Scuola: differenze tra le versioni

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[[File:La ruche, la salle d'études.jpg|thumb|220 px|right|La sala studio della scuola ''[[La Ruche]]'' fodata da [[Sébastien Faure]].]]La scuola è un'istituzione che ha per obiettivo l'educazione e la formazione degli "studenti" o "scolari", compito spettante al personale appositamente addestrato e formato (insegnanti).  
[[File:La ruche, la salle d'études.jpg|thumb|300px|right|La sala studio della scuola ''[[La Ruche]]'' fodata da [[Sébastien Faure]].]]La scuola è un'istituzione che ha per obiettivo l'educazione e la formazione degli "studenti" o "scolari", compito spettante al personale appositamente addestrato e formato (insegnanti).  


La parola scuola deriva dal latino ''schola'', la cui origine a sua volta è radicata nel greco antico σχολεῖον (scholèion), da σχολή (scholḗ). Il termine greco inizialmente significava «tempo libero», ma poi assunse quello di descrizione del «luogo in cui veniva speso il tempo libero», ovvero il luogo in cui si tenevano discussioni filosofiche o scientifiche durante il tempo libero; infine il suo significato fu quello di «luogo di lettura». Nell'accezione "moderna" il termine scuola indica il luogo d'istruzione per eccellenza.
La parola scuola deriva dal latino ''schola'', la cui origine a sua volta è radicata nel greco antico σχολεῖον (scholèion), da σχολή (scholḗ). Il termine greco inizialmente significava «tempo libero», ma poi assunse quello di descrizione del «luogo in cui veniva speso il tempo libero», ovvero il luogo in cui si tenevano discussioni filosofiche o scientifiche durante il tempo libero; infine il suo significato fu quello di «luogo di lettura». Nell'accezione "moderna" il termine scuola indica il luogo d'istruzione per eccellenza.
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== L'istituzione scolastica ==
== L'istituzione scolastica ==


La scuola è un'istituzione (pubblica e privata) fondata sull'obbligatorietà in oramai quasi tutto il mondo. In [[Italia]] essa fu resa obbligatoria dal [[governo]] di centro-sinistra guidato da Agostino Depretis: il [[15 luglio]] [[1877]] fu promulgata la cosiddetta '''Legge Coppino''', che rendeva gratuita l'istruzione elementare e introduceva le sanzioni per chi disattendeva l'obbligo. <ref>Attualmente, sempre in [[Italia]], l'obbligo scolastico sussiste sino ai 16 anni.</ref>
La scuola è un'istituzione (pubblica e privata) fondata sull'obbligatorietà in oramai quasi tutto il mondo. In [[Italia]] essa fu resa obbligatoria dal [[governo]] di centro-sinistra guidato da Agostino Depretis: il [[15 luglio]] [[1877]] fu promulgata la cosiddetta '''Legge Coppino''', che rendeva gratuita l'istruzione elementare e introduceva le sanzioni per chi disattendeva l'obbligo. <ref>Attualmente, sempre in [[Italia]], l'obbligo scolastico sussiste sino ai 16 anni.</ref>


:«L'istruzione di massa è nata e si è sviluppata dalla seconda metà dell'800 in funzione delle esigenze militari degli eserciti di massa. Non a caso il Paese che elaborò il moderno modello di istruzione pubblica fu la Germania del Cancelliere Otto Von Bismarck. Non sarebbe stato possibile il macello della prima guerra mondiale, se la scuola pubblica non avesse preparato centinaia di migliaia di diplomati per coprire i ruoli degli ufficiali. Tra l'800 ed il '900, la Scuola è stata anche il principale veicolo della propaganda nazionalistica e colonialistica.  
:«L'istruzione di massa è nata e si è sviluppata dalla seconda metà dell'800 in funzione delle esigenze militari degli eserciti di massa. Non a caso il Paese che elaborò il moderno modello di istruzione pubblica fu la Germania del Cancelliere Otto Von Bismarck. Non sarebbe stato possibile il macello della Prima guerra mondiale, se la scuola pubblica non avesse preparato centinaia di migliaia di diplomati per coprire i ruoli degli ufficiali. Tra l'800 ed il '900, la Scuola è stata anche il principale veicolo della propaganda nazionalistica e colonialistica.  


:La Scuola ed il militarismo non possono quindi essere presentati in alternativa, e ciò non vale solo per il passato, ma anche per il presente. La Scuola attuale non sembrerebbe più militarizzata nei comportamenti e nei contenuti, ma ciò riguarda soltanto l'abbandono di vecchi modelli di educazione nazionale, che sono stati sostituiti dai miti della superiorità occidentale, veicolati attraverso le formule della "Educazione alla Legalità " e della "Educazione ai Diritti Umani". La "Scuola democratica" è ancora un veicolo di propaganda bellica, poiché se da un lato predica l'accoglienza verso immigrati e "diversi", dall'altro lato criminalizza tutto ciò che esula dal recinto del Sacro Occidente. La Scuola pubblica riesce comunque ad imporre un atteggiamento acritico verso la "democrazia", cioè verso l'alibi "occidentale" ("Occidente" sta per NATO) per nuove avventure coloniali.» <ref>[http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=512 La guerra psicologica di Profumo in funzione della pedagogia finanziaria]</ref>
:La Scuola ed il militarismo non possono quindi essere presentati in alternativa, e ciò non vale solo per il passato, ma anche per il presente. La Scuola attuale non sembrerebbe più militarizzata nei comportamenti e nei contenuti, ma ciò riguarda soltanto l'abbandono di vecchi modelli di educazione nazionale, che sono stati sostituiti dai miti della superiorità occidentale, veicolati attraverso le formule della "Educazione alla Legalità " e della "Educazione ai Diritti Umani". La "Scuola democratica" è ancora un veicolo di propaganda bellica, poiché se da un lato predica l'accoglienza verso immigrati e "diversi", dall'altro lato criminalizza tutto ciò che esula dal recinto del Sacro Occidente. La Scuola pubblica riesce comunque ad imporre un atteggiamento acritico verso la "democrazia", cioè verso l'alibi "occidentale" ("Occidente" sta per NATO) per nuove avventure coloniali.» <ref>[http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=512 La guerra psicologica di Profumo in funzione della pedagogia finanziaria]</ref>
[[File:Art2013.jpg|left|thumb| 250 px|Gli studenti del liceo artistico "Gentileschi" di Carrara [[Collettivo Anarcopedia#Presentazione di Anarcopedia ai ragazzi|parlano di anarchia ed anarcopedia]] durante la settimana di autogestione del 2013.]]
[[File:Art2013.jpg|left|thumb| 250 px|Gli studenti del liceo artistico "Gentileschi" di Carrara parlano di [[anarchia]] e [[Anarcopedia]] durante la settimana di autogestione del [[2013]].]]
La scuola si fonda su un sistema strettamente [[gerarchia|gerarchico]], sia per quanto riguarda gli studenti che per il personale impegnato a vario titolo nella didattica e nella sua organizzazione. Gli studenti passano da un ordine scolastico inferiore ad uno via via superiore (scuola dell'infanzia, elementare, medie inferiori e medie superiori...relativamente all'[[Italia]]), ma per fare questo devono essere "promossi" da una classe inferiore ad una superiore; l'ammissione è possibile previo giudizio positivo degli insegnanti e\o il superamento di relativi esami. Le punizioni, i premi e l'educazione al rispetto dell'[[autorità]] sono gli elementi caratterizzanti il percorso scolastico degli studenti.
La scuola si fonda su un sistema strettamente [[gerarchia|gerarchico]], sia per quanto riguarda gli studenti che per il personale impegnato a vario titolo nella didattica e nella sua organizzazione. Gli studenti passano da un ordine scolastico inferiore ad uno via via superiore (scuola dell'infanzia, elementare, medie inferiori e medie superiori...relativamente all'[[Italia]]), ma per fare questo devono essere "promossi" da una classe inferiore ad una superiore; l'ammissione è possibile previo giudizio positivo degli insegnanti e/o il superamento di relativi esami. Le punizioni, i premi e l'educazione al rispetto dell'[[autorità]] sono gli elementi caratterizzanti il percorso scolastico degli studenti.
Relativamente all'[[Italia]], gli insegnanti fino al [[2001]] erano sottomessi nella propria scuola all'[[autorità]] del Capo d'Istituto, chiamato ''Preside'' se preposto a dirigere scuole secondarie di primo o secondo grado e ''Direttore didattico'' se adibito alla direzione delle scuole primarie; a seguito della legge sull'''Autonomia Scolastica'', e dell'attribuzione della qualifica dirigenziale, le due figure sono state accorpate in quella unica di Dirigente Scolastico. Il Dirigente Scolastico è membro di diritto nel ''Consiglio d'Istituto'' ed è il Presidente della ''Giunta Esecutiva del Consiglio d'Istituto'', del ''Collegio dei Docenti'', dei ''Consigli di Classe'', del comitato per la valutazione del servizio dei docenti. Inoltre esso si è trasformato "Preside-Burocrate" a "Preside-Manager", con poteri sempre più ampi concessogli dall'[[autonomia]] scolastica. I Dirigenti Scolastici vengono normalmente reclutati dal Ministero della Pubblica Istruzione tramite concorso pubblico.  
Relativamente all'[[Italia]], gli insegnanti fino al [[2001]] erano sottomessi nella propria scuola all'[[autorità]] del Capo d'Istituto, chiamato ''Preside'' se preposto a dirigere scuole secondarie di primo o secondo grado e ''Direttore didattico'' se adibito alla direzione delle scuole primarie; a seguito della legge sull'''Autonomia Scolastica'', e dell'attribuzione della qualifica dirigenziale, le due figure sono state accorpate in quella unica di Dirigente Scolastico. Il Dirigente Scolastico è membro di diritto nel ''Consiglio d'Istituto'' ed è il Presidente della ''Giunta Esecutiva del Consiglio d'Istituto'', del ''Collegio dei Docenti'', dei ''Consigli di Classe'', del comitato per la valutazione del servizio dei docenti. Inoltre esso si è trasformato "Preside-Burocrate" a "Preside-Manager", con poteri sempre più ampi concessogli dall'[[autonomia]] scolastica. I Dirigenti Scolastici vengono normalmente reclutati dal Ministero della Pubblica Istruzione tramite concorso pubblico.  
[[File:Escuela Moderna.jpg|thumb|150px|Bollettino della ''[[Escuela Moderna]]'' ([[1905]])]]
[[File:Escuela Moderna.jpg|thumb|150px|Bollettino della ''[[Escuela Moderna]]'' ([[1905]])]]
Negli altri paesi, al di là delle specificità di ognuno, sostanzialmente si ripete lo [[gerarchia|schema gerarchico]]: insegnante, preside/direttore, dirigenti a più alto livello, ministero della pubblica istruzione. Sempre e comunque, al vertice del sistema scolastico vi è quindi lo [[Stato]], che supervisiona e governa l'attività della [[scuola]], pubblica e privata, diventando il garante e il controllare finale della sua funzione educativa, che ovviamente è indirizzata a difendere i suoi stessi interessi. Tale potere lo [[Stato]] lo esercita attraverso:
Negli altri paesi, al di là delle specificità di ognuno, sostanzialmente si ripete lo [[gerarchia|schema gerarchico]]: insegnante, preside/direttore, dirigenti a più alto livello, ministero della pubblica istruzione. Sempre e comunque, al vertice del sistema scolastico vi è quindi lo [[Stato]], che supervisiona e governa l'attività della [[scuola]], pubblica e privata, diventando il garante e il controllare finale della sua funzione educativa, che ovviamente è indirizzata a difendere i suoi stessi interessi. Tale potere lo [[Stato]] lo esercita attraverso:


* '''Legislazione''', per la creazione di norme giuridiche vincolanti.
* '''Legislazione''', per la creazione di norme giuridiche vincolanti.
* '''Esecuzione''', in attuazione delle norme giuridiche che la società dispone.
* '''Esecuzione''', in attuazione delle norme giuridiche che la società dispone.
* '''Giurisdizione''' o '''[[Giustizia]]''', che consiste nell'applicazione delle pene di chi non rispetta tali norme giuridiche.
* '''Giurisdizione''' o '''[[Giustizia]]''', che consiste nell'applicazione delle pene di chi non rispetta tali norme giuridiche.


Lo [[Stato]] italiano, ma non solo questo, concede ai privati (principalmente alla [[Chiesa]]) la possibilità di gestire ed organizzare scuole appunto private. In [[Italia]], in base alla legge 62/2000, emanata in attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, lo [[Stato]] concede alle scuole private (come detto in gran parte in mano alla [[Chiesa]]) dell'infanzia, primarie e secondarie la possibilità di chiedere la parità ed entrare a far parte del sistema di istruzione nazionale. Sottraendo fondi alla scuola pubblica e ad altri servizi collettivi, attualmente le scuole private italiane ricevono soldi pubblici sotto forma di:
Lo [[Stato]] italiano, ma non solo questo, concede ai privati (principalmente alla [[Chiesa]]) la possibilità di gestire ed organizzare scuole appunto private. In [[Italia]], in base alla legge 62/2000, emanata in attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, lo [[Stato]] concede alle scuole private (come detto in gran parte in mano alla [[Chiesa]]) dell'infanzia, primarie e secondarie la possibilità di chiedere la parità ed entrare a far parte del sistema di istruzione nazionale. Sottraendo fondi alla scuola pubblica e ad altri servizi collettivi, attualmente le scuole private italiane ricevono soldi pubblici sotto forma di:
* sussidi diretti per la gestione di scuole dell'infanzia e primarie (ex parificate);
* sussidi diretti per la gestione di scuole dell'infanzia e primarie (ex parificate);
* finanziamenti di progetti aventi l'obiettivo di elevare la qualità e l'efficacia delle offerte formative delle scuole medie e superiori;
* finanziamenti di progetti aventi l'obiettivo di elevare la qualità e l'efficacia delle offerte formative delle scuole medie e superiori;
* contributi alle [[famiglia|famiglie]] "buoni scuola", dell'importo massimo di € 300,00, e disponibili solo per la scuola dell'obbligo.
* contributi alle [[famiglia|famiglie]] "buoni scuola", dell'importo massimo di € 300,00, e disponibili solo per la scuola dell'obbligo.


In Nord America la scuola privata copre l'intero campo delle attività educative, con rette annuali variabili.
In Nord America la scuola privata copre l'intero campo delle attività educative, con rette annuali variabili.
Negli Stati Uniti i finanziamenti sono generalmente forniti dalle rette degli studenti, dalle donazioni e dalle sovvenzioni da parte di enti religiosi, fondazioni o privati; <ref> «La Scuola Pubblica istruisce sempre meno, perché la vera istruzione deve essere a pagamento; oppure a credito, come negli USA, dove gli studenti escono dal sistema dell'istruzione con decine di migliaia di dollari di debiti. Negli Usa già le High School annoverano la carta di credito tra le materie di insegnamento, perciò si può supporre che lo standard di istruzione media debba adeguarsi al livello necessario per potersi indebitare elettronicamente.» (''[http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=512 La guerra psicologica di Profumo in funzione della pedagogia finanziaria]'')</ref> nel [[Regno Unito]], lo [[Stato]] concepisce l'esistenza della cosiddette scuole indipendenti (''indipendent schools''), fornendo loro la [[libertà]] di operare al di fuori dei regolamenti governativi; in [[Belgio]] le scuole indipendenti sono rare e sono pagate dai genitori soli senza sussidio; in [[Australia]], la scuola privata (indipendente o cattolica) è meta ambita dalle [[famiglia|famiglie]] che ritengono queste scuole in grado di fornire maggior prestigio ed educazione per i propri figli. Molte scuole private australiane sono finanziate in buona parte dal Governo, mentre non tutte le scuole pubbliche sono accessibili gratuitamente.
Negli Stati Uniti i finanziamenti sono generalmente forniti dalle rette degli studenti, dalle donazioni e dalle sovvenzioni da parte di enti religiosi, fondazioni o privati; <ref> «La Scuola Pubblica istruisce sempre meno, perché la vera istruzione deve essere a pagamento; oppure a credito, come negli USA, dove gli studenti escono dal sistema dell'istruzione con decine di migliaia di dollari di debiti. Negli Usa già le High School annoverano la carta di credito tra le materie di insegnamento, perciò si può supporre che lo standard di istruzione media debba adeguarsi al livello necessario per potersi indebitare elettronicamente» (''[http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=512 La guerra psicologica di Profumo in funzione della pedagogia finanziaria]'').</ref> nel [[Regno Unito]], lo [[Stato]] concepisce l'esistenza della cosiddette scuole indipendenti (''indipendent schools''), fornendo loro la [[libertà]] di operare al di fuori dei regolamenti governativi; in [[Belgio]] le scuole indipendenti sono rare e sono pagate dai genitori soli senza sussidio; in [[Australia]], la scuola privata (indipendente o cattolica) è meta ambita dalle [[famiglia|famiglie]] che ritengono queste scuole in grado di fornire maggior prestigio ed educazione per i propri figli. Molte scuole private australiane sono finanziate in buona parte dal Governo, mentre non tutte le scuole pubbliche sono accessibili gratuitamente.


== Critiche libertarie all'istituzione scolastica ==
== Critiche libertarie all'istituzione scolastica ==
: «Il carattere autoritario della scuola è implicito nella sua funzione istituzionale, essendo strumento in mano a una minoranza che tramite l'uso dell'autorità cerca di rafforzare e di estendere i suoi privilegi.» (''[http://archive.is/TXJV2 L'autoritarismo scolastico]'')
: «Il carattere autoritario della scuola è implicito nella sua funzione istituzionale, essendo strumento in mano a una minoranza che tramite l'uso dell'autorità cerca di rafforzare e di estendere i suoi privilegi» (''[http://archive.is/TXJV2 L'autoritarismo scolastico]'').


Dal punto di vista libertario la scuola è un'istituzione statale o privata in cui avviene la trasmissione del rispetto dell'ordine costituito attraverso l'educazione quotidiana alla sottomissione volontaria e il condizionamento in favore dell'ideologia [[capitalismo|capitalistica]] e [[gerarchia|gerarchica]] oggi dominante (vantaggiosa per i ricchi e i potenti). Gli studenti - che imparano a rispettare l'[[autorità]] stando in silenzio, non facendo domande inopportune, accettando le imposizioni degli insegnanti, presidi, ecc., attraverso punizioni e ricompense -, vengono costantemente valutati per la [[competitività]], la [[produttività]] e il nozionismo, tutti aspetti che generano ansia nello studente.  A proposito dell'educazione al rispetto dell'[[autorità]], emblematica è la canzone di [[Luigi Tenco]] intitolata ''[http://www.youtube.com/watch?v=lres9f2HMls Cara maestra]'', in cui viene raccontato l'atteggiamento [[classista]] di una maestra:
Dal punto di vista libertario la scuola è un'istituzione statale o privata in cui avviene la trasmissione del rispetto dell'ordine costituito attraverso l'educazione quotidiana alla sottomissione volontaria e il condizionamento in favore dell'ideologia [[capitalismo|capitalistica]] e [[gerarchia|gerarchica]] oggi dominante (vantaggiosa per i ricchi e i potenti). Gli studenti - che imparano a rispettare l'[[autorità]] stando in silenzio, non facendo domande inopportune, accettando le imposizioni degli insegnanti, presidi ecc., attraverso punizioni e ricompense - vengono costantemente valutati per la [[competitività]], la [[produttività]] e il nozionismo, tutti aspetti che generano ansia nello studente.  A proposito dell'educazione al rispetto dell'[[autorità]], emblematica è la canzone di [[Luigi Tenco]] intitolata ''[http://www.youtube.com/watch?v=lres9f2HMls Cara maestra]'', in cui viene raccontato l'atteggiamento [[classista]] di una maestra:


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tu ci facevi alzare tutti in piedi,<br />
tu ci facevi alzare tutti in piedi,<br />
e quando entrava in classe il bidello<br />
e quando entrava in classe il bidello<br />
ci permettevi di restar seduti.»
ci permettevi di restar seduti».
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:«Bisogna insegnare solo leggere e scrivere, bisogna istruire il popolo quanto basta, insegnare la storia con una sana impostazione nazionalistica, e ridurre tutte le scienze sotto una...unica materia di "nozioni varie", senza nessuna precisa indicazione programmatica o di testi, lasciando spazio all'iniziativa del maestro e rivalutando il più nobile e antico insegnamento, quello dell'educazione domestica; e mettere da parte infine l'antidogmatismo, l'educazione al dubbio e alla critica, insomma far solo leggere e scrivere. Non devono pensare, altrimenti sono guai!»  
:«Bisogna insegnare solo leggere e scrivere, bisogna istruire il popolo quanto basta, insegnare la storia con una sana impostazione nazionalistica, e ridurre tutte le scienze sotto una...unica materia di "nozioni varie", senza nessuna precisa indicazione programmatica o di testi, lasciando spazio all'iniziativa del maestro e rivalutando il più nobile e antico insegnamento, quello dell'educazione domestica; e mettere da parte infine l'antidogmatismo, l'educazione al dubbio e alla critica, insomma far solo leggere e scrivere. Non devono pensare, altrimenti sono guai!»  


Premesso che da quest'affermazione è passato oltre un secolo, e che la situazione storica è ovviamente differente, determinati principi basici della gestione della scuola rimangono comunque sempre "validi" (voti, punizioni, premi, voto di condotta, nozionismo, ecc.) ed è per questo che, oggi come ieri, gli anarchici sono stati tra i principali acerrimi contestatori del sistema scolastico.  
Premesso che da quest'affermazione è passato oltre un secolo, e che la situazione storica è ovviamente differente, determinati principi basici della gestione della scuola rimangono comunque sempre "validi" (voti, punizioni, premi, voto di condotta, nozionismo ecc.) ed è per questo che, oggi come ieri, gli anarchici sono stati tra i principali acerrimi contestatori del sistema scolastico.  


Nei prossimi paragrafi saranno riportate alcuni testi critici, opera di anarchici, rispetto a mezzi e fini adoperati dall'istituzione scolastica.
Nei prossimi paragrafi saranno riportate alcuni testi critici, opera di anarchici, rispetto a mezzi e fini adoperati dall'istituzione scolastica.
[[File:Francisco_ferrer_y_guardia.jpg|left|160 px|thumb|[[Francisco Ferrer y Guardia]], pedagogista anarchico spagnolo]]
[[File:Francisco_ferrer_y_guardia.jpg|left|200px|thumb|[[Francisco Ferrer y Guardia]], pedagogista anarchico spagnolo]]
=== [[Francisco Ferrer|Ferrer]] ===
=== [[Francisco Ferrer|Ferrer]] ===
:«L'educazione razionale è principalmente un metodo di difesa contro l'errore e l'ignoranza. Ignorare verità e credere alle assurdità è prevalente nella nostra società, ed a questo si devono le differenze di classe e l'antagonismo degli interessi con la sua persistenza e continuità. [...] Gli esami classici, quelli che siamo abituati a vedere al termine dell'anno scolastico [...] non danno alcun risultato, e se lo fanno è in un senso negativo. Questi atti, che sono rivestiti di una ridicola solennità, sembrano essere istituiti solo per soddisfare l'orgoglio morboso dei genitori, la vanità supina e l'interesse egoista di numerosi maestri e per causare ansia ai bambini prima dell'esame e, in seguito, il conseguente sviluppo di malattie più o meno premature. Ogni genitore desidera che il proprio bambino sia presentato pubblicamente come una delle tante attrattive della scuola, vantandolo come fosse un saggio in miniatura. Non si interessa che per questo suo figlio, per quindici giorni o un mese, ia vittima di particolari tormenti. Come si giudica dall'esterno, si pensa che questi tormenti non siano tali, perché nessun segno come il più piccolo graffio nè la più insignificante cicatrice viene lasciato sulla pelle... » (''La scuola Moderna'') <ref>Tratto da [http://es.wikisource.org/wiki/La_escuela_moderna_:10 Escuela Moderna]. Per saperne di più sulla [[pedagogia libertaria]] e [[Francisco Ferrer]] vedasi i relatiiv capitoli.</ref>
:«L'educazione razionale è principalmente un metodo di difesa contro l'errore e l'ignoranza. Ignorare verità e credere alle assurdità è prevalente nella nostra società, ed a questo si devono le differenze di classe e l'antagonismo degli interessi con la sua persistenza e continuità. [...] Gli esami classici, quelli che siamo abituati a vedere al termine dell'anno scolastico [...] non danno alcun risultato, e se lo fanno è in un senso negativo. Questi atti, che sono rivestiti di una ridicola solennità, sembrano essere istituiti solo per soddisfare l'orgoglio morboso dei genitori, la vanità supina e l'interesse egoista di numerosi maestri e per causare ansia ai bambini prima dell'esame e, in seguito, il conseguente sviluppo di malattie più o meno premature. Ogni genitore desidera che il proprio bambino sia presentato pubblicamente come una delle tante attrattive della scuola, vantandolo come fosse un saggio in miniatura. Non si interessa che per questo suo figlio, per quindici giorni o un mese, ia vittima di particolari tormenti. Come si giudica dall'esterno, si pensa che questi tormenti non siano tali, perché nessun segno come il più piccolo graffio nè la più insignificante cicatrice viene lasciato sulla pelle... » (''La Scuola Moderna''). <ref>Tratto da [http://es.wikisource.org/wiki/La_escuela_moderna_:10 Escuela Moderna]. Per saperne di più sulla [[pedagogia libertaria]] e [[Francisco Ferrer]] vedasi i relatiiv capitoli.</ref>


===[[Michail Bakunin|Bakunin]]===
===[[Michail Bakunin|Bakunin]]===
[[Image:Bookchin.jpg|right|thumb|200px|[[Murray Bookchin]]]]
:«I preti di tutte le chiese, lungi dal sacrificarsi al gregge confidato alle loro cure, lo hanno sempre sacrificato, sfruttato e mantenuto al livello di mandria, in parte per soddisfare le loro passioni personali, ed in parte per servire l'onnipotenza della Chiesa. Le stesse condizioni, le stesse cause producono sempre gli stessi effetti. Lo stesso accadrà dunque per i professori della Scuola moderna, divinamente ispirati e patentati dallo Stato. Diverranno necessariamente, alcuni senza saperlo, altri con piena conoscenza di causa, gli insegnanti della dottrina del sacrificio popolare alla potenza dello Stato e a profitto delle classi privilegiate» ([[Sulla scuola (di Michail Bakunin)|leggi tutto]]). <ref>Tratto da ''[[Sulla scuola (di Michail Bakunin)| Sulla scuola]]'', di [[Michail Bakunin]]</ref>


[[Image:Bookchin.jpg|right|thumb|[[Murray Bookchin]]]]
=== [[Murray Bookchin|Bookchin]] ===
:«I preti di tutte le chiese, lungi dal sacrificarsi al gregge confidato alle loro cure, lo hanno sempre sacrificato, sfruttato e mantenuto al livello di mandria, in parte per soddisfare le loro passioni personali, ed in parte per servire l'onnipotenza della Chiesa. Le stesse condizioni, le stesse cause producono sempre gli stessi effetti. Lo stesso accadrà  dunque per i professori della Scuola moderna, divinamente ispirati e patentati dallo Stato. Diverranno necessariamente, alcuni senza saperlo, altri con piena conoscenza di causa, gli insegnanti della dottrina del sacrificio popolare alla potenza dello Stato e a profitto delle classi privilegiate.» (''[[Sulla scuola (di Michail Bakunin)| Leggi tutto...]]'') <ref>Tratto da ''[[Sulla scuola (di Michail Bakunin)| Sulla scuola]]'', di [[Michail Bakunin]]</ref>


=== [[Murray Bookchin|Bookchin]] ===
:«La fabbrica è una scuola gerarchica, di obbedienza e di comando, non è rivoluzionaria e liberatoria. Riproduce in ogni momento, in ogni ora, il servilismo del proletariato, e non il suo slancio rivoluzionario di portata storica. Non impedisce certo che venga ridotto ad oggetto, ma anzi attenta alla sua individualità, alla sua capacità di trascendere i bisogni. Di conseguenza, visto che l'autodeterminazione, l'iniziativa autonoma e l'individualità sono l'essenza stessa della "dimensione della libertà", esse devono essere negate alla "base materiale" della società, per trovare presumibilmente un'affermazione solo nelle sue "sovrastrutture" - almeno fino a quando la fabbrica e le tecniche della produzione capitalista saranno concepite esclusivamente dal punto di vista tecnico, come elementi connaturali alla produzione» ([[Fabbrica, scuola di potere (di Murray Bookchin)|leggi tutto]]). <ref>Tratto da ''[[Fabbrica, scuola di potere (di Murray Bookchin)| Fabbrica, scuola di potere]]'', di [[Murray Bookchin]]</ref>
[[File:Ivanillich.jpg|left|thumb|200px|[[Ivan Illich]]]]


:«La fabbrica è una scuola gerarchica, di obbedienza e di comando, non è rivoluzionaria e liberatoria. Riproduce in ogni momento, in ogni ora, il servilismo del proletariato, e non il suo slancio rivoluzionario di portata storica. Non impedisce certo che venga ridotto ad oggetto, ma anzi attenta alla sua individualità, alla sua capacità  di trascendere i bisogni. Di conseguenza, visto che l'autodeterminazione, l'iniziativa autonoma e l'individualità  sono l'essenza stessa della "dimensione della libertà ", esse devono essere negate alla "base materiale" della società, per trovare presumibilmente un'affermazione solo nelle sue "sovrastrutture" - almeno fino a quando la fabbrica e le tecniche della produzione capitalista saranno concepite esclusivamente dal punto di vista tecnico, come elementi connaturali alla produzione». (''[[Fabbrica, scuola di potere (di Murray Bookchin)| Leggi tutto...]]'') <ref>Tratto da ''[[Fabbrica, scuola di potere (di Murray Bookchin)| Fabbrica, scuola di potere]]'', di [[Murray Bookchin]]</ref>
[[File:Ivanillich.jpg|left|thumb| [[Ivan Illich]]]]
===[[Ivan Illich|Illich]]===
===[[Ivan Illich|Illich]]===
: «Molti studenti, specie se poveri, sanno per istinto che cosa fa per loro la scuola: gli insegna a confondere processo e sostanza. Una volta confusi questi due momenti, acquista validità una nuova logica: quanto maggiore è l'applicazione, tanto migliori sono i risultati; in altre parole, l'escalation porta al successo. In questo modo si «scolarizza» l'allievo a confondere insegnamento e apprendimento, promozione e istruzione, diploma e competenza, facilità di parola e capacità di dire qualcosa di nuovo. Si «scolarizza» la sua immaginazione ad accettare il servizio al posto del valore [...]La scuola raggruppa le persone in base alla loro età. È un raggruppamento che parte da tre premesse indiscusse: il posto dei bambini è la scuola; i bambini imparano a scuola; ai bambini si può insegnare soltanto a scuola. lo credo che queste premesse, mai poste in dubbio, debbano essere invece riesaminate con molta attenzione.» (''[http://www.altraofficina.it/ivanillich/Allegati/Descolarizzare%20la%20societ%C3%A0.zip Leggi tutto]'') <ref>Tratto da ''[http://www.altraofficina.it/ivanillich/Allegati/Descolarizzare%20la%20societ%C3%A0.zip Descolarizzare la società]'' di [[Ivan Illich]]</ref>
: «Molti studenti, specie se poveri, sanno per istinto che cosa fa per loro la scuola: gli insegna a confondere processo e sostanza. Una volta confusi questi due momenti, acquista validità una nuova logica: quanto maggiore è l'applicazione, tanto migliori sono i risultati; in altre parole, l'escalation porta al successo. In questo modo si «scolarizza» l'allievo a confondere insegnamento e apprendimento, promozione e istruzione, diploma e competenza, facilità di parola e capacità di dire qualcosa di nuovo. Si «scolarizza» la sua immaginazione ad accettare il servizio al posto del valore [...]La scuola raggruppa le persone in base alla loro età. È un raggruppamento che parte da tre premesse indiscusse: il posto dei bambini è la scuola; i bambini imparano a scuola; ai bambini si può insegnare soltanto a scuola. lo credo che queste premesse, mai poste in dubbio, debbano essere invece riesaminate con molta attenzione» ([http://www.altraofficina.it/ivanillich/Allegati/Descolarizzare%20la%20societ%C3%A0.zip leggi tutto]). <ref>Tratto da ''[http://www.altraofficina.it/ivanillich/Allegati/Descolarizzare%20la%20societ%C3%A0.zip Descolarizzare la società]'' di [[Ivan Illich]]</ref>
 
=== [[Giovanni Papini|Papini]] ===
=== [[Giovanni Papini|Papini]] ===
:Diffidiamo de' casamenti di grande superficie, dove molti uomini si rinchiudono o vengono rinchiusi. Prigioni, Chiese, Ospedali, Parlamenti, Caserme, Manicomi, Scuole, Ministeri, Conventi. Codeste pubbliche architetture son di malaugurio: segni irrecusabili di malattie generali.[...] Ma cosa hanno mai fatto i ragazzi, gli adolescenti, i giovanotti che dai sei fino ai dieci, ai quindici, ai venti, ai ventiquattro anni chiudete tante ore del giorno nelle vostre bianche galere per far patire il loro corpo e magagnare il loro cervello? [...] Le scuole, dunque, non son altro che reclusori per minorenni istruiti per soddisfare a bisogni pratici e prettamente borghesi. (''[http://www.ecn.org/filiarmonici/papini1914.html Leggi tutto]'' ) <ref>Tratto da ''Chiudiamo le scuole'', di [[Giovanni Papini]]. Il testo è del [[1914]], quando lo scrittore ed intellettuale Papini faceva parte del movimento anarchico. In seguito lo abbandonò ed abbracciò il [[fascismo]] </ref>
:Diffidiamo de' casamenti di grande superficie, dove molti uomini si rinchiudono o vengono rinchiusi. Prigioni, Chiese, Ospedali, Parlamenti, Caserme, Manicomi, Scuole, Ministeri, Conventi. Codeste pubbliche architetture son di malaugurio: segni irrecusabili di malattie generali.[...] Ma cosa hanno mai fatto i ragazzi, gli adolescenti, i giovanotti che dai sei fino ai dieci, ai quindici, ai venti, ai ventiquattro anni chiudete tante ore del giorno nelle vostre bianche galere per far patire il loro corpo e magagnare il loro cervello? [...] Le scuole, dunque, non son altro che reclusori per minorenni istruiti per soddisfare a bisogni pratici e prettamente borghesi ([http://www.ecn.org/filiarmonici/papini1914.html leggi tutto]). <ref>Tratto da ''Chiudiamo le scuole'', di [[Giovanni Papini]]. Il testo è del [[1914]], quando lo scrittore ed intellettuale Papini faceva parte del movimento anarchico. In seguito lo abbandonò ed abbracciò il [[fascismo]].</ref>


== Pedagogia libertaria ==
== Pedagogia libertaria ==
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[[File:ElizabethFerm.jpg|thumb|160 px|[[Elizabeth Ferm]], pedagogista statunitense]]
[[File:ElizabethFerm.jpg|thumb|160 px|[[Elizabeth Ferm]], pedagogista statunitense]]
La '''[[pedagogia]]''' è una delle tematiche ritenute più importanti in ambito libertario e spesso fonte di discussione. Non di rado, la parola ''pedagogia'' è stata utilizzata per giustificare sistemi educativi autoritari e repressivi, che impediscono al fanciullo di strutturare le proprie conoscenze in funzione dei propri bisogni, desideri e delle proprie capacità fisiche ed intellettive.  
La '''[[pedagogia]]''' è una delle tematiche ritenute più importanti in ambito libertario e spesso fonte di discussione. Non di rado, la parola ''pedagogia'' è stata utilizzata per giustificare sistemi educativi autoritari e repressivi, che impediscono al fanciullo di strutturare le proprie conoscenze in funzione dei propri bisogni, desideri e delle proprie capacità fisiche ed intellettive.  


'''I libertari, al contrario, attribuiscono alla pedagogia una valenza positiva''', soprattutto perché i bambini, con le loro domande, tendono a mettere tutto in discussione (...cosa c'è di più libertario che respingere verità preconfezionate e porsi in continuazione domande, proprio come fanno i bambini?). I fini della [[pedagogia]] libertaria sono quelli di conseguire un metodo d'apprendimento che consenta alle persone di sviluppare liberamente le proprie attitudini, senza l'intervento di alcuna [[autorità]]. La pedagogia libertaria, facendo proprie le considerazioni di [[Lev Tolstoj]], tende a separare il concetto di "educazione" da quello di "cultura", ossia, in pratica, a distinguere gli «uomini educati», ma sottomessi, dagli «uomini liberi».
'''I libertari''', al contrario, '''attribuiscono alla pedagogia una valenza positiva''', soprattutto perché i bambini, con le loro domande, tendono a mettere tutto in discussione (cosa c'è di più libertario che respingere verità preconfezionate e porsi in continuazione domande, proprio come fanno i bambini?). I fini della [[pedagogia]] libertaria sono quelli di conseguire un metodo d'apprendimento che consenta alle persone di sviluppare liberamente le proprie attitudini, senza l'intervento di alcuna [[autorità]]. La pedagogia libertaria, facendo proprie le considerazioni di [[Lev Tolstoj]], tende a separare il concetto di "educazione" da quello di "cultura", ossia, in pratica, a distinguere gli «uomini educati», ma sottomessi, dagli «uomini liberi».


L'esponente più importante della pedagogia libertaria è stato lo spagnolo [[Francisco Ferrer y Guardia]], fondatore nel [[1901]] della "Scuola Moderna" di Barcellona. Questa scuola si avvaleva di collaboratori eccellenti del tempo: il geografo anarchico [[Élisée Reclus]], l'astronomo [[Camille Flammarion]], lo scrittore e premio nobel [[Anatole France]], il filosofo [[Herbert Spencer]], il biologo [[Ernst Haeckel]], gli anarchici [[Pëtr Kropotkin]] e [[Lev Tolstoj]] (Tolstoj già nel [[1859]] aveva fondato una scuola libertaria per fanciulli e adulti a Jasnaja Poljana).
L'esponente più importante della pedagogia libertaria è stato lo spagnolo [[Francisco Ferrer y Guardia]], fondatore nel [[1901]] della "Scuola Moderna" di Barcellona. Questa scuola si avvaleva di collaboratori eccellenti del tempo: il geografo anarchico [[Élisée Reclus]], l'astronomo [[Camille Flammarion]], lo scrittore e premio nobel [[Anatole France]], il filosofo [[Herbert Spencer]], il biologo [[Ernst Haeckel]], gli anarchici [[Pëtr Kropotkin]] e [[Lev Tolstoj]] (Tolstoj già nel [[1859]] aveva fondato una scuola libertaria per fanciulli e adulti a [[Jàsnaja Poljàna]]).


== Altre critiche al sistema scolastico ==
== Altre critiche al sistema scolastico ==
[[File:Gianni_Milano.jpg|thumb|left|250px|[[Gianni Milano]], anni '80]]
[[File:Gianni_Milano.jpg|thumb|left|200px|[[Gianni Milano]]]]


Le critiche al sistema scolastico non sono state prerogativa esclusiva dei libertari: marxisti, socialisti, rivoluzionari e contestatori anti-sistema in genere l'hanno frequentemente criticato, proponendo in sua vece alternative meno autoritarie e più funzionali alla [[libertà]] e autonomia dello studente.
Le critiche al sistema scolastico non sono state prerogativa esclusiva dei libertari: marxisti, socialisti, rivoluzionari e contestatori anti-sistema in genere l'hanno frequentemente criticato, proponendo in sua vece alternative meno autoritarie e più funzionali alla [[libertà]] e autonomia dello studente.


Pur essendo finalizzata alla formazione e all'educazione di individui e lavoratori docili, remissivi e sottoessi all'[[autorità]], la scuola è anche un'istituzione contraddittoria giacché produce naturalmente al suo interno elementi d'antagonismo, specialmente tra gli studenti di sinistra. Questi, riunendosi nell'ambito di vari collettivi o gruppi genericamente chiamati "[[Storia del movimento studentesco in Italia|Movimento Studentesco]]", hanno da sempre portato avanti critiche al sistema di cui in quel momento facevano parte. La fine degli anni '60 fu uno dei momenti più caldi delle critiche contestatarie: nel [[1967]], per esempio, gli studenti pisani pubblicarono le ''[http://www.storicamente.org/07_dossier/sessantotto-tolomelli_link2.htm Tesi della Sapienza]'', di chiara matrice [[marxismo-leninismo|marxista-leninista]]:  
Pur essendo finalizzata alla formazione e all'educazione di individui e lavoratori docili, remissivi e sottoessi all'[[autorità]], la scuola è anche un'istituzione contraddittoria giacché produce naturalmente al suo interno elementi d'antagonismo, specialmente tra gli studenti di sinistra. Questi, riunendosi nell'ambito di vari collettivi o gruppi genericamente chiamati "[[Storia del movimento studentesco in Italia|Movimento Studentesco]]", hanno da sempre portato avanti critiche al sistema di cui in quel momento facevano parte. La fine degli anni '60 fu uno dei momenti più caldi delle critiche contestatarie; nel [[1967]], per esempio, gli studenti pisani pubblicarono le ''[http://www.storicamente.org/07_dossier/sessantotto-tolomelli_link2.htm Tesi della Sapienza]'', di chiara matrice [[marxismo-leninismo|marxista-leninista]]:  
(la scuola..) è il luogo di produzione di forza-lavoro qualificata e rientra come costo sociale nel ciclo della produzione allargata al capitale».)
[la scuola] è il luogo di produzione di forza-lavoro qualificata e rientra come costo sociale nel ciclo della produzione allargata al capitale».


Sempre nello stesso anno, Don Lorenzo Milani scrisse insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana ''Lettera a una professoressa'', in cui denunciavano il sistema scolastico e il metodo didattico [[classista]] che favoriva i più ricchi lasciando intatta la piaga dell'analfabetismo. Nel [[1951]], sulla scia del pensiero pedagogico e sociale di [[Célestin]] ed [[Elise Freinet]], alcuni maestri quali G. Tamagnini, A. Fantini, A. Pettini, E. Codignola e più tardi B. Ciari, M. Lodi e [[Gianni Milano]], avevano costituito a Torino il [[Movimento di Cooperazione Educativa]], un'Associazione della Pedagogia Popolare Italiana.  
Sempre nello stesso anno, Don Lorenzo Milani scrisse insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana ''Lettera a una professoressa'', in cui denunciavano il sistema scolastico e il metodo didattico [[classista]] che favoriva i più ricchi lasciando intatta la piaga dell'analfabetismo. Nel [[1951]], sulla scia del pensiero pedagogico e sociale di [[Célestin]] ed [[Elise Freinet]], alcuni maestri quali G. Tamagnini, A. Fantini, A. Pettini, E. Codignola e più tardi B. Ciari, M. Lodi e [[Gianni Milano]], avevano costituito a Torino il [[Movimento di Cooperazione Educativa]], un'Associazione della Pedagogia Popolare Italiana.  


Seppur con un carattere meno rivoluzionario e più riformistico, ancor oggi esistono pensatori, insegnanti e studenti che contestano l'organizzazione scolastica. La contestazione alla scuola ovviamente non è prerogativa italiana ma è comune a tutto il mondo, specialmente quello occidentale. Sostanzialmente la critica moderna alla scuola può avere tre matrici socio-politiche differenti: conservatrici, umaniste e progressiste.
Seppur con un carattere meno rivoluzionario e più riformistico, ancor oggi esistono pensatori, insegnanti e studenti che contestano l'organizzazione scolastica. La contestazione alla scuola ovviamente non è prerogativa italiana ma è comune a tutto il mondo, specialmente quello occidentale. Sostanzialmente la critica moderna alla scuola può avere tre matrici socio-politiche differenti: conservatrici, umaniste e progressiste.
==Note==
==Note==
<references/>
<references/>
== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*[[Francesco Codello]], ''La Buona Educazione. Esperienze libertarie e teorie anarchiche in Europa da Godwin a Neill'', Ed Franco Angeli 2005;
*[[Francesco Codello]], ''La Buona Educazione. Esperienze libertarie e teorie anarchiche in Europa da Godwin a Neill'', Ed. Franco Angeli 2005
*Joel Spring, ''L'educazione Libertaria'', Ed Eleutera 1992;
*Joel Spring, ''L'educazione Libertaria'', Ed. Eleutera 1992  
*Autori Vari, ''Francisco Ferrer, Un Rivoluzionario Da Non Dimenticare'', Ed Vulcano 1993;
*Autori Vari, ''Francisco Ferrer, Un Rivoluzionario Da Non Dimenticare'', Ed. Vulcano 1993  
*Emilia Rensi, ''Scuola E Libero Pensiero'',  Ed Ipazia 1984;
*Emilia Rensi, ''Scuola E Libero Pensiero'',  Ed. Ipazia 1984  
*[[Maria Dolores Angelicola]], ''Un'Utopia rivisitata: Alexander Neill e la scuola di Summerhill'', Armando 1979;
*[[Maria Dolores Angelicola]], ''Un'Utopia rivisitata: Alexander Neill e la scuola di Summerhill'', Armando 1979
*[[Joel Spring]], ''L'educazione Libertaria'', Ed Antistato 1975;
*[[Joel Spring]], ''L'educazione Libertaria'', Ed. Antistato 1975
*[[Ivan Illich]], ''Descolarizzare la società'', Mondadori 1971;
*[[Ivan Illich]], ''Descolarizzare la società'', Mondadori 1971
*[[Alexander S. Neill]], ''Summerhill, una proposta contro la società repressiva'', Forum, 1969;
*[[Alexander S. Neill]], ''Summerhill, una proposta contro la società repressiva'', Forum, 1969
*[[Gianni Milano]], ''Il Maestro e le Margherite'', millelire, Stampa Alternativa, Roma 1996;
*[[Gianni Milano]], ''Il Maestro e le Margherite'', millelire, Stampa Alternativa, Roma 1996
*[[Aldo Capitini]], ''Educazione aperta'', La Nuova Italia, 1968
*[[Aldo Capitini]], ''Educazione aperta'', La Nuova Italia, 1968
*Ferrer E Wintsch, ''La Scuola Moderna E Lo Sciopero Generale'', Ed Baronata;
*Ferrer E Wintsch, ''La Scuola Moderna E Lo Sciopero Generale'', Ed. Baronata
*Giuseppe Rensi, ''La Religione Nella Scuola, Scuola e Libero Pensiero''
*Giuseppe Rensi, ''La Religione Nella Scuola, Scuola e Libero Pensiero''


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Ateneo Libertario]]
*[[Pedagogia libertaria]]
*[[Sulla scuola (di Michail Bakunin)]]
*[[Summerhill School]]
*[[Escuela Moderna]]
*[[Escuela Moderna]]
*[[Jàsnaja Poljàna]]
*[[Escuela Paideia]]
*[[Escuela Paideia]]
*[[Storia del movimento studentesco in Italia]]
*[[L'Avenir Social]]
*[[La Ruche]]
 
== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==


===Articoli e testi ===
===Articoli e testi ===
*[http://www.ecn.org/filiarmonici/avviso00.html Avviso agli studenti] di [[Raoul Vaneigem]]
*[http://www.ecn.org/filiarmonici/avviso00.html Avviso agli studenti] di [[Raoul Vaneigem]]
*[http://www.comedonchisciotte.org/download/education/TesiPedagogiaLibertaria.pdf Pedagogia libertaria], tesi di laurea di Luca Dai
*[https://web.archive.org/web/20150724043058/https://comedonchisciotte.org/download/education/TesiPedagogiaLibertaria.pdf Pedagogia libertaria], tesi di laurea di Luca Dai
*[http://www.ecn.org/contropotere/pedagogia_libertaria.zip Pedagogia Libertaria - Percorsi Possibili di Rino Ermini]
*[http://www.ecn.org/contropotere/pedagogia_libertaria.zip Pedagogia Libertaria - Percorsi Possibili di Rino Ermini]
*[http://www.anticopyrightpedia.org/forum/download/file.php?id=85 "La scuola anarchica"] libro anticopyright (all rights renounced) di Marcello Cobino, rilasciato in [[PDA]] - Progetto Anticopyrightpedia 2014


===Siti web===
===Siti web===
*[http://www.socialismolibertario.it/pedagogia.htm Pedagogia - Pagina di SocialismoLibertario.it]  
*[http://www.socialismolibertario.it/pedagogia.htm Pedagogia - Pagina di SocialismoLibertario.it]  
*[https://web.archive.org/web/20100412043616/http://www.paideiaescuelalibre.org/Index_bis.htm Scuola Paideia - Sito web] (archiviato)
*[https://web.archive.org/web/20100412043616/http://www.paideiaescuelalibre.org/Index_bis.htm Scuola Paideia - Sito web]  
*[http://scuolalibera.blogspot.com/ Invece dell'Istruzione... - Blog per un'educazione libertaria]
*[http://scuolalibera.blogspot.com/ Invece dell'Istruzione... - Blog per un'educazione libertaria]
*[http://summerhill.noblogs.org/post/2007/12/10/contro-la-scuola-autoritaria-e-capitalista...per-una-scuola-libertaria-e-autogestita Summerhill - Contro la scuola autoritaria e capitalista... Per una scuola Libertaria e Autogestita]
*[http://summerhill.noblogs.org/post/2007/12/10/contro-la-scuola-autoritaria-e-capitalista...per-una-scuola-libertaria-e-autogestita Summerhill - Contro la scuola autoritaria e capitalista... Per una scuola Libertaria e Autogestita]
*[http://www.educazionelibertaria.org/ Rete Educazione Libertaria - Ricerche e pratiche di educazione libertaria]
*[http://www.educazionelibertaria.org/ Rete Educazione Libertaria - Ricerche e pratiche di educazione libertaria]
*[http://scuolalibertaria.blogspot.com/ Scuola libertaria]
*[https://scuolalibertaria.blogspot.com/ Scuola libertaria]
 


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Versione attuale delle 13:51, 30 ott 2023

La sala studio della scuola La Ruche fodata da Sébastien Faure.

La scuola è un'istituzione che ha per obiettivo l'educazione e la formazione degli "studenti" o "scolari", compito spettante al personale appositamente addestrato e formato (insegnanti).

La parola scuola deriva dal latino schola, la cui origine a sua volta è radicata nel greco antico σχολεῖον (scholèion), da σχολή (scholḗ). Il termine greco inizialmente significava «tempo libero», ma poi assunse quello di descrizione del «luogo in cui veniva speso il tempo libero», ovvero il luogo in cui si tenevano discussioni filosofiche o scientifiche durante il tempo libero; infine il suo significato fu quello di «luogo di lettura». Nell'accezione "moderna" il termine scuola indica il luogo d'istruzione per eccellenza.

L'istituzione scolastica

La scuola è un'istituzione (pubblica e privata) fondata sull'obbligatorietà in oramai quasi tutto il mondo. In Italia essa fu resa obbligatoria dal governo di centro-sinistra guidato da Agostino Depretis: il 15 luglio 1877 fu promulgata la cosiddetta Legge Coppino, che rendeva gratuita l'istruzione elementare e introduceva le sanzioni per chi disattendeva l'obbligo. [1]

«L'istruzione di massa è nata e si è sviluppata dalla seconda metà dell'800 in funzione delle esigenze militari degli eserciti di massa. Non a caso il Paese che elaborò il moderno modello di istruzione pubblica fu la Germania del Cancelliere Otto Von Bismarck. Non sarebbe stato possibile il macello della Prima guerra mondiale, se la scuola pubblica non avesse preparato centinaia di migliaia di diplomati per coprire i ruoli degli ufficiali. Tra l'800 ed il '900, la Scuola è stata anche il principale veicolo della propaganda nazionalistica e colonialistica.
La Scuola ed il militarismo non possono quindi essere presentati in alternativa, e ciò non vale solo per il passato, ma anche per il presente. La Scuola attuale non sembrerebbe più militarizzata nei comportamenti e nei contenuti, ma ciò riguarda soltanto l'abbandono di vecchi modelli di educazione nazionale, che sono stati sostituiti dai miti della superiorità occidentale, veicolati attraverso le formule della "Educazione alla Legalità " e della "Educazione ai Diritti Umani". La "Scuola democratica" è ancora un veicolo di propaganda bellica, poiché se da un lato predica l'accoglienza verso immigrati e "diversi", dall'altro lato criminalizza tutto ciò che esula dal recinto del Sacro Occidente. La Scuola pubblica riesce comunque ad imporre un atteggiamento acritico verso la "democrazia", cioè verso l'alibi "occidentale" ("Occidente" sta per NATO) per nuove avventure coloniali.» [2]
Gli studenti del liceo artistico "Gentileschi" di Carrara parlano di anarchia e Anarcopedia durante la settimana di autogestione del 2013.

La scuola si fonda su un sistema strettamente gerarchico, sia per quanto riguarda gli studenti che per il personale impegnato a vario titolo nella didattica e nella sua organizzazione. Gli studenti passano da un ordine scolastico inferiore ad uno via via superiore (scuola dell'infanzia, elementare, medie inferiori e medie superiori...relativamente all'Italia), ma per fare questo devono essere "promossi" da una classe inferiore ad una superiore; l'ammissione è possibile previo giudizio positivo degli insegnanti e/o il superamento di relativi esami. Le punizioni, i premi e l'educazione al rispetto dell'autorità sono gli elementi caratterizzanti il percorso scolastico degli studenti. Relativamente all'Italia, gli insegnanti fino al 2001 erano sottomessi nella propria scuola all'autorità del Capo d'Istituto, chiamato Preside se preposto a dirigere scuole secondarie di primo o secondo grado e Direttore didattico se adibito alla direzione delle scuole primarie; a seguito della legge sull'Autonomia Scolastica, e dell'attribuzione della qualifica dirigenziale, le due figure sono state accorpate in quella unica di Dirigente Scolastico. Il Dirigente Scolastico è membro di diritto nel Consiglio d'Istituto ed è il Presidente della Giunta Esecutiva del Consiglio d'Istituto, del Collegio dei Docenti, dei Consigli di Classe, del comitato per la valutazione del servizio dei docenti. Inoltre esso si è trasformato "Preside-Burocrate" a "Preside-Manager", con poteri sempre più ampi concessogli dall'autonomia scolastica. I Dirigenti Scolastici vengono normalmente reclutati dal Ministero della Pubblica Istruzione tramite concorso pubblico.

Bollettino della Escuela Moderna (1905)

Negli altri paesi, al di là delle specificità di ognuno, sostanzialmente si ripete lo schema gerarchico: insegnante, preside/direttore, dirigenti a più alto livello, ministero della pubblica istruzione. Sempre e comunque, al vertice del sistema scolastico vi è quindi lo Stato, che supervisiona e governa l'attività della scuola, pubblica e privata, diventando il garante e il controllare finale della sua funzione educativa, che ovviamente è indirizzata a difendere i suoi stessi interessi. Tale potere lo Stato lo esercita attraverso:

  • Legislazione, per la creazione di norme giuridiche vincolanti.
  • Esecuzione, in attuazione delle norme giuridiche che la società dispone.
  • Giurisdizione o Giustizia, che consiste nell'applicazione delle pene di chi non rispetta tali norme giuridiche.

Lo Stato italiano, ma non solo questo, concede ai privati (principalmente alla Chiesa) la possibilità di gestire ed organizzare scuole appunto private. In Italia, in base alla legge 62/2000, emanata in attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, lo Stato concede alle scuole private (come detto in gran parte in mano alla Chiesa) dell'infanzia, primarie e secondarie la possibilità di chiedere la parità ed entrare a far parte del sistema di istruzione nazionale. Sottraendo fondi alla scuola pubblica e ad altri servizi collettivi, attualmente le scuole private italiane ricevono soldi pubblici sotto forma di:

  • sussidi diretti per la gestione di scuole dell'infanzia e primarie (ex parificate);
  • finanziamenti di progetti aventi l'obiettivo di elevare la qualità e l'efficacia delle offerte formative delle scuole medie e superiori;
  • contributi alle famiglie "buoni scuola", dell'importo massimo di € 300,00, e disponibili solo per la scuola dell'obbligo.

In Nord America la scuola privata copre l'intero campo delle attività educative, con rette annuali variabili. Negli Stati Uniti i finanziamenti sono generalmente forniti dalle rette degli studenti, dalle donazioni e dalle sovvenzioni da parte di enti religiosi, fondazioni o privati; [3] nel Regno Unito, lo Stato concepisce l'esistenza della cosiddette scuole indipendenti (indipendent schools), fornendo loro la libertà di operare al di fuori dei regolamenti governativi; in Belgio le scuole indipendenti sono rare e sono pagate dai genitori soli senza sussidio; in Australia, la scuola privata (indipendente o cattolica) è meta ambita dalle famiglie che ritengono queste scuole in grado di fornire maggior prestigio ed educazione per i propri figli. Molte scuole private australiane sono finanziate in buona parte dal Governo, mentre non tutte le scuole pubbliche sono accessibili gratuitamente.

Critiche libertarie all'istituzione scolastica

«Il carattere autoritario della scuola è implicito nella sua funzione istituzionale, essendo strumento in mano a una minoranza che tramite l'uso dell'autorità cerca di rafforzare e di estendere i suoi privilegi» (L'autoritarismo scolastico).

Dal punto di vista libertario la scuola è un'istituzione statale o privata in cui avviene la trasmissione del rispetto dell'ordine costituito attraverso l'educazione quotidiana alla sottomissione volontaria e il condizionamento in favore dell'ideologia capitalistica e gerarchica oggi dominante (vantaggiosa per i ricchi e i potenti). Gli studenti - che imparano a rispettare l'autorità stando in silenzio, non facendo domande inopportune, accettando le imposizioni degli insegnanti, presidi ecc., attraverso punizioni e ricompense - vengono costantemente valutati per la competitività, la produttività e il nozionismo, tutti aspetti che generano ansia nello studente. A proposito dell'educazione al rispetto dell'autorità, emblematica è la canzone di Luigi Tenco intitolata Cara maestra, in cui viene raccontato l'atteggiamento classista di una maestra:

«Cara maestra,
un giorno m'insegnavi
che a questo mondo noi
noi siamo tutti uguali.
Ma quando entrava in classe il direttore
tu ci facevi alzare tutti in piedi,
e quando entrava in classe il bidello
ci permettevi di restar seduti».

Gli studenti e le studentesse vengono "allevati" affinché diventino docili e remissivi lavoratori al servizio dello Stato o, nel caso di una ristretta minoranza, la nuova e fedele classe dirigente del paese. D'altronde, emblematicamente, nel 1894 il ministro della pubblica istruzione Baccelli così si espresse a proposito della Riforma della Scuola:

«Bisogna insegnare solo leggere e scrivere, bisogna istruire il popolo quanto basta, insegnare la storia con una sana impostazione nazionalistica, e ridurre tutte le scienze sotto una...unica materia di "nozioni varie", senza nessuna precisa indicazione programmatica o di testi, lasciando spazio all'iniziativa del maestro e rivalutando il più nobile e antico insegnamento, quello dell'educazione domestica; e mettere da parte infine l'antidogmatismo, l'educazione al dubbio e alla critica, insomma far solo leggere e scrivere. Non devono pensare, altrimenti sono guai!»

Premesso che da quest'affermazione è passato oltre un secolo, e che la situazione storica è ovviamente differente, determinati principi basici della gestione della scuola rimangono comunque sempre "validi" (voti, punizioni, premi, voto di condotta, nozionismo ecc.) ed è per questo che, oggi come ieri, gli anarchici sono stati tra i principali acerrimi contestatori del sistema scolastico.

Nei prossimi paragrafi saranno riportate alcuni testi critici, opera di anarchici, rispetto a mezzi e fini adoperati dall'istituzione scolastica.

Francisco Ferrer y Guardia, pedagogista anarchico spagnolo

Ferrer

«L'educazione razionale è principalmente un metodo di difesa contro l'errore e l'ignoranza. Ignorare verità e credere alle assurdità è prevalente nella nostra società, ed a questo si devono le differenze di classe e l'antagonismo degli interessi con la sua persistenza e continuità. [...] Gli esami classici, quelli che siamo abituati a vedere al termine dell'anno scolastico [...] non danno alcun risultato, e se lo fanno è in un senso negativo. Questi atti, che sono rivestiti di una ridicola solennità, sembrano essere istituiti solo per soddisfare l'orgoglio morboso dei genitori, la vanità supina e l'interesse egoista di numerosi maestri e per causare ansia ai bambini prima dell'esame e, in seguito, il conseguente sviluppo di malattie più o meno premature. Ogni genitore desidera che il proprio bambino sia presentato pubblicamente come una delle tante attrattive della scuola, vantandolo come fosse un saggio in miniatura. Non si interessa che per questo suo figlio, per quindici giorni o un mese, ia vittima di particolari tormenti. Come si giudica dall'esterno, si pensa che questi tormenti non siano tali, perché nessun segno come il più piccolo graffio nè la più insignificante cicatrice viene lasciato sulla pelle... » (La Scuola Moderna). [4]

Bakunin

«I preti di tutte le chiese, lungi dal sacrificarsi al gregge confidato alle loro cure, lo hanno sempre sacrificato, sfruttato e mantenuto al livello di mandria, in parte per soddisfare le loro passioni personali, ed in parte per servire l'onnipotenza della Chiesa. Le stesse condizioni, le stesse cause producono sempre gli stessi effetti. Lo stesso accadrà dunque per i professori della Scuola moderna, divinamente ispirati e patentati dallo Stato. Diverranno necessariamente, alcuni senza saperlo, altri con piena conoscenza di causa, gli insegnanti della dottrina del sacrificio popolare alla potenza dello Stato e a profitto delle classi privilegiate» (leggi tutto). [5]

Bookchin

«La fabbrica è una scuola gerarchica, di obbedienza e di comando, non è rivoluzionaria e liberatoria. Riproduce in ogni momento, in ogni ora, il servilismo del proletariato, e non il suo slancio rivoluzionario di portata storica. Non impedisce certo che venga ridotto ad oggetto, ma anzi attenta alla sua individualità, alla sua capacità di trascendere i bisogni. Di conseguenza, visto che l'autodeterminazione, l'iniziativa autonoma e l'individualità sono l'essenza stessa della "dimensione della libertà", esse devono essere negate alla "base materiale" della società, per trovare presumibilmente un'affermazione solo nelle sue "sovrastrutture" - almeno fino a quando la fabbrica e le tecniche della produzione capitalista saranno concepite esclusivamente dal punto di vista tecnico, come elementi connaturali alla produzione» (leggi tutto). [6]

Illich

«Molti studenti, specie se poveri, sanno per istinto che cosa fa per loro la scuola: gli insegna a confondere processo e sostanza. Una volta confusi questi due momenti, acquista validità una nuova logica: quanto maggiore è l'applicazione, tanto migliori sono i risultati; in altre parole, l'escalation porta al successo. In questo modo si «scolarizza» l'allievo a confondere insegnamento e apprendimento, promozione e istruzione, diploma e competenza, facilità di parola e capacità di dire qualcosa di nuovo. Si «scolarizza» la sua immaginazione ad accettare il servizio al posto del valore [...]La scuola raggruppa le persone in base alla loro età. È un raggruppamento che parte da tre premesse indiscusse: il posto dei bambini è la scuola; i bambini imparano a scuola; ai bambini si può insegnare soltanto a scuola. lo credo che queste premesse, mai poste in dubbio, debbano essere invece riesaminate con molta attenzione» (leggi tutto). [7]

Papini

Diffidiamo de' casamenti di grande superficie, dove molti uomini si rinchiudono o vengono rinchiusi. Prigioni, Chiese, Ospedali, Parlamenti, Caserme, Manicomi, Scuole, Ministeri, Conventi. Codeste pubbliche architetture son di malaugurio: segni irrecusabili di malattie generali.[...] Ma cosa hanno mai fatto i ragazzi, gli adolescenti, i giovanotti che dai sei fino ai dieci, ai quindici, ai venti, ai ventiquattro anni chiudete tante ore del giorno nelle vostre bianche galere per far patire il loro corpo e magagnare il loro cervello? [...] Le scuole, dunque, non son altro che reclusori per minorenni istruiti per soddisfare a bisogni pratici e prettamente borghesi (leggi tutto). [8]

Pedagogia libertaria

Exquisite-kfind.png Vedi Pedagogia libertaria.
Elizabeth Ferm, pedagogista statunitense

La pedagogia è una delle tematiche ritenute più importanti in ambito libertario e spesso fonte di discussione. Non di rado, la parola pedagogia è stata utilizzata per giustificare sistemi educativi autoritari e repressivi, che impediscono al fanciullo di strutturare le proprie conoscenze in funzione dei propri bisogni, desideri e delle proprie capacità fisiche ed intellettive.

I libertari, al contrario, attribuiscono alla pedagogia una valenza positiva, soprattutto perché i bambini, con le loro domande, tendono a mettere tutto in discussione (cosa c'è di più libertario che respingere verità preconfezionate e porsi in continuazione domande, proprio come fanno i bambini?). I fini della pedagogia libertaria sono quelli di conseguire un metodo d'apprendimento che consenta alle persone di sviluppare liberamente le proprie attitudini, senza l'intervento di alcuna autorità. La pedagogia libertaria, facendo proprie le considerazioni di Lev Tolstoj, tende a separare il concetto di "educazione" da quello di "cultura", ossia, in pratica, a distinguere gli «uomini educati», ma sottomessi, dagli «uomini liberi».

L'esponente più importante della pedagogia libertaria è stato lo spagnolo Francisco Ferrer y Guardia, fondatore nel 1901 della "Scuola Moderna" di Barcellona. Questa scuola si avvaleva di collaboratori eccellenti del tempo: il geografo anarchico Élisée Reclus, l'astronomo Camille Flammarion, lo scrittore e premio nobel Anatole France, il filosofo Herbert Spencer, il biologo Ernst Haeckel, gli anarchici Pëtr Kropotkin e Lev Tolstoj (Tolstoj già nel 1859 aveva fondato una scuola libertaria per fanciulli e adulti a Jàsnaja Poljàna).

Altre critiche al sistema scolastico

Le critiche al sistema scolastico non sono state prerogativa esclusiva dei libertari: marxisti, socialisti, rivoluzionari e contestatori anti-sistema in genere l'hanno frequentemente criticato, proponendo in sua vece alternative meno autoritarie e più funzionali alla libertà e autonomia dello studente.

Pur essendo finalizzata alla formazione e all'educazione di individui e lavoratori docili, remissivi e sottoessi all'autorità, la scuola è anche un'istituzione contraddittoria giacché produce naturalmente al suo interno elementi d'antagonismo, specialmente tra gli studenti di sinistra. Questi, riunendosi nell'ambito di vari collettivi o gruppi genericamente chiamati "Movimento Studentesco", hanno da sempre portato avanti critiche al sistema di cui in quel momento facevano parte. La fine degli anni '60 fu uno dei momenti più caldi delle critiche contestatarie; nel 1967, per esempio, gli studenti pisani pubblicarono le Tesi della Sapienza, di chiara matrice marxista-leninista:

«[la scuola] è il luogo di produzione di forza-lavoro qualificata e rientra come costo sociale nel ciclo della produzione allargata al capitale».

Sempre nello stesso anno, Don Lorenzo Milani scrisse insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana Lettera a una professoressa, in cui denunciavano il sistema scolastico e il metodo didattico classista che favoriva i più ricchi lasciando intatta la piaga dell'analfabetismo. Nel 1951, sulla scia del pensiero pedagogico e sociale di Célestin ed Elise Freinet, alcuni maestri quali G. Tamagnini, A. Fantini, A. Pettini, E. Codignola e più tardi B. Ciari, M. Lodi e Gianni Milano, avevano costituito a Torino il Movimento di Cooperazione Educativa, un'Associazione della Pedagogia Popolare Italiana.

Seppur con un carattere meno rivoluzionario e più riformistico, ancor oggi esistono pensatori, insegnanti e studenti che contestano l'organizzazione scolastica. La contestazione alla scuola ovviamente non è prerogativa italiana ma è comune a tutto il mondo, specialmente quello occidentale. Sostanzialmente la critica moderna alla scuola può avere tre matrici socio-politiche differenti: conservatrici, umaniste e progressiste.

Note

  1. Attualmente, sempre in Italia, l'obbligo scolastico sussiste sino ai 16 anni.
  2. La guerra psicologica di Profumo in funzione della pedagogia finanziaria
  3. «La Scuola Pubblica istruisce sempre meno, perché la vera istruzione deve essere a pagamento; oppure a credito, come negli USA, dove gli studenti escono dal sistema dell'istruzione con decine di migliaia di dollari di debiti. Negli Usa già le High School annoverano la carta di credito tra le materie di insegnamento, perciò si può supporre che lo standard di istruzione media debba adeguarsi al livello necessario per potersi indebitare elettronicamente» (La guerra psicologica di Profumo in funzione della pedagogia finanziaria).
  4. Tratto da Escuela Moderna. Per saperne di più sulla pedagogia libertaria e Francisco Ferrer vedasi i relatiiv capitoli.
  5. Tratto da Sulla scuola, di Michail Bakunin
  6. Tratto da Fabbrica, scuola di potere, di Murray Bookchin
  7. Tratto da Descolarizzare la società di Ivan Illich
  8. Tratto da Chiudiamo le scuole, di Giovanni Papini. Il testo è del 1914, quando lo scrittore ed intellettuale Papini faceva parte del movimento anarchico. In seguito lo abbandonò ed abbracciò il fascismo.

Bibliografia

  • Francesco Codello, La Buona Educazione. Esperienze libertarie e teorie anarchiche in Europa da Godwin a Neill, Ed. Franco Angeli 2005
  • Joel Spring, L'educazione Libertaria, Ed. Eleutera 1992
  • Autori Vari, Francisco Ferrer, Un Rivoluzionario Da Non Dimenticare, Ed. Vulcano 1993
  • Emilia Rensi, Scuola E Libero Pensiero, Ed. Ipazia 1984
  • Maria Dolores Angelicola, Un'Utopia rivisitata: Alexander Neill e la scuola di Summerhill, Armando 1979
  • Joel Spring, L'educazione Libertaria, Ed. Antistato 1975
  • Ivan Illich, Descolarizzare la società, Mondadori 1971
  • Alexander S. Neill, Summerhill, una proposta contro la società repressiva, Forum, 1969
  • Gianni Milano, Il Maestro e le Margherite, millelire, Stampa Alternativa, Roma 1996
  • Aldo Capitini, Educazione aperta, La Nuova Italia, 1968
  • Ferrer E Wintsch, La Scuola Moderna E Lo Sciopero Generale, Ed. Baronata
  • Giuseppe Rensi, La Religione Nella Scuola, Scuola e Libero Pensiero

Voci correlate

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