Prima Internazionale

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Simbolo adottato dalla Prima Internazionale

La Prima Internazionale è il nome con cui viene definita la prima fase del'Internazionale dei lavoratori (1864-1876).

L'Internazionale era un organismo che aveva lo scopo di legare internazionalmente i diversi gruppi politici della sinistra: socialisti, anarchici, repubblicani mazziniani (che ben presto se ne allontanarono per divergenze riguardo all'idea nazionalistica che veniva ripudiata dagli internazionalisti), marxisti e tra le varie organizzazioni di lavoratori, in particolare operai.

Nascita, sviluppo e fine della I Internazionale

Il 28 settembre 1864 si aprì a Londra la cosiddetta “Prima Internazionale socialista dei Lavoratori”. A Saint Martin's Hall giunsero i tre delegati francesi: Tolain, cesellatore, Perrachon, bronzista, e Limousin, nastraio, che esposero un progetto di associazione internazionale. Il congresso fu presieduto da Spencer Beesley, filosofo positivista. L'inglese Wheeler, dopo aver sentito il progetto francese, esposto da Tolain, presentò la seguente risoluzione: «L'assemblea dopo aver sentito i nostri fratelli francesi [...] e dato che il loro programma può migliorare la situazione dei lavoratori lo accetta come base di un'organizzazione internazionale». La risoluzione fu approvata all'unanimità e venne nominato il Comitato (composto in gran parte da inglesi, ma anche francesi, qualche italiano e il tedesco Karl Marx) che avrebbe dovuto risiedere a Londra e che aveva il compito di redigere i regolamenti e fare opera propagandistica.

All'Internazionale aderirono inizialmente tutte le correnti della Sinistra europea, da Karl Marx agli anarchici e fino a Giuseppe Mazzini (1805-1872). L'Associazione diventò fuorilegge, dal 1871, in Francia, Spagna, Germania, Austria-Ungheria e Danimarca, ma si sviluppò, nonostante la repressione, in Spagna, Italia, Belgio.

In breve tempo si acuirono le divergenze tra gli internazionalisti e i mazziniani: nell'ottobre del 1866 Bakunin e Alberto Tucci pubblicarono La situazione italiana, un opuscolo in cui si analizzava la situazione politica nella penisola e si attacca violentemente lo statalismo di stampo mazziniano. Tuttavia, all'interno dell'Internazionale, i contrasti principali si ebbero inizialmente tra seguaci di Bakunin e Proudhon (entrambi anarchici) e poi soprattuto tra marxisti ed anarchici. [1] Entrambi rifiutavano lo Stato borghese, ma mentre i primi teorizzavano la conquista della società comunista attraverso le fasi della “dittatura del proletariato”, della proprietà collettiva dei mezzi di produzione che in ultimo avrebbe portato alla società senza classi ed all'estinzione dello Stato [2] (questo concetto è stato in parte o totalmente riveduto da alcuni marxisti, contrariamente ad altri che lo ritengono ancora valido), gli anarchici puntavano ad un'azione diretta mirante alla disarticolazione e alla liquidazione immediata dello Stato e di ogni tipo di istituzione autoritaria e gerarchica.

Il Consiglio Generale, in cui Marx aveva un peso prima inaudito, convocò il quinto "Congresso all'Aia" (2-7 settembre 1872). La maggior parte dei delegati era marxista, e proveniente dal Belgio, dalla Svizzera, dall'Italia, dalla Germania, mentre erano quasi assenti i francesi e gli spagnoli (esponenti principali dell'anarchismo internazionale di quella fase storica). Proprio la mancanza dei delegati franco-spagnoli fece pesare la bilancia dalla parte dei marxisti. Allora gli anarchici accusarono Marx di avere convocato il Congresso in modo confusionario quanto bastava perché non arrivassero gli oppositori al marxismo.

La maggioranza marxista ratificò l'espulsione degli anarchici dall'Internazionale operaia (all'ultimo Congresso del 1869 gli anarchici erano addirittura la maggioranza dei militanti europei!), poi il Congresso, ora formato solo da marxisti, decise il trasferimento del Consiglio Generale a New York. Una decisione insensata poiché l'Internazionale era presente soprattutto in Europa.

Allontanati dall'Internazionale per le cospirazioni dei seguaci di Marx, gli anarchici, seguendo i suggerimenti dei loro "leader", decisero di costituire una Internazionale antiautoritaria.

Il 18 marzo 1871 scoppiò la rivolta della comune di Parigi, che secondo tanti fu il frutto concreto dell'esperienza dell'AIL, in cui confluirono le più diverse correnti socialiste: seguaci di Pierre Joseph Proudhon, di Saint-Simon, di Bakunin, di Marx ecc.

La Federazione anarchica del Giura il 15 settembre 1872 convocò un'assemblea a S. Imier (regione del Giura bernese in Svizzera), definendolo «un Congresso straordinario dell'Internazionale operaia» e si dedicarono ad organizzare, secondo la formula di Kropotkin, «la rivolta permanente mediante la parola, lo scritto, il pugnale, il fucile, la dinamite». (17-22 settembre 1872), in cui ribadirono che «l'Internazionale è il partito politico, centralizzato, della classe operaia, che opera in modo legalitario e parlamentare per estendersi nel proletariato, in vista dell'insurrezione che porterà alla dittatura del proletariato, alle nazionalizzazioni, al socialismo».

Il fallimento dell'esperienza di Parigi e i continui conflitti interni all'Internazionale portarono il "Consiglio Generale" (trasferitosi da New York a Filadelfia) alla decisione di sciogliere l'Internazionale (15 luglio 1876).

Principali punti trattati durante i convegni

  • Necessità di un'azione unitaria del proletariato e organizzazione della classe operaia.
  • Lotta per l'emancipazione economica e per l'abolizione della società classista.
  • Abolizione dello sfruttamento infantile e miglioramento delle condizioni lavorative della donna.
  • Solidarietà internazionale operaia.
  • Riconoscimiento dell'importanza del movimento sindacale.
  • Sciopero come strumento di lotta.
  • Abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione e degli eserciti permanenti.

Tutti i congressi della I Internazionale

Congresso costitutivo, a Londra. 28 settembre-4 ottobre 1864 Discussioni principali: Solidarietà alla Polonia oppressa. Presenti le delegazioni operaie inglesi e francesi, e di invitati di altri paesi (numerosi rifugiati politici in esilio a Londra, tra cui Marx). Elezione Consiglio generale, con sede a Londra (385 sedute tra il 1864 e il 1872; il 1 novembre: il Consiglio approva lo Statuto provvisorio). L'anno seguente, tra il 25 e il 27 settembre si tiene la prima Conferenza internazionale, sempre a Londra.
I Congresso, a Ginevra. 3-8 settembre 1866 Discussioni principali: Numerosi delegati francesi e svizzeri, oltre agli inglesi, ai tedeschi (assente Marx), e ai rappresentanti del Consiglio generale. Scontro tra i mutualisti e i collettivisti. Obiettivo principale: ottenimento della riduzione della giornata lavorativa a otto ore.
II Congresso, a Losanna. 2-8 settembre 1867 Discussioni principali: Delegati svizzeri, francesi, tedeschi, belgi, italiani, inglesi. Predominano ancora i proudhoniani. Temi discussi: cooperazione; credito popolare; istruzione (indirettamente lo Stato).
III Congresso, a Bruxelles. 6-13 settembre 1868. Discussioni principali: Delegati belgi, inglesi, svizzeri, tedeschi, francesi, un italiano e uno spagnolo (assente Karl Marx). Discussione e approvazione della tesi sulla socializzazione dei mezzi di produzione, proposta dallo stesso Marx. Sconfitti i proudhoniani e vittoria della fazione classista.
IV Congresso, a Basilea. 6-12 settembre 1869 Discussioni principali: Delegati in maggioranza francesi e svizzeri; poi belgi, tedeschi, e spagnoli; presenti Bakunin e Caporusso per l'Italia (assente Marx), oltre a sei membri del Consiglio generale. I fautori del mutualismo propongono: socializzazione della terra, abolizione dell'eredità, centralizzazione e aumento dei poteri del Consiglio generale. L'assemblea boccia le loro proposte e devono uscire dall'A.I.L (nel 1870 scoppia la guerra franco-prussiana e il previsto congresso è rinviato; nel 1871 nasce la comune parigina; dal 17 al 23 settembre si tiene la seconda conferenza internazionale, a Londra).
V Congresso, all'Aja. 2-7 settembre 1872 Discussioni principali: Ultimo congresso a cui partecipano anche Marx ed Engels. Consiglio generale trasferito a New York (fino all'estate del 1874), sotto la direzione di Sorge.
VI Congresso, a Ginevra. 7-13 settembre 1873 Discussioni principali: Congresso fallito per l'assenza di delegati Usa, francesi, inglesi, tedeschi, italiani, spagnoli, portoghesi, austriaci, ungheresi. Presenti esclusivamente gli svizzeri.
Conferenza di Filadelfia (Usa). 15 luglio 1876 Dichiarazione ufficiale che decreta lo scioglimento dell'A.I.L.
Eugène Pottier

Canzone di Pottier: L'Internazionale

L'Internazionale (francese «L'Internationale») è la più famosa canzone socialista e operaista, riconosciuta come l'inno dei lavoratori in tutto il mondo. Il testo fu scritto da Eugène Pottier nel giugno 1871 e musicato da Pierre de Geyter di Lille nel 1888, che gli varrà una fama mondiale e diventerà l'inno operaio che ancora oggi conosciamo.

«In piedi, dannati della terra,
In piedi, forzati della fame!
La ragione tuona nel suo cratere,
È l'eruzione finale.
Del passato facciamo tabula rasa,
Folle, schiavi, in piedi! In piedi!
Il mondo sta cambiando radicalmente,
Non siamo niente, saremo tutto!» [3] [4]

Recuperato per un certo periodo da parte dell'Unione Sovietica, questo magnifico testo non conserva non per questo una grande portata libertaria.

Note

Bibliografia di base

  • Angiolina Arru. Classe e partito nella prima Internazionale: il dibattito sull'organizzazione fra Marx, Bakunin e Blanqui (1871-1872). Bari, De Donato, 1972,
  • David Rjazanov, Alle origini della Prima Internazionale, Edizioni Lotta Comunista, Milano. 1995, [1926].
  • Georges Haupt, L'Internazionale socialista dalla Comune a Lenin, Einaudi, Torino, 1978.
  • Gian Maria Bravo, La Prima Internazionale. Storia documentaria, Editori Riuniti, Roma, 2 voll, 1978.
  • Gian Maria Bravo, Marx e la Prima Internazionale, Laterza, Bari, 1979.
  • Mathieu Léonard, La Prima Internazionale - L'emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi, Edizioni Alegre, 2013.

Voci correlate

Collegamenti esterni