Flavio Costantini

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Flavio Costantini intorno al 1964.

Flavio Costantini (Roma, 21 settembre 1926 – Genova, 20 maggio 2013) è stato un pittore e illustratore italiano nonché un cultore dell'anarchia, a cui ha dedicato una parte importante della sua opera, tanto da divenire negli anni '60 e '70 del Novecento una vera e propria bandiera della cultura libertaria.

Biografia

Bresci uccide Umberto I di Savoia in una illustrazione di Flavio Costantini.
La fucilazione di Francisco Ferrer in una illustrazione di Flavio Costantini.

Dopo il diploma di Capitano di Lungo Corso Flavio Costantini presta servizio nella Marina Militare e dal 1951 al 1954 naviga con la Marina Mercantile. In questo periodo si appassiona a Franz Kafka e inizia a illustrarne alcuni romanzi (America, Il Processo). Sbarcato definitivamente, si stabilisce a Rapallo con la famiglia e inizia a progettare e disegnare stoffe a Santa Margherita Ligure. In seguito comincia a collaborare con lo studio grafico Firma di Genova e realizza le illustrazioni per le riviste aziendali della Shell, della Esso e di Italsider.

Nel 1959, dopo un viaggio in Spagna, realizza a una serie di olii su tela dedicati alla tauromachia. Flavio Costantini si forma da autodidatta e nel corso della sua attività artistica rifuggirà da qualsiasi accostamento a correnti e movimenti artistici.

Dai primi anni '60, dopo un viaggio in Unione Sovietica e una serie di letture e ricerche sul movimento libertario internazionale (tra cui il libro di Victor Serge Memorie di un rivoluzionario, considerato dall'artista fondamentale per la sua formazione), la sua attenzione si rivolge quasi esclusivamente alla storia sociale: tra il 1963 e il 1979 realizza una sessantina di tempere dedicate a alcuni dei principali, e spesso traumatici, eventi della storia dell'anarchia, traendo ispirazione, in particolare, dai maggiori attentati compiuti in Italia, Francia, Spagna e Stati Uniti tra la fine degli anni '70 dell'Ottocento e la seconda metà degli anni '20 del Novecento. [1] La caratteristica principale di queste opere è l'attenzione millimetrica ai riferimenti bibliografici e iconografici dell'epoca, ricostruita con una estrema meticolosità di studio e di realizzazione pittorica. Il centro della riflessione dell'artista è però sempre la figura del rivoluzionario e il suo gesto utopico e distruttivo, uno stato d'animo che proprio Serge aveva così riassunto: «Sin dall'infanzia, mi sembra di aver sempre avuto, molto netto, il doppio sentimento che doveva dominarmi durante tutta la prima parte della mia vita: quello cioè di vivere in un mondo senza evasione possibile, dove non restava che battersi per una evasione impossibile». [2]

Nel 1978 illustra il volume Cuore di Edmondo De Amicis per le edizioni strenna fuori commercio della Olivetti (a cura di Giorgio Soavi). Nel 1980 inizia a realizzare i primi di una lunga serie di ritratti a tempera e collage di scrittori e filosofi, ritornando alla sua prima fonte di ispirazione: la letteratura. In questo periodo realizza stabilmente illustrazioni per il Corriere della Sera, La Repubblica, Panorama, L'Espresso e altre testate nazionali.

Dal 1982 in poi si dedica a produrre vari cicli di opere, dall'uccisione dei Romanov, al naufragio del transatlantico Titanic fino a uno dei suoi ultimi temi di ricerca sugli eventi e protagonisti della Rivoluzione francese. Nel 1986 espone alla XLII Biennale di Venezia, Arte e Alchimia (a cura di Arturo Schwarz).

Il 1° luglio 2011, a Genova, dove Costantini morirà il 20 maggio 2013, viene costituita l'Associazione Archivio Flavio Costantini, che promuove, valorizza, tutela e diffonde la conoscenza dell'opera dell'artista. Nel novembre del 2019 l'archivio si trasferisce a Carrara. [3]

Stile

Da un punto di vista stilistico, l'intera opera di Costantini ha un percorso completamente personale e autonomo: autodidatta, l'artista non hai mai nascosto la sua insofferenza per il mondo dell'arte e l'impossibilità di riconoscersi in un movimento artistico definito. Fin dall'inizio, la stessa adesione alla figurazione è smentita dalle prospettive sempre spiazzanti e dalle proporzioni irregolari. Il tratto nero che delinea persone e architetture - a volte spesso, a volte solo un sottile reticolo che delinea le ombre - accompagna tutta la sua produzione ed è diventato una delle caratteristiche inconfondibili dei suoi dipinti.

Note

  1. Celebre la pubblicazione di The Art of Anarchy per la Cinfuegos Press di Stuart Christie.
  2. Victor Serge, Memorie di un rivoluzionario, Edizioni e/o, Roma 1999, p. 5.
  3. Anna Costantini: «Mio padre era un cultore dell'anarchia ed in questo luogo, idealmente, può “rivivere”» (Da Genova a Carrara, a novembre apre l'Archivio Costantini.).

The Art of Anarchy

Libri sull'anarchia

  • Romancero Anarchiste, Eric Losfeld, Parigi 1973
  • The Art of Anarchy, Cienfuegos Press, Londra 1975
  • Ravachol & Cia., Quadrangono Libri, Conegliano 1975 (con Pietro Favari)
  • Ravachol et ses compagnons, Editions du Chêne, Parigi 1976 (con Jacques Baynac)

Libri su Costantini

  • Roberto Farina, Flavio Costantini. L'anarchia, molto cordialmente, Milieu Edizioni, Milano 2016

Collegamenti esterni

Flavio Costantini, quel pittore dell'anarchia