Storia dell'anarchismo in Gran Bretagna

Da Anarcopedia.
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Origini del movimento anarchico britannico [1]

Freiheit, il primo giornale anarchico pubblicato su suolo inglese (numero del 10 marzo 1888 celebrante la Comune di Parigi).

L'anarchismo come movimento nacque in Gran Bretagna fra il 1880 e il 1890, sotto l'influenza di modelli stranieri più che indigeni. Né gli scritti di Godwin e dei suoi discepoli, né il primitivo sindacalismo di Robert Owen, con la sua Grand National Consolidated Trades Union, o di William Benbow, con la sua primitiva versione dello sciopero come inizio di un'era nuova, portarono alcun diretto contributo all'anarchismo dell'ultima parte del secolo XIX. Semmai, la loro influenza ne impedì l'affermarsi in Inghilterra, in quanto quel ripudio del potere che fu il loro legato al movimento operaio inglese produsse un'ostinata e durevole sfiducia nell'autorità centralizzata che in certi momenti fece apparire l'anarchia un estremismo inutile.

Vera culla dell'anarchismo britannico moderno furono i clubs per lavoratori stranieri fondati a Soho già nel decennio 1840-1850 e un po' più tardi nell'East End di Londra. Il Club di Rose Street a Soho, l'Autonomie Club in Windmill Street e più tardi (dopo il 1885) l'Intemational Club in Bemers Street (nel quartiene di Whitechapel) furono i centri preferiti della fazione anarchica fra gli espatriati. Il Club di Rose Street era la roccaforte dei seguaci di Johann Most, che era arrivato in Inghilterra nel 1878 e l'anno seguente aveva fondato Freiheit, il primo giornale anarchico pubblicato su suolo inglese. Scotland Yard, chiudendo gli occhi per discrezione, in genere lasciava che gli espatriati svolgessero in pace le loro attività politiche e per una sorta di tacito "gentlemen's agreement" quasi tutti i rivoluzionari stranieri evitavano di intromettersi nelle faccende politiche inglesi e di procurare guai al governo britannico sul piano internazionale. Ma Most dimenticò la discrezione nel 1881, quando dedicò un editoriale entusiasta all'assassinio di Alessandro II; finì in carcere e vi rimase 18 mesi. I compagni a cui aveva affidato Freiheit non vollero apparire meno coraggiosi di lui e, quando i ribelli irlandesi assassinarono Lord Cavendish in Phoenix Park, proclamarono a gran voce la loro solidarietà con gli uccisori. Ciò rappresentava una chiara ingerenza in una questione che riguardava la politica inglese; vi fu un'incursione della polizia nella redazione del giornale e questo fu soppresso. Ne furono pubblicati alcuni numeri in Svizzera e quando Most fu scarcerato il giornale iniziò negli Stati Uniti una nuova, sensazionale carriera. Freiheit era destinata alla propaganda in Austria e in Germania ed ebbe poca influenza in Inghilterra, tranne fra gli espatriati.

Testata di The Commonweal del 30 maggio 1891.

L'anarchismo continentale influenzò il movimento socialista, che si andava lentamente affermando nel decennio 1880-1990, soprattutto grazie all'attività personale di un piccolo numero d'inglesi che frequentavano i clubs operai; dei sei delegati inglesi partecipanti al congresso anarchico internazionale del 1881, quattro avevano credenziali di clubs di Soho. Popo dopo questo congresso fu fondata la prima organizzazione anarchica in Gran Bretagna, la Labour Emancipation League, emanazione di una fazione rivoluzionaria dello Stratford Radicai Club. Era suo leader Joseph Lane, un anziano carrettiere che ricordava i giorni dei cartisti ed era da molto tempo un attivo oratore "all'aria aperta". La Labour Emancipation League, che trovò un modesto seguito fra gli operai dell'East End, era dominata dall'anarchismo di Lane e Franz Kitz, uno fra i militanti del Club di Rose Street, e si oppose energicamente al socialismo di Stato e all'attività parlamentare. In quei primi, pacifici giorni del movimento operaio inglese non esisteva, fra anarchismo e socialismo, la rigorosa distinzione stabilita poi dalla II Internazionale e nel 1884 la Labour Emancipation League si affiliò alla Social Democratic Federation, che riunì quasi tutte le piccole fazioni socialiste inglesi, con l'eccezione dei troppo intellettuali fabiani. L'unione non durò a lungo, a causa del carattere dittatoriale di Henry Mayers Hyndman, leader marxista della Federazione. Nel dicembre 1884 questa era in rivolta e quasi tutti i suoi membri di maggior rilievo, compresi William Morris, Belfort Bax ed Eleanor Marx Aveling, si dimisero segno di protesta. La Labour Emancipation League li seguì nella nuova organizzazione da essi creata, la Lega socialista, che poco dopo cominciò a pubblicare The Commonweal, sotto la direzione di William Morris. In seno alla Lega la fazione anarchica, capeggiata da Lane, Kitz e Mowbray, raccolse rapidamente proseliti e si avviò ad una posizione di predominio. Essa trovò un temporaneo alleato in William Morris, i cui rapporti con l'anarchismo non sono facili a definirsi. In La terra promessa egli dipinse la paradisiaca anarchia che i libertari sognavano da tre secoli. Anche nel non utopistico presente condivideva pienamente il disprezzo degli anarchici per i voltafaccia e i compromessi della politica e mantenne sino alla fine il suo atteggiamento antiparlamentare; concedeva, infatti, al massimo che sarebbe stato giustificato da parte dei socialisti entrare in parlamento se fossero stati sicuri di ottenere una maggioranza tanto forte da potere, con i loro voti, imporre la definitiva scomparsa di quell'istituzione. Per lui, come per gli anarchici, era necessario trovare un mezzo grazie al quale il popolo potesse «distruggere da solo la sua schiavitù». Morris dissentiva dagli anarchici della Lega socialista a proposito della loro estremistica difesa della violenza, della loro insistenza sugli aspetti negativi della rivoluzione. Considerava necessario un lungo processo di educazione prima che la lotta per la trasformazione della società potesse anche soltanto cominciare. Ma questo, benché portasse nel socialismo di Morris un elemento di gradualismo, non lo escluse dalla tradizione libertaria: Godwin e Proudhon nutrivano la stessa convinzione e nei suoi ultimi anni Kropotkin non fu molto lontano dal condividerla. È vero che, amareggiato dalle esperienze nella Lega socialista, Morris negò categoricamente di essere un anarchico, ma le sue dichiarazioni in proposito dimostrano chiaramente che per anarchia intendeva anomia ed egoismo. [2] Sulla base dell'ideale di Morris gli uomini devono agire per il bene dei loro simili e il bene comune deve essere protetto da «costumi sociali, frutto dell'esperienza della società». Morris ammetteva, entro certi limiti, un tipo di democrazia diretta che avrebbe lasciato la sovranità al popolo. Ma è evidente che egli faceva a malincuore quelle poche concessioni al principio dell'autorità popolare: ne La terra promessa, quadro della società da lui sognata, non rimane neppur la più vaga parvenza di autorità o di un governo; è un mondo veramente e compiutamente anarchico quello in cui lo scrittore ci invita ad entrare. Siamo dunque costretti a concludere che le gravi divergenze insorte più tardi fra Morris e gli anarchici della Lega socialista fossero questioni di personalità più che di ideologia e che più stretti rapporti con Kropotkin avrebbero aiutato Morris a formarsi un'idea più chiara sia dell'anarchismo sia dei propri rapporti con esso. Ma nei primi tempi della Lega socialista Morris e gli anarchici lavoravano ancora in apparente armonia; insieme ottennero, nel giugno 1887, una decisione di maggioranza che impegnava la Lega all'antiparlamentarismo. I marxisti e i socialisti moderati si dimisero e gli anarchici assunsero rapidamente il controllo dell'organizzazione. Nel 1889 si assicurarono una maggioranza in seno al consiglio esecutivo e immediatamente si sbarazzarono del loro ex alleato Morris, togliendogli la direzione di The Commonweal; questo divenne un giornale esclusivamente anarchico, informato a idee molto simili a quelle che avevano trovato espressione in Freiheit di Most.

Charlotte Wilson al Newnham College nel 1874 circa.
Prima pagina del primo numero di Freedom.

La conquista della Lega socialista fu solo una fra le tante manifestazioni del generale intensificarsi dell'attività anarchica nella seconda parte del decennio 1880-1990. Particolarmente significativa fu l'apparizione di due giornali - The Anarchist e Freedom - espressioni di tendenze molto diverse. The Anarchist cominciò ad uscire nel 1885 sotto la direzione di Henry Seymour, discepolo dell'individualista americano Benjamin Tucker e fondatore dello English Anarchist Circle, un piccolo gruppo di neoproudhoniani che consideravano il possesso individuale essenziale alla libertà e vedevano in un razionale sistema di scambio la chiave della liberazione sociale. Seymour aveva però interessi molto vasti - era, tra l'altro, un fervido assertore della paternità baconiana dei drammi di Shakespeare - e non solo pubblicò sotto forma di opuscolo quella che fu per molti anni l'unica traduzione da Bakunin apparsa in Inghilterra (il saggio frammentario Dio e lo Stato), ma anche accolse fra i collaboratori di The Anarchist scrittori d'opinioni così diverse come George Bernard Shaw ed Élisée Reclus. Per un breve periodo, nel 1886, Seymour offrì ospitalità nelle colonne del suo giornale a Kropotkin e ai suoi discepoli, ma la divergenza fra individualismo anarchico e comunismo anarchico era troppo profonda perché la collaborazione potesse durare per più di un numero. The Anarchist cessò le pubblicazioni nel 1888, ma la tendenza anarco-individualista continuò vigorosa fin nel decennio successivo. Nel 1889 lo stesso Seymour fece uscire alcuni numeri di un nuovo giornale, Revolutionary Review, e dal 1890 al 1892 Albert Tarn difese le posizioni individualistiche in Herald of Anarchy. Ma nel movimento anarchico era dominante allora la tendenza al comunismo libertario e questa trovò espressione soprattutto in Freedom, fondato nel 1886 dal gruppo raccolto intorno a Pëtr Kropotkin, per il quale cominciò appunto in quell'anno il suo lungo soggiorno in Inghilterra. Il Freedom Group era un piccolo circolo di propagandisti in tutto fedele alle tradizioni anarchiche classiche; dedito alla propaganda scritta ed orale, non nutriva alcuna ambizione di trasformarsi in un movimento di massa, benché mantenesse contatti con vari gruppi anarchici che cominciavano a formarsi a Londra e nel nord. Kropotkin era il mentore intellettuale del gruppo; intorno a lui si raccolsero parecchi espatriati celebri, tra gli altri Francesco Saverio Merlino e alcuni vecchi compagni del tempo della sua attività a Mosca, in particolare Stepniak e Nikolaj Vasilievič Čajkovskij. Inglesi erano però i membri più attivi e nessuno era più attivo di Charlotte Wilson, una ragazza di Girton, dai capelli neri e dalla lingua tagliente, che portava abiti molto ricercati ed era andata a vivere in una minuscola casa al margine di Hampstead Heath piuttosto che accettare il denaro del fratello, agente di cambio. Charlotte Wilson era stata membro attivo della Fabian Society e, dalla conversione nel 1883, ne fu l'unico e loquace membro anarchico. Divenne e rimase per un decennio la direttrice di Freedom, che molto dovette alle sue capacità organizzative; Kropotkin fu l'ispiratore ideologico del giornale e continuò ad esserlo sino alla frattura con il Freedom Group a causa del suo appoggio agli Alleati nella Prima guerra mondiale. Per otto anni Freedom e The Commonweal continuarono a propugnare l'anarchismo da punti di vista leggermente diversi. Freedom rappresentava gli intellettuali del movimento, The Commonweal gli attivisti plebei. Ma dopo che la sua direzione fu tolta a Morris The Commonweal calò rapidamente di tono, fino a perdere qualsiasi significato così ideologico come letterario. La stessa Lega socialista si ridusse a un piccolo nucleo di fervidi militanti, il cui terrorismo - puramente verbale - espose il giornale alle persecuzioni del governo, sinché nel 1894 multe e mancanza di lettori posero fine alla sua esistenza. Infine, nel 1895, i superstiti della Lega socialista si unirono al Freedom Group e Freedom divenne l'organo di un movimento anarchico unificato, numericamente esiguo ma pieno di fervore. Gli anni immediatamente precedenti il 1890 e il decennio successivo videro l'apogeo dell'anarchismo inglese; in quegli anni le dottrine anarchiche si diffusero in molte direzioni e influenzarono un settore abbastanza importante del movimento socialista, numericamente ancora esiguo. Ricordando quei giorni lo storico fabiano Edward Pease, che non aveva certo alcun motivo di esagerare l'influenza anarchica, osservava:

«Nel decennio 1880-1990 i ribelli erano comunisti anarchici e a noi almeno sembravano infinitamente più interessanti di quella folla eterogenea di suffragette e gentlemen di Oxford che prima della guerra sembravano guidare i ribelli sindacalisti. Il comunismo anarchico era, in ogni caso, una dottrina coerente e quasi sublime. I suoi leaders, come il principe Kropotkin e Nikolaj Vasilievič Čajkovskij, erano uomini di straordinarie capacità e di carattere irreprensibile e i membri del movimento, per lo più esuli che avevano cercato asilo in Inghilterra per sfuggire ai regimi oppressivi europei, avevano rapporti diretti con partiti analoghi operanti all'estero, dei quali non eravamo in grado di valutare esattamente l'importanza».
Testata di Der Arbeter Fraint.

Due gruppi fra i quali l'anarchia trovò molti seguaci furono gli immigrati ebrei dell'East End di Londra e i letterati ed artisti ribelli dell'ultimo decennio del secolo. Gli immigrati ebrei erano per lo più operai e manovali occupati - spesso con orari pesantissimi e bassi salari - in varie branche dell'industria tessile. Bruciavano di comprensibile risentimento al pensiero di essere fuggiti dalla tirannia politica e dai program di cui erano vittime sotto gli zar solo per venire a farsi sfrattare da uomini della loro stessa razza e religione nella libera Inghilterra e per trent'anni, dal 1885 circa al 1914, fornirono al movimento anarchico più reclute che tutto il resto della popolazione britannica. A Londra gli anarchici ebrei si raccoglievano intorno a Der Arbeter Fraint, un giornale yiddish che cominciò ad uscire nel 1885 per dare espressione letteraria ai diversi punti di vista socialisti discussi così loquacemente, una settimana dopo l'altra, all'Intemational Club di Berners Street, a Whitechapel. Nel 1891, in gran parte a causa dell'espulsione degli anarchici dalla II Internazionale, il Club di Berners Street fu diviso da gravi dissensi politici, dai quali gli anarchici emersero trionfanti, padroni del club di Der Arbeter Fraint. Il periodo più attivo del movimento anarchico ebraico a Londra cominciò con l'arrivo di Rudolf Rocker in Inghilterra nel gennaio 1895. Rocker, di mestiere rilegatore di libri, era un tedesco di purissima razza; non parlava lo yiddish e non aveva mai conosciuto ebrei fino al suo arrivo a Parigi, come profugo politico, nel 1893, quando gli furono presentati gli anarchici dei ghetti polacchi di quella città. Giunto a Londra, prese immediatamente contatto con il grappo ebraico di Whitechapel, imparò l'inglese e nel 1896 cominciò a scrivere per Der Arbeter Fraint. Due anni dopo si recò a Liverpool, dove collaborò alla direzione di un piccolo giornale, anche questo in lingua yiddish, intitolato Dos Freie Vort. Alla fine del 1898 il gruppo che pubblicava Der Arbeter Fraint gliene offrì la direzione; Rocker accettò e rimase il direttore tedesco di un giornale yiddish fino al 1914, quando le autorità britanniche lo chiusero in un campo d'internamento. Rocker superò rapidamente tutte le difficoltà che potevano derivare dalla diversità di formazione e di provenienza e non tardò a conquistare la fiducia e la solidarietà dei compagni ebrei. Col tempo acquistò una grande influenza sul movimento operaio dell'East Side, dove gli anarchici furono a lungo l'elemento politico più attivo in mezzo alla popolazione ebraica; e durante il grande sciopero del 1912, quando trasformò Der Arbeter Fraint in un quotidiano a beneficio degli scioperanti e guidò questi ultimi a una notevole vittoria, si guadagnò il rispetto e la gratitudine di migliaia di persone che non condividevano le sue idee.

«Un giorno, mentre percorrevo una stradina di Whitechapel [ricordava molti anni dopo], un vecchio ebreo dalla lunga barba, bianca mi fermò davanti a casa sua e disse: “Dio vi benedica. Avete aiutato i miei figli nel bisogno. Non siete un ebreo, ma siete un uomo!” Quel vecchio viveva in un mondo completamente diverso dal mio, ma il ricordo della gratitudine che brillava nei suoi occhi è rimasto in me per tutti questi anni».

I primi decenni del '900 [1]

Le sorelle Rossetti (Olivia, a sinistra, ed Helen, a destra) con il padre William.
The Torch (A Revolutionary Journal of Anarchist Communism), giornale fondato dalla sorelle Rossetti.

Fra il 1898 e il 1914 il movimento accentrato intorno a Der Arbeter Fraint si evolse in una rete complessa di attività sociali e culturali. Nel 1902 fu fondata la Federazione dei gruppi anarchici ebraici di Gran Bretagna e Francia, che mantenne sino al 1914 una continuità d'azione e di cooperazione rara in organizzazioni anarchiche di quella portata. Der Arbeter Fraint divenne gradualmente il centro di un'impresa editoriale di notevoli proporzioni, che oltre al giornale e ad una rivista culturale, Germinal, pubblicò un'importante serie di traduzioni di grandi romanzieri e drammaturghi contemporanei. Nel 1906, dopo la fondazione del Jubilee Street Institute, venne varato un programma educativo, con corsi d'inglese per immigrati polacchi e russi e di storia, letteratura e sociologia, sulle linee delle Università Popolari in Francia. Infine venne fondata un'organizzazione di mutuo soccorso, The Worker's Gircle, con compiti educativi e di assistenza ai malati e ai bisognosi. Il successo di queste molteplici attività parve dimostrare la validità delle idee anarchiche sulla cooperazione volontaria; bisogna però ricordare che quelle attività erano svolte da uomini che tradizioni secolari predisponevano ad un alto grado di cooperazione come forma di difesa contro minacce esterne. I letterati che simpatizzarono con gli anarchici nell'ultimo decennio del secolo avevano invece in comune soltanto l'idea che l'anarchia e dottrine analoghe rappresentavano la traduzione in termini sociali della loro convinzione che alla fioritura dell'arte fosse necessaria la libertà dell'individuo. Andavano da scrittori importanti come William Morris e Edward Carpenter - che difese i sogni libertari senza accettare del tutto la definizione di anarchico - a poeti decadenti minori come Evelyn Douglas, che portò nella sua interpretazione della "propaganda del fatto" una nota d'eccentricità squisitamente inglese sparando con un revolver contro la facciata di pietra delle Houses of Parliament. Due rappresentanti del gruppo furono le due giovanissime figlie di William Michael Rossetti, Olivia ed Helen, a cui l'ammirazione per Kropotkin ispirò, nel 1895, l'idea di pubblicare un giornale dal fiero cipiglio: The Torch (A Revolutionary Journal of Anarchist Communism). Memori della propria ascendenza straniera, le sorelle Rossetti si specializzarono nel far conoscere ai loro lettori gli scritti di anarchici "continentali" (da Louise Michel a Charles Malato, a Errico Malatesta, a Nikolaj Ivanovič Žukovskij, a Sébastien Faure) e, in campo letterario, Octave Mirbeau e persino Émile Zola; fra i collaboratori più giovani c'era l'adolescente che divenne poi Ford Madox Ford. Ma The Torch bruciò presto e più tardi entrambe le sorelle scrissero della loro adolescenza anarchica con umorismo un po' acido. Il più ambizioso contributo all'anarchismo letterario dell'ultimo decennio del secolo fu senza dubbio L'anima umana in regime socialista di Oscar Wilde.

Anche in Inghilterra si ebbe una tendenza sindacalista, benché si affermasse più tardi che negli altri paesi e non producesse un movimento indipendente; inoltre, l'elemento anarchico era talmente diluito da quasi scomparire. Tom Mann, tornato dall'Australia nel 1910 con la testa piena di teorie dell'IWW, fu il vero ispiratore del movimento, che ebbe soprattutto il significato di una ribellione contro le gerarchie che si erano formate nei sindacati e si stavano formando nel Partito Laburista. In The Industrial Syndicalist (1911) Mann e i suoi collaboratori si dichiaravano a favore di un movimento di massa mirante alla creazione di sindacati industriali sulle linee dell'IWW e alla sostituzione, nel programma socialista, del concetto di nazionalizzazione con quello di controllo da parte dei lavoratori. Queste idee trovarono seguito soprattutto nel Galles meridionale, dove un famoso pamphlet anonimo, The Miner's Next Step (1912), preconizzò la lotta contro lo Stato capitalista da parte di una forte organizzazione operaia centralizzata che, con uno sciopero dopo l'altro, avrebbe portato al crollo del capitalismo, dopodiché gli operai avrebbero preso possesso delle industrie in cui lavoravano. L'insistenza sulla centralizzazione era decisamente antilibertaria; un atteggiamento più vicino all'anarco-sindacalismo fu adottato da un gruppo più ristretto, capeggiato da Guy Bowman di The Syndicalist (1912), che, influenzato dall'esempio delle Bourses du Travail francesi, sottolineò la necessità di sindacati locali come unità operaie di base. Entrambi i gruppi credevano nella funzione rivoluzionaria dello sciopero generale e le loro teorie continuarono ad influenzare il movimento operaio britannico sino allo sciopero generale del 1926. Le forme più autentiche di anarchismo persero il loro vigore, in Gran Bretagna, prima del 1900. Nel decennio successivo il numero degli anarchici probabilmente non diminuì, ma neppure aumentò in misura proporzionale all'espansione del movimento socialista in generale e nonostante gli esperimenti educativi e di vita in comunità - Clousdon Hill e Whiteway furono i più importanti - il movimento anarchico non guadagnò nuovo terreno. La Prima guerra mondiale, che portò alla soppressione dei giornali anarchici e alla rottura fra elementi favorevoli ed elementi avversi alla guerra, diede l'avvio a un netto declino che coinvolse sia il movimento ebraico sia i gruppi di lingua inglese a Londra, Glasgow e nel Galles meridionale. Arrivando in Inghilterra nel 1924 Emma Goldman trovò il movimento ormai sull'orlo dell'estinzione; nel 1927 Freedom cessò di uscire per mancanza d'appoggio e di lettori. Passò quasi un decennio prima che l'entusiasmo destato dalla guerra civile spagnola determinasse un revival dell'anarchismo inglese.

Dagli anni '30 agli anni '50 del '900 [1]

Nel 1936 cominciò ad uscire Spain and the World: i suoi fondatori più attivi, e i veri ispiratori dell'anarchismo inglese dal 1930 al 1950, furono Vernon Richards, un giovane ingegnere il cui padre era stato amico di Malatesta, e sua moglie, Maria Luisa Berneri, figlia di Camillo. Il movimento rinato era numericamente esiguo ma vigoroso; Spain and the World e il suo successore, Revolt (1939), attrassero non solo molti giovani radicali ma anche parecchi intellettuali; John Cowper Powys, Ethel Mannin e Herbert Read furono fra i suoi collaboratori. Read, che da molto tempo simpatizzava con le idee libertarie, pubblicò nel 1938 Poetry and Anarchism, cui fece seguire poco dopo The Philosophy of Anarchism; queste due opere segnarono l'inizio di un periodo in cui l'anarchismo divenne per qualche tempo parte del paesaggio letterario inglese, attrasse molti giovani scrittori del decennio 1940-1950 ed ebbe stretti rapporti con altri movimenti artistico-letterari del tempo come il surrealismo, il personalismo e l'apocalitticismo.

La seconda metà del '900

L'anarco-sindacalismo

Nel 1950 fu fondata la Syndicalist Workers' Federation, il cui operato si basava sull'azione diretta. La Federazione fu particolarmente attiva durante la dittatura franchista in Spagna e diede particolare sostegno alla resistenza e alla CNT (allora sindacato illegale).

La Syndicalist Workers' Federation, che inizialmente riscosse un discreto successo, si sciolse nel 1979 per formare il Direct Action Movement (DAM: Movimento di Azione Diretta), anch'esso nel segno dell'anarco-sindacalismo. Il DAM è stato molto coinvolto nello sciopero dei minatori britannici del 1984-1985 e nell'opposizione alla poll tax nel 1989. È stato anche coinvolto nell'Anti-Fascist Action (AFA), che si è distinta per i suoi scontri fisici con le organizzazioni razziste e neonaziste.

Nel marzo 1994 il DAM si è trasformato nella Solidarity Federation. Insieme all'Anarchist Federation, fondata nel 1986, è attualmente una delle due federazioni anarchiche attive nel Regno Unito. La Solidarity Federation è organizzata secondo i principi del federalismo libertario. L'unità di base è la sezione locale che raggruppa i membri con sede in una determinata area geografica. Questi gruppi locali sono autonomi e si riuniscono in una federazione per formare l'organizzazione nazionale. Alle conferenze nazionali ogni gruppo locale è rappresentato da un delegato. Questi delegati non agiscono in modo indipendente, ma sono inquadrati da un mandato imperativo. A livello internazionale, la Solidarity Federation è la sezione britannica dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista).

L'anarco-insurrezionalismo

Exquisite-kfind.png Vedi Angry Brigade.

L'Angry Brigade ("Brigata Arrabbiata" o "Brigata degli Arrabbiati") è stato un gruppo anarco-insurrezionalista britannico di tendenza anarco-comunista. Rivendicò in Gran Bretagna numerosi attentati dinamitardi tra il 1970 e il 1972.

L'anarcho-punk

Exquisite-kfind.png Vedi Anarcho-punk.

A metà degli anni '70 apparve una nuova tendenza musicale, culturale e politica, influenzata dall'anarchismo, l'anarcho-punk.

Il gruppo dei Crass (1977-1984) è senza dubbio uno dei più emblematici: un collettivo di artisti formatosi attorno a una casa comunitaria (Frestonia). Le sue posizioni sono direttamente legate al movimento libertario del XX secolo. Prendendo alla lettera il manifesto punk Do It Yourself, i Crass combinano canzone, film, collage sonoro, grafica e sovversione per lanciare un fronte critico e innovativo contro la violenza, la guerra, il sessismo, l'ipocrisia religiosa e lo stile di vita borghese della Gran Bretagna thatcheriana.

Personalità anarchiche

Oltre al già citato Herbert Read (1893-1968), meritano di essere ricordate altre importanti figure dell'anarchismo britannico come Alexander Sutherland Neill (1883-1973), pedagogista libertario fondatore nel 1921 della Summerhill School, Albert Meltzer (1920-1996), attivista impegnato contro il franchismo e promotore della solidarietà internazionale nel movimento libertario, Stuart Christie (1946-2020), che con Meltzer rilanciò l'Anarchist Black Cross (ABC) e fondò nel 1970 il quotidiano Black Flag, Colin Ward (1924-2010), pensatore pragmatico per il quale l'anarchismo non è tanto un modello sociale astratto quanto una realtà concreta, vissuta, storica, inscritta nelle relazioni umane e nei modi di vita che si sviluppano ai margini delle strutture di potere e spesso contro di esse, e Nicolas Walter (1934-2000), autore di About Anarchisme, un manifesto di grande successo, tradotto in venti lingue.

Stampa anarchica

Solidarity è stato un giornale dell'organizzazione socialista libertaria britannica Solidarity. Solidarity for Self-Management (19771978) e Solidarity for Social Revolution (19781981) sono stati periodici dell'organizzazione nazionale. L'ultima versione della rivista, chiamata semplicemente Solidarity (19821992), fu pubblicata dal gruppo londinese dell'organizzazione.

Fondata a Londra nel 1979, la Kate Sharpley Library è una biblioteca anarchica incentrata sulla storia del movimento libertario, in particolare in lingua inglese. Prende il nome da un'attivista anarchica e antimilitarista, Kate Sharpley, attiva durante la Prima guerra mondiale. Pubblica opuscoli e libri sull'anarchismo e sulla storia dell'anarchismo.

Green Anarchist è una storica rivista britannica (fondata nel 1984) che affronta tematiche inerenti l'anarco-primitivismo.

Fondata a Edimburgo (Scozia) nel 1990, AK Press è una casa editrice indipendente. Organizzata in forma di cooperativa autogestita, questo collettivo anarchico è specializzato nella distribuzione di opere cartacee o supporti audio di espressione libertaria e radicale. Nel 2007, AK Press ha dato vita a una nuova casa editrice, PM Press.

L'epoca contemporanea

Nel luglio del 2011, il Metropolitan Police Service di Londra ha promosso la denuncia delle attività anarchiche: «L'anarchismo è una filosofia politica che vede lo Stato come indesiderabile, inutile e dannoso e promuove invece una società senza Stato o l'anarchia. Qualsiasi informazione relativa agli anarchici dovrebbe essere segnalata alla polizia locale». [3]

Note

  1. 1,0 1,1 1,2 Fonte principale del capitolo: George Woodcock, L'Anarchia. Storia delle idee e dei movimenti libertari, Feltrinelli, Milano, 1966.
  2. «Essere anarchici significa, per come l'intendo io, distruggere ogni sorta di leggi e di norme, farne a meno, consentire a ciascuno di fare soltanto ciò che gli piace. Io non voglio che gli uomini facciano soltanto ciò che piace loro; voglio che essi riflettano su ciò che è bene per i loro simili, agiscano per il bene dei loro simili, per il bene comune. Ora, ciò che costituisce il bene comune, o la nozione comune di ciò che è bene per tutti, si esprimerà sempre e dovrà sempre esprimersi in leggi d'un tipo o d'un altro: o leggi politiche - adottate dai cittadini in pubblica assemblea, come anticamente dalle assemblee popolari, o se volete da consigli o parlamenti del popolo - o costumi sociali, frutto dell'esperienza della società».
  3. Robert Booth, Anarchists should be reported, advises Westminster anti-terror police, The Guardian,‎ 31 luglio 2011.