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[[File:Pezzi_Francesco.jpg|thumb|Francesco Pezzi]] | [[File:Pezzi_Francesco.jpg|thumb|Francesco Pezzi]] | ||
'''Francesco Pezzi''' ( | '''Francesco Pezzi''' (Ravenna, [[30 agosto]] [[1849]] – Firenze, [[21 luglio]] [[1917]]) ragioniere autodidatta, fu un militante anarchico. È anche conosciuto per essere stato il compagno dell'anarchica [[Maria Luisa Minguzzi]]. | ||
== Biografia == | == Biografia == | ||
Aderente alla Federazione Romagnola dell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori|AIT]], dopo il fallito tentativo insurrezionale per rovesciare la monarchia, organizzato a [[Bologna]] nel luglio [[1874]] insieme a [[Bakunin]], si rifugia con la moglie [[Maria Luisa Minguzzi]] a [[Lugano]]. Con Nabruzzi Cafiero ed altri, formano un Consiglio della Federazione Italiana per riorganizzare l'AIT. Tornato clandestinamente in [[Italia]] con la moglie e [[Gaetano Grassi]], partecipa al Terzo Congresso della Federazione italiana della [[I Internazionale]], tenuto nelle colline fiorentine il [[21 ottobre]] [[1876]]. Partecipa alla preparazione dell'[[Banda del Matese|insurrezione nel Matese]], ma è arrestato a | [[File:Copertina_del_libro_"Amore_e_anarchia"_di_Claudia_Angelini_Bassi.jpg|200px|left|thumb|Maria Luisa Minguzzi e [[Francesco Pezzi]] rappresentatati nella copertina del libro ''Amore e anarchia''.]] | ||
Aderente alla Federazione Romagnola dell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori|AIT]], dopo il fallito tentativo insurrezionale per rovesciare la monarchia, organizzato a [[Bologna]] nel luglio [[1874]] insieme a [[Bakunin]], si rifugia con la moglie [[Maria Luisa Minguzzi]] a [[Lugano]]. Con Nabruzzi Cafiero ed altri, formano un Consiglio della Federazione Italiana per riorganizzare l'AIT. Tornato clandestinamente in [[Italia]] con la moglie e [[Gaetano Grassi]], partecipa al Terzo Congresso della Federazione italiana della [[I Internazionale]], tenuto nelle colline fiorentine il [[21 ottobre]] [[1876]]. Partecipa alla preparazione dell'[[Banda del Matese|insurrezione nel Matese]], ma è arrestato a Napoli all'inizio del 1877. Amnistiato ed espulso il [[7 maggio]] dello stesso anno, torna a Lugano con Luisa, prima di ritornare a Firenze l'anno successivo. | |||
Quindi ritorna ancora a [[Pisa]] per partecipare come delegato italiano al Congresso dell'Internazionale anarchica che si tiene clandestinamente l'[[11 aprile]] [[1878]]. | Quindi ritorna ancora a [[Pisa]] per partecipare come delegato italiano al Congresso dell'Internazionale anarchica che si tiene clandestinamente l'[[11 aprile]] [[1878]]. | ||
Arrestato il [[10 ottobre]], resta in [[carcere]] fino al gennaio del [[1880]]. Nel [[1884]] incontra con [[Errico Malatesta]], a [[Ravenna]], l'ex-anarchico [[Andrea Costa]], che dal [[1879]] aveva aderito al movimento socialista, e viene ancora arrestato con Malatesta e altri. In [[ | Arrestato il [[10 ottobre]], resta in [[carcere]] fino al gennaio del [[1880]]. Nel [[1884]] incontra con [[Errico Malatesta]], a [[Ravenna]], l'ex-anarchico [[Andrea Costa]], che dal [[1879]] aveva aderito al movimento socialista, e viene ancora arrestato con Malatesta e altri. In [[libertà]] provvisoria, è condannato a quattro anni e cinque mesi e sfugge alla prigione rifugiandosi con la [[Maria Luisa Minguzzi|moglie]], [[Malatesta]], [[Galileo Palla]] e [[Francesco Natta]] in [[Argentina]], dove pubblicano nel [[1885]] ''[[La Questione Sociale (settimanale di Buenos Aires)|La Questione Sociale]]''. Grazie a un'amnistia, torna con Luisa in [[Italia]], partecipando alla costituzione, a [[Capolago]], il [[6 gennaio]] [[1891]], della [[Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario|Federazione del Partito Anarchico Rivoluzionario Internazionale]]. | ||
Il [[3 luglio]] [[1894]] è ancora arrestato con la moglie per presunta | Il [[3 luglio]] [[1894]] è ancora arrestato con la moglie per presunta complicità nel fallito attentato, compiuto il [[6 giugno]] da [[Paolo Lega]] contro [[Francesco Crispi]]: sono assolti al processo ma obbligati al confino a [[Lipari]] da dove Pezzi fugge in barca, con altri confinati, in [[Tunisia]] nel maggio del [[1886]], ma vengono riconsegnati alle [[autorità]] italiane. Pezzi e Luisa tornano liberi l'anno dopo e si stabiliscono a Firenze. | ||
Nell'aprile del [[1900]] uno squilibrato aggredisce Luisa e Francesco l'uccide: viene assolto per legittima difesa, ma rimane fortemente traumatizzato da questa esperienza. Nel [[1904]] sono entrambi membri del Comitato di Soccorso delle Vittime Politiche, costituito da [[Giuseppe Scarlatti]]. Luisa muore il [[13 marzo]] [[1911]], e Francesco, oramai deluso, dopo lo scoppio della guerra si suicida con un colpo di pistola il [[21 luglio]] [[1917]]. | Nell'aprile del [[1900]] uno squilibrato aggredisce Luisa e Francesco l'uccide: viene assolto per legittima difesa, ma rimane fortemente traumatizzato da questa esperienza. Nel [[1904]] sono entrambi membri del Comitato di Soccorso delle Vittime Politiche, costituito da [[Giuseppe Scarlatti]]. Luisa muore il [[13 marzo]] [[1911]], e Francesco, oramai deluso, dopo lo scoppio della guerra si suicida con un colpo di pistola il [[21 luglio]] [[1917]]. | ||
== Bibliografia == | == Bibliografia == | ||
* Claudia Angelini Bassi, ''Amore e Anarchia: Francesco Pezzi e Luisa Minguzzi, due ravennati nella seconda | * Claudia Angelini Bassi, ''Amore e Anarchia: Francesco Pezzi e Luisa Minguzzi, due ravennati nella seconda metà dell'Ottocento'', 2004, Longo Angelo Editore. | ||
== Voci correlate == | == Voci correlate == | ||
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[[Categoria:Anarchici|Pezzi, Francesco]] | [[Categoria:Anarchici|Pezzi, Francesco]] | ||
[[Categoria:Anarchici italiani|Pezzi, Francesco]] | [[Categoria:Anarchici italiani|Pezzi, Francesco]] | ||
[[Categoria:Insurrezionalisti|Pezzi, Francesco]] | |||
[[Categoria:Insurrezionalisti classici|Pezzi, Francesco]] |