Maurice Joyeux

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Maurice Joyeux

Maurice Joyeux (Parigi, 29 gennaio 1910 - Parigi, 9 dicembre 1991) è stato uno scrittore e un anarchico francese. Dapprima meccanico, poi come libraio, fu una figura di spicco nel movimento libertario francese. [1]

Attivista anarco-sindacalista alla CGTU, poi alla Force Ouvrière, ricostituì due volte la Federazione Anarchica: dopo la Seconda guerra mondiale e nel 1953.

Biografia

Orfano di guerra (suo padre era stato attivista socialista), Maurice Joyeux è molto presto apprendista e poi lavoratore. All'età di 14 anni, va per la prima volta in riformatorio e viene multato di 1.000 franchi per aver rotto una costola al capo presso il quale era fabbro apprendista (il datore di lavoro lo aveva percosso). Nel 1928, anticipa la chiamata alle armi e svolge il servizio militare in Marocco nel 135° reggimento del corpo automobilistico, quindi, dopo aver ricevuto un anno di prigione per un alterco con il suo superiore, finisce in un reggimento disciplinare a Colomb-Béchar (Algeria).

Sindacalista e renitente

Il suo primo contatto con l'anarchismo ha luogo nel 1927, durante la campagna per Sacco e Vanzetti. Milita all'interno della CGTU e si impegna con il Comitato dei disoccupati, di cui diventa segretario. Arrestato il 16 febbraio 1933, in seguito all'occupazione e al saccheggio del consolato polacco a Levallois-Perret (Senna) per protestare contro la morte di un lavoratore polacco in una baracca in cui i ratti gli avevano mangiato metà di un braccio, è incarcerato nella prigione della Santé. Il 12 aprile compare davanti alla 13a Camera correttiva, che lo ha condanna a tre mesi di prigione e a una multa di 25 franchi per rottura di recinzioni, violazione di domicilio e vagabondaggio. Racconterà questo periodo nel libro «Le Consulat polonais». Nel 1935, quando rifiuta di diventare un membro del Partito Comunista, viene escluso dalla CGTU dalla guida del Comitato dei disoccupati. Si unisce, quindi, all'Unione Anarchica («Union Anarchiste») ed è condannato a sei mesi di prigione per violenza contro agenti. Nel 1936, partecipa alle occupazioni di fabbrica ed anima il Fronte rivoluzionario. Nel 1938, trascorre altri sei mesi in prigione per violenze. Renitente dopo l'entrata in guerra della Francia (3 settembre 1939), Joyeux viene arrestato nel 1940, condannato a 5 anni di reclusione e incarcerato nella prigione di Montluc, dalla quale evade dopo aver fomentato un'insubordinazione; tuttavia, viene ripreso e liberato solo nel 1944. Questa vicenda sarà l'argomento del libro «Mutinerie à Montluc», pubblicato nel 1971.

Ricostituzione della Federazione Anarchica

Dopo la Seconda guerra mondiale, è tra i fondatori della Federazione Anarchica, insieme a Robert Joulin, Henri Bouyé, Georges Fontenis, Suzy Chevet, Renée Lamberet, Georges Vincey, Aristide e Paul Lapeyre, Maurice Fayolle, Maurice Laisant, Giliane Berneri, Solange Dumont, Roger Caron, Henri Oriol e Paul Chery. Assume la direzione del quotidiano «Le Libertaire» dal 21 agosto 1947 al 5 agosto 1949. Per un articolo apparso sul giornale il 3 aprile 1947 e intitolato «Preparazione militare» («Préparation militaire»), viene condannato, il 17 febbraio 1948, a una multa di 5.000 franchi dalla 17a Camera correttiva. Il 4 novembre 1950 riceve un'altra condanna per "apologia di omicidio" (conseguente ad un articolo pubblicato su «Le Libertaire» del 17 febbraio), con una multa di 40.000 franchi. Dal 1948 milita attivamente nel sindacato CGT-FO. Poco dopo, apre una libreria a Parigi: «Le Château des brouillards». Nel 1953 ha luogo la scissione della Federazione Anarchica: Georges Fontenis crea l'Organisation Pensée Bataille (OPB), un'organizzazione clandestina all'interno della federazione, e provoca la rottura di quest'ultima in diverse organizzazioni, tra cui la Fédération Communiste Libertaire (FCL).

Anarchico-sindacalista e anti-marxista convinto, partecipa alla ricostruzione della Federazione Anarchica attorno a un nuovo giornale, «Le Monde Libertaire», e alla sua libreria, «Publico». I principi di base della nuova FA vengono scritti per riunire il maggior numero di anarchici, combinando tutte le tendenze. Una scommessa difficile da tenere, perché è costretto a scendere a compromessi con gli anarchici individualisti. Il risultato è un meccanismo di funzionamento che giudica «impossibile»: unanime processo decisionale, ogni membro della FA ha il diritto di veto su qualsiasi orientamento della FA. Nel settembre 1960 è tra i firmatari del «Manifesto dei 121» («Manifeste des 121»), intitolato «Dichiarazione sul diritto di renitenza alla leva per la guerra d'Algeria». Nel maggio 1968, con la sua compagna Suzy Chevet (1905-1972) e il «Gruppo Louise Michel», crea «La Rue», un giornale di espressione culturale libertaria di cui furono pubblicati 87 numeri, dal 1968 al 1987. Nel 1981, Joyeux è il primo ospite di «Radio Libertaire», radio libera della Federazione Anarchica di Parigi. Nella sua vita Joyeux è stato amico di André Breton, Albert Camus, Georges Brassens e Léo Ferré; quest'ultimo lo ommaggia nominandolo nella sua canzone «Les Anarchistes». [2]

Note

  1. Dalle effemeridi anarchiche (in francese)
  2. «Qu’y’en a pas un sur cent et pourtant ils existent
    Et qu'ils se tiennent bien le bras dessus bras dessous
    Joyeux, et c'est pour ça qu'ils sont toujours debout
    Les anarchistes... ».

Opere

  • Le Consulat polonais, Calmann-Lévy, 1957.
  • L'Anarchie et la société moderne. Précis sur une structure de la pensée et de l'action révolutionnaires et anarchistes, Nouvelles Éditions Debresse, 1969.
  • L'Anarchie et la révolte de la jeunesse, Casterman, 1970.
  • Mutinerie à Montluc, Éditions La Rue, 1971.
  • L'Écologie, Éditions La Rue, 1975.
  • Bakounine en France, Éditions La Rue, 1976.
  • L'Anarchie dans la société contemporaine: une hérésie nécessaire?, Casterman, 1977, 1996.
  • L'Hydre de Lerne, Collezione «La Brochure anarchiste», Éditions du Monde Libertaire, Parigi, 1983, 3a riedizione (testo del 1967).
  • Karl Marx, le ténia du socialisme!, Éditions La Rue, 1983.
  • Sous les plis du drapeau noir e Souvenirs d'un anarchiste, 2 tomi, Éditions du Monde Libertaire, 1988.

Bibliografia

  • Hélène Strub et Collectif, Catalogue des périodiques anarchistes (1871-2000), Istituto francese di storia sociale.
  • Roland Bosdeveix, Maurice Joyeux Graine d'ananar, Éditions du Monde libertaire, 2006.
  • Cédric Guérin, Pensée et action des anarchistes en France: 1950-1970, Tesi in storia contemporanea sotto la supervisione di Robert Vandenbussche, 2000.
  • Thierry Maricourt, Histoire de la littérature libertaire en France, Albin Michel.
  • Robert Belleret, Dictionnaire Ferré, Fayard, 2013.
  • Jeanyves Guérin, Dictionnaire Albert Camus, Éditions Robert Laffont, Collezione Bouquins, 2009.
  • Gianfranco Marelli, L'amère victoire du situationnisme, Éditions Sulliver, 1998.
  • Michel Ragon, Dictionnaire de l'anarchie, Éditions Albin Michel, 2008.
  • Roland Biard, Histoire du mouvement anarchiste en France (1945-1975), Éditions Galilée, 1976.
  • Robert Graham, Anarchism: A Documentary History of Libertarian Ideas - The Emergence of the New Anarchism (1939 to 1977), volume II, Black Rose Books, 2009.

Voci correlate