Rivoluzione Messicana: differenze tra le versioni

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La [[rivoluzione]] esplose nel [[1910]] come reazione alla dittatura del Generale [[Porfirio Diaz]] (una prima fase dittatoriale del presidente Diaz andò dal [[1876]] al [[1880]], poi dal [[1884]]-[[1911]]) <ref name="porfirio">José de la Cruz Porfirio Díaz Mory (Oaxaca, 15 settembre 1830 – Parigi, 2 luglio 1915) fu un presidente autocrate che si comportò come un vero e proprio dittatore. Detenne il potere dal [[1876]] al [[1880]] e poi dal [[1884]]-[[1911]].</ref>, culminando sette anni più tardi con la promulgazione ufficiale di una nuova costituzione (le insurrezioni continuarono sempre più flebilmente sino alla presa del potere da parte del Partito Rivoluzionario Istituzionale negli "anni '30").  
La [[rivoluzione]] esplose nel [[1910]] come reazione alla dittatura del Generale [[Porfirio Diaz]] (una prima fase dittatoriale del presidente Diaz andò dal [[1876]] al [[1880]], poi dal [[1884]]-[[1911]]) <ref name="porfirio">José de la Cruz Porfirio Díaz Mory (Oaxaca, 15 settembre 1830 – Parigi, 2 luglio 1915) fu un presidente autocrate che si comportò come un vero e proprio dittatore. Detenne il potere dal [[1876]] al [[1880]] e poi dal [[1884]]-[[1911]].</ref>, culminando sette anni più tardi con la promulgazione ufficiale di una nuova costituzione (le insurrezioni continuarono sempre più flebilmente sino alla presa del potere da parte del Partito Rivoluzionario Istituzionale negli "anni '30").  
Durante il lungo periodo autoritario del presidente-autocrate [[Porfirio Diaz]], reso possibile anche dalla modifica della costituzione nel [[1884]], si assistette nel paese ad una forte concentrazione della [[La proprietà |proprietà  fondiaria]]. Poche famiglie, appoggiate dalle [[autorità ]] locali, si impossessarono con la forza delle terre comuni indigene, gettando nella miseria più buia migliaia e migliaia di famiglie. I capitali stranieri, soprattutto inglesi e statunitensi, in eterno conflitto tra loro, acquisirono il controllo delle miniere e delle riserve petrolifere. Durante questi anni, all'aumento del potere dei latifondisti, proporzionalmente diminuivano i diritti politici e la [[repressione]] degli [[sciopero|scioperi]].
Durante il lungo periodo autoritario del presidente-autocrate [[Porfirio Diaz]], reso possibile anche dalla modifica della costituzione nel [[1884]], si assistette nel paese ad una forte concentrazione della [[La proprietà |proprietà  fondiaria]]. Poche famiglie, appoggiate dalle [[autorità]] locali, si impossessarono con la forza delle terre comuni indigene, gettando nella miseria più buia migliaia e migliaia di famiglie. I capitali stranieri, soprattutto inglesi e statunitensi, in eterno conflitto tra loro, acquisirono il controllo delle miniere e delle riserve petrolifere. Durante questi anni, all'aumento del potere dei latifondisti, proporzionalmente diminuivano i diritti politici e la [[repressione]] degli [[sciopero|scioperi]].


'''In questo clima di grave ineguaglianza non poterono non svilupparsi rivendicazioni a carattere politico-sociale di natura agraria, democratica e nazionale.'''  
'''In questo clima di grave ineguaglianza non poterono non svilupparsi rivendicazioni a carattere politico-sociale di natura agraria, democratica e nazionale.'''  
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Nel frattempo, oltre all'[[Ejército Libertador del Sur]] di [[Zapata]] e a quello di Orozco, si formarono nuovi gruppi armati: il battaglione del generale [[Alvaro Obregón]], in favore di Carranza, e i ''Dorados'', i soldati della leggendaria “[[División del Norte]]” (Divisione del Nord) di [[Pancho Villa|Francisco Pancho Villa]], che man mano che si avvicinano alla capitale espropriavano i latifondisti e distribuivano la terra ai contadini. Alla guida di questi insurrezzionalisti si pose il “costituzionalista” [[Venustiano Carranza]].  
Nel frattempo, oltre all'[[Ejército Libertador del Sur]] di [[Zapata]] e a quello di Orozco, si formarono nuovi gruppi armati: il battaglione del generale [[Alvaro Obregón]], in favore di Carranza, e i ''Dorados'', i soldati della leggendaria “[[División del Norte]]” (Divisione del Nord) di [[Pancho Villa|Francisco Pancho Villa]], che man mano che si avvicinano alla capitale espropriavano i latifondisti e distribuivano la terra ai contadini. Alla guida di questi insurrezzionalisti si pose il “costituzionalista” [[Venustiano Carranza]].  


In questo complesso quadro di avvenimenti, si inserirono anche gli [[USA]] che, prendendo a pretesto un presunto incidente navale che avrebbe coinvolto la flotta americana, nell'aprile del [[1914]] occuparono prima Veracruz, poi anche Chihuahua nel marzo del [[1916]]. L'obiettivo del governo americano fu chiaramente quello di difendere i propri interessi e le loro [[La proprietà |proprietà ]] nella regione.
In questo complesso quadro di avvenimenti, si inserirono anche gli [[USA]] che, prendendo a pretesto un presunto incidente navale che avrebbe coinvolto la flotta americana, nell'aprile del [[1914]] occuparono prima Veracruz, poi anche Chihuahua nel marzo del [[1916]]. L'obiettivo del governo americano fu chiaramente quello di difendere i propri interessi e le loro [[La proprietà |proprietà]] nella regione.


=== Il periodo di Venustiano Carranza (1915-1920) e la costituzione del 1917===
=== Il periodo di Venustiano Carranza (1915-1920) e la costituzione del 1917===
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A questo punto il conflitto era esteso in tutto il [[Messico]]: nel nord-est comandava il rivoluzionario [[Pancho Villa]], nel nordovest si distingueva [[Alvaro Obregón]], mentre nel sud [[Emiliano Zapata]] continuava la rivolta con i suoi contadini.  Nel luglio [[1914]] i contadini di Zapata e Villa entrarono nella capitale, Huerta (accusato apertamente dell'assassinio di Madero) fuggì all'estero e allora Carranza, autoproclamatosi primo capo dell'esercito rivoluzionario, fu designato presidente della repubblica.  
A questo punto il conflitto era esteso in tutto il [[Messico]]: nel nord-est comandava il rivoluzionario [[Pancho Villa]], nel nordovest si distingueva [[Alvaro Obregón]], mentre nel sud [[Emiliano Zapata]] continuava la rivolta con i suoi contadini.  Nel luglio [[1914]] i contadini di Zapata e Villa entrarono nella capitale, Huerta (accusato apertamente dell'assassinio di Madero) fuggì all'estero e allora Carranza, autoproclamatosi primo capo dell'esercito rivoluzionario, fu designato presidente della repubblica.  


Carranza si appoggiava al sostegno dei settori più avanzati della borghesia urbana e del proletariato, prefiggendosi l'obiettivo principale di pacificare il paese. La [[Convención de Aguascalientes]], che intendeva riunire tutte le forze rivoluzionarie, fu convocata da Carranza per il [[1° ottobre]] [[1914]] a Città  del Messico, ma, in seguito, i lavori furono trasferiti ad Aguascalientes vista l'assenza degli [[zapatismo|zapatisti]], che non riconoscevano l'[[autorità ]] di Carranza, e dei [[Francisco Villa|villisti]], che invece rifiutavano Città  del Messico come sede delle sessioni. Spostata la sede dei lavori a partire dal [[10 ottobre]], vi aderirono i seguaci di [[Francisco Villa|Villa]] e, dal [[26 ottobre]], parteciparono anche gli zapatisti; i lavori videro il prevalere della fazione di [[Pancho Villa]], determinando l'elezione alla Presidenza ad interim del generale [[Eulalio Gutiérrez Ortiz]] e la nomina di [[Francisco Villa]] in qualità  di capo dell'esercito della Convenzione. Carranza il [[10 novembre]] non riconobbe le decisioni prese e dichiarò nulla l'elezione di Gutierrez (anche Obregon ruppe con la Convenzione). Il [[13 novembre|13]] terminarono i lavori, che risulteranno quasi del tutto effimeri a causa delle divisioni ingeneratesi, e non certo per colpa di Villa e Zapata.
Carranza si appoggiava al sostegno dei settori più avanzati della borghesia urbana e del proletariato, prefiggendosi l'obiettivo principale di pacificare il paese. La [[Convención de Aguascalientes]], che intendeva riunire tutte le forze rivoluzionarie, fu convocata da Carranza per il [[1° ottobre]] [[1914]] a Città  del Messico, ma, in seguito, i lavori furono trasferiti ad Aguascalientes vista l'assenza degli [[zapatismo|zapatisti]], che non riconoscevano l'[[autorità]] di Carranza, e dei [[Francisco Villa|villisti]], che invece rifiutavano Città  del Messico come sede delle sessioni. Spostata la sede dei lavori a partire dal [[10 ottobre]], vi aderirono i seguaci di [[Francisco Villa|Villa]] e, dal [[26 ottobre]], parteciparono anche gli zapatisti; i lavori videro il prevalere della fazione di [[Pancho Villa]], determinando l'elezione alla Presidenza ad interim del generale [[Eulalio Gutiérrez Ortiz]] e la nomina di [[Francisco Villa]] in qualità  di capo dell'esercito della Convenzione. Carranza il [[10 novembre]] non riconobbe le decisioni prese e dichiarò nulla l'elezione di Gutierrez (anche Obregon ruppe con la Convenzione). Il [[13 novembre|13]] terminarono i lavori, che risulteranno quasi del tutto effimeri a causa delle divisioni ingeneratesi, e non certo per colpa di Villa e Zapata.


[[Pancho Villa]] e Zapata, riconciliatisi con il ''[[Pacto de Xochimilco]]'', conquistarono Città  del Messico il [[6 dicembre]] [[1914]] con un esercito di 60 mila uomini, mentre Carranza e i carranzisti si trasferirono a Veracruz, da dove di fatto governarono il [[Messico]]. I due leader rivoluzionari entrarono trionfalmente nella capitale inalberando i vessilli della Vergine di Guadalupe, patrona dei popoli indigeni. Proprio in questi giorni [[Zapata]] rifiutò di sedersi sulla poltrona presidenziale: «Non combatto per questo. Combatto per le terre, perché le restituiscano». Zapata operò ostinatamente per il riconoscimento dei punti programmatici del [[Plan de Ayala]] (riforma agraria), il diritto allo [[sciopero]] e il riconoscimento dei sindacati.  
[[Pancho Villa]] e Zapata, riconciliatisi con il ''[[Pacto de Xochimilco]]'', conquistarono Città  del Messico il [[6 dicembre]] [[1914]] con un esercito di 60 mila uomini, mentre Carranza e i carranzisti si trasferirono a Veracruz, da dove di fatto governarono il [[Messico]]. I due leader rivoluzionari entrarono trionfalmente nella capitale inalberando i vessilli della Vergine di Guadalupe, patrona dei popoli indigeni. Proprio in questi giorni [[Zapata]] rifiutò di sedersi sulla poltrona presidenziale: «Non combatto per questo. Combatto per le terre, perché le restituiscano». Zapata operò ostinatamente per il riconoscimento dei punti programmatici del [[Plan de Ayala]] (riforma agraria), il diritto allo [[sciopero]] e il riconoscimento dei sindacati.  
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Il [[10 giugno]] [[Francisco Lagos Cházaro]] ricevette dalla Convenzione il potere Esecutivo. La capitale fu ripresa dalle truppe costituzionaliste (Carranza) il [[2 agosto]] e prima del suo arrivo la Convenzione si trasferì inizialmente a Toluca e, successivamente, a Città  del Messico, ma senza la presenza villista. Fu l'inizio dell'istituzionalizzazione della [[rivoluzione messicana|rivoluzione]].
Il [[10 giugno]] [[Francisco Lagos Cházaro]] ricevette dalla Convenzione il potere Esecutivo. La capitale fu ripresa dalle truppe costituzionaliste (Carranza) il [[2 agosto]] e prima del suo arrivo la Convenzione si trasferì inizialmente a Toluca e, successivamente, a Città  del Messico, ma senza la presenza villista. Fu l'inizio dell'istituzionalizzazione della [[rivoluzione messicana|rivoluzione]].


Nel [[1915]] [[Zapata]] tornò nel [[Comune di Morelos|Morelos]] ([[Stato]] del [[Messico]]), dove, giovani intellettuali, studenti provenienti da Città  del Messico, distribuirono terre ai contadini e promulgarono misure atte ad incrementare la [[libertà ]] agli stessi. Si trattò di un'esperienza di [[democrazia diretta]], la cosiddetta [[comune di Morelos]], che rappresentò il culmine della [[zapatismo|rivoluzione zapatista]].
Nel [[1915]] [[Zapata]] tornò nel [[Comune di Morelos|Morelos]] ([[Stato]] del [[Messico]]), dove, giovani intellettuali, studenti provenienti da Città  del Messico, distribuirono terre ai contadini e promulgarono misure atte ad incrementare la [[libertà]] agli stessi. Si trattò di un'esperienza di [[democrazia diretta]], la cosiddetta [[comune di Morelos]], che rappresentò il culmine della [[zapatismo|rivoluzione zapatista]].


Le strepitose vittorie del generale Obregón (al servizio di Carranza in chiave reazionaria) su Villa e la [[repressione]] contro gli [[zapatismo|zapatisti]], ordinata dal nuovo presidente, capovolsero nuovamente la situazione e la rivoluzione zapatista entrò progressivamente in una fase di declino da cui, salvo per brevi momenti, non si riprese più.
Le strepitose vittorie del generale Obregón (al servizio di Carranza in chiave reazionaria) su Villa e la [[repressione]] contro gli [[zapatismo|zapatisti]], ordinata dal nuovo presidente, capovolsero nuovamente la situazione e la rivoluzione zapatista entrò progressivamente in una fase di declino da cui, salvo per brevi momenti, non si riprese più.
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