considerevole blocco della ricerca scientifica nel nostro paese.  


Da sempre ostacolo al progresso nazionale, questa organizzazione senescente continua a vivere ed a prosperare e condizionare le coscienze (es. referendum sulla fecondazione assistita). Non esiste più partito clericale forte - discioltasi la DC - ma ora i clericali sono distribuiti in diversi partiti di centro-destra e centro-sinistra ed il potere del Vaticano è quindi aumentato considerevolmente. Anzi, bisogna riconoscere che la DC, pur sostenitrice delle tesi clericali, ha mai finanziato scuole e sanità private con soldi pubblici in maniera così massicia come attualmente. La presenza sui mass [[media]] del papa e dei sacerdoti è seconda solo a quella dei politici. In [[Italia]] c'è l'unica Comunità Episcopale il cui presidente è nominato direttamente dal pontefice. Segnale ulteriore di un occhio di riguardo papale sul nostro paese. È ovvio che il parere del presidente Cei non possa discostarsi da quello del suo capo supremo. Inoltre, chi comanda è sempre chi paga. Grazie al controllo sulla destinazione dei fondi la Chiesa mantiene ordine e reprime sul nascere ogni forma di dissenso interno.  
Da sempre ostacolo al progresso nazionale, questa organizzazione senescente continua a vivere ed a prosperare e condizionare le coscienze (vedi, ad esempio, il referendum sulla fecondazione assistita). Non esiste più partito clericale forte - discioltasi la DC - ma ora i clericali sono distribuiti in diversi partiti di centro-destra e centro-sinistra ed il potere del Vaticano è quindi aumentato considerevolmente. Anzi, bisogna riconoscere che la DC, pur sostenitrice delle tesi clericali, ha mai finanziato scuole e sanità private con soldi pubblici in maniera così massicia come attualmente. La presenza sui mass [[media]] del papa e dei sacerdoti è seconda solo a quella dei politici. In [[Italia]] c'è l'unica Comunità Episcopale il cui presidente è nominato direttamente dal pontefice: segnale ulteriore di un occhio di riguardo papale sul nostro paese. È ovvio che il parere del presidente Cei non possa discostarsi da quello del suo capo supremo. Inoltre, chi comanda è sempre chi paga. Grazie al controllo sulla destinazione dei fondi la Chiesa mantiene ordine e reprime sul nascere ogni forma di dissenso interno.  


La presenza delle organizzazioni cattoliche nel sociale non fanno altro che mostrare le mancanze dello [[Stato]] italiano, il quale abdica in favore della Chiesa anche nel campo assistenziale. La Caritas è l'unico punto di riferimento per i disagiati che lo [[Stato]] ha abbandonato, offrendo così alla Chiesa una grande operazione di propaganda. È, inoltre, significativo il fatto che la Comunità di Sant'Egidio sia ritenuta un autorevole interlocutore dalle istituzioni mondiali per quanto riguarda le politiche per il terzo mondo. Fu tale gruppo cattolico ad iniziare il dibattito all'Onu per la moratoria sulla pena di morte. L'[[Italia]] invece si trova al penultimo posto fra le nazioni europee donatrici verso i paesi poveri.
La presenza delle organizzazioni cattoliche nel sociale non fanno altro che mostrare le mancanze dello [[Stato]] italiano, il quale abdica in favore della Chiesa anche nel campo assistenziale. La Caritas è l'unico punto di riferimento per i disagiati che lo [[Stato]] ha abbandonato, offrendo così alla Chiesa una grande operazione di propaganda. È, inoltre, significativo il fatto che la Comunità di Sant'Egidio sia ritenuta un autorevole interlocutore dalle istituzioni mondiali per quanto riguarda le politiche per il terzo mondo. Fu tale gruppo cattolico ad iniziare il dibattito all'Onu per la moratoria sulla pena di morte. L'[[Italia]] invece si trova al penultimo posto fra le nazioni europee donatrici verso i paesi poveri.


Lo [[Ior]] esiste ancora e non è stato mai sottoposto ad alcun serio controllo. Tuttavia, si crede che il suo capitale ammonti a 5 miliardi di euro. Inoltre, in questi ultimi anni abbiamo scoperto il legame stretto con il clero avuto da banchieri e finanzieri disonesti quali Fazio, Fiorani, Geronzi. Oggi la seconda banca italiana (Banca Intesa) è retta da un amico dei clericali: Giovanni Bazoli.   
Lo Ior esiste ancora e non è stato mai sottoposto ad alcun serio controllo. Tuttavia, si crede che il suo capitale ammonti a 5 miliardi di euro. Inoltre, in questi ultimi anni abbiamo scoperto il legame stretto con il clero avuto da banchieri e finanzieri disonesti quali Fazio, Fiorani, Geronzi. La seconda banca italiana (Banca Intesa) è stata retta da un amico dei clericali: Giovanni Bazoli.   
 
Durante le visite del papa per il paese gli esponenti politici non mancano mai di mostrarsi a fianco del vescovo o del cardinale. Inoltre ci sono dei politici che si inchinano di fronte al pontefice! La politica ha le mani legate dalla Costituzione, che non consente di toccare il concordato con un referendum.
 
La Chiesa si è affermata in [[Italia]] con l'inganno ed è un'istituzione completamente aliena allo spirito del popolo e dei vangeli stessi. Inoltre, l'esistenza storica della Chiesa non ha più senso se non quello dell'ignominia per il potere su milioni di coscienze esercitato da un capo assoluto.
 
=== Papa Francesco e l'illusione riformatrice <ref>Fonte principale: ''[http://temi.repubblica.it/micromega-online/dall-illusione-riformatrice-all-immobilismo-l-enigmatica-parabola-di-papa-bergoglio/ Dall'illusione riformatrice all'immobilismo: l'enigmatica parabola di papa Bergoglio]''</ref> ===
[[File:Bergoglio.jpg|miniatura|300px|Papa Francesco]]
Sul piano dell'iniziativa riformatrice, della capacità di cambiare gli orientamenti di fondo della sua organizzazione, i risultati ottenuti da papa Francesco sono stati semplicemente inesistenti, nulli. Non è cambiata di una virgola la disciplina del celibato obbligatorio del clero, non è stato modificato il ruolo marginalissimo delle donne, non sono mutati gli equilibri di potere tra centro e periferia (Roma regna e governa in modo sempre più accentrato e imperiale) né si è attenuata la rigidità della dottrina morale ufficiale.


Durante le visite del Papa per il paese gli esponenti politici non mancano mai di mostrarsi a fianco del vescovo o del cardinale. Inoltre ci sono dei politici che si inchinano di fronte al pontefice! La politica ha le mani legate dalla costituzione che non consente di toccare il concordato con un referendum.  
Questo risultato, l'assoluto immobilismo, non è stato però ottenuto in modo lineare e programmatico, come era invece avvenuto per altri pontefici.


Concludendo, la Chiesa si è affermata in [[Italia]] con l'inganno ed è un'istituzione completamente aliena allo spirito del popolo e dei vangeli stessi. Inoltre, l'esistenza storica della Chiesa non ha più senso se non quello dell'ignominia per il potere su milioni di coscienze esercitato da un capo assoluto.
Secondo Massimo Franco, autore de ''L'enigma Bergoglio. La parabola di un papato'', l'illudere i fans delle riforme per poi deluderli clamorosamente potrebbe anche non essere solo o tanto il riflesso di un'accorta strategia, ma più semplicemente il sintomo della totale assenza di una strategia, del procedere a tentoni da parte di un uomo divenuto inaspettatamente pontefice a quasi ottant'anni, probabilmente privo di un qualunque progetto di riforma della Chiesa e assai incerto e balbettante non solo sui “grandi temi teologico-politici”, ma anche sul modo in cui gestire l'ordinaria amministrazione della Chiesa.
 
Si prenda la delicata gestione degli affari finanziari. Inizialmente, ricorda Franco con dovizia di particolari, il papa ha affidato pieni poteri all'energico cardinale australiano Pell (e al finanziere Milone), senza però poi tentare nemmeno di difenderlo quando sul capo di costui è giunta l'accusa infamante, forse costruita ad arte nei palazzi vaticani, di aver molestato due chierichetti ai tempi in cui era vescovo di Melbourne. Dopo Pell, Bergoglio si è rivolto a Becciu, diventato talmente potente da ottenere il cardinalato (per gli esiti nefasti di questa scelta vedi [[Chiesa_cattolica#Il_.C2.ABsistema_Becciu.C2.BB_.5B24.5D|il «sistema Becciu»]]).


==Note==
==Note==
<references/>
<references/>
== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*Giulio Carlo Argan; ''Storia dell'arte italiana. Da Michelangelo al Futurismo'', Sansoni (2002)
*Giulio Carlo Argan, ''Storia dell'arte italiana. Da Michelangelo al Futurismo'', Sansoni (2002)
*Ludovico Geymonat; ''Storia del pensiero filosofico e scientifico'', Garzanti (1978)
*Ludovico Geymonat, ''Storia del pensiero filosofico e scientifico'', Garzanti (1978)
*Antonio Gramsci; ''Il Vaticano e l'Italia'', Editori Riuniti (1972)
*Antonio Gramsci, ''Il Vaticano e l'Italia'', Editori Riuniti (1972)
*Curzio Maltese; ''La questua. Quanto costa la Chiesa agli italiani'', Feltrinelli (2008)
*Curzio Maltese, ''La questua. Quanto costa la Chiesa agli italiani'', Feltrinelli (2008)
*Pierre Milza; ''Storia d'Italia'', Corbaccio (2007)
*Pierre Milza, ''Storia d'Italia'', Corbaccio (2007)
*Corrado Augias, Remo Cacitti; ''Inchiesta sul Cristianesimo'', (2008)
*Corrado Augias, Remo Cacitti, ''Inchiesta sul Cristianesimo'', (2008)
*Sandra Bonsanti, Gianfranco Piazzesi; ''La storia di Roberto Calvi'', Longanesi & C. (1984)
*Sandra Bonsanti, Gianfranco Piazzesi, ''La storia di Roberto Calvi'', Longanesi & C. (1984)
*Paolo Ceccoli, Antonella Grignola; ''Storia illustrata della Chiesa'', Demetra (2004)
*Paolo Ceccoli, Antonella Grignola, ''Storia illustrata della Chiesa'', Demetra (2004)
*Indro Montanelli, Mario Cervi; ''L'Italia del Novecento'', Rizzoli (1998)
*Indro Montanelli, Mario Cervi, ''L'Italia del Novecento'', Rizzoli (1998)
*Indro Montanelli, Marco Nozza; ''Garibaldi. Ritratto dell'eroe dei due mondi'', Rizzoli (1982)
*Indro Montanelli, Marco Nozza, ''Garibaldi. Ritratto dell'eroe dei due mondi'', Rizzoli (1982)
*Enciclopedia Peruzzo Larousse (1984)
*Enciclopedia Peruzzo Larousse (1984)


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Casi di pedofilia nel clero]]
*[[Anticlericalismo]]
*[[Anticlericalismo]]
*[[Teologia della liberazione]]
*[[Teologia della liberazione]]
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