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Sin dall'800 furono moltissimi i libertari ad esprimersi criticamente nei confronti dell'istruzione repressiva, autoritaria e classista. Si pensi a [[Max Stirner]] e al suo ''Il falso principio della nostra educazione'', a [[Kropotkin]], che in ''Campi, fabbriche, officine'' <ref>[http://www.socialismolibertario.it/Kropotkin3.htm Lavoro manuale e lavoro intellettuale]</ref> critica la divisione del lavoro in manuale e intellettuale, all'inglese [[William Godwin]] (di cui si parlerà ampiamente in seguito) o all'insegnante [[comunarda]] [[Louise Michel]] o al naturalista [[Élisée Reclus]] e allo stesso [[Bakunin]], che pur non occupandosi specificamente di pedagogia ebbe a scrivere alcuni articoli sull'argomento. | Sin dall'800 furono moltissimi i libertari ad esprimersi criticamente nei confronti dell'istruzione repressiva, autoritaria e classista. Si pensi a [[Max Stirner]] e al suo ''Il falso principio della nostra educazione'', a [[Kropotkin]], che in ''Campi, fabbriche, officine'' <ref>[http://www.socialismolibertario.it/Kropotkin3.htm Lavoro manuale e lavoro intellettuale]</ref> critica la divisione del lavoro in manuale e intellettuale, all'inglese [[William Godwin]] (di cui si parlerà ampiamente in seguito) o all'insegnante [[comunarda]] [[Louise Michel]] o al naturalista [[Élisée Reclus]] e allo stesso [[Bakunin]], che pur non occupandosi specificamente di pedagogia ebbe a scrivere alcuni articoli sull'argomento. | ||
I libertari non solo criticano da tempo l'istruzione ufficiale, ma auspicano anche la formazione di nuovi sistemi educativi in cui l'apprendimento degli scolari venga concepito in maniera non coercitiva e tenendo conto delle peculiarità specifiche di ogni fanciullo. Per questo essi hanno da sempre sviluppato il concetto di educazione integrale (integrazione tra teoria e pratica, lavoro manuale e intellettuale), di modo che dall'educazione il fanciullo | I libertari non solo criticano da tempo l'istruzione ufficiale, ma auspicano anche la formazione di nuovi sistemi educativi in cui l'apprendimento degli scolari venga concepito in maniera non coercitiva e tenendo conto delle peculiarità specifiche di ogni fanciullo. Per questo essi hanno da sempre sviluppato il concetto di educazione integrale (integrazione tra teoria e pratica, lavoro manuale e intellettuale), di modo che dall'educazione il fanciullo possa aprire davanti a sé vasti orizzonte culturali e lavorativi che lo rendano effettivamente libero di scegliere la sua strada. | ||
Unno dei primi a mettere in pratica le proprie idee fu [[Lev Tolstoj]], che nel [[1860]], durante un viaggio in Europa (Italia, Francia, Germania ...), si accorse della svogliatezza degli studenti che frequentavano la [[scuola]], giungendo ala conclusione che tale condizione fosse da imputare all'istituzione scolastica e non certo agli scolari. Lo scrittore russo denunciò i metodi educativi che castravano l'intelligenza dei bambini anziché stimolarla, auspicando la formazione di una diversa [[scuola|istituzione soclastica]]. Lo scrittore russo distinse l'educazione dalla cultura: mentre la seconda rappresentava tutto il libero fluire di quegli elementi che contribuiscono a formare un essere umano cosciente di sé e del suo suolo nel mondo, la prima ha a che vedere con la coercizione ed il tentativo di impedire il libero fluire della cultura. Di qui l'idea che l'apprendimento per il bambino non potesse avvenire che attraverso un'educazione libertaria che lasciasse fluire liberamente la cultura. <ref>[http://www.criticamente.com/cultura_arte/Tolstoj_Lev_-_Educazione_e_formazione_culturale.htm Educazione e formazione culturale]</ref> | Unno dei primi a mettere in pratica le proprie idee fu [[Lev Tolstoj]], che nel [[1860]], durante un viaggio in Europa (Italia, Francia, Germania ...), si accorse della svogliatezza degli studenti che frequentavano la [[scuola]], giungendo ala conclusione che tale condizione fosse da imputare all'istituzione scolastica e non certo agli scolari. Lo scrittore russo denunciò i metodi educativi che castravano l'intelligenza dei bambini anziché stimolarla, auspicando la formazione di una diversa [[scuola|istituzione soclastica]]. Lo scrittore russo distinse l'educazione dalla cultura: mentre la seconda rappresentava tutto il libero fluire di quegli elementi che contribuiscono a formare un essere umano cosciente di sé e del suo suolo nel mondo, la prima ha a che vedere con la coercizione ed il tentativo di impedire il libero fluire della cultura. Di qui l'idea che l'apprendimento per il bambino non potesse avvenire che attraverso un'educazione libertaria che lasciasse fluire liberamente la cultura. <ref>[http://www.criticamente.com/cultura_arte/Tolstoj_Lev_-_Educazione_e_formazione_culturale.htm Educazione e formazione culturale]</ref> |