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Il movimento nichilista russo si sviluppò intorno al [[1860]] grazie all'attività del critico letterario Pinsarev, attraendo soprattutto i giovani della classe media e superiore. In Occidente il [[nichilismo]] russo fu bollato come movimento terroristico (quest'idea permane ancora oggi), in realtà fu un vero e proprio movimento politico. | Il movimento nichilista russo si sviluppò intorno al [[1860]] grazie all'attività del critico letterario Pinsarev, attraendo soprattutto i giovani della classe media e superiore. In Occidente il [[nichilismo]] russo fu bollato come movimento terroristico (quest'idea permane ancora oggi), in realtà fu un vero e proprio movimento politico. | ||
[[File:Perovskaya-sophia.jpg|thumb|150px|[[Sofia Perovskaya]]]] | [[File:Perovskaya-sophia.jpg|thumb|150px|[[Sofia Perovskaya]]]] | ||
[[File:Nechayev.png|thumb|150px|left|[[Sergei Nechaev]] | [[File:Nechayev.png|thumb|150px|left|[[Sergei Nechaev]]]] | ||
Il [[nichilismo]] russo fu assai affine con l'[[anarchismo]], giacché anch'esso auspicava la liberazione dell'essere umano dai legami irrazionali della famiglia, della società e della [[religione]]. L'emancipazione degli individui doveva essere fondata sulla diffusione delle scienze naturali, della [[filosofia]] materialistica e dell'[[etica]] utilitaristica. In sostanza, l'utilità (cioè le regole della razionalità) avrebbe dovuto sostituire la morale. | Il [[nichilismo]] russo fu assai affine con l'[[anarchismo]], giacché anch'esso auspicava la liberazione dell'essere umano dai legami irrazionali della famiglia, della società e della [[religione]]. L'emancipazione degli individui doveva essere fondata sulla diffusione delle scienze naturali, della [[filosofia]] materialistica e dell'[[etica]] utilitaristica. In sostanza, l'utilità (cioè le regole della razionalità) avrebbe dovuto sostituire la morale. | ||
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I legami tra anarchici e nichilisti sono esemplificati da [[Sergei Nechaev]] - una delle figure più note del nichilismo politico, autore del ''Catechismo del rivoluzionario'' (1868) e fondatore del gruppo ''Narodnaya Rasprava'' (Vendetta del popolo) -, che nel gennaio [[1869]] fece correre false voci su un suo arresto a san Pietroburgo, viaggiando in seguito fino a Mosca, prima di partire per l'estero. Raggiunta Ginevra, si presentò come rappresentante di un comitato rivoluzionario riuscito a fuggire dalla Fortezza di San Pietro e Paolo, guadagnandosi la fiducia proprio di [[Michail Bakunin]] e del suo amico [[Nikolái Ogaryovo]]. | I legami tra anarchici e nichilisti sono esemplificati da [[Sergei Nechaev]] - una delle figure più note del nichilismo politico, autore del ''Catechismo del rivoluzionario'' (1868) e fondatore del gruppo ''Narodnaya Rasprava'' (Vendetta del popolo) -, che nel gennaio [[1869]] fece correre false voci su un suo arresto a san Pietroburgo, viaggiando in seguito fino a Mosca, prima di partire per l'estero. Raggiunta Ginevra, si presentò come rappresentante di un comitato rivoluzionario riuscito a fuggire dalla Fortezza di San Pietro e Paolo, guadagnandosi la fiducia proprio di [[Michail Bakunin]] e del suo amico [[Nikolái Ogaryovo]]. | ||
[[File:Tolstoj.gif|thumb|160px|left|[[Lev Tolstoj]] | [[File:Tolstoj.gif|thumb|160px|left|[[Lev Tolstoj]]]] | ||
A seguito di un tentativo di assassinio, il conte [[Mikhail Loris-Melikov]] fu nominato direttore esecutivo della Commissione Esecutiva Suprema e ricevette poteri straordinari per combattere i rivoluzionari. Le proposte di Loris Melikov si basarono sull'introduzione di una qualche forma di parlamentarismo, e lo Zar Alessandro II di Russia parve essere d'accordo. Questi piani non furono però mai attuati perché il [[13 marzo]] [[1881]] Alessandro II fu ucciso: quando si trovava nei pressi del Palazzo d'Inverno di San Pietroburgo, fu mortalmente ferito dal lancio di alcune bombe a mano. I congiurati, [[Nikolai Kibalcic]], [[Sofia Perovskaya]], [[Nikolai Rysakov]], [[Timofei Mikhailov]] e [[Andrei Zhelyabov]] furono arrestati e condannati a morte. [[Gesy Gelfman]] fu invece mandato in esilio in Siberia. L'assassino materiale fu identificato in [[Ignacy Hryniewiecki]], morto durante l'attacco. | A seguito di un tentativo di assassinio, il conte [[Mikhail Loris-Melikov]] fu nominato direttore esecutivo della Commissione Esecutiva Suprema e ricevette poteri straordinari per combattere i rivoluzionari. Le proposte di Loris Melikov si basarono sull'introduzione di una qualche forma di parlamentarismo, e lo Zar Alessandro II di Russia parve essere d'accordo. Questi piani non furono però mai attuati perché il [[13 marzo]] [[1881]] Alessandro II fu ucciso: quando si trovava nei pressi del Palazzo d'Inverno di San Pietroburgo, fu mortalmente ferito dal lancio di alcune bombe a mano. I congiurati, [[Nikolai Kibalcic]], [[Sofia Perovskaya]], [[Nikolai Rysakov]], [[Timofei Mikhailov]] e [[Andrei Zhelyabov]] furono arrestati e condannati a morte. [[Gesy Gelfman]] fu invece mandato in esilio in Siberia. L'assassino materiale fu identificato in [[Ignacy Hryniewiecki]], morto durante l'attacco. | ||