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Nel frattempo continua a coltivare il suo interesse verso l'[[pedagogia libertaria|educazione libertaria]] e l'istruzione popolare, rivolta soprattutto verso i figli delle classi più povere ed emarginate. In questa sua battaglia, non si pone problemi nel cercare convergenze con le organizzazioni dei lavoratori, i sindacati e il [[movimento anarchico]]: | Nel frattempo continua a coltivare il suo interesse verso l'[[pedagogia libertaria|educazione libertaria]] e l'istruzione popolare, rivolta soprattutto verso i figli delle classi più povere ed emarginate. In questa sua battaglia, non si pone problemi nel cercare convergenze con le organizzazioni dei lavoratori, i sindacati e il [[movimento anarchico]]: | ||
:«L'ho già detto, è alla classe operaia stessa che spetta allevare i propri orfani, affinché questi diventino individui capaci di ingrossare il nucleo di militanti coscienti che formano, in questo momento, nel proletariato che pensa, la minoranza agente e riflessiva sulla quale pesa | :«L'ho già detto, è alla classe operaia stessa che spetta allevare i propri orfani, affinché questi diventino individui capaci di ingrossare il nucleo di militanti coscienti che formano, in questo momento, nel proletariato che pensa, la minoranza agente e riflessiva sulla quale pesa l'avvenire del proletariato intero. Lasciare agli avversari l'educazione di una quantità molto importante di bambini è un grave errore.»(''L'Avenir social. Cinq années d'expérience éducative'', Epone, 1911) | ||
===L'Avenir Social=== | ===L'Avenir Social=== | ||
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===Attività antimilitarista e pacifista durante la I Guerra Mondiale=== | ===Attività antimilitarista e pacifista durante la I Guerra Mondiale=== | ||
Con lo scoppio della prima guerra mondiale la Vernet partecipa alle attività [[antimilitarismo|antimilitariste]] e [[pacifismo|pacifiste]], collaborando tra l'altro col [[stampa anarchica|giornale anarchico]] «[[Ce qu'il faut dire]]» di [[Sébastien Faure]] e fondando un foglio antimilitarista (due soli numeri pubblicati) dal titolo «[[Les voix | Con lo scoppio della prima guerra mondiale la Vernet partecipa alle attività [[antimilitarismo|antimilitariste]] e [[pacifismo|pacifiste]], collaborando tra l'altro col [[stampa anarchica|giornale anarchico]] «[[Ce qu'il faut dire]]» di [[Sébastien Faure]] e fondando un foglio antimilitarista (due soli numeri pubblicati) dal titolo «[[Les voix qu'on étrangle]]». | ||
Durante la guerra tutti i pacifisti venivano perseguitati, specialmente le donne, tra queste la [[femminista]] [[Hélène Brion]], condannata a tre anni di [[carcere]] per «propaganda disfattista». Lei stessa viene accusata di disfattismo dalle [[autorità ]] e solo la fine della guerra mette fine alle persecuzioni nei suoi confronti. La fine del conflitto però non placa il suo attivismo contro il [[militarismo]] e tutti gli [[esercito|eserciti]], concretizzatosi, nel maggio del [[1921]], nella nascita della [[Lega delle donne contro la guerra]], che lancerà slogan molto pungenti come «Niente serve piangerli dopo, bisogna difenderli prima! ... Madri, prima di dare un fucile ai vostri figli, pensate a tutto il male che i fucili fanno alle madri!». | Durante la guerra tutti i pacifisti venivano perseguitati, specialmente le donne, tra queste la [[femminista]] [[Hélène Brion]], condannata a tre anni di [[carcere]] per «propaganda disfattista». Lei stessa viene accusata di disfattismo dalle [[autorità ]] e solo la fine della guerra mette fine alle persecuzioni nei suoi confronti. La fine del conflitto però non placa il suo attivismo contro il [[militarismo]] e tutti gli [[esercito|eserciti]], concretizzatosi, nel maggio del [[1921]], nella nascita della [[Lega delle donne contro la guerra]], che lancerà slogan molto pungenti come «Niente serve piangerli dopo, bisogna difenderli prima! ... Madri, prima di dare un fucile ai vostri figli, pensate a tutto il male che i fucili fanno alle madri!». |