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[[Image:1ermai1890.jpg|200px|right|thumb|[[sciopero|Sciopero]] del [[1 maggio]] [[1890]], Place de la Concorde, Parigi]]  
[[Image:1ermai1890.jpg|200px|right|thumb|[[sciopero|Sciopero]] del [[1 maggio]] [[1890]], Place de la Concorde, Parigi]]  
Lo '''sciopero''' (in francese ''grève'' <ref name="grève"> La lingua francese utilizza il termine ''grève'', cioé la Piazza dove gli operai francesi si riunivano per manifestare contro il padronato </ref>, in spagnolo ''huelga'', in inglese ''strike'') è principalmente una forma di [[sindacalismo|lotta sindacale]] attraverso il quale ci si astiene dal lavoro con lo scopo di rivendicare maggiori diritti, manifestare [[solidarietà]] o protestare per una serie di svariate motivazioni.  
Lo '''sciopero''' (in francese ''grève'' <ref name="grève"> La lingua francese utilizza il termine ''grève'', cioé la Piazza dove gli operai francesi si riunivano per manifestare contro il padronato.</ref>, in spagnolo ''huelga'', in inglese ''strike'') è principalmente una forma di [[sindacalismo|lotta sindacale]] attraverso il quale ci si astiene dal lavoro con lo scopo di rivendicare maggiori diritti, manifestare [[solidarietà]] o protestare per una serie di svariate motivazioni.  


Soprattutto a partire dall'Ottocento fu utilizzato, nei paesi in particolar modo nei paesi via d'industrializzazione, oltre che per rivendicazioni di tipo salariale e normativo, anche per rivendicazioni di tipo politico (diritto al voto, diritto di libertà d'espressione dei propri ideali, ecc.).
Soprattutto a partire dall'Ottocento fu utilizzato, nei paesi in particolar modo nei paesi via d'industrializzazione, oltre che per rivendicazioni di tipo salariale e normativo, anche per rivendicazioni di tipo politico (diritto al voto, diritto di libertà d'espressione dei propri ideali ecc.).


==Generalità ==
==Generalità ==
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*'''Sciopero settoriale''': quando interessa un solo settore economico;  
*'''Sciopero settoriale''': quando interessa un solo settore economico;  
*'''Sciopero locale''': quando sono interessati i lavoratori di una determinata zona;
*'''Sciopero locale''': quando sono interessati i lavoratori di una determinata zona;
*'''Sciopero a [[simbolismo anarchico|gatto selvaggio]]''': quando lo sciopero avviene senza alcun preavviso e\o, se si tratta si settori lavorativi tra loro interdipendenti, in tempi diversi in maniera da garantire il massimo danno economico al padronato.
*'''Sciopero a [[simbolismo anarchico|gatto selvaggio]]''': quando lo sciopero avviene senza alcun preavviso e/o, se si tratta si settori lavorativi tra loro interdipendenti, in tempi diversi in maniera da garantire il massimo danno economico al padronato.
Una forma di sciopero particolare è quello della [[sciopero della fame|fame]], da considerare come una forma di protesta [[Nonviolenza|non violenta]] caratterizzata dall'astensione dal cibo da parte degli scioperanti. Questa forma di sciopero è utilizzata come mezzo di protesta e per denunciare ingiustizie di ogni tipo. Se portata alle estreme conseguenze, lo sciopero della fame può condurre anche alla morte degli scioperanti: '''es.''' sciopero della fame di [[Barry Horne]] e [[Bobby Sands]], i quali, per ragioni diverse ([[antispecismo|antispecista]] il primo e militante dell'[[IRA]] il secondo), prolungarono l'astensione dal cibo sino alla loro stessa morte.
Una forma di sciopero particolare è quello della [[sciopero della fame|fame]], da considerare come una forma di protesta [[Nonviolenza|non violenta]] caratterizzata dall'astensione dal cibo da parte degli scioperanti. Questa forma di sciopero è utilizzata come mezzo di protesta e per denunciare ingiustizie di ogni tipo. Se portata alle estreme conseguenze, lo sciopero della fame può condurre anche alla morte degli scioperanti: '''es.''' sciopero della fame di [[Barry Horne]] e [[Bobby Sands]], i quali, per ragioni diverse ([[antispecismo|antispecista]] il primo e militante dell'[[IRA]] il secondo), prolungarono l'astensione dal cibo sino alla loro stessa morte.


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Col tempo i lavoratori divennero via via più consapevoli dell'importanza dello sciopero e della conflittualità con i padroni, parallelamente le istituzioni di molti [[Stato|Stati]] portarono avanti politiche legislative repressive e persecutorie <ref>La [[repressione]] ha radici antichissime, si pensi alle norme dettate dall'imperatore Zenone nel 470 e poi da Federico I.</ref>, identificando lo sciopero come un reato di cospirazione (si pensi alla britannica ''Combination Acts'' dal [[1799]] al [[1824]]; alla legge francese ''Le Chapelier'' del [[1791]]). In [[Gran Bretagna]], dope le lotte operaie che comportarono anche la distruzione delle macchine ([[luddismo]]), il diritto di associazione dei lavoratori fu riconosciuto nel [[1859]] a seguito anche dello sciopero di nove mesi degli edili.  
Col tempo i lavoratori divennero via via più consapevoli dell'importanza dello sciopero e della conflittualità con i padroni, parallelamente le istituzioni di molti [[Stato|Stati]] portarono avanti politiche legislative repressive e persecutorie <ref>La [[repressione]] ha radici antichissime, si pensi alle norme dettate dall'imperatore Zenone nel 470 e poi da Federico I.</ref>, identificando lo sciopero come un reato di cospirazione (si pensi alla britannica ''Combination Acts'' dal [[1799]] al [[1824]]; alla legge francese ''Le Chapelier'' del [[1791]]). In [[Gran Bretagna]], dope le lotte operaie che comportarono anche la distruzione delle macchine ([[luddismo]]), il diritto di associazione dei lavoratori fu riconosciuto nel [[1859]] a seguito anche dello sciopero di nove mesi degli edili.  


La conflittualità tra lavoratori e proprietari accompagnò anche buona parte della storia della [[Francia]] ottocentesca ([[Rivolta dei Canuts]]), duramente represse dalle [[autorità]]; anche negli stati tedeschi gli anni trenta dell'Ottocento furono caratterizzate da rivolte contadine ed operaie generalizzate (sciopero dei tipografi di Lipsia del [[1838]], le lotte dei tessitori della Slesia, ecc.), che le istituzioni provarono a bloccare nel [[1845]] con una "legge industriale" che sanzionava il divieto di sciopero e di coalizione. Solo dopo oltre vent'anni, nel [[1869]], un'ordinanza industriale riconobbe la [[libertà]] del commercio, dell'industria ed anche di sciopero. Negli Stati Uniti gli scioperi e le prime organizzazioni sindacali comparvero nella prima metà del secolo XIX soprattutto nelle città della costa orientale (Filadelfia, New York, Boston, Baltimora).
La conflittualità tra lavoratori e proprietari accompagnò anche buona parte della storia della [[Francia]] ottocentesca ([[Rivolta dei Canuts]]), duramente represse dalle [[autorità]]; anche negli stati tedeschi gli anni trenta dell'Ottocento furono caratterizzate da rivolte contadine ed operaie generalizzate (sciopero dei tipografi di Lipsia del [[1838]], le lotte dei tessitori della Slesia ecc.), che le istituzioni provarono a bloccare nel [[1845]] con una "legge industriale" che sanzionava il divieto di sciopero e di coalizione. Solo dopo oltre vent'anni, nel [[1869]], un'ordinanza industriale riconobbe la [[libertà]] del commercio, dell'industria ed anche di sciopero. Negli Stati Uniti gli scioperi e le prime organizzazioni sindacali comparvero nella prima metà del secolo XIX soprattutto nelle città della costa orientale (Filadelfia, New York, Boston, Baltimora).


La nascita dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] sancì definitivamente la presa di coscienza del movimento operaio ed il diritto allo sciopero quale importante mezzo a disposizione dei lavoratori e delle loro organizzazioni per la promozione e la difesa dei propri interessi economici e sociali.
La nascita dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] sancì definitivamente la presa di coscienza del movimento operaio ed il diritto allo sciopero quale importante mezzo a disposizione dei lavoratori e delle loro organizzazioni per la promozione e la difesa dei propri interessi economici e sociali.
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== Lo sciopero in Italia ==
== Lo sciopero in Italia ==
Prima dell'unità d'Italia, il codice penale del Regno di Sardegna del [[1859]], all'articolo 386, negava il diritto di sciopero dei lavoratori, punendo «tutte le intese degli operai allo scopo di sospendere, ostacolare o far rincarare il lavoro senza ragionevole causa» <ref>Paolo Cendon, Trattato dei nuovi danni. Volume IV: Danni da inadempimento - Responsabilità del professionista - Lavoro subordinato: CAPITOLO QUARANTASETTESIMO - LO SCIOPERO. 2. Lo sciopero nel diritto italiano. Pagina 804; CEDAM, 2011. ISBN 9788813311728</ref>.
Prima dell'unità d'Italia, il codice penale del Regno di Sardegna del [[1859]], all'articolo 386, negava il diritto di sciopero dei lavoratori, punendo «tutte le intese degli operai allo scopo di sospendere, ostacolare o far rincarare il lavoro senza ragionevole causa» <ref>Paolo Cendon, ''Trattato dei nuovi danni.'' Volume IV: ''Danni da inadempimento'' - ''Responsabilità del professionista'' - ''Lavoro subordinato'': CAPITOLO QUARANTASETTESIMO - ''LO SCIOPERO.'' 2. ''Lo sciopero nel diritto italiano.'' Pag. 804; CEDAM, 2011.</ref>.
[[File:Eccidio_Buggerru_1904.jpg|thumb|left|200 px|Durante lo sciopero di Buggerru (Sardegna, Sulcis Iglesiente) del [[4 settembre]] [[1904]] l'[[esercito]] sparò sui manifestanti uccidendone quattro e ferendone undici]]
[[File:Eccidio_Buggerru_1904.jpg|thumb|left|200 px|Durante lo sciopero di Buggerru (Sardegna, Sulcis Iglesiente) del [[4 settembre]] [[1904]] l'[[esercito]] sparò sui manifestanti uccidendone quattro e ferendone undici]]
Il risorgimento non cambiò lo stato delle cose, ovvero restò in vigore l'articolo 386 del codice penale sardo, fino al [[1889]], quando entrò in vigore il Codice Zanardelli, che abrogava il reato di sciopero purchè fosse attuato senza compiere violenze o minacce. <ref>Franco Carinci, Raffaele De Luca Tamajo, Paolo Tosi, Triziano Treu, ''Diritto del lavoro 2: Il rapporto di lavoro subordinato. Introduzione: 1. Il diritto del rapporto individuale: origini e caratteri fondamentali.'' Pagina 2; UTET, 2011</ref> Il diritto di sciopero fu una conquista dei [[movimento operaio|lavoratori italiani]], che a partire dal penultimo decennio del XIX secolo avevano dato avvio a numerose manifestazioni di dissenso contro la classe padronale: scioperi agricoli della valle padana nel [[1884]], degli edili nel [[1887]] e operai del [[1888]]; sciopero dei metallurgici nel [[1891]], [[Fasci siciliani]] nel [[1889]]-[[1894]].  
Il risorgimento non cambiò lo stato delle cose, ovvero restò in vigore l'articolo 386 del codice penale sardo, fino al [[1889]], quando entrò in vigore il Codice Zanardelli, che abrogava il reato di sciopero purché fosse attuato senza compiere violenze o minacce. <ref>Franco Carinci, Raffaele De Luca Tamajo, Paolo Tosi, Triziano Treu, ''Diritto del lavoro'' 2: ''Il rapporto di lavoro subordinato.'' Introduzione: 1. ''Il diritto del rapporto individuale: origini e caratteri fondamentali.'' Pag. 2; UTET, 2011.</ref> Il diritto di sciopero fu una conquista dei [[movimento operaio|lavoratori italiani]], che a partire dal penultimo decennio del XIX secolo avevano dato avvio a numerose manifestazioni di dissenso contro la classe padronale: scioperi agricoli della valle padana nel [[1884]], degli edili nel [[1887]] e operai del [[1888]]; sciopero dei metallurgici nel [[1891]], [[Fasci siciliani]] nel [[1889]]-[[1894]].  


Dal [[15 settembre|15]] al [[20 settembre]] [[1904]], in risposta all'[[eccidio di Bugerru (1904)|eccidio di Buggerru (Ca) del 1904]] <ref>  Il 14 settembre, a Castelluzzo, in Provincia di Trapani, i carabinieri spararono sui contadini (2 morti e decine di feriti) che manifestavano contro lo scioglimento di una riunione locale e l'arresto di un socialista; anche a Sestri Ponente, il 15 settembre, vi furono dei disordini per i fatti di Buggerru</ref>, i sindacalisti rivoluzionari di Arturo Labriola indissero il primo [[sciopero generale]] della storia italiana.  
Dal [[15 settembre|15]] al [[20 settembre]] [[1904]], in risposta all'[[eccidio di Bugerru (1904)|eccidio di Buggerru (Ca) del 1904]] <ref>  Il 14 settembre, a Castelluzzo, in Provincia di Trapani, i carabinieri spararono sui contadini (2 morti e decine di feriti) che manifestavano contro lo scioglimento di una riunione locale e l'arresto di un socialista; anche a Sestri Ponente, il 15 settembre, vi furono dei disordini per i fatti di Buggerru.</ref>, i sindacalisti rivoluzionari di Arturo Labriola indissero il primo [[sciopero generale]] della storia italiana.  


Il Presidente del Consiglio Giovanni Giolitti, all'insegna dello slogan «né rivoluzione, né reazione», lasciò spegnere le proteste nella speranza che la protesta si esaurisse naturalmente. Le elezioni che si svolsero di lì a poco tempo sancirono la crescita dei socialisti riformisti di Turati rispetto a quelli più radicali.
Il Presidente del Consiglio Giovanni Giolitti, all'insegna dello slogan «né rivoluzione, né reazione», lasciò spegnere le proteste nella speranza che la protesta si esaurisse naturalmente. Le elezioni che si svolsero di lì a poco tempo sancirono la crescita dei socialisti riformisti di Turati rispetto a quelli più radicali.