Chiesa cattolica: differenze tra le versioni

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[[Image:CalviXXX.jpg|thumb|right|200|Roberto Calvi]]
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[[Image:MarcinkusXXX.jpg |thumb|right|200|Cardinal Marcinkus]]
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Durante gli anni '70 e '80, il Vaticano viene screditato dalle vicende di Monsignor Marcinkus. Questi era il gestore delle finanze vaticane, lo [[Ior]], e fece scalpore a causa dei suoi rapporti con i banchieri disonesti e criminali: Michele Sindona –mandante dell'omicidio Ambrosoli– e Roberto Calvi responsabile del fallimento del Banco Ambrosiano e legato alla P2. La Banca del Vaticano ha aiutato l'ascesa di Roberto Calvi; nel [[1971]] inizia l'ascesa di Marcinkus e Calvi ed inizia il declino di Michele Sindona, banchiere vicino al Vaticano con cui il cardinale americano aveva solidi rapporti dal [[1968]] fino al crack del [[1974]]. Paul Marcinkus strinse un legame con Sindona allo scopo di realizzare il progetto di Paolo VI: vendere le proprietà vaticane in [[Italia]] ed investire sul mercato internazionale. Sindona fu favorito appunto dalla sua dichiarata fede cattolica.
Durante gli anni '70 e '80, il Vaticano viene screditato dalle vicende di Monsignor Marcinkus. Questi era il gestore delle finanze vaticane, lo Ior, e fece scalpore a causa dei suoi rapporti con i banchieri disonesti e criminali: Michele Sindona –mandante dell'omicidio Ambrosoli– e Roberto Calvi responsabile del fallimento del Banco Ambrosiano e legato alla P2. La Banca del Vaticano ha aiutato l'ascesa di Roberto Calvi; nel [[1971]] inizia l'ascesa di Marcinkus e Calvi ed inizia il declino di Michele Sindona, banchiere vicino al Vaticano con cui il cardinale americano aveva solidi rapporti dal [[1968]] fino al crack del [[1974]]. Paul Marcinkus strinse un legame con Sindona allo scopo di realizzare il progetto di Paolo VI: vendere le proprietà vaticane in [[Italia]] ed investire sul mercato internazionale. Sindona fu favorito appunto dalla sua dichiarata fede cattolica.


Michele Sindona nel [[1971]] mobilita tutti i suoi amici in Vaticano, nella Democrazia Cristiana e nella curia milanese per fare diventare Calvi presidente del Banco Ambrosiano, legato alla Chiesa. Nello stesso anno Marcinkus diventa presidente dello Ior e Sindona tenta la fatale scalata alla Banca Centrale contando sull'appoggio di Calvi nell'acquisizione occulta di azioni della Centrale. Secondo l'avvocato Ambrosoli, nominato per liquidare le banche di Sindona, durante le operazioni illegali tra Sindona e Calvi sono finite ingenti somme sia nelle tasche di Calvi sia in quelle di un “vescovo americano”. Nel [[1980]] Marcinkus entra nel Cda del Banco Ambrosiano Overseas che è stata il punto di incontro tra lo Ior e l'Ambrosiano per dieci anni. Calvi era l'amministratore di tutte le consociate estere vaticane. Il Banco era oggetto delle ispezioni della Banca d'[[Italia]] fin dal [[1978]] e già un anno prima il giornalista Luigi Cavallo, legato a Sindona, denunciò le irregolarità dell'operato di Calvi.  
Michele Sindona nel [[1971]] mobilita tutti i suoi amici in Vaticano, nella Democrazia Cristiana e nella curia milanese per fare diventare Calvi presidente del Banco Ambrosiano, legato alla Chiesa. Nello stesso anno Marcinkus diventa presidente dello Ior e Sindona tenta la fatale scalata alla Banca Centrale contando sull'appoggio di Calvi nell'acquisizione occulta di azioni della Centrale. Secondo l'avvocato Ambrosoli, nominato per liquidare le banche di Sindona, durante le operazioni illegali tra Sindona e Calvi sono finite ingenti somme sia nelle tasche di Calvi sia in quelle di un “vescovo americano”. Nel [[1980]] Marcinkus entra nel Cda del Banco Ambrosiano Overseas che è stata il punto di incontro tra lo Ior e l'Ambrosiano per dieci anni. Calvi era l'amministratore di tutte le consociate estere vaticane. Il Banco era oggetto delle ispezioni della Banca d'[[Italia]] fin dal [[1978]] e già un anno prima il giornalista Luigi Cavallo, legato a Sindona, denunciò le irregolarità dell'operato di Calvi.  


Tuttavia, le operazioni per cui il banchiere è incriminato sono state tutte compiute sotto copertura dello [[Ior]]. Si scoprì che due ''holding'', controllate giuridicamente dallo [[Ior]], con sede in Lussemburgo e Panama avevano creato altre otto società con cui detenevano un decimo delle azioni dell'Ambrosiano. In queste due holding Calvi aveva iscritto i debiti del Banco ammontanti ad un miliardo e duecento milioni di dollari. Marcinkus, una volta scoperta la situazione grazie alle indagini compiute da un suo dirigente al Banco del Gottardo, decise di patrocinare le due holding presso altre banche per cercare di ottenere al più presto la somma necessaria a ricoprire il buco e dunque a salvare Calvi dal tracollo finanziario e la Chiesa da un polverone. Nel [[1981]] sono arrestati il dirigente dello Ior Luigi Mennini – per il crack Sindona - e Roberto Calvi per esportazione clandestina di capitali; per questo il presidente dell'Ambrosiano sarà condannato in primo grado a 4 anni di reclusione. Nonostante ciò, nel settembre dello stesso anno Giovanni Paolo II nomina Marcinkus arcivescovo e pro-presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.  
Tuttavia, le operazioni per cui il banchiere è incriminato sono state tutte compiute sotto copertura dello Ior. Si scoprì che due ''holding'', controllate giuridicamente dallo Ior, con sede in Lussemburgo e Panama avevano creato altre otto società con cui detenevano un decimo delle azioni dell'Ambrosiano. In queste due holding Calvi aveva iscritto i debiti del Banco ammontanti ad un miliardo e duecento milioni di dollari. Marcinkus, una volta scoperta la situazione grazie alle indagini compiute da un suo dirigente al Banco del Gottardo, decise di patrocinare le due holding presso altre banche per cercare di ottenere al più presto la somma necessaria a ricoprire il buco e dunque a salvare Calvi dal tracollo finanziario e la Chiesa da un polverone. Nel [[1981]] sono arrestati il dirigente dello Ior Luigi Mennini – per il crack Sindona - e Roberto Calvi per esportazione clandestina di capitali; per questo il presidente dell'Ambrosiano sarà condannato in primo grado a 4 anni di reclusione. Nonostante ciò, nel settembre dello stesso anno Giovanni Paolo II nomina Marcinkus arcivescovo e pro-presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.  
In attesa dell'appello, Calvi è posto in [[libertà]] provvisoria; il [[17 giugno]] [[1982]] viene ritrovato impiccato sotto un ponte sul Tamigi.  
In attesa dell'appello, Calvi è posto in [[libertà]] provvisoria; il [[17 giugno]] [[1982]] viene ritrovato impiccato sotto un ponte sul Tamigi.  


Due mesi dopo si riunisce il collegio cardinalizio in cui si condanna l'operato del banchiere, si ammette l'esistenza del controllo diretto e indiretto dello [[Ior]] su quelle società incriminate. Tuttavia, il cardinale Casaroli nella sua relazione finale stabilisce che il debito non riguarda lo Ior e dunque la Banca del Vaticano non verserà un soldo per riempire il buco di 1287 milioni di dollari. Lo stesso anno viene creata una commissione italo–vaticana per stabilire la proprietà delle due holding. I tre commissari del Ministero del Tesoro conclusero che, visti i documenti ufficiali, lo [[Ior]] era la proprietaria delle due holding e delle otto società controllate; inoltre fin dal [[1974]] è provata la collaborazione tra Calvi e lo [[Ior]] per coprire le attività illecite del primo. Invece i tre commissari clericali concludono che nessun elemento plausibile esiste per ritenere lo Ior proprietario delle società e complice di Calvi. Nel [[1987]] il giudice istruttore del tribunale di Milano emette un mandato di cattura contro Paul Marcinkus; il passaporto diplomatico dell'arcivescovo gli garantisce l'immunità salvandolo dall'arresto e consentendogli di restare in [[Italia]] per altri dieci anni e ritornare in America assolutamente impunito, grazie alla protezione del papa.  
Due mesi dopo si riunisce il collegio cardinalizio in cui si condanna l'operato del banchiere, si ammette l'esistenza del controllo diretto e indiretto dello Ior su quelle società incriminate. Tuttavia, il cardinale Casaroli nella sua relazione finale stabilisce che il debito non riguarda lo Ior e dunque la Banca del Vaticano non verserà un soldo per riempire il buco di 1287 milioni di dollari. Lo stesso anno viene creata una commissione italo–vaticana per stabilire la proprietà delle due holding. I tre commissari del Ministero del Tesoro conclusero che, visti i documenti ufficiali, lo Ior era la proprietaria delle due holding e delle otto società controllate; inoltre fin dal [[1974]] è provata la collaborazione tra Calvi e lo Ior per coprire le attività illecite del primo. Invece i tre commissari clericali concludono che nessun elemento plausibile esiste per ritenere lo Ior proprietario delle società e complice di Calvi. Nel [[1987]] il giudice istruttore del tribunale di Milano emette un mandato di cattura contro Paul Marcinkus; il passaporto diplomatico dell'arcivescovo gli garantisce l'immunità salvandolo dall'arresto e consentendogli di restare in [[Italia]] per altri dieci anni e ritornare in America assolutamente impunito, grazie alla protezione del papa.  


Negli anni ottanta lo [[Ior]] fallisce e le finanze della Chiesa sono nere. Lo scenario d'inizio decennio è questo: il potere del Vaticano sta scemando. Invece no. La politica non può privarsi di un così grande sostegno. Ecco perché nel [[1984]] arriva il secondo concordato tra Chiesa e stato italiano in sostituzione dei patti del [[1929]]. Craxi è al governo da un anno, è il primo [[socialista]] a sedersi nella poltrona di presidente del Consiglio e ha tutte le intenzioni per restarci. Perciò apre i negoziati con la Chiesa, passaggio obbligato per chi vuole consolidare il proprio potere nel nostro paese. Il nuovo concordato siglato dal capo [[socialista]] e dal cardinale Casaroli: riconosce il significato di Roma in quanto sede del Papato (art 5); esonera gli ecclesiastici dal rivelare in tribunale informazioni ricevute in confessione (art 12); obbliga la forza pubblica ad avvisare le [[autorità]] ecclesiastiche prima di penetrare in un luogo di culto (art 14); riconosce come feste nazionali le feste religiose cattoliche (art 16); riconosce valore civile ai matrimoni religiosi (art 23); riconosce la parità tra scuole statali e scuole cattoliche (art 29); stabilisce l'insegnamento facoltativo della religione cattolica (art 30); attribuisce alle autorità ecclesiastiche il controllo sull'Università del Sacro Cuore (art 33). Inoltre, il nuovo concordato stabilisce l'abbandono della religione di stato e l'introduzione dell'Otto per Mille. Il patto con il Vaticano venne approvato a larga maggioranza compresi i voti del partito comunista di Berlinguer. Ciò ricorda il sostegno di Togliatti all'articolo 7 della costituzione, con l'ingresso dei Patti Lateranensi nella repubblica.
Negli anni ottanta lo Ior fallisce e le finanze della Chiesa sono nere. Lo scenario d'inizio decennio è questo: il potere del Vaticano sta scemando. Invece no. La politica non può privarsi di un così grande sostegno. Ecco perché nel [[1984]] arriva il secondo concordato tra Chiesa e stato italiano in sostituzione dei patti del [[1929]]. Craxi è al governo da un anno, è il primo [[socialista]] a sedersi nella poltrona di presidente del Consiglio e ha tutte le intenzioni per restarci. Perciò apre i negoziati con la Chiesa, passaggio obbligato per chi vuole consolidare il proprio potere nel nostro paese. Il nuovo concordato siglato dal capo [[socialista]] e dal cardinale Casaroli: riconosce il significato di Roma in quanto sede del Papato (art 5); esonera gli ecclesiastici dal rivelare in tribunale informazioni ricevute in confessione (art 12); obbliga la forza pubblica ad avvisare le [[autorità]] ecclesiastiche prima di penetrare in un luogo di culto (art 14); riconosce come feste nazionali le feste religiose cattoliche (art 16); riconosce valore civile ai matrimoni religiosi (art 23); riconosce la parità tra scuole statali e scuole cattoliche (art 29); stabilisce l'insegnamento facoltativo della religione cattolica (art 30); attribuisce alle autorità ecclesiastiche il controllo sull'Università del Sacro Cuore (art 33). Inoltre, il nuovo concordato stabilisce l'abbandono della religione di stato e l'introduzione dell'Otto per Mille. Il patto con il Vaticano venne approvato a larga maggioranza compresi i voti del partito comunista di Berlinguer. Ciò ricorda il sostegno di Togliatti all'articolo 7 della costituzione, con l'ingresso dei Patti Lateranensi nella repubblica.


Nel [[1990]] entra in vigore l'Otto per Mille. Tale sistema è stato elaborato dal futuro ministro Giulio Tremonti, ai tempi del secondo concordato, collaboratore del governo Craxi. Il meccanismo prevede il prelievo dell'8x1000 del gettito Irpef e la sua destinazione ad una comunità religiosa o allo [[Stato]]. Tuttavia, il sistema è solo in apparenza trasparente. Infatti, chi sceglie di non destinare il proprio 8x1000 a nessuno vede destinare i propri soldi dai “voti” degli altri. Le somme sono ripartite dunque in questo modo, attribuendo anche le quote non espresse per il 90% alla Chiesa. È un sistema di voto fiscale che non ha eguali al mondo e che lo [[Stato]] italiano non utilizza per il più considerato 5x1000, dedicato a ricerca e volontariato. Ciò ha consentito alla Santa Sede di fare guadagni enormi (un miliardo di euro l'anno) e di rimettere a posto le sue finanze, nonché di estendere il proprio potere sui media.  
Nel [[1990]] entra in vigore l'Otto per Mille. Tale sistema è stato elaborato dal futuro ministro Giulio Tremonti, ai tempi del secondo concordato, collaboratore del governo Craxi. Il meccanismo prevede il prelievo dell'8x1000 del gettito Irpef e la sua destinazione ad una comunità religiosa o allo [[Stato]]. Tuttavia, il sistema è solo in apparenza trasparente. Infatti, chi sceglie di non destinare il proprio 8x1000 a nessuno vede destinare i propri soldi dai “voti” degli altri. Le somme sono ripartite dunque in questo modo, attribuendo anche le quote non espresse per il 90% alla Chiesa. È un sistema di voto fiscale che non ha eguali al mondo e che lo [[Stato]] italiano non utilizza per il più considerato 5x1000, dedicato a ricerca e volontariato. Ciò ha consentito alla Santa Sede di fare guadagni enormi (un miliardo di euro l'anno) e di rimettere a posto le sue finanze, nonché di estendere il proprio potere sui media.  
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