Gruppi d'affinità
Per gruppo d'affinità si intente una cerchia di persone amiche che, conoscendo le proprie forze, debolezze e origini, e avendo già stabilito un linguaggio comune e una sana dinamica interna, si propone di realizzare un obiettivo o una serie di obiettivi. Può essere considerato un tipo di struttura modellata orizzontalmente, in cui ciò che coordina il gruppo è la collaborazione reciproca, l'amicizia e la condivisione di certi obiettivi [1].
I gruppi d'affinità hanno quindi una struttura informale, a differenza delle strutture di resistenza clandestina paramilitari, che sono una sorta di imitazione del modello gerarchico e centralizzato; questa struttura può essere considerata molto efficace per molti tipi di resistenza clandestina (es.: guerriglia, sabotaggio economico, ecc.).
I gruppi d'affinità e gli anarchici
I gruppi di affinità sono l'organizzazione basilare degli anarchici che si sentono prossimi ai principi dell'informalità. Il termine “gruppo di affinità” ha la sua origine nella Federacion Anarquista Iberica; infatti trattasi della traduzione di grupo de afinidad. Nata nel 1927, la FAI spagnola si ritrovò a dover agire sostanzialmente in clandestinità, così da poter sfuggire alla repressione legalitaria delle istituzioni e a quella "illegale" dei pistoleros (gruppi paramilitari al servizio del padronato). I gruppi di affinità, relativamente al caso spagnolo, furono in tutti i sensi un'esigenza di vita o di morte.
Quantunque nella forma il concetto compaia solo alla fine degli anni '20, nella sostanza l'utilità di una simile organizzazione viene proposta negli Stati Uniti dai galleanisti di Cronaca Sovversiva e prima ancora da Giuseppe Ciancabilla:
« Non vogliamo programmi tattici, e di conseguenza non vogliamo organizzazione. Dopo aver stabilito il fine, l'obiettivo a cui teniamo, lasciamo ogni anarchico liberi di scegliere i mezzi che il suo istinto, la sua educazione, il suo temperamento, il suo spirito combattivo gli suggeriscono quello che meglio crede. Noi non formiamo programmi fissi e non formiamo piccole o grandi partiti. Ma ci raggruppiamo insieme spontaneamente, e non con criteri permanenti, secondo affinità momentanee e per uno scopo specifico e costantemente cambiamo questi gruppi non appena lo scopo per il quale ci eravamo associati cessa di essere, e quando altri obiettivi e necessità nascono e si sviluppano in noi ci spingono a cercare nuovi collaboratori, persone che nella circostanza specifica ragionano come noi... » (Contro l'organizzazione)
Data la struttura che li caratterizza, e non necessitando di nessuna adesione formale, i gruppi di affinità sono considerati dai partigiani di quest'idea il modo, oltre che più efficace e logorante per il sistema centralizzato, anche più rappresentativo della libertà e della rivoluzione pluralistica anarchica. L'efficacia è determinata da diversi potenziali fattori:
- Un gruppo di affinità è composto da un piccolo gruppo di amici che, conoscendosi a vicenda, conoscono anche le proprie potenzialità e limiti d'azione, aumentando l'efficacia delle azioni dirette;
- Un gruppo di affinità può essere composto da chiunque, anche solo da una persona [2] e mira al compimento di una o più tipi di azioni dirette, puntando soprattutto sulla "riproducibiltà" di queste ultime, facendo si che i sentimenti e i mezzi che le hanno realizzate si confermino e si diffondano il più possibile, creando una possibilità in ognuno di partecipazione attiva;
- Potenzialmente, un gruppo di affinità già costituito è difficile da demoralizzare o scoprire: le possibilità di infiltrazioni di spie e agenti da parte delle forze statali sono pressoché nulle. D'altronde l'informalità può essere considerata da alcuni un limite organizzativo [3]:
- Se è il singolo gruppo d'affinità ad essere difficilmente infiltrato, il movimento potrebbe non godere di reputazione politicamente corretta nei canali di informazione in seguito ad azioni sconsiderate compiute da individui in malafede, approfittando dell'apertura della struttura.
L'azione diretta informale in gruppi di affinità (talvolta denominate "cellule") è un mezzo molto usato dagli anarchici, soprattutto nelle correnti dell'anarco-insurrezionalismo [4], nelle pratiche di Liberazione Animale e nelle dimostrazioni di piazza e manifestazioni.
Manifestazioni: i Black Bloc
Vedi Black Bloc. |
Black bloc (anche scritto black block), è il termine con il quale si definisce un gruppo eterogeneo di individui che si organizzano tra loro per portare avanti un'azione di protesta violenta o comunque particolarmente attiva. La forma di organizzazione dei black bloc è fondata sulla libera partecipazione. I black bloc non si ispirano ad un'unica organizzazione o ad un'unica ideologia. Anche se è innegabile la prevalenza della tendenza anarchica, gli aderenti agiscono singolarmente o in gruppi piuttosto limitati e le geometrie e convergenze possono cambiare velocemente.
I Black Bloc tendono a comporsi in gran parte di anarchici, ma ugualmente riescono ad aggregare a sé molti altri gruppi anti-capitalisti, no-global, esponenti di centri sociali. È ben possibile che all'interno del gruppo si verifichi la presenza di provocatori o "infiltrati" (delle forze dell'ordine e non) che, approfittandosi dell'attenzione concentratasi in occasioni delle manifestazioni e proteste di piazza, tentano, attraverso gesti a giudizio dei più sconsiderati, di mantenere un certo ordine.
Federazione Anarchica Informale
Vedi Federazione Anarchica Informale. |
La Federazione Anarchica Informale (FAI), da non confondere con la Federazione Anarchica Italiana, è un'organizzazione anarco-insurrezionalista italiana che riunisce gruppi e/o singole individualità tra loro affini. La nascita fu sancita il 21 dicembre 2003 con la rivendicazione dell'esplosione, firmata appunto dalla FAI-Federazione Anarchica Informale, avvenuta nei pressi della casa bolognese dell'allora Presidente della Commissione Europea Romano Prodi.
La Federazione Anarchica Informale è un movimento rivoluzionario con una struttura "orizzontale", composta da vari gruppi di matrice anarchica, uniti in un patto federativo di mutuo appoggio. Le cellule che fanno parte della FAInformale rivendicano le proprie azioni con una sigla specifica affiancata a quella della FAI-Federazione Anarchica Informale. La Federazione si definisce anarchica perché tende alla «distruzione dello Stato e del capitale» ed informale perché priva di meccanismi autoritari, associativi e burocratizzanti. In questo modo intende garantire «l'anonimato e l'indipendenza dei gruppi e dei singoli che la compongono», che non necessariamente si conoscono tra loro.
Liberazione Animale e della terra
Vedi Animal Liberation Front. |
Un altro esempio in ambito di un'idea e attività libertaria in cui i gruppi di affinità svolgono un ruolo importante è quello riguardante la liberazione animale e della terra, nel contesto di critica e attivismo radicale ecologico e anarchico. Esiste infatti un movimento, formato da diverse "organizzazioni" informali orizzontali, per ognuna della quale esiste un nome e una firma. Le più importanti sono l'Animal Liberation Front e l'Animal Rights Militia. Sul fronte della liberazione della terra, strettamente legate con le prime, si trovano invece organizzazioni quali Earth First! e Earth Liberation Front.
Gruppi d'affinità sul web
Vedi Anonymous. |
Anonymous (in italiano «Anonimo») è il nome di un collettivo informale costituito da diversi gruppi e\o singole individualità che, solitamente con un obiettivo concordato approssimativamente, portano avanti azioni e proteste su internet contro siti web che negano la libertà d'espressione o che incitano a varie forme di discriminazione. Può anche essere inteso come firma adottata da unioni di hacktivisti, i quali intraprendono azioni varie firmandosi fittiziamente “Anonymous”.
Il motto dell'organizzazione è:
« Noi siamo Anonymous.
Noi siamo legione.
Uniti come uno, divisi da zero.
Noi non perdoniamo.
Noi non dimentichiamo.
Aspettateci! »
Note
- ↑ Ricette per il caos - Gruppi di affinità
- ↑ Vedi un esempio: ALF Lone Wolf
- ↑ In disaccordo potrebbero trovarsi, per esempio, i piattaformisti o alcuni anarco-comunisti
- ↑ Vedi Alfredo Maria Bonanno, Costantino Cavalleri, Wolfi Landstreicher
Bibliografia
- G. Ciancabilla, Un colpo di lima, gratis edizioni, 2014
- CrimethInc. Workers' Collettive, Ricette per il caos, Fazi editore, 2006
- Wolfi Landstreicher, Autoorganizzazione autonoma, Pubblicazioni, Venomous Butterfly, 2004
- Anarchismo e progetto insurrezionale. Atti del Convegno, edizioni Anarchismo, Milano 13 ottobre 1985
- Luigi Galleani, La fine dell'anarchismo?, edizioni L'Antistato, 1966
- S. Ghirardi, Viaggio nell'arcipelago occidentale, edizioni Anarchismo
- A. M. Bonanno, Autogestione e distruzione, edizioni Anarchismo