Attilio Paolinelli: differenze tra le versioni

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'''Attilio Paolinelli''' (Grottaferrata, [[24 luglio]] [[1882]] – Roma, [[31 gennaio]] [[1962]]), è stato un anarchico e un [[antifascismo|antifascista]] italiano. <ref>[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article4430 Biografia di Attilio Paolinelli (in francese)]</ref>
'''Attilio Paolinelli''' (Grottaferrata, [[24 luglio]] [[1882]] – Roma, [[31 gennaio]] [[1962]]), è stato un anarchico e un [[antifascismo|antifascista]] italiano.  
== Biografia ==
 
== Biografia <ref>Fonte: ''[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article4430 Dictionnaire des militants anarchistes]''</ref>==
Nato a Grottaferrata il [[24 luglio]] [[1882]], '''Attilio Paolinelli''' si "converte" all'[[anarchismo]] mentre scontava un lungo periodo di [[carcere|detenzione carceraria]] (11 anni ed otto mesi) dopo aver assassinato la matrigna nel [[1898]].
Nato a Grottaferrata il [[24 luglio]] [[1882]], '''Attilio Paolinelli''' si "converte" all'[[anarchismo]] mentre scontava un lungo periodo di [[carcere|detenzione carceraria]] (11 anni ed otto mesi) dopo aver assassinato la matrigna nel [[1898]].


In seguito, anche dopo la sua liberazione avvenuta nel luglio [[1910]], viene sottoposto ad una strettissima sorveglianza a causa dell'ideale politico abbracciato in carcere. L'anno successivo, in giugno, tenta di raggiungere l'[[Albania]] per partecipare all'insurrezione contro i Turchi, ma viene fermato e rimpatriato in [[Italia]].  
In seguito, anche dopo la sua liberazione avvenuta nel luglio [[1910]], viene sottoposto ad una strettissima sorveglianza a causa dell'ideale politico abbracciato in carcere. L'anno successivo, in giugno, tenta di raggiungere l'[[Albania]] per partecipare all'insurrezione contro i Turchi, ma viene fermato e rimpatriato in [[Italia]].  
[[Image:Bandieraarditi.jpg|thumb|Bandiera degli [[Arditi del Popolo]]]]
[[Image:Bandieraarditi.jpg|thumb|Bandiera degli [[Arditi del Popolo]]]]
Stabilitosi a Roma, svolge la professione di rappresentante di commercio ed abbraccia la tendenza [[anarco-individualismo|anarco-individualista]] partecipando a tutte le agitazioni del [[1914]]. Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale si schiera con gli anarchici interventisti - a fianco tra gli altri di [[Libero Tancredi]], [[Antonio Agresto]] e [[Maria Rygier]] -, diviene l'editore responsabile del numero unico del [[stampa anarchica|giornale]] «Sfida» (Roma, ottobre [[1914]]) e collabora attivamente a «Guerra Sociale» (Milano, 6 numeri dal [[20 febbraio]] al [[24 aprile]] [[1915]]), pubblicato da [[Edoardo Malusardi]] e vero e proprio organo propagandistico degli anarchici interventisti allineatisi al [[Manifesto dei Sedici]] (altri anarchici interventisti furono [[Massimo Rocca]] e [[Oberdan Gigli]]). Coerentemente con le sue posizioni nel giugno [[1915]] si arruola in un battaglione di volontari ciclisti.
Stabilitosi a Roma, svolge la professione di rappresentante di commercio ed abbraccia la tendenza [[anarco-individualismo|anarco-individualista]] partecipando a tutte le agitazioni del [[1914]]. Dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale si schiera con gli anarchici interventisti - a fianco tra gli altri di [[Libero Tancredi]], [[Antonio Agresto]] e [[Maria Rygier]] - diviene l'editore responsabile del numero unico del [[stampa anarchica|giornale]] «Sfida» (Roma, ottobre [[1914]]) e collabora attivamente a «Guerra Sociale» (Milano, 6 numeri dal [[20 febbraio]] al [[24 aprile]] [[1915]]), pubblicato da [[Edoardo Malusardi]] e vero e proprio organo propagandistico degli anarchici interventisti allineatisi al [[Manifesto dei Sedici]] (altri anarchici interventisti furono [[Massimo Rocca]] e [[Oberdan Gigli]]). Coerentemente con le sue posizioni nel giugno [[1915]] si arruola in un battaglione di volontari ciclisti.


Finita finalmente la guerra, con [[Argo Secondari]] è tra i fondatori degli [[Arditi del Popolo]], [[antifascismo|organizzazione antifascista]] della prima ora, che gli costa una condanna poi amnistiata nel [[1920]]. A partire dall'estate [[1921]] è il rappresentante degli [[anarco-individualismo|anarchici individualisti]] presso il Comitato di difesa proletaria di Roma. Costantemente sorvegliato dopo la conquista del potere dei [[Fascismo|fascisti]], viene sospettato di essere tra gli organizzatori della fuga di [[Errico Malatesta]] verso la [[Francia]] ed è per questo condannato nel novembre [[1927]] a 4 anni di confino, scontati prima a Lipari e poi a Ponza a partire dal [[1930]].  
Finita finalmente la guerra, con [[Argo Secondari]] è tra i fondatori degli [[Arditi del Popolo]], [[antifascismo|organizzazione antifascista]] della prima ora, che gli costa una condanna poi amnistiata nel [[1920]]. A partire dall'estate [[1921]] è il rappresentante degli [[anarco-individualismo|anarchici individualisti]] presso il Comitato di difesa proletaria di Roma. Costantemente sorvegliato dopo la conquista del potere dei [[Fascismo|fascisti]], viene sospettato di essere tra gli organizzatori della fuga di [[Errico Malatesta]] verso la [[Francia]] ed è per questo condannato nel novembre [[1927]] a 4 anni di confino, scontati prima a Lipari e poi a Ponza a partire dal [[1930]].  
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Liberato nel novembre [[1931]], nel luglio successivo partecipa con la moglie Adalgisa ai funerali del suo amico [[Errico Malatesta]], appena deceduto. Con il [[Fascismo|regime fascista]] oramai imperante, è costretto a vivere sempre sotto la minaccia di un nuovo internamento a causa della strettissima sorveglianza che gli impongono le [[autorità]] mussoliniane.  
Liberato nel novembre [[1931]], nel luglio successivo partecipa con la moglie Adalgisa ai funerali del suo amico [[Errico Malatesta]], appena deceduto. Con il [[Fascismo|regime fascista]] oramai imperante, è costretto a vivere sempre sotto la minaccia di un nuovo internamento a causa della strettissima sorveglianza che gli impongono le [[autorità]] mussoliniane.  


Dopo la liberazione di Roma dal nazifascismo partecipa attivamente alla ricostruzione del [[Storia del movimento libertario in Italia|movimento libertario italiano]], collabora inoltre al [[stampa anarchica|settimanale]] della [[Federazione Anarchica Italiana]] «[[Umanità Nova]]» e diviene uno dei depositari dei film realizzati in [[Spagna]] durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]] dalla [[CNT]]-[[FAI]].  
Dopo la liberazione di Roma dal nazifascismo partecipa attivamente alla ricostruzione del [[Storia del movimento libertario in Italia|movimento libertario italiano]], collabora inoltre al [[stampa anarchica|settimanale]] della [[Federazione Anarchica Italiana]] «[[Umanità Nova]]» e diviene uno dei depositari dei film realizzati in [[Spagna]] durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]] dalla [[CNT-FAI]].  


Attilio Paolinelli muore a Roma il [[31 gennaio]] [[1962]] dopo essere stato investito da un autobus.
Attilio Paolinelli muore a Roma il [[31 gennaio]] [[1962]] dopo essere stato investito da un autobus.
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==Note==
==Note==
<references/>
<references/>
== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*Roberto Carocci, ''Roma sovversiva. Anarchismo e conflittualità sociale dall'età giolittiana al fascismo (1900-1926)'', Odradek, 2012
*Roberto Carocci, ''Roma sovversiva. Anarchismo e conflittualità sociale dall'età giolittiana al fascismo (1900-1926)'', Odradek, 2012
== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Storia del movimento libertario in Italia]]
*[[Storia del movimento libertario in Italia]]
*[[Antifascismo]]
*[[Antifascismo]]
*[[Pompeo Crespi]]
*[[Pompeo Crespi]]


[[Categoria:Anarchici|Paolinelli, Attilio]]
[[Categoria:Anarchici|Paolinelli, Attilio]]
[[Categoria:Anarchici italiani|Paolinelli, Attilio]]
[[Categoria:Anarchici italiani|Paolinelli, Attilio]]
[[Categoria:Antifascisti|Paolinelli, Attilio]]
[[Categoria:Antifascisti|Paolinelli, Attilio]]
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