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'''Umberto Tommasini''' (Vivaro, [[9 marzo]] [[1896]] - Vivaro, Pordenone, [[22 agosto]] [[1980]]) è stato un [[anarchico]] e un'[[antifascista]] italiano. | '''Umberto Tommasini''' (Vivaro, [[9 marzo]] [[1896]] - Vivaro, Pordenone, [[22 agosto]] [[1980]]) è stato un [[anarchico]] e un'[[antifascista]] italiano. | ||
== Biografia == | == Biografia == | ||
[[File:Umberto Tommasini.jpg|200px|thumb|Umberto Tommasini]] | [[File:Umberto Tommasini.jpg|200px|thumb|Umberto Tommasini a Ponza]] | ||
'''Umberto Tommasini''' nasce a Vivaro il [[9 marzo]] [[1896]] da Angelo e Bernardina Tommasini. La sua è una famiglia operaia e socialista, originaria di Vivaro (Pordenone), un paese localizzato in una delle zone più povere del Friuli rurale. | '''Umberto Tommasini''' nasce a Vivaro il [[9 marzo]] [[1896]] da Angelo e Bernardina Tommasini. La sua è una famiglia operaia e socialista, originaria di Vivaro (Pordenone), un paese localizzato in una delle zone più povere del Friuli rurale. | ||
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=== La Seconda guerra mondiale === | === La Seconda guerra mondiale === | ||
[[File:Tommasini3.jpg|miniatura|400px|Umberto Tommasini in una foto segnaletica del [[1941]]]] | |||
Dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, viene arrestato nel [[1940]] ed internato nel campo di concentramento di Vernet d'Ariege, quindi è estradato in [[Italia]] dopo l'armistizio italo-francese. Dal [[1941|'41]] al [[1943|'43]] è tra le centinaia di [[anarchici]] confinati sull'isola di Ventotene, dove ritorna a svolgere la mansione di cuoco della mensa libertaria. A Ventotene si scontra con [[Giuseppe Di Vittorio]], che nell'estate del [[1937]], a Parigi, aveva calunniato [[Camillo Berneri]]. Dopo il [[25 luglio]] [[1943]], mentre gli altri detenuti politici vengono liberati, Tommasini, insieme agli altri anarchici e agli slavi, è trattenuto nel campo. Rimarrà internato a [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari|Renicci D'Anghiari]] (Arezzo) sino a poche ore prima dell'arrivo dei [[nazismo|nazisti]] l'[[8 settembre]] [[1943]]. | Dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, viene arrestato nel [[1940]] ed internato nel campo di concentramento di Vernet d'Ariege, quindi è estradato in [[Italia]] dopo l'armistizio italo-francese. Dal [[1941|'41]] al [[1943|'43]] è tra le centinaia di [[anarchici]] confinati sull'isola di Ventotene, dove ritorna a svolgere la mansione di cuoco della mensa libertaria. A Ventotene si scontra con [[Giuseppe Di Vittorio]], che nell'estate del [[1937]], a Parigi, aveva calunniato [[Camillo Berneri]]. Dopo il [[25 luglio]] [[1943]], mentre gli altri detenuti politici vengono liberati, Tommasini, insieme agli altri anarchici e agli slavi, è trattenuto nel campo. Rimarrà internato a [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari|Renicci D'Anghiari]] (Arezzo) sino a poche ore prima dell'arrivo dei [[nazismo|nazisti]] l'[[8 settembre]] [[1943]]. | ||