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| Interrogato sulle ragioni della natura violento del suo gesto, Henry rivendica le sue azioni rivolgendosi alla corte con queste parole:   | Interrogato sulle ragioni della natura violento del suo gesto, Henry rivendica le sue azioni rivolgendosi alla corte con queste parole:   | ||
| : «Nella guerra da noi dichiarata alla borghesia non chiediamo  | : «Nella guerra da noi dichiarata alla borghesia non chiediamo pietà. Diamo la morte e sappiamo subirla. Per questo attendo con indifferenza il vostro verdetto. So che la mia testa non sarà  l'ultima che taglierete. Aggiungerete altri morti alla lista sanguinosa dei nostri morti. Impiccati a Chicago, decapitati in Germania, garrotati a Xerès, fucilati a Barcellona, ghigliottinati a Montbrison e a Parigi, i nostri morti sono numerosi; ma voi non siete riusciti a distruggere l'anarchia. Le sue radici sono profonde. Essa è nata nel seno di una società  putrefatta e vicina alla sua fine; essa è una violenta reazione all'ordine stabilito; essa rappresenta le aspirazione di uguaglianza e libertà  che distruggono l'attuale autoritarismo. Essa è dovunque. Questo la rende indomabile, per questo finirà  coll'uccidervi». | ||
| Condannato alla ghigliottina, la sentenza viene eseguita il [[21 maggio]] del [[1894]]. Il suo boia si chiamava Louis Antoine Stanislas Deibler, lo stesso che aveva ghigliottinato [[Ravachol]] e [[Auguste Vaillant]] e che in seguito ghigliottinerà  [[Sante Caserio]]. | Condannato alla ghigliottina, la sentenza viene eseguita il [[21 maggio]] del [[1894]]. Il suo boia si chiamava Louis Antoine Stanislas Deibler, lo stesso che aveva ghigliottinato [[Ravachol]] e [[Auguste Vaillant]] e che in seguito ghigliottinerà  [[Sante Caserio]]. | ||