Timur Katscharava
Timur Katscharava (Russia, 21 agosto, 1985 - San Pietroburgo, Russia, 13 novembre 2005) è stato un musicista punk russo e un anarchico antifascista di origine georgiana. È stato assassinato all'età di 20 anni da alcuni membri di un gruppo di nazi-skin di San Pietroburgo.
Biografia
Timur Katscharava nasce in una famiglia di un ufficiale dell'esercito. Ha studiato filosofia all'Università di San Pietroburgo ed è stato immediatamente coinvolto nelle attività dei collettivi uiversitari antifascisti ed anarchici. Nel 2003 ha fondato la band hardcore punk Sandinista! in qualità di chitarrista. Nel 2005 ha partecipato ad un tourneé in Svezia col gruppo punk Distress.
A causa della sua attività antifascista ed anarchica, dopo ripetute minacce Timur ha subito un primo tentativo d'omicidio il 9 ottobre 2005. Il 13 novembre, appena rientrato dal tour di concerti in Svezia, intorno alle 19:00, dopo aver distribuito cibo gratis ai poveri della città (militava anche in Food Not Bombs), è stato improvvisamente assalito in piazza Vosstaniya da una dozzina di nazionalisti russi insieme al suo amico Maxim Zgibai. Timur è stato ferito da cinque coltellate al collo. Uno di questi tagli gli ha reciso la carotide ed il giovane antifascista è morto prima che giungesse l'ambulanza. Il suo amico Maxim è invece sopravvissuto alle gravi ferite ricevute.
Reazioni e processo
Dopo diverse manifestazioni e petizioni contro il diffondersi del razzismo in Russia, nel dicembre 2005 la polizia ha arrestato sette sospetti che alla fine hanno ammesso l'assassinio di Timur. Il 7 agosto 2007, Alexander Shabalin è stato condannato a 12 anni di carcere con l'accusa di omicidio e di incitamento all'odio etnico o razziale. Sei altri membri della banda, che tenevano fermo Katscharava e gli impedivano di difendersi, sono stati accusati di incitamento all'odio sociale ed hanno avuto la condizionale.
La famiglia è sempre stata convinta che Timur è stato vittima di un organizzato e ben armato gruppo neo-nazista. I suoi amici hanno testimoniato che da tempo egli veniva pedinato, minacciato per telefono e preso di mira in svariati modi. Dopo il processo alcuni giovani neonazisti si sono dichiarati pentiti ed hanno abbandonato le loro idee politiche razziste e nazionaliste.