Federazione dei Comunisti Anarchici

Da Anarcopedia.
Jump to navigation Jump to search
Bandiera della Federazione dei Comunisti Anarchici
Anarkismo.net.jpg
Federazione dei Comunisti Anarchici
Nome ufficiale Federazione dei Comunisti Anarchici
Sigla FdCA
Anno di fondazione 1985
Corrente Comunismo anarchico
Affiliazione Anarkismo.net
Paese Italia
Sito Web ufficiale www.fdca.it

La Federazione dei Comunisti Anarchici (FdCA), dal 2014 Alternativa Libertaria/FdCA, si è costituita in Italia nel 1985, anche se il nome fu assunto nel 1986. È l'ultima nata tra le organizzazioni anarchiche nazionali italiane ed è ispirata ai principi comunisti anarchici e al dualismo organizzativo. Storicamente guarda con interesse a imprese rivoluzionarie come la Comune di Parigi, l'Ucraina libertaria di Nestor Makhno e la Guerra di Spagna del '36.

Storia della FdCA

Albero genealogico della FdCA (cliccare per ingrandire)

Nei primi anni del secondo dopo guerra le esperienze della Federazione Comunista Libertaria Lombarda, dei Gruppi Anarchici di Azione Proletaria (GAAP) e di altre organizzazioni di tendenza comunista anarchica si distaccano della linea intrapresa dalla Federazione Anarchica Italiana, strutturatasi come un'organizzazione di sintesi. Ampi spezzoni di questi gruppi confluiscono nel gruppo marxista denominato Azione Comunista.

Nel 1973 fuoriescono dalla Federazione Anarchica Italiana i gruppi comunisti piattaformisti, spostando il dibattito relativo al comunismo all'interno dei cosiddetti "Convegni Nazionali dei Lavoratori Anarchici". Le organizzazioni maggiormente attive sono l'Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica (ORA), l'Organizzazione Comunista Libertaria (Liguria, Lucca e Livorno), il Movimento Anarco-Comunista Bergamasco (MACB), i Gruppi Kronstadt di Napoli e il Gruppo Comunista Anarchico di Firenze. Quest'ultimi successivamente si uniscono all'OCL di Livorno originando l'Unione dei Comunisti Anarchici della Toscana (UCAT).

Nascono anche numerosi fogli e bollettini su cui si sviluppa un acceso dibattito: «Il Libertario», «Formazione e Informazione», «Bakuninista», «Azione Diretta», «ErreEsse» (organo dell'UCAT) e tanti altri.

Solamente nella prima metà degli anni '80 maturano veramente le condizioni per la nascita di un'organizzazione nazionale comunista anarchica.

Nascita della FdCA

Nel 1985 l'ORA e l'UCAT si unificano e danno vita a quella che dall'anno successivo assumerà la denominazione di Federazione dei Comunisti Anarchici (FdCA). La neonata organizzazione si butta immediatamente nella battaglia sindacale contro la riduzione della scala mobile dei salari, la lotta antinucleare [1], antimilitare e anticlericale. Inizialmente le sezioni della FdCA si trovano solo in Toscana, Puglia, Lombardia, Marche, Veneto e Piemonte

Come riportato, nonostante la nascita effettiva dell'organizzazione sia avvenuta nel 1985, solo nell'anno seguente, durante il II Congresso della FdCA, viene scelta la denominazione Federazione dei Comunisti Anarchici. Durante quel congresso i militanti cominciano a delineare meglio la struttura dell'organizzazione e viene stampata la rivista «Homo Sapiens».

Evoluzione della FdCA

Il III Congresso della FdCA (1992) segna la confluenza nella FdCA dell'Organizzazione Comunista Libertaria di Livorno, che porterà con sé anche la rivista «Comunismo Libertario», e l'apertura verso il sindacalismo di base. Nascono anche le prime sezioni del Friuli.

Copertina del libro di Nestor McNab sulla Piattaforma Organizzativa dei Comunisti Anarchici, base ideologica della FdCA.
Luigi Fabbri, una delle più importanti figure di riferimento per la FdCA.

Durante il IV Congresso della FdCA (1994) si criticano aspramente le scelte concertative dei sindacati ufficiali, rilanciando il ruolo degli anarchici presenti nella CGIL e nei sindacati di base. Questo Congresso rilancia inoltre l'importanza dei movimenti sociali, nei quali gli anarchici devono essere presenti per la lotta contro il neofascismo e l'emarginazione sociale dettata dal sistema capitalistico, divenuto sempre più aggressivo dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989.

Sempre nello stesso anno si tiene un Congresso straordinario della FdCA in cui viene sconfitta la posizione di alcuni militanti che vorrebbero trasformare la FdCA in un'organizzazione di sintesi come la FAI, abolendo quindi i principi base delle organizzazioni comuniste-anarchiche: unità teorica e responsabilità collettiva. Questo conflitto segnerà l'abbandono della minoranza che porterà con sè anche la rivista «Comunismo Libertario».

Nel tentativo di rilanciare l'organizzazione, durante il V Congresso della FdCA (1997) viene presentato il Programma Minimo dei Comunisti Anarchici. Vengono approvate altre mozioni che hanno lo scopo di rilanciare le lotte sociali e politiche dei comunisti anarchici. La FdCA aderisce a Solidarietà Internazionale Libertaria, l'organizzazione che riunisce i gruppi di tendenza comunista-anarchica, e nasce il giornale «Alternativa Libertaria», che in seguito diverrà un foglio telematico.

Nel 2004 si tiene il VI Congresso della FdCA, in cui viene annunciato un forte rilancio dell'attività - grazie all'ingresso di forze nuove e giovani (nasce anche il sito web ufficiale) - necessaria per contrastare lo strapotere del capitalismo e l'istituzionalizzazione dei sindacati ufficiali. A livello sindacale la FdCA consolida una nuova linea volta alla costruzione del «sindacalismo conflittuale a prassi libertaria» e viene costruito un ambito di lavoro e di intervento dedicato alle «politiche ed etiche di genere».

Nascita di Alternativa Libertaria/FdCA

Nel 2014 si tiene il IX Congresso Nazionale della FdCA, in cui la FdCA apre un processo di ridefinizione che la porti a proporsi non solo per la sua identità storico-ideologica, bensì per la sua prassi e per il suo progetto politico: quello dell'alternativa libertaria. A tale scopo si decide di adottare ed adattare la sigla in Alternativa Libertaria/FdCA, tanto a livello nazionale che internazionale:

«In tale percorso la nostra organizzazione intende caratterizzarsi per capacità inclusiva e federativa di compagni/e della sinistra rivoluzionaria di classe e libertaria, nel solco del patrimonio che fa dell'antiparlamentarismo (rifiuto dell'elettorato passivo), del dualismo organizzativo (distinzione e rapporto dialettico tra organizzazione politica e organizzazione di massa), della assunzione di responsabilità e solidarietà collettiva e del federalismo dei militanti su un programma omogeneo i punti irrinunciabili di appartenenza». [2]

Organizzazione

« L'anarchismo non è una bella fantasia, non è un principio filosofico astratto: è un movimento sociale delle masse lavoratrici. Appunto per ciò esso deve unire le sue forze in un'organizzazione permanente, così come lo esigono la realtà e la strategia della lotta delle classi. »

~ Da un comunicato comunista anarchico internazionale del 1° maggio 2009 [3]

La FdCA è organizzata come una struttura di servizio e come luogo di dibattito di tutte le realtà comuniste-anarchiche italiane, formate da gruppi, tra loro federati, radicate in tutto il territorio nazionale.

Struttura organizzativa FdCA

La FdCA è dotata di un foglio telematico, «Alternativa Libertaria», di una rivista di politica, cultura ed arte, Antipodi», e di un sito web attraverso i quali sviluppa la propria strategia e le la propria teoria. Cogestisce il sito internazionale comunista anarchico anarkismo.net, frutto della collaborazione tra diverse organizzazioni comuniste anarchiche di varie parti del mondo.

La FdCA è dotata di un programma, insieme degli obiettivi di breve e medio periodo che l'organizzazione politica si propone, che deve essere approvato dal Congresso e riveduto «di Congresso in Congresso». Il programma guida l'azione dell'organizzazione politica nel medio periodo ed «è la piattaforma di collaborazione con altre organizzazioni politiche, riservandosi ognuna di esse la facoltà di finalizzare strategicamente gli obiettivi comuni che vengono perseguiti in collaborazione con le altre».

I comunisti anarchici della FdCA si rifanno alle teorie della Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici:

  • unità teorica;
  • unità tattica, o metodo collettivo d'azione;
  • federalismo;
  • autogestione delle masse dei mezzi di produzione;
  • creazione di comunità libertarie;
  • soppressione dello Stato sotto tutte le forme possibili;
  • creazione di un fondo d'approvvigionamento globale mettendo in comune i beni prodotti.

La caratteristica di questa tendenza anarchica, in cui la FdCA si riconosce pienamente, è il dualismo organizzativo: accanto all'organizzazione di massa (sindacato) vi è l'organizzazione specifica, ovvero quell'organizzazione che riunisce i militanti dell'organizzazione di massa che hanno una medesima teoria, una stessa strategia ed una articolazione tattica omogenea.

Archivio Franco Salomone

Il 30 ottobre del 2010 a Fano è stato inaugurato il «Centro di Documentazione Franco Salomone», che raccoglie l'archivio personale di Franco Salomone e quello della FdCA.

«Viene così realizzato l'impegno preso nel lontano 2005 con Franco Salomone, il nostro compianto compagno di lotta e militante comunista libertario savonese scomparso nel 2008. È grazie a lui che è oggi possibile per la FdCA avere a propria disposizione locali in cui dare spazio e nuovo slancio alle attività politiche e sociali dei comunisti anarchici ed al tempo stesso realizzare un ulteriore impegno contratto con il compagno Salomone: quello di raccogliere, conservare e valorizzare a fini storiografici la memoria dell'anarchismo di classe dagli anni '60 ad oggi, nonché la pubblicistica relativa alla storia delle lotte, delle esperienze, dei protagonisti del comunismo anarchico e della sinistra rivoluzionaria». [4]

Note

  1. La FdCA appoggerà apertamente anche i referendum contro l'abolizione della scala mobile (1985) e quello contro il nucleare (1987).
  2. Costruire Alternativa Libertaria
  3. FdCA Roma
  4. Inaugurazione del Centro di Documentazione

Voci correlate

Collegamenti esterni