Pier Carlo Masini: differenze tra le versioni

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All'interno del partito assume sempre una posizione critica e non ne fa mistero in numerosi articoli pubblicati su «Critica Sociale» e «l'Avanti!», in cui contesta l'opportunismo, il ministerialismo e il conformismo politico-sociale di molti socialisti. In fondo si sente sempre un anarchico e per questo rifiuta cariche e candidature di qualsiasi tipo. Anche quando poi decide di passare al PSDI – dove militerà  dal [[1969]] al [[1992]] – l'unico incarico che ricopre è quello di segretario provinciale di Bergamo. Egli si sentirà  sempre un socialista che riassume in sé la sintesi tra l'anima riformista e quella rivoluzionaria:
All'interno del partito assume sempre una posizione critica e non ne fa mistero in numerosi articoli pubblicati su «Critica Sociale» e «l'Avanti!», in cui contesta l'opportunismo, il ministerialismo e il conformismo politico-sociale di molti socialisti. In fondo si sente sempre un anarchico e per questo rifiuta cariche e candidature di qualsiasi tipo. Anche quando poi decide di passare al PSDI – dove militerà  dal [[1969]] al [[1992]] – l'unico incarico che ricopre è quello di segretario provinciale di Bergamo. Egli si sentirà  sempre un socialista che riassume in sé la sintesi tra l'anima riformista e quella rivoluzionaria:
:«L'avanguardia dell'autonomismo deve essere molto aperta e integrare le correnti autoctone del socialismo italiano, che sono essenzialmente due e che, entrambe, riflettono non contraddittoriamente le tendenze di fondo del movimento operaio in Italia nel corso di tutta la sua storia: la tendenza riformista e la tendenza rivoluzionaria. Bisogna fondere queste due tendenze in un socialismo umanista e classista, democratico e libertario, federalista e internazionalista, ed assumerne la rappresentanza unitaria. [...] Nel nostro socialismo ci sono Turati e Trampolini, ma ci sono gli [[Eresia | eretici]] Merlino e Salvemini, ci sono i riformisti riformatori delle cooperative ma ci sono gli organizzatori del sindacalismo rivoluzionario (quello non degenerato), c'è Matteotti e insieme c'è anche Rosselli, senza contraddizione.» <ref>Scritto di Masini del 1961</ref>
:«L'avanguardia dell'autonomismo deve essere molto aperta e integrare le correnti autoctone del socialismo italiano, che sono essenzialmente due e che, entrambe, riflettono non contraddittoriamente le tendenze di fondo del movimento operaio in Italia nel corso di tutta la sua storia: la tendenza riformista e la tendenza rivoluzionaria. Bisogna fondere queste due tendenze in un socialismo umanista e classista, democratico e libertario, federalista e internazionalista, ed assumerne la rappresentanza unitaria. [...] Nel nostro socialismo ci sono Turati e Trampolini, ma ci sono gli [[Eresia | eretici]] Merlino e Salvemini, ci sono i riformisti riformatori delle cooperative ma ci sono gli organizzatori del sindacalismo rivoluzionario (quello non degenerato), c'è Matteotti e insieme c'è anche Rosselli, senza contraddizione.» <ref>Scritto di Masini del 1961</ref>


===La ricerca storica===
===La ricerca storica===
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Si tratta di opere che inseriscono [[Bakunin]] nell'ambito del primo socialismo italiano, ricollegandosi al lavoro di [[Nello Rosselli]] (''Mazzini e Bakunin. Dodici anni di movimento operaio in Italia 1860-1872'', 1927) e [[Max Nettlau]] (''Bakunin e l'Internazionale in Italia dal 1864 al 1872'', 1928), e in antitesi agli scritti di Aldo Romano <ref>Aldo Romano, storico marxista italiano</ref>. Masini intende «collocare Bakunin nella prospettiva storica, a vedere la sua posizione attraverso il prisma dei grandi problemi che travagliano la nostra epoca (socialismo e democrazia, nazionalismo e internazionalismo, clericalismo e laicità ), a confrontare il presente con il passato nella scia lasciata dalla sua ardente esperienza politica».  
Si tratta di opere che inseriscono [[Bakunin]] nell'ambito del primo socialismo italiano, ricollegandosi al lavoro di [[Nello Rosselli]] (''Mazzini e Bakunin. Dodici anni di movimento operaio in Italia 1860-1872'', 1927) e [[Max Nettlau]] (''Bakunin e l'Internazionale in Italia dal 1864 al 1872'', 1928), e in antitesi agli scritti di Aldo Romano <ref>Aldo Romano, storico marxista italiano</ref>. Masini intende «collocare Bakunin nella prospettiva storica, a vedere la sua posizione attraverso il prisma dei grandi problemi che travagliano la nostra epoca (socialismo e democrazia, nazionalismo e internazionalismo, clericalismo e laicità ), a confrontare il presente con il passato nella scia lasciata dalla sua ardente esperienza politica».  


La collaborazione di Masini con la casa editrice [[Azione comune]] porta alla pubblicazione di molti testi anarchici e socialisti ai più sconosciuti. Infatti, a parte il testo del [[1959]] ''Il Socialismo anarchico in Italia'' (di Enzo Santarelli), in quel periodo in [[Italia]] non si trova pubblicato nessun altro libro di matrice anarchica e bisognerà  aspettare una decina d'anni per far sì che alcune case editrici comincino a pubblicare dei testi anarchici.  Nel [[1962]] Masini cura e pubblica la prima edizione di ''Rosa Luxemburg, Centralismo e democrazia (Replica a Lenin)''; nel [[1966]] pubblica l'opera di [[Camillo Berneri|Berneri]], ''Mussolini, psicologia di un dittatore''. Nel frattempo Masini aderisce ad un comitato <ref>Al comitato antistalinista aderiscono Giulio Seniga, Ignazio Silone, Onorato Damen, Giuseppe Faravelli, Renato Mieli, Barbara Tresso e tanti altri</ref> che denuncia i crimini dello [[stalinismo]] compiuti contro altri [[comunismo|comunisti]] stessi e che sfocerà  nella pubblicazione, sempre ad opera di [[Azione comunista]], del volume di Guelfo Zaccaria ''200 comunisti italiani tra le vittime dello stalinismo''.  
La collaborazione di Masini con la casa editrice [[Azione comune]] porta alla pubblicazione di molti testi anarchici e socialisti ai più sconosciuti. Infatti, a parte il testo del [[1959]] ''Il Socialismo anarchico in Italia'' (di Enzo Santarelli), in quel periodo in [[Italia]] non si trova pubblicato nessun altro libro di matrice anarchica e bisognerà  aspettare una decina d'anni per far sì che alcune case editrici comincino a pubblicare dei testi anarchici.  Nel [[1962]] Masini cura e pubblica la prima edizione di ''Rosa Luxemburg, Centralismo e democrazia (Replica a Lenin)''; nel [[1966]] pubblica l'opera di [[Camillo Berneri|Berneri]], ''Mussolini, psicologia di un dittatore''. Nel frattempo Masini aderisce ad un comitato <ref>Al comitato antistalinista aderiscono Giulio Seniga, Ignazio Silone, Onorato Damen, Giuseppe Faravelli, Renato Mieli, Barbara Tresso e tanti altri</ref> che denuncia i crimini dello [[stalinismo]] compiuti contro altri [[comunismo|comunisti]] stessi e che sfocerà  nella pubblicazione, sempre ad opera di [[Azione comunista]], del volume di Guelfo Zaccaria ''200 comunisti italiani tra le vittime dello stalinismo''.  


Per celebrare il centenario della [[Prima Internazionale]] Pier Carlo Masini si attiva in una serie di iniziative: partecipa al convegno di Firenze su ''Il movimento operaio e socialista. Bilancio storiografico e problemi storici (18-20 gennaio 1963)'' e ''La Prima Internazionale in Italia''. Fondamentali per l'[[anarchismo]] e la sua storia sono anche i volumi ''Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta (1862-1892)'' (1969), la biografia di ''Cafiero'' (1974) e la ''Storia degli anarchici nell'epoca degli attentati'' (1981), pubblicati tutti dalla casa editrice Rizzoli di Milano. Masini partecipa a molti convegni storici (anarchici e no), tra cui ''Anarchici e anarchia nel mondo contemporaneo'' (Torino, 1969) e quello sul centenario della morte di [[Bakunin]] (Venezia, 1976).
Per celebrare il centenario della [[Prima Internazionale]] Pier Carlo Masini si attiva in una serie di iniziative: partecipa al convegno di Firenze su ''Il movimento operaio e socialista. Bilancio storiografico e problemi storici (18-20 gennaio 1963)'' e ''La Prima Internazionale in Italia''. Fondamentali per l'[[anarchismo]] e la sua storia sono anche i volumi ''Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta (1862-1892)'' (1969), la biografia di ''Cafiero'' (1974) e la ''Storia degli anarchici nell'epoca degli attentati'' (1981), pubblicati tutti dalla casa editrice Rizzoli di Milano. Masini partecipa a molti convegni storici (anarchici e no), tra cui ''Anarchici e anarchia nel mondo contemporaneo'' (Torino, 1969) e quello sul centenario della morte di [[Bakunin]] (Venezia, 1976).
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