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Tornato in [[Italia]], ha relazioni dirette con [[Luigi Fabbri]] ed [[Errico Malatesta]], militando inoltre nel gruppo "Amilcare Cipriani" di Imola; collaboratore alle [[stampa anarchica|riviste]] «Il Pungolo», «La Voce Proletaria» e «Agitatore», è denunziato e poi assolto per propaganda anticlericale. Partecipa al [[Comitato Nazionale dell'Azione Diretta]] e alla fondazione dell'[[Unione Sindacale Italiana]] nel [[1912]]. È conosciuto e stimato a livello nazionale, prosegue l'attività sindacale: è attivo a Imola, Crevalcore e Piacenza, dove partecipa attivamente alla [[settimana rossa]] e al sostegno degli anarchici [[antimilitarismo|antimilitaristi]] [[Augusto Masetti]] e [[Attilio Moroni]]. | Tornato in [[Italia]], ha relazioni dirette con [[Luigi Fabbri]] ed [[Errico Malatesta]], militando inoltre nel gruppo "Amilcare Cipriani" di Imola; collaboratore alle [[stampa anarchica|riviste]] «Il Pungolo», «La Voce Proletaria» e «Agitatore», è denunziato e poi assolto per propaganda anticlericale. Partecipa al [[Comitato Nazionale dell'Azione Diretta]] e alla fondazione dell'[[Unione Sindacale Italiana]] nel [[1912]]. È conosciuto e stimato a livello nazionale, prosegue l'attività sindacale: è attivo a Imola, Crevalcore e Piacenza, dove partecipa attivamente alla [[settimana rossa]] e al sostegno degli anarchici [[antimilitarismo|antimilitaristi]] [[Augusto Masetti]] e [[Attilio Moroni]]. | ||
Allo scoppio della guerra si schiera con gli [[antimilitarismo|antimilitaristi]], scrivendo articoli per «La Voce Proletaria», «Guerra di Classe» e | Allo scoppio della guerra si schiera con gli [[antimilitarismo|antimilitaristi]], scrivendo articoli per «La Voce Proletaria», «Guerra di Classe» e «[[Volontà]]» e scontrandosi in piazza con gli interventisti. Partecipa con grande energia all'attività dell'[[USI]] negli anni del dopoguerra nonostante sia sottoposto a vigilanza e sia stato più volte diffidato e carcerato per brevi periodi, infatti la polizia pensa che Sassi faccia parte di un fantomatico "Comitato Segreto Rivoluzionario" con sede a Piacenza, ciò però non gli impedisce di proseguire il suo attivismo: appoggia la fuga dei disertori in [[Svizzera]] e nell'aprile [[1917]] partecipa a Firenze ad una riunione clandestina fra i dirigenti dell'[[USI]] (sono presenti anche [[Armando Borghi]], [[Pasquale Binazzi]], [[Temistocle Monticelli]], [[Virgilio Mazzoni]] e [[Torquato Gobbi]]) in cui si decide di stampare un manifesto «diretto al popolo russo in rivoluzione», di predisporre un piano insurrezionale e di aderire al Convegno Internazionale di Soccolma indetto dagli operai e dai soldati di Pietrogrado. Propagandatore instancabile, nell'agosto [[1917]] si trova a Roma con [[Armando Borghi|Borghi]] per incontrare due rappresentanti del soviet russo. Per sostituire [[Enrico Melandri]], il mese seguente è inviato a Valdarno per conto dell'[[USI]] a guidare e rappresentare 5000 tra minatori e operai. | ||
Nel [[1919]] sono proprio i minatori del Valdarno a conquistare la giornata di sei ore e mezza, primi al mondo insieme ai cavatori di Marmo di Carrara. Questo grande risultato Sassi lo ottiene guidando uno [[sciopero]] durato 11 settimane in cui i minatori, al grido di: ''Le miniere ai minatori!'', otterranno la [[solidarietà]] di tutta la popolazione della zona. Durante il [[biennio rosso]] Sassi è molto attivo: a Valdarno partecipa ad un comizio insieme ad [[Errico Malatesta]] ed invia un telegramma lettera al Presidente del Consiglio Nitti in cui minaccia uno [[sciopero generale]] se il governo cercherà di bloccare la fornitura di carta per il nuovo [[stampa anarchica|giornale anarchico]] «[[Umanità Nova]]»: «Minatori Valdarno ammoniscono governo effettueranno sciopero appena Umanità Nova sospende pubblicazione causa mancanza carta. Segretario Sassi». | Nel [[1919]] sono proprio i minatori del Valdarno a conquistare la giornata di sei ore e mezza, primi al mondo insieme ai cavatori di Marmo di Carrara. Questo grande risultato Sassi lo ottiene guidando uno [[sciopero]] durato 11 settimane in cui i minatori, al grido di: ''Le miniere ai minatori!'', otterranno la [[solidarietà]] di tutta la popolazione della zona. Durante il [[biennio rosso]] Sassi è molto attivo: a Valdarno partecipa ad un comizio insieme ad [[Errico Malatesta]] ed invia un telegramma lettera al Presidente del Consiglio Nitti in cui minaccia uno [[sciopero generale]] se il governo cercherà di bloccare la fornitura di carta per il nuovo [[stampa anarchica|giornale anarchico]] «[[Umanità Nova]]»: «Minatori Valdarno ammoniscono governo effettueranno sciopero appena Umanità Nova sospende pubblicazione causa mancanza carta. Segretario Sassi». | ||
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== Bibliografia == | == Bibliografia == | ||
*T. Marabini, G. Sacchetti, R. Zani, | *T. Marabini, G. Sacchetti, R. Zani, ''Attilio Sassi detto Bestione, Autobiografia di un sindacalista libertario'', Zero in Condotta | ||
*''Dizionario | *G. Sacchetti, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/14599 ''Attilio Sassi''], in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo II, Pisa, BFS, 2004, pp. 493-497 | ||
== Voci correlate == | == Voci correlate == | ||
*[[anarco-sindacalismo|Anarco-sindacalismo]] | *[[anarco-sindacalismo|Anarco-sindacalismo]] | ||
==Note== | ==Note== | ||
<references/> | <references/> | ||
[[Categoria: Anarchici|Sassi,Attilio]][[Categoria: Anarchici italiani|Sassi,Attilio]][[Categoria:Sindacalisti|Sassi,Attilio]] | [[Categoria: Anarchici|Sassi,Attilio]][[Categoria: Anarchici italiani|Sassi,Attilio]][[Categoria:Sindacalisti|Sassi,Attilio]] |