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[[ | [[File:Damiani2.jpg|miniatura|Gigi Damiani]] | ||
'''Gigi Damiani''' (Roma, [[18 maggio]] [[1876]] - Roma, [[16 novembre]] [[1953]]) è stato un anarchico e un propagandista anarchico italiano. Figura essenziale dell'[[anarchismo]] italiano, assieme a [[Malatesta]] fu l'anima di ''[[Umanità Nova]]'' (quotidiano nel primo dopoguerra e poi settimanale nel secondo) e svolse un compito propagandistico molto importante anche in [[Brasile]], dove si visse in esilio per un certo periodo in seguito all'espulsione dall'[[Italia]]. | |||
==Biografia== | ==Biografia== | ||
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== Il pensiero == | == Il pensiero == | ||
[[Image: Gigi Damiani.jpg|thumb|250px|Gigi Damiani]] | |||
Gigi Damiani non fu un teorico ma ebbe idee chiare, diffidò di qualsiasi organizzazione non perché possibile limitatrice della [[libertà]] individuale, ma perché sollecitava la tendenza umana a delegare (cioè a scegliere la via più comoda) a un'ipotetica realtà. Sperimentalista, diffidò di qualsiasi «specializzazione» nel movimento ([[sindacalismo]], [[educazionismo]] ecc.) e di qualsiasi formula data per scontata; ad esempio si occupò di pedagogia libertaria, fondando a San Paolo ([[13 maggio]] [[1912]]) una Scuola Moderna, basata sui principi di [[Francisco Ferrer y Guardia]], insieme a [[Neno Vasco]], [[Edgard Leuenroth]] e [[Oreste Ristori]]. Damiani pensava che l'assetto economico in una società anarchica fosse ancora tutto da inventare, non rispondendo in maniera specifica né al [[socialismo]] né al [[comunismo]] né a quant'altro. La sua produzione consiste soprattutto nei tanti articoli; in testi per il [[Teatro]] sociale; in raccolte di versi e in pochi ma essenziali opuscoli, tra i quali: ''Il problema della Libertà '' ([[1924]] e [[1946]]), ''Saggio su una concezione filosofica dell'anarchismo'' ([[1941]] poi [[1991]]), ''La mia bella Anarchia'' ([[1953]]). Non esiste alcuna ristampa di questi lavori né raccolte dei suoi scritti. | Gigi Damiani non fu un teorico ma ebbe idee chiare, diffidò di qualsiasi organizzazione non perché possibile limitatrice della [[libertà]] individuale, ma perché sollecitava la tendenza umana a delegare (cioè a scegliere la via più comoda) a un'ipotetica realtà. Sperimentalista, diffidò di qualsiasi «specializzazione» nel movimento ([[sindacalismo]], [[educazionismo]] ecc.) e di qualsiasi formula data per scontata; ad esempio si occupò di pedagogia libertaria, fondando a San Paolo ([[13 maggio]] [[1912]]) una Scuola Moderna, basata sui principi di [[Francisco Ferrer y Guardia]], insieme a [[Neno Vasco]], [[Edgard Leuenroth]] e [[Oreste Ristori]]. Damiani pensava che l'assetto economico in una società anarchica fosse ancora tutto da inventare, non rispondendo in maniera specifica né al [[socialismo]] né al [[comunismo]] né a quant'altro. La sua produzione consiste soprattutto nei tanti articoli; in testi per il [[Teatro]] sociale; in raccolte di versi e in pochi ma essenziali opuscoli, tra i quali: ''Il problema della Libertà '' ([[1924]] e [[1946]]), ''Saggio su una concezione filosofica dell'anarchismo'' ([[1941]] poi [[1991]]), ''La mia bella Anarchia'' ([[1953]]). Non esiste alcuna ristampa di questi lavori né raccolte dei suoi scritti. | ||