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Durante le visite del papa per il paese gli esponenti politici non mancano mai di mostrarsi a fianco del vescovo o del cardinale. Inoltre ci sono dei politici che si inchinano di fronte al pontefice! La politica ha le mani legate dalla Costituzione, che non consente di toccare il concordato con un referendum. | Durante le visite del papa per il paese gli esponenti politici non mancano mai di mostrarsi a fianco del vescovo o del cardinale. Inoltre ci sono dei politici che si inchinano di fronte al pontefice! La politica ha le mani legate dalla Costituzione, che non consente di toccare il concordato con un referendum. | ||
La Chiesa si è affermata in [[Italia]] con l'inganno ed è un'istituzione completamente aliena allo spirito del popolo e dei vangeli stessi. Inoltre, l'esistenza storica della Chiesa non ha più senso se non quello dell'ignominia per il potere su milioni di coscienze esercitato da un capo assoluto. | |||
=== L'illusione riformatrice di Papa Francesco <ref>Fonte principale: [http://temi.repubblica.it/micromega-online/dall-illusione-riformatrice-all-immobilismo-l-enigmatica-parabola-di-papa-bergoglio/ Dall'illusione riformatrice all'immobilismo: l'enigmatica parabola di papa Bergoglio]</ref> === | |||
Sul piano dell'iniziativa riformatrice, della capacità di cambiare gli orientamenti di fondo della sua organizzazione, i risultati ottenuti da papa Francesco sono stati semplicemente inesistenti, nulli. Non è cambiata di una virgola la disciplina del celibato obbligatorio del clero, non è stato modificato il ruolo marginalissimo delle donne, non sono mutati gli equilibri di potere tra centro e periferia (Roma regna e governa in modo sempre più accentrato e imperiale) né si è attenuata la rigidità della dottrina morale ufficiale. | |||
Questo risultato, l'assoluto immobilismo, non è stato però ottenuto in modo lineare e programmatico, come era invece avvenuto per altri pontefici. | |||
Secondo Massimo Franco, autore de ''L'enigma Bergoglio. La parabola di un papato'', l'illudere i fans delle riforme per poi deluderli clamorosamente potrebbe anche non essere solo o tanto il riflesso di un'accorta strategia, ma più semplicemente il sintomo della totale assenza di una strategia, del procedere a tentoni da parte di un uomo divenuto inaspettatamente pontefice a quasi ottant'anni, probabilmente privo di un qualunque progetto di riforma della Chiesa e assai incerto e balbettante non solo sui “grandi temi teologico-politici”, ma anche sul modo in cui gestire l'ordinaria amministrazione della Chiesa. | |||
Si prenda la delicata gestione degli affari finanziari. Inizialmente, ricorda Franco con dovizia di particolari, il papa ha affidato pieni poteri all'energico cardinale australiano Pell (e al finanziere Milone), senza però poi tentare nemmeno di difenderlo quando sul capo di costui è giunta l'accusa infamante, forse costruita ad arte nei palazzi vaticani, di aver molestato due chierichetti ai tempi in cui era vescovo di Melbourne. Dopo Pell, Bergoglio si è rivolto a Becciu, diventato talmente potente da ottenere il cardinalato. | |||
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