Margarethe Hardegger

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Margarethe Faas-Hardegger

Margarethe Hardegger (Berna, 20 febbraio 1882 - Minusio, Canton Ticino, 23 settembre 1963), conosciuta anche come Margarethe Faas-Hardegger dopo il matrimonio con il suo primo marito, è stata una sindacalista, pacifista, femminista e scrittrice libertaria svizzera. [1]

Biografia

Margarethe Hardegger nasce in Svizzera nel 1882 da Andreas Gottlieb Hardegger e Anna-Susanne Blank. Sin dai primi anni di scuola Margarethe sviluppa un forte spirito antiautoritario che porterà i genitori ad internarla in un collegio nel tentativo di "redimerla". Dopo aver svolto la mansione di telegrafista della compagnia delle Poste, dove peraltro lavorava anche il padre, inizia all'Università di Berna gli studi di medicina e poi si sposa con Philippe Faas.

L'attività sindacale e femminista

Parallelamente alle attività di studio, dopo aver lasciato medicina ed essersi iscritta in Diritto, nel 1904 fonda alcuni circoli di discussione femminista e socialista, contribuendo inoltre alla creazione di alcuni sindacati per le operaie di Bally e Schönenwerd. L'anno seguente traduce in tedesco l'obiezione di coscienza del socialista Charles Naine e diventa la prima segretaria femminile dell'Unione sindacale svizzera (USS); sempre nel 1905 fonda anche i periodici femministi L'Exploitée [2] e Die Vorkämpferin (Il Pioniere).

Organizza con grande tenacia molti gruppi sindacali e femministi, sia nella Svizzera tedesca che in Romandia, e svariate conferenze sul diritto della donna a gestire il proprio corpo, sull'amore libero, l'antimilitarismo (grazie alle quali entra in contatto con gli antimilitaristi Fritz Brupbacher, James Guillaume e Gustav Landauer), il Libero pensiero ecc. Il suo spirito antiautoritario si radicalizza, ai ruoli sindacali di prestigio preferisce la lotta fianco a fianco delle donne operaie:

«Frequento quasi soltanto i più poveri, i miserabili, quelli che stanno sul gradino più basso della scala sociale, là dove ci troviamo anche noi lavoratrici, i disperati per i quali la speranza, le emozioni e la vita sono possibili unicamente in una società completamente rinnovata.»

Dissidi con i sindacati riformisti

Dichiarandosi in favore dell'azione diretta, a partire dall'aprile 1906 la Hardegger comincia a scontrarsi con la burocrazia sindacale socialriformista che dominava nei principali sindacati. Le sue idee diventano sempre più libertarie e rivoluzionarie: nel gennaio 1907 prende la parola in un comizio contro l'espulsione dal Canton Ginevra del ticinese Luigi Bertoni, anarchico responsabile del quindicinale ginevrino «Il Risveglio Anarchico», cui partecipano anche personalità anarchiche e sindacalisti rivoluzionari come G. Herzig, J. Wintsch, Bérard ecc. Il 28 marzo del 1907 prende parte alla conferenza di Losanna su "Formazione dei sindacati femminili" e nel maggio seguente, su invito diretto di James Guillaume, conosce a Parigi i "dirigenti" della CGT. Instancabile, il 21 novembre 1907 la Camera del Lavoro di Losanna le fa presentare alla Maison du Peuple il convegno su Les syndicats femminins (I sindacati femminili) e, nello stesso mese, promuove a Losanna la formazione del Syndicat des femmes prolétaires (Sindacato delle donne proletarie). Sempre nell'ambito del sindacalismo, femminile e femminista, il 22 gennaio 1908 presenta a Losanna Le rôle des femmes pendant les grèves (Il ruolo delle donne durante gli scioperi).

Viste le sue posizioni sempre più radicali gli scontri con l'Unione sindacale svizzera si fanno sempre più aspri e solo grazie al sostegno di alcuni compagni sindacalisti rivoluzionari e anarchici riuscirà a vincere l'ostracismo della dirigenza dell'USS e a tenere una conferenza a Sion (giugno 1908).

Attivismo libertario

Nel 1908 si separa dal marito e partecipa al congresso anarchico di Chaux-de-Fondss dichiarandosi sostenitrice dell'amore libero. Il femminismo e il sindacalismo sempre più radicale non collima per niente con il riformismo dell'USS e nel 1909 dà le dimensioni da ogni incarico:

«La mia esperienza nella vicenda d'Yverdon dello sciopero delle sigaraie [3] e in altre occasioni hanno risvegliato in me un immenso disgusto della burocrazia centralista e del suo pesante apparato pseudo-statuale. È questo disgusto che mi ha infine portata, questa primavera, a dimissionare dal mio posto di segretaria sindacale.»

Dopo aver partecipato alle manifestazioni ginevrine del Primo Maggio e a quelle in favore di Luigi Bertoni (26 giugno 1909) [4], Margarethe Hardegger incontra l'anarchico tedesco Erich Mühsam a Monaco, inoltre stringe relazioni con Gustav Landauer (con il quale stabilisce una relazione affettiva) e ad altri libertari tedeschi e svizzero-tedeschi. Si impegna attivamente anche nel Sozialistischer Bund (Lega socialista), ovvero 16 gruppi (5 gruppi a Berlino, 1a Breslavia, Amburgo, Colonia, Holan der Saale, Heilbronn, Stoccarda, Monaco, Berna, Zurigo, Lucerna) uniti nell'intento di fondare colonie comuniste anarchiche basate sui principi di libertà, solidarietà e uguaglianza tra i membri. Dal 1909 al 1913, con lo pseudonimo di Mark Harda, è inoltre responsabile a Berna del «Sozialist», organo della Lega socialista (SB) fondato con Gustav Landauer, e animatrice del gruppo “Hammer” (legato alla Lega socialista). Nel 1912 a Brione (Canton Ticino) nasce un primo gruppo della Lega socialista, denominato Askona ed appartenente al gruppo TAT (il gruppo TAT era stato fondato da Erich Mühsam nel 1909 proprio con l'aiuto della Hardegger). Il gruppo era formato da 6 elementi, tutti vegetariani, tra cui Alois Gobmeier, tappezziere, la sua compagna Barbara Schott con il figlio e il pittore Max Jenke. Il gruppo si scioglierà nel 1914.

Condanne e arresti vari

Trattenuta in carcere per alcuni giorni nel 1912, in occasione del processo Ernst Frick, Margarthe è arrestata e condannata una seconda volta a 4 mesi di detenzione per falsa testimonianza (luglio 1913), sempre in merito allo stesso caso. La detenzione porterà anche alla separazione da Gustav Landauer, con cui peraltro si erano acuite alcune divergenze riguardo l'amore libero e i diritti delle donne. Durante il periodo della Prima guerra mondiale progetta a Berna la fondazione di una comune agricola insieme ad alcuni compagni del gruppo Hammer, molti dei quali sono antimilitaristi e renitenti alla leva: Heinrich Wagner, suo nuovo compagno, Ernst Rutz, Hans Brunner e Max Steudner. Nonostante la buona volontà il progetto fallisce e nel 1915 è di nuovo condannata a 1 anno di prigione perché coinvolta in un aborto.

Le idee propugnate da Margarethe Hardegger attirano l'"attenzione" delle autorità in quanto per l'epoca esse sono assai scandalose: difende pubblicamente la necessità di un'educazione sessuale e della diffusione dei contraccettivi, il diritto all'aborto e all'amore libero (contrapposto al matrimonio), l'abolizione dell'esercito e la lotta in favore del movimento pacifista e femminista.

Le colonie anarchiche

Un chiodo fisso della Hardegger è la costituzione di una comune libertaria. La fallita esperienza precedente non le impedisce, nell'autunno del 1918, di fare un nuovo tentativo a Herrliberg (sul lago di Zurigo). Il progetto è portato avanti dal gruppo della Hardegger (ne fanno parte il suo nuovo compagno Hans Brunner, il falegname Théodor-Ludwig Langemaak e Karl Graf, operaio metallurgico) e dagli studenti seguaci di L. Ragaz che si erano uniti al noto obiettore Max Kleiber (uno studente di agronomia espulso dal Politecnico federale di Zurigo nel 1917). Nonostante l'impegno anche questo progetto però non giungerà ad una felice conclusione, anche se ciò non le impedirà di coltivare ancora questo suo sogno.

Giunta a Minusio nel 1919, Margarethe Hardegger acquista una casa, il Villino Graziella, e fonda una nuova colonia anarchica insieme al suo ex compagno Heinrich Wagner con la moglie Grete, Max Steudner, Karl Vester, Hermann Engelhardt con moglie ed molti altri militanti del gruppo Hammer. Il progetto si prefigge lo scopo di costituire una comunità affine ai principi della Lega socialista e non a caso il Villino sarà ribattezzato "Casa-colonia del Sozialisticher Bund".

Tra mille diffiicoltà l'esperienza prosegue per 5 anni, sino a quando, nel 1924, la colonia chiude definitivamente. Alcuni "coloni" però scelgono di rimanere in loco e promuovere varie attività tra loro unite mediante il principio del mutuo soccorso. In difficoltà economica per le fallite esperienze precedenti, nel 1935 la Hardegger è costretta a chiedere in prestito del denaro a B. Mayer. Nel 1938, insieme al suo compagno Hans Brunner, partecipa alla fondazione di una nuova comunità di coloni e piccoli proprietari ticinesi di Jordi di Fontana Martina (sita tra Ascona e Brissago, nel Canton Ticino). Nel 1950, benchè seguace dell'amore libero, Margarethe si unisce in matrimonio con Hans Brunner dopo 30 anni di convivenza.

L'attivismo politico in età avanzata

Pur in età avanzata rimane politicamente attiva entro vari gruppi e/o associazioni: nel "Comitato donne contro la guerra e il fascismo", le "Donne per la pace", in gruppi in favore degli esuli antifascisti, nel "Comitato Pestalozzi" per i figli dei repubblicani spagnoli, nel Soccorso operaio CH per le vittime della guerra ecc. Poco prima di morire, alla bella età di 81 anni, non rinuncia a partecipare ad una marcia della pace che si teneva in Svizzera, esplicando sino alla fine il suo odio per la guerra e la violenza delle istituzioni.

Note

  1. Fonti principali: Cantiere biografico degli Anarchici in Svizzera e Anarcoefemèrides del 20 de febrer
  2. L'Exploitée, mensile pubblicato dal 1906 al 1908 con una tiratura di 2400 copie e stampato dalla Imprimerie des Unions ouvrières de la Suisse romande
  3. Le sigaraie riusciranno poi a fondare una propria cooperativa di sigari nell'aprile 1908
  4. Bertoni era stato arrestato per 4 giorni nel corso dello sciopero dei tipografi del 26 maggio

Bibliografia

  • AA.VV., L'Exploitée, ristampa del mensile, Edtions Noirs, Ginevra, 1977
  • AAVV, Monte Verità , Milano
  • Regula Bochsler, Ich folgte meinem Stern..., Pendo Verlag, Zurigo, 2004
  • Regula Bochsler, Esodo dall'Egitto, M. Hardegger e i coloni pionieri del SB in Ticino, in AAVV, Senso della vita e bagni di sole, Fondazione Monte Verità, Ascona, 2001

Voci correlate

Collegamenti esterni