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=== La censura, la persecuzione e la chiusura === | === La censura, la persecuzione e la chiusura === | ||
Il [[29 febbraio]] [[1920]], a Milano, presso la palestra delle scuole di Porta Romana, si tiene un comizio, indetto dalla Lega proletaria mutilati e invalidi di guerra, al quale prendono parte i rappresentanti della sinistra e del [[sindacalismo]], tra i quali gli [[anarchici]] [[Errico Malatesta]] e [[Pasquale Binazzi]] e, per l'[[USI]], [[Armando Borghi]]. Ma la pacifica dimostrazione si rivela una tragica anticipazione dell'offensiva squadrista e [[statale]] dei due anni seguenti. Infatti, i manifestanti vengono ripetutamente caricati dai carabinieri che, facendo pure fuoco coi moschetti su un tram con a bordo alcuni manifestanti, causano due morti e cinque feriti. Affiancando i [[fascisti]] alle forze dell'ordine, la consistenza delle testate del [[movimento anarchico]] passò così da 28 nel [[1921]] a 3 nel [[1926]]. | Il [[29 febbraio]] [[1920]], a Milano, presso la palestra delle scuole di Porta Romana, si tiene un comizio, indetto dalla Lega proletaria mutilati e invalidi di guerra, al quale prendono parte i rappresentanti della sinistra e del [[sindacalismo]], tra i quali gli [[anarchici]] [[Errico Malatesta]] e [[Pasquale Binazzi]] e, per l'[[USI]], [[Armando Borghi]]. Ma la pacifica dimostrazione si rivela una tragica anticipazione dell'offensiva squadrista e [[statale]] dei due anni seguenti. Infatti, i manifestanti vengono ripetutamente caricati dai carabinieri che, facendo pure fuoco coi moschetti su un tram con a bordo alcuni manifestanti, causano due morti e cinque feriti. Affiancando i [[fascisti]] alle forze dell'ordine, la consistenza delle testate del [[movimento anarchico]] passò così da 28 nel [[1921]] a 3 nel [[1926]]. | ||
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La diffusione del giornale sarà strettamente correlata sia al tradizionale radicamento sociale degli [[anarchici]] sul territorio sia alle diverse fasi dell'evoluzione della situazione politica e sociale italiana. Con una certa approssimazione, è possibile constatare che da una tiratura di circa 13.000 copie del [[1944]], questa salì ad una media di 15.000/16.000 copie a numero, fino ad arrivare ad un massimo di 18.000, quota toccata nel [[1946]], per poi scendere progressivamente fino alle 10.000/10.500 copie dei primi anni '50. <ref>La maggior parte dei proventi (circa il 60%) era data dalla vendita diretta, mentre gli abbonamenti non superavano il 15% delle entrate; le zone di maggior diffusione erano quelle di consolidamento storico maggiore: Toscana, Lazio, Emilia-Romagna.</ref> | La diffusione del giornale sarà strettamente correlata sia al tradizionale radicamento sociale degli [[anarchici]] sul territorio sia alle diverse fasi dell'evoluzione della situazione politica e sociale italiana. Con una certa approssimazione, è possibile constatare che da una tiratura di circa 13.000 copie del [[1944]], questa salì ad una media di 15.000/16.000 copie a numero, fino ad arrivare ad un massimo di 18.000, quota toccata nel [[1946]], per poi scendere progressivamente fino alle 10.000/10.500 copie dei primi anni '50. <ref>La maggior parte dei proventi (circa il 60%) era data dalla vendita diretta, mentre gli abbonamenti non superavano il 15% delle entrate; le zone di maggior diffusione erano quelle di consolidamento storico maggiore: Toscana, Lazio, Emilia-Romagna.</ref> | ||
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