La Ruche

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La Ruche era il nome di una scuola libertaria di Rambouillet (Seine-et-Oise) fondata nel 1904 da Sébastien Faure e da egli diretta fino alla sua chiusura (1917).

Dieci anni dopo la fondazione, prevedendo che la Prima guerra mondiale avrebbe segnato la fine di questo istituto, Sébastien Faure pubblicò una brochure dal titolo La Ruche: un'opera di solidarietà, un esperimento educativo per far conoscere in che modo vi fu praticata la solidarietà e come fu concepito e realizzato questo esperimento educativo.

Storia e caratteristiche della scuola [1]

La sala studio della scuola La Ruche.

Nel 1904 Sébastien Faure, militante anarchico tra i più noti in Francia, fondò nei intorni di Parigi La Ruche, l'alveare, la sua opera più amata. Aveva allora 46 anni e decise di concentrare i suoi sforzi su un progetto: la creazione di un ambiente libertario in cui far crescere bambini e ragazzi, per farne degli uomini e delle donne libere. Affittò un vasto terreno che includeva alcuni edifici, campi, orti e boschi, chiamò con sé alcuni collaboratori e fondò una comunità che nel corso del tempo arrivò a comprendere fino a 60 persone tra ragazzi e collaboratori.

Profondamente influenzato dalle idee di Paul Robin, un altro anarchico che un decennio prima aveva provato a realizzare un grande esperimento pedagogico libertario all'orfanotrofio di Cempuis (Piccardia), Faure era convinto che solo vivendo in un ambiente libertario, il bambino potesse diventare un essere nuovo: attivo, indipendente, degno, solidale, in poche parole un individuo fraterno e libero che sarebbe stato l'elemento fondamentale di una nuova società. Secondo Faure nessuna vera rivoluzione sarebbe stata possibile senza questo cambiamento di fondo e l'educazione ne era per lui lo strumento fondamentale. [2] Per far questo era però necessario considerare fin dal principio il bambino come un essere libero in formazione, non apaprtenente né a suo padre, né al suo Maestro, né alla Chiesa, né allo Stato, ma solo a sé stesso. I grandi dovevano certo fargli da guida pratica, come fratelli maggiori, ma non sostituirsi a lui. In questa comunità educante tutti erano coinvolti, seppur a titolo diverso, persino gli animali. Figli di proletari, provenienti da famiglie in gravi difficoltà, spesso maltrattati, i bambini e le bambine dell'alveare crescevano in un ambiente sano, protetto e recuperavano in fretta la dignità perduta. C'era chi insegnava loro un mestiere, cucina, sartoria, lavanderia, falegnameria per renderli in futuro adulti indipendenti; ma imparavano anche a cantare, leggevano e discutevano, provavano tante diverse attività sportive, studiavano aritmetica, francese, storia seguendo una didattica attiva, all'avanguardia di decenni rispetto ai tristi rituali della scuola conformista ancora oggi è assai diffusa. Nella scuola non c'erano voti, né punizioni, né ricompense.

La Ruche mirava a formare degli esseri completi, ossia si proponeva, usando un'espressione tipica della tradizione libertaria, un'educazione integrale. Non esseri dimezzati, cervelli senza mani, né mani senza cervello, ma esseri che all'occorrenza dovevano sapersi rendere indipendenti attraverso il lavoro, pur conservando la capacità di affrontare un problema scientifico, di apprezzare un'opera d'arte, persino di partecipare a una discussione filosofica. [3] Ma questo ancora non bastava: Sebast, come veniva affettuosamente chiamato da tutti Faure, pensava che fosse necessario offrire ai bambini pane, amore e conoscenza. Era un grande padre affettuoso che dedicava tutta la sua vita a questa grande famiglia, contribuendo a mantenerla grazie ai proventi delle sue affollatissime conferenze in giro per la Francia.

Nonostante tutti gli sforzi prodigati, nonostante il successo e la celebrità ottenute, La Ruche morì durante la Grande Guerra, nel 1917, quella guerra che Faure, insieme a tanti altri, aveva in ogni modo cercato di contrastare: i razionamenti e le difficoltà economiche crescenti, non consentirono di continuare l'esperimento.

Ragazze delle scuola La Rouche durante attività manuali (cucito e stiratura).

Il programma

«Attraverso la vita all'aria aperta, una dieta regolare, l'igiene, la pulizia, le passeggiate, gli sport, il movimento formiamo esseri sani, vigorosi e belli. Attraverso un insegnamento razionale, con uno studio motivante, attraverso la discussione e lo spirito critico formiamo intelligenze acute. Attraverso l'esempio, la dolcezza , la persuasione e la tenerezza formiamo coscienze rette, volontà ferme e cuori affettuosi. La Ruche non è sovvenzionata né dallo Stato, né dal Dipartimento, né dal Comune. Vive grazie all'aiuto di uomini intelligenti e generosi, ciascuno dei quali dà secondo le sue possibilità» (Sébastien Faure).

Le tre scuole

«Mentre in Francia due scuole si contendono in modo aspro e accanito cuori e menti dei nostri bambini, diventa evidente per i meno prevenuti, che l'esito di questa lotta è quello di mostrare le tare, le insufficienze e le imperfezioni dell'una e dell'altra e allo stesso tempo appare particolarmente utile fondare un terzo genere di scuola. La scuola cristiana è la scuola di ieri, la scuola laica quella di oggi, La Ruche è la scuola di domani. La scuola cristiana è la scuola del passato, organizzata dalla Chiesa per la Chiesa; la scuola laica è la scuola del presente organizzata dallo Stato per lo Stato; La Ruche è la scuola del futuro, la scuola tout court, organizzata per i bambini affinché essi non siano più beni, cose, proprietà della religione o dello Stato, ma appartengano finalmente a sé stessi e affinché i bambini possano trovare a scuola il pane, la conoscenza e la tenerezza di cui hanno bisogno i loro cuori, le loro menti e i loro corpi» (Sébastien Faure).

Note

  1. Fonte principale: La Ruche, una comunità anarchica per l’educazione dei bambini
  2. «Nella mia lunga carriera di propagandista sono arrivato alle seguenti constatazioni: Primo. L'obiezione contro cui più spesso si trova a confrontarsi chi sostiene l'idea di un'umanità libera e fraterna, l'obiezione più tenace, è che l'essere umano fondamentalmente e irriducibilmente perverso, vizioso, cattivo. Se questo è vero, ne deriva che lo sviluppo di un mondo libero e fraterno che necessita di individui degni, giusti, attivi e solidali, essendo contraria alla natura umana, è e resterà per sempre impossibile. Secondo. È quasi impossibile aver successo nell'opera di educazione e conversione con persone anziane o anche mature, oppure anche di adulti più giovani che non si siano impegnati attivamente nelle lotte sociali. Al contrario niente è più facile che ottenere il successo coi giovani: i piccoli col cuore vergine, la mente duttile, la volontà docile e malleabile. [...] L'opera si proponeva questi scopi: preparare i bambini fin dai primi anni alla pratica del lavoro, all'indipendenza, alla dignità e alla solidarietà di una società libera e fraterna; dimostrare con i fatti che essendo l'individuo il riflesso, l'immagine, il risultato dell'ambiente in cui cresce, un'educazione nuova, esempi differenti, condizioni di vita attiva, indipendente degna e solidale produrranno un essere nuovo: attivo, indipendente, degno, solidale, in poche parole il contrario di quelli che in un triste spettacolo ci stanno in moltitudine davanti agli occhi» (Sébastien Faure).
  3. «L'Educazione deve avere come oggetto e risultato la formazione di esseri completi il più possibile; a dispetto della specializzazione acquisita, quando ce n'è la possibilità o la necessità, i lavoratori manuali devono saper affrontare lo studio di un problema scientifico, apprezzare un'opera d'arte, concepire ed eseguire un piano, anche partecipare a una discussione filosofica; mentre i lavoratori intellettuali devono essere in grado di mettere le mani in pasta, di servirsi con destrezza delle braccia, di fare in officina o nei campi una figura accettabile e un lavoro utile. La Ruche ha l'alta ambizione e la ferma volontà di mettere in circolazione individui di questo genere. Ecco perché vi si mettono insieme l'istruzione generale e l'insegnamento tecnico» (Sébastien Faure).

Voci correlate

Collegamenti esterni