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'''Rosa Luxemburg''' nasce il [[5 marzo]] [[1871]] a Zamosc (nei pressi di Lublino), una cittadina polacca che allora, come tutta la [[Polonia]], si trovava sotto il dominio russo. Figlia di Eliasz Luxemburg e di Line Löwenstein, Rosa è la più giovane di 5 fratelli. È ancora una liceale quando entra a far parte di ''Proletariat'', un'organizzazione clandestina di stampo [[socialismo rivoluzionario|socialista rivoluzionario]]. Studia economia politica e legge ([[1889]]-[[1896]]) a Zurigo, dove si era rifugiata per sfuggire ad un arresto e dove era entrata in contatto con alcuni socialisti internazionalisti. In seguito, dopo aver contratto un matrimonio di comodo con Gustav Lubeck, acquisisce la cittadinanza tedesca e si trasferisce a Berlino. | '''Rosa Luxemburg''' nasce il [[5 marzo]] [[1871]] a Zamosc (nei pressi di Lublino), una cittadina polacca che allora, come tutta la [[Polonia]], si trovava sotto il dominio russo. Figlia di Eliasz Luxemburg e di Line Löwenstein, Rosa è la più giovane di 5 fratelli. È ancora una liceale quando entra a far parte di ''Proletariat'', un'organizzazione clandestina di stampo [[socialismo rivoluzionario|socialista rivoluzionario]]. Studia economia politica e legge ([[1889]]-[[1896]]) a Zurigo, dove si era rifugiata per sfuggire ad un arresto e dove era entrata in contatto con alcuni socialisti internazionalisti. In seguito, dopo aver contratto un matrimonio di comodo con Gustav Lubeck, acquisisce la cittadinanza tedesca e si trasferisce a Berlino. | ||
Nella sua nuova residenza entra a far parte del Partito Socialdemocratico tedesco (SPD), di cui con [[Karl Liebknecht]] costituirà l'ala sinistra e rivoluzionaria. Con [[Karl Kautsky]], vero e proprio totem dell'ortodossia [[marxista]], si schiera apertamente contro il riformismo, da lei visto in chiave positiva solo se posto come mezzo rivoluzionario e non come un fine | Nella sua nuova residenza entra a far parte del Partito Socialdemocratico tedesco (SPD), di cui con [[Karl Liebknecht]] costituirà l'ala sinistra e rivoluzionaria. Con [[Karl Kautsky]], vero e proprio totem dell'ortodossia [[marxista]], si schiera apertamente contro il riformismo, da lei visto in chiave positiva solo se posto come mezzo rivoluzionario e non come un fine sé stesso (in questo senso c'è una certa affinità con il [[gradualismo rivoluzionario]] [[Malatesta|malatestiano]]). Questi concetti saranno ben esplicitati nel suo ''[http://www.marxists.org/italiano/luxembur/1899/rif-riv/index.htm Riforma sociale o rivoluzione?]'' (1899), in cui prende risolutamente posizione per il secondo termine dell'alternativa, accusando inoltre il riformista marxista [[Eduard Bernstein]] di aver rifiutato la dialettica come base del [[marxismo]] e di non aver di conseguenza compreso la totalità del processo storico. Nella sua difesa del [[marxismo]] "classico" dagli attacchi revisionistici di [[Eduard Bernstein|Bernstein]], Rosa Luxemburg introdurrà alcuni concetti assolutamente originali: la creatività delle masse e la loro [[spontaneismo|spontaneità]] non deve essere forzata, repressa o indirizzata dai quadri dirigenti del partito. | ||
[[File:Otto Ruhle.jpg|thumb|left|[[Otto Rühle]]]] | [[File:Otto Ruhle.jpg|thumb|left|[[Otto Rühle]]]] | ||
Rosa intanto prosegue gli studi e nel [[1898]] acquisisce il dottorato. Conosce anche molti socialdemocratici polacchi e russi, con i quali entra in conflitto riguardo all'autodeterminazione della [[Polonia]] dall'Impero Russo; ella pensa che impegnarsi su questo fronte non significhi altro che indebolire il [[proletariato]] di fronte alla forza della [[borghesia]]. | Rosa intanto prosegue gli studi e nel [[1898]] acquisisce il dottorato. Conosce anche molti socialdemocratici polacchi e russi, con i quali entra in conflitto riguardo all'autodeterminazione della [[Polonia]] dall'Impero Russo; ella pensa che impegnarsi su questo fronte non significhi altro che indebolire il [[proletariato]] di fronte alla forza della [[borghesia]]. | ||
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Per queste sue idee entrerà ben presto in conflitto con Kautsky e [[Lenin]]: il primo è accusato di vedere la [[rivoluzione]] in maniera [[determinismo|deterministica]], con la conseguenza per lei inaccettabile che la meta finale del [[socialismo]] resta indipendente dall'agire quotidiano della classe operaia; al secondo imputa la colpa di voler guidare le masse verso la [[rivoluzione sociale]] attraverso la costruzione di un partito burocratizzato e guidato da alcuni intellettuali. Nel [[1913]] scrive invece ''L'accumulazione del capitale'', nel quale descrive come inevitabilmente il capitalismo trovi sbocco verso l'[[imperialismo]]. | Per queste sue idee entrerà ben presto in conflitto con Kautsky e [[Lenin]]: il primo è accusato di vedere la [[rivoluzione]] in maniera [[determinismo|deterministica]], con la conseguenza per lei inaccettabile che la meta finale del [[socialismo]] resta indipendente dall'agire quotidiano della classe operaia; al secondo imputa la colpa di voler guidare le masse verso la [[rivoluzione sociale]] attraverso la costruzione di un partito burocratizzato e guidato da alcuni intellettuali. Nel [[1913]] scrive invece ''L'accumulazione del capitale'', nel quale descrive come inevitabilmente il capitalismo trovi sbocco verso l'[[imperialismo]]. | ||
Con l'avvicinarsi della Prima guerra mondiale la Luxemburg e Liebknecht rompono col partito, in quanto contrari alle politiche guerrafondaie della [[Germania]], che erano avallate anche dai socialdemocratici teutonici. La rivoluzionaria tedesco-polacca si schiera tenacemente contro il nazional-scivinismo di quello che può essere oramai considerato il suo ex-partito e per questo fonda, sempre con Liebknecht, il Gruppo Internazionale, che in seguito assumerà la denominazione di [[Lega di Spartaco]]. Arrestata per il suo impegno contro la guerra, impiega il tempo della condanna per scrivere ''Junius Pamphlet'' ([[1916]]), che diventerà la base teorica della Lega spartachista. Sempre durante il periodo della detenzione scrive ''La Rivoluzione | Con l'avvicinarsi della Prima guerra mondiale la Luxemburg e Liebknecht rompono col partito, in quanto contrari alle politiche guerrafondaie della [[Germania]], che erano avallate anche dai socialdemocratici teutonici. La rivoluzionaria tedesco-polacca si schiera tenacemente contro il nazional-scivinismo di quello che può essere oramai considerato il suo ex-partito e per questo fonda, sempre con Liebknecht, il Gruppo Internazionale, che in seguito assumerà la denominazione di [[Lega di Spartaco]]. Arrestata per il suo impegno contro la guerra, impiega il tempo della condanna per scrivere ''Junius Pamphlet'' ([[1916]]), che diventerà la base teorica della Lega spartachista. Sempre durante il periodo della detenzione scrive ''La Rivoluzione russa'', in cui critica apertamente i bolscevichi per aver seppellito la [[democrazia]] (quella [[socialista]] e non quella borghese), anche se riconosce loro che in una situazione di guerra civile sarebbe stato difficile fare altrimenti. | ||
Si oppone tenacemente alla “pace a tutti i costi” che i bolscevichi intendono portare avanti in [[Russia]] con l'avvento della [[rivoluzione russa|rivoluzione]] e ancor di più si oppone al trattato di Brest-Litovsk <ref>[[Ucraina_libertaria#Le_conseguenze_della_Pace_di_Brest-Litovosk|Conseguenze della Pace di Brest-Litvosk]]</ref>. Nel [[1918]] il [[governo]] tedesco la rimette in [[libertà]] e lei si butta immediatamente a capofitto nell'attività politica. Inizialmente partecipa agli [[Repubblica dei Consigli di Baviera|eventi rivoluzionari del 1918]] ed in seguito, sempre con il solito [[Karl Liebknecht]] ed assieme a [[Wilhelm Pieck]], fonda il Partito Comunista Tedesco (evoluzione della Lega di Spartaco); nonostante ritenesse che le masse non fossero pronte, partecipa alle sommosse rivoluzionarie contro la repubblica di Weimar iniziata il [[6 gennaio]] [[1919]]. le cose vanno però si mettono subito molto male e il [[15 gennaio]] [[1919]], Rosa e Karl Liebknecht vengono rapiti e assassinati dai soldati dei cosiddetti ''[[Freikorps]]'', posti agli ordini del governo del socialdemocratico Friedrich Ebert e del ministro degli Interni, Noske. | Si oppone tenacemente alla “pace a tutti i costi” che i bolscevichi intendono portare avanti in [[Russia]] con l'avvento della [[rivoluzione russa|rivoluzione]] e ancor di più si oppone al trattato di Brest-Litovsk <ref>[[Ucraina_libertaria#Le_conseguenze_della_Pace_di_Brest-Litovosk|Conseguenze della Pace di Brest-Litvosk]]</ref>. Nel [[1918]] il [[governo]] tedesco la rimette in [[libertà]] e lei si butta immediatamente a capofitto nell'attività politica. Inizialmente partecipa agli [[Repubblica dei Consigli di Baviera|eventi rivoluzionari del 1918]] ed in seguito, sempre con il solito [[Karl Liebknecht]] ed assieme a [[Wilhelm Pieck]], fonda il Partito Comunista Tedesco (evoluzione della Lega di Spartaco); nonostante ritenesse che le masse non fossero pronte, partecipa alle sommosse rivoluzionarie contro la repubblica di Weimar iniziata il [[6 gennaio]] [[1919]]. le cose vanno però si mettono subito molto male e il [[15 gennaio]] [[1919]], Rosa e Karl Liebknecht vengono rapiti e assassinati dai soldati dei cosiddetti ''[[Freikorps]]'', posti agli ordini del governo del socialdemocratico Friedrich Ebert e del ministro degli Interni, Noske. |