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===Il periodo parigino=== | ===Il periodo parigino=== | ||
Dalla [[Germania]] raggiunse Parigi nel [[1844]], dove incontrò [[Karl Marx|Marx]], che Venturi ne ''Il populismo russo'' descrive in questo modo: | Dalla [[Germania]] raggiunse Parigi nel [[1844]], dove incontrò [[Karl Marx|Marx]], che Venturi ne ''Il populismo russo'' descrive in questo modo: | ||
: «Bakunin era particolarmente vicino allora a quel gruppo che negli ultimi mesi del 1844 stava tentando di trasformare il foglio tedesco pubblicato a Parigi, Worwarts, in un organo del socialismo emigrato, al gruppo cioè di Ruge, Marx, Herweg, Heine. Ma anche nell'atmosfera di quell'ambiente sentì qualcosa che gli impediva di parteciparvi con tutto l'animo. Vi trovava quella costrizione, quell'artificiosità che non gli aveva permesso di accettare l'utopia di Weitling.» <ref>''Il populismo russo'', Einaudi, pag 83</ref> | : «Bakunin era particolarmente vicino allora a quel gruppo che negli ultimi mesi del 1844 stava tentando di trasformare il foglio tedesco pubblicato a Parigi, Worwarts, in un organo del socialismo emigrato, al gruppo cioè di Ruge, Marx, Herweg, Heine. Ma anche nell'atmosfera di quell'ambiente sentì qualcosa che gli impediva di parteciparvi con tutto l'animo. Vi trovava quella costrizione, quell'artificiosità che non gli aveva permesso di accettare l'utopia di Weitling.» <ref>''Il populismo russo'', Einaudi, pag. 83</ref> | ||
A proposito dell'incontro con i comunisti emigrati a Parigi scrive Bakunin: «Questi signori sono estranei alle esigenze fondamentali della dignità e della libertà umana. Non è forse una cosa triste?... I comunisti francesi, da questo punto di vista, sono più progressivi, più umani, orgogliosi e liberi, essi sono pieni di dignità e d'amor proprio e perciò apprezzano anche la libertà e la dignità degli altri». <ref>Steklov, III, p.235</ref> | A proposito dell'incontro con i comunisti emigrati a Parigi scrive Bakunin: «Questi signori sono estranei alle esigenze fondamentali della dignità e della libertà umana. Non è forse una cosa triste?... I comunisti francesi, da questo punto di vista, sono più progressivi, più umani, orgogliosi e liberi, essi sono pieni di dignità e d'amor proprio e perciò apprezzano anche la libertà e la dignità degli altri». <ref>Steklov, III, p.235</ref> | ||
Nel [[1844]], con [[Marx]], [[Feuerbach]] e [[Ruge]] (di cui diverrà intimo amico) fondò il giornale ''Deutsch-Französische Jahrbücher''. Durante il periodo parigino, nel [[1844]], scrisse un saggio su [[Feuerbach]] intitolato ''Esposizione e sviluppo del pensiero di Feuerbach'', che però è andato perduto.<ref>Ne fa riferimento la nota 88 di ''[[Stato e anarchia]]'', Feltrinelli, pag 157</ref> | Nel [[1844]], con [[Marx]], [[Feuerbach]] e [[Ruge]] (di cui diverrà intimo amico) fondò il giornale ''Deutsch-Französische Jahrbücher''. Durante il periodo parigino, nel [[1844]], scrisse un saggio su [[Feuerbach]] intitolato ''Esposizione e sviluppo del pensiero di Feuerbach'', che però è andato perduto.<ref>Ne fa riferimento la nota 88 di ''[[Stato e anarchia]]'', Feltrinelli, pag. 157</ref> | ||
Parigi è una città ricca di fermenti culturali e politici, nella stessa capitale parigina ebbe contatti con diversi intellettuali, tra cui [[Engels]], [[Etienne Cabet|Cabet]], il pubblicista tedesco Heinrich Bornstein (fondatore del ''Vorwarts'', nel luglio [[1844]] ospitò l'anarchico russo in una stanza della sua abitazione) e soprattutto [[Proudhon]]. Tutte queste esperienze fecero maturare definitivamente in lui idee rivoluzionarie e antiautoritarie: | Parigi è una città ricca di fermenti culturali e politici, nella stessa capitale parigina ebbe contatti con diversi intellettuali, tra cui [[Engels]], [[Etienne Cabet|Cabet]], il pubblicista tedesco Heinrich Bornstein (fondatore del ''Vorwarts'', nel luglio [[1844]] ospitò l'anarchico russo in una stanza della sua abitazione) e soprattutto [[Proudhon]]. Tutte queste esperienze fecero maturare definitivamente in lui idee rivoluzionarie e antiautoritarie: |