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La cultura protestante avrebbe invece affermato nel nostro paese la [[libertà]] di coscienza religiosa e non sarebbe stata un'importazione culturale ma solo l'appropriarsi della nostra cultura generante meravigliosi eredi al di là delle Alpi. Il protestantesimo avrebbe portato l'idea di [[laicismo|laicità]] e di una cultura nazionale slegata dalla [[religione]] cattolica e dalle [[gerarchia|gerarchie ecclesiastiche]]. Per capirlo basti osservare attualmente paesi scismatici quali il Regno Unito, i paesi scandinavi o l'Olanda per comprendere quanto sia ampia la differenza tra paesi alieni dall'influenza papale ed il nostro. Perché si può affermare che l'umanesimo sia padre del protestantesimo? Un'idea cardine del primo è: «''la dignità dell'uomo risiede nella sua libertà ''». Per la prima volta, nelle teorie umanistiche fu espressa la necessità di un rapporto soggettivo tra gli uomini singoli e dio, caratteristico anche del [[protestantesimo]]. Lutero infatti rifiuta l'idea della Chiesa quale istituzione universale di origine divina e la ricompone nei termini di una struttura meramente umana a carattere pratico. <ref name="diceva">Lutero sosteneva anche che la Chiesa doveva sottomettersi al potere dello [[Stato]], ma nella prospettiva anrchica anarchica è proprio il [[potere]] il problema principale, chiunque lo eserciti.</ref> | La cultura protestante avrebbe invece affermato nel nostro paese la [[libertà]] di coscienza religiosa e non sarebbe stata un'importazione culturale ma solo l'appropriarsi della nostra cultura generante meravigliosi eredi al di là delle Alpi. Il protestantesimo avrebbe portato l'idea di [[laicismo|laicità]] e di una cultura nazionale slegata dalla [[religione]] cattolica e dalle [[gerarchia|gerarchie ecclesiastiche]]. Per capirlo basti osservare attualmente paesi scismatici quali il Regno Unito, i paesi scandinavi o l'Olanda per comprendere quanto sia ampia la differenza tra paesi alieni dall'influenza papale ed il nostro. Perché si può affermare che l'umanesimo sia padre del protestantesimo? Un'idea cardine del primo è: «''la dignità dell'uomo risiede nella sua libertà ''». Per la prima volta, nelle teorie umanistiche fu espressa la necessità di un rapporto soggettivo tra gli uomini singoli e dio, caratteristico anche del [[protestantesimo]]. Lutero infatti rifiuta l'idea della Chiesa quale istituzione universale di origine divina e la ricompone nei termini di una struttura meramente umana a carattere pratico. <ref name="diceva">Lutero sosteneva anche che la Chiesa doveva sottomettersi al potere dello [[Stato]], ma nella prospettiva anrchica anarchica è proprio il [[potere]] il problema principale, chiunque lo eserciti.</ref> | ||
La Chiesa ha usato i classici metodi della dittatura per affermarsi: [[propaganda]], [[educazione]], [[censura]]. Per quanto riguarda la propaganda essa si articolò in due linee: [[arte]] e carità. La grandezza della Chiesa fu immortalata dall'[[arte]] barocca con gli artisti Bernini <ref name="Durante">Durante l'età barocca Gian Lorenzo Bernini si distinse come l'artista maggiormente dedito alla propaganda ecclesiastica, che intendeva fare di Roma l'emblema della gloria e della potenza della Chiesa. Bernini è caratterizzato da una grande fiducia nella tecnica, la quale è capace di realizzare ogni nostro pensiero. Da tale concezione si basa la fedeltà dell'artista verso la Chiesa, «apparato tecnico della salvezza» ed il suo rispetto per lo [[Stato]], «apparato tecnico della felicità». Roma è sia Chiesa che [[Stato]], una città ricca di storia, e per questo è vista da Bernini come il miglior palcoscenico per la sua immaginazione. Da alcuni storici, l'arte di Bernini è stata interpretata in chiave di malinconia sotto l'ombra cupa del Barocco, in cui la realtà era vista come misteriosa | La Chiesa ha usato i classici metodi della dittatura per affermarsi: [[propaganda]], [[educazione]], [[censura]]. Per quanto riguarda la propaganda essa si articolò in due linee: [[arte]] e carità. La grandezza della Chiesa fu immortalata dall'[[arte]] barocca con gli artisti Bernini <ref name="Durante">Durante l'età barocca Gian Lorenzo Bernini si distinse come l'artista maggiormente dedito alla propaganda ecclesiastica, che intendeva fare di Roma l'emblema della gloria e della potenza della Chiesa. Bernini è caratterizzato da una grande fiducia nella tecnica, la quale è capace di realizzare ogni nostro pensiero. Da tale concezione si basa la fedeltà dell'artista verso la Chiesa, «apparato tecnico della salvezza» ed il suo rispetto per lo [[Stato]], «apparato tecnico della felicità». Roma è sia Chiesa che [[Stato]], una città ricca di storia, e per questo è vista da Bernini come il miglior palcoscenico per la sua immaginazione. Da alcuni storici, l'arte di Bernini è stata interpretata in chiave di malinconia sotto l'ombra cupa del Barocco, in cui la realtà era vista come misteriosa: «Se la realtà è misteriosa, soltanto l'immaginazione può guidare la nostra vita». | ||
Dopo essere stato al servizio del cardinale Scipione Borghese, si pone al servizio di papa Urbano VIII, poi Innocenzo X e Alessandro VII. Per papa Barberini, realizza tra il [[1624]] ed il [[1633]] il Baldacchino di San Pietro. Bernini progetta quest'opera, un enorme baldacchino da processione, per porla al centro della crociera della basilica in modo da suscitare una grande sorpresa ai fedeli entranti nell'edificio. Il baldacchino ha quattro altissime colonne bronzee a spirale che potrebbero voler trasmettere l'idea dell'eternità a cui l'apostolo è stato destinato. In cima alle colonne stanno quattro angeli. | Dopo essere stato al servizio del cardinale Scipione Borghese, si pone al servizio di papa Urbano VIII, poi Innocenzo X e Alessandro VII. Per papa Barberini, realizza tra il [[1624]] ed il [[1633]] il Baldacchino di San Pietro. Bernini progetta quest'opera, un enorme baldacchino da processione, per porla al centro della crociera della basilica in modo da suscitare una grande sorpresa ai fedeli entranti nell'edificio. Il baldacchino ha quattro altissime colonne bronzee a spirale che potrebbero voler trasmettere l'idea dell'eternità a cui l'apostolo è stato destinato. In cima alle colonne stanno quattro angeli. | ||
Stesse idee di grandiosità e sorpresa le ritroviamo nella realizzazione del colonnato di piazza San Pietro, commissionato da papa Alessandro VII. Lo scopo dell'artista era quello di evidenziare la Cupola, la quale era stata destinata a svolgere il ruolo di mero sfondo a causa della lunghezza della navata. Così Bernini realizzò un colonnato ellittico; esso riprende la forma della Cupola dilatandola fino a mutarla in ellissi, resa con due esedre, il cui asse trasversale è segnato da un obelisco e due fontane. Dietro il colonnato ovale vi è uno spazio trapezoidale formato da due ali di colonne aperte verso la facciata. In questo modo l'artista è riuscito a riscattare tutta la basilica la quale rivelava tutta la sua maestosità solo dopo aver percorso le strade strette del Borgo medievale (oggi inesistente a causa della realizzazione di Via della Conciliazione). Le esedre della grande piazza rappresentano le braccia della Chiesa, pronte all'accoglienza dei fedeli</ref>, Borromini, Pietro da Cortona. Senza dimenticare la cupola di San Pietro di Michelangelo anziano, chiamato a Roma proprio da Paolo III. | Stesse idee di grandiosità e sorpresa le ritroviamo nella realizzazione del colonnato di piazza San Pietro, commissionato da papa Alessandro VII. Lo scopo dell'artista era quello di evidenziare la Cupola, la quale era stata destinata a svolgere il ruolo di mero sfondo a causa della lunghezza della navata. Così Bernini realizzò un colonnato ellittico; esso riprende la forma della Cupola dilatandola fino a mutarla in ellissi, resa con due esedre, il cui asse trasversale è segnato da un obelisco e due fontane. Dietro il colonnato ovale vi è uno spazio trapezoidale formato da due ali di colonne aperte verso la facciata. In questo modo l'artista è riuscito a riscattare tutta la basilica la quale rivelava tutta la sua maestosità solo dopo aver percorso le strade strette del Borgo medievale (oggi inesistente a causa della realizzazione di Via della Conciliazione). Le esedre della grande piazza rappresentano le braccia della Chiesa, pronte all'accoglienza dei fedeli</ref>, Borromini, Pietro da Cortona. Senza dimenticare la cupola di San Pietro di Michelangelo anziano, chiamato a Roma proprio da Paolo III. |