Chiesa cattolica: differenze tra le versioni

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Alla fine del secolo XVIII ha inizio la prima campagna d'Italia di Napoleone, che portò sulla penisola italiana gli ideali della [[rivoluzione francese]] e condusse all'insurrezione i progressisti europei. Il [[15 febbraio]] [[1798]] il generale Berthier comanda le truppe francesi che occupano Roma; il pontefice Pio VI è deposto e viene fondata una [[Repubblica]] sorella. Il pontefice fuggì in Toscana, dove fu rinchiuso nella Certosa di Firenze in cui morì un anno dopo. Anche i figli dell'illuminismo napoletano insorsero guidati dal filosofo e giurista Mario Pagano che proclamò la Repubblica Partenopea con l'appoggio delle truppe francesi di Championnet. Durante questo periodo in tutta Italia prende forma, per la prima volta, l'idea di unificazione nazionale con l'instaurazione di repubbliche amiche della [[Francia]] del Direttorio rivoluzionario. Tuttavia, con il ritiro delle truppe francesi caddero tutte le repubbliche. La Repubblica Partenopea è stata senza dubbio la più particolare tra le “sorelle”, elaborò una [[costituzione]] indipendentemente da quella francese –a cui si ispirarono invece gli altri- ma dovette fronteggiare due grandi nemici: l'ammiraglio Nelson e il cardinale Ruffo.  
Alla fine del secolo XVIII ha inizio la prima campagna d'Italia di Napoleone, che portò sulla penisola italiana gli ideali della [[rivoluzione francese]] e condusse all'insurrezione i progressisti europei. Il [[15 febbraio]] [[1798]] il generale Berthier comanda le truppe francesi che occupano Roma; il pontefice Pio VI è deposto e viene fondata una [[Repubblica]] sorella. Il pontefice fuggì in Toscana, dove fu rinchiuso nella Certosa di Firenze in cui morì un anno dopo. Anche i figli dell'illuminismo napoletano insorsero guidati dal filosofo e giurista Mario Pagano che proclamò la Repubblica Partenopea con l'appoggio delle truppe francesi di Championnet. Durante questo periodo in tutta Italia prende forma, per la prima volta, l'idea di unificazione nazionale con l'instaurazione di repubbliche amiche della [[Francia]] del Direttorio rivoluzionario. Tuttavia, con il ritiro delle truppe francesi caddero tutte le repubbliche. La Repubblica Partenopea è stata senza dubbio la più particolare tra le “sorelle”, elaborò una [[costituzione]] indipendentemente da quella francese –a cui si ispirarono invece gli altri- ma dovette fronteggiare due grandi nemici: l'ammiraglio Nelson e il cardinale Ruffo.  


Quest'ultimo ebbe incarichi rilevanti nello [[Stato]] Pontificio e rappresenta meglio di tanti altri la [[reazionismo|reazione]] e l'avversione verso la [[libertà]] dei popoli. Fabrizio Ruffo guidò un esercito di contadini fanatici, fedeli ai Borbone e alla Chiesa, che dichiarava di combattere per la “Santa Fede” e perciò sono stati detti sanfedisti; essi riuscirono a sconfiggere i repubblicani grazie al contributo di soldati inglesi e alle violenze cui si abbandonarono. L'epilogo della Repubblica fu sanguinario e furono giustiziate -per ordine di Ferdinando IV- ben centoventi persone tra cui Pagano, Cirillo, Luisa Sanfelice e l'ammiraglio Caracciolo. Questi morti vanno a sommarsi almeno sulla coscienza della Chiesa per aver contribuito decisivamente alla loro dipartita.
Quest'ultimo ebbe incarichi rilevanti nello [[Stato]] Pontificio e rappresenta meglio di tanti altri la [[reazionismo|reazione]] e l'avversione verso la [[libertà]] dei popoli. Fabrizio Ruffo guidò un esercito di contadini fanatici, fedeli ai Borbone e alla Chiesa, che dichiarava di combattere per la “Santa Fede” e perciò sono stati detti sanfedisti; essi riuscirono a sconfiggere i repubblicani grazie al contributo di soldati inglesi e alle violenze cui si abbandonarono. L'epilogo della Repubblica fu sanguinario e furono giustiziate - per ordine di Ferdinando IV - ben centoventi persone tra cui Pagano, Cirillo, Luisa Sanfelice e l'ammiraglio Caracciolo. Questi morti vanno a sommarsi almeno sulla coscienza della Chiesa per aver contribuito decisivamente alla loro dipartita.
Un esercito analogo fu allestito in Toscana da Lorenzo Mori in cui preti e contadini fanatici massacrarono i collaborazionisti e i simpatizzanti [[giacobini]]; tale forza fu chiamata “Viva Maria!”. Gli uomini di Mori seminarono il terrore ad Arezzo, Cortona e Siena; nel luglio [[1799]] occupano Firenze e reprimono fisicamente i filogiacobini.
Un esercito analogo fu allestito in Toscana da Lorenzo Mori in cui preti e contadini fanatici massacrarono i collaborazionisti e i simpatizzanti [[giacobini]]; tale forza fu chiamata “Viva Maria!”. Gli uomini di Mori seminarono il terrore ad Arezzo, Cortona e Siena; nel luglio [[1799]] occupano Firenze e reprimono fisicamente i filogiacobini.


[[Image:Beccaria.jpg |thumb|right|140|Cesare Beccaria, autore di "''Dei delitti e delle pene''"(Milano, 15 marzo 1738 – Milano, 28 novembre 1794)]]
[[Image:Beccaria.jpg |thumb|right|140|Cesare Beccaria, autore di "''Dei delitti e delle pene''"(Milano, 15 marzo 1738 – Milano, 28 novembre 1794)]]
All'inizio del secolo XIX si afferma in [[Francia]] Napoleone Bonaparte il quale diede inizio alla sua seconda Campagna d'Italia. Napoleone fu l'ennesimo invasore del nostro paese; quindi la tradizione si rinnova e la Chiesa tratta con il nostro giornale nemico corso. Il [[16 luglio]] [[1801]] papa Pio VII e la repubblica francese stipularono un concordato con cui la Francia riconosce la religione cattolica come [[religione]] di Stato; il Primo Console Napoleone si arroga il diritto di nominare i vescovi; i parroci francesi devono giurare fedeltà al [[governo]]. La Chiesa ancora una volta ha puntato alla salvaguardia del proprio potere “universale” e in [[Italia]] (riottenne il potere sul suo territorio tranne sulla repubblica cisalpina) piuttosto che difenderci da un invasore come Napoleone. Nel [[1804]] Napoleone si incorona imperatore; alla cerimonia prende parte anche Pio VII. L'idillio -se mai vi fu veramente- si ruppe comunque subito: nel [[1808]] il papa rifiuta di applicare il blocco continentale e di riconoscere Giuseppe Bonaparte come re di Spagna. La reazione napoleonica non si fece attendere e furono occupate le Marche e la Romagna; il papa allora decise di non rispettare il concordato nominando dei vescovi per il Regno d'[[Italia]]. Allora l'imperatore fece occupare tutto lo Stato Pontificio in aprile; inoltre fece arrestare il pontefice e annettere i territori papalini alla [[Francia]]. Fu poi Napoleone stesso a liberare il papa e a ricondurlo a Roma, nel [[1812]], dopo il tracollo della Grande Armata in Russia e dopo il tradimento di Murat. Bonaparte facendo rientrare il pontefice volle impedire al cognato di impossessarsi dei territori papalini nel suo “sogno” di unificare la penisola italiana.
All'inizio del secolo XIX si afferma in [[Francia]] Napoleone Bonaparte il quale diede inizio alla sua seconda Campagna d'Italia. Napoleone fu l'ennesimo invasore del nostro paese; quindi la tradizione si rinnova e la Chiesa tratta con il nostro giornale nemico corso. Il [[16 luglio]] [[1801]] papa Pio VII e la repubblica francese stipularono un concordato con cui la Francia riconosce la religione cattolica come [[religione]] di Stato; il Primo Console Napoleone si arroga il diritto di nominare i vescovi; i parroci francesi devono giurare fedeltà al [[governo]]. La Chiesa ancora una volta ha puntato alla salvaguardia del proprio potere “universale” e in [[Italia]] (riottenne il potere sul suo territorio tranne sulla repubblica cisalpina) piuttosto che difenderci da un invasore come Napoleone. Nel [[1804]] Napoleone si incorona imperatore; alla cerimonia prende parte anche Pio VII. L'idillio - se mai vi fu veramente - si ruppe comunque subito: nel [[1808]] il papa rifiuta di applicare il blocco continentale e di riconoscere Giuseppe Bonaparte come re di Spagna. La reazione napoleonica non si fece attendere e furono occupate le Marche e la Romagna; il papa allora decise di non rispettare il concordato nominando dei vescovi per il Regno d'[[Italia]]. Allora l'imperatore fece occupare tutto lo Stato Pontificio in aprile; inoltre fece arrestare il pontefice e annettere i territori papalini alla [[Francia]]. Fu poi Napoleone stesso a liberare il papa e a ricondurlo a Roma, nel [[1812]], dopo il tracollo della Grande Armata in Russia e dopo il tradimento di Murat. Bonaparte facendo rientrare il pontefice volle impedire al cognato di impossessarsi dei territori papalini nel suo “sogno” di unificare la penisola italiana.


Dopo Waterloo ([[1815]]) venne la Restaurazione volta a soffocare gli ideali rivoluzionari e a restaurare l'antico regime pre-napoleonico. Dopo il congresso di Vienna, che sancì il dominio austriaco sul nostro paese, lo [[Stato]] Pontificio comprende il Lazio, Umbria, Marche, Romagna, Pontecorvo e Benevento all'interno del Regno di Napoli. La Chiesa fu ovviamente in prima linea nella reazione; nello [[Stato]] di Pio VII fu abolito il Codice Napoleonico, fu ristabilito il tribunale ecclesiastico con la cacciata dei magistrati civili. Il protagonista di questo ritorno al passato fu il Cardinale Rivarola il quale inoltre ripristinò la giustizia feudale, l'Inquisizione, la [[antisemitismo|ghettizzazione degli ebrei]], la [[tortura]]. Si sfiorò il ridicolo quando si giunse ad abolire ogni tipo di importazione francese fosse anche palesemente utile come la vaccinazione dal vaiolo o l'illuminazione pubblica delle vie; ma fu addirittura proibito un vestiario che riconducesse alla [[Francia]] napoleonica.
Dopo Waterloo ([[1815]]) venne la Restaurazione volta a soffocare gli ideali rivoluzionari e a restaurare l'antico regime pre-napoleonico. Dopo il congresso di Vienna, che sancì il dominio austriaco sul nostro paese, lo [[Stato]] Pontificio comprende il Lazio, Umbria, Marche, Romagna, Pontecorvo e Benevento all'interno del Regno di Napoli. La Chiesa fu ovviamente in prima linea nella reazione; nello [[Stato]] di Pio VII fu abolito il Codice Napoleonico, fu ristabilito il tribunale ecclesiastico con la cacciata dei magistrati civili. Il protagonista di questo ritorno al passato fu il Cardinale Rivarola il quale inoltre ripristinò la giustizia feudale, l'Inquisizione, la [[antisemitismo|ghettizzazione degli ebrei]], la [[tortura]]. Si sfiorò il ridicolo quando si giunse ad abolire ogni tipo di importazione francese fosse anche palesemente utile come la vaccinazione dal vaiolo o l'illuminazione pubblica delle vie; ma fu addirittura proibito un vestiario che riconducesse alla [[Francia]] napoleonica.
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