Mario Merlino

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Mario Michele Merlino durante un'intervista rilasciata in occasione della pubblicazione del libro E venne Valle Giulia - Storia di un ragazzaccio in camicia nera

Mario Merlino (Roma, 2 giugno 1944) è un personaggio, eufemisticamente definibile un "trasformista politico", che, alla fine degli anni 60, ha militato sia in gruppi politici di matrice fascista (Avanguardia Nazionale ecc.) e sia in quelli comunisti e anarchici. L'atteggiamento politicamente schizofrenico che ebbe Merlino in gioventù fu secondo alcuni solo una "colpa" giovanile, mentre invece, secondo altri, è la vera e propria prova del suo ruolo di "infiltrato" negli ambienti politici extraparlamentari [1].

Oggi Mario Merlino risulta essere impegnato nella società come docente ed operatore culturale senza però che si sia vista, da parte sua, neanche l'ombra del pentimento, anzi pur continuando ad esaltare il fascismo [2].

Biografia

Mario Merlino, di origine romagnola, nasce a Roma il 2 giugno 1944. Avvicinatosi sin da ragazzo all'ideologia fascista, inizia la frequentazione degli ambienti della destra neofascista romana.

La militanza fascista

Dal 1962 al 1968 milita attivamente in vari gruppi dell'area neofascista; nel 1965, dal 3 al 5 maggio, partecipa al convegno sulla "guerra rivoluzionaria" organizzato dall'Istituto di studi militari Alberto Pollio a Roma e a cui partecipano, tra gli altri, anche Pino Rauti e Stefano Delle Chiaie, con i quali entra in stabili rapporti d'amicizia.

Nel febbraio 1968, che vede contrapposti gli studenti e le forze dell'ordine, Merlino, insieme ai militanti di Avanguardia Nazionale, partecipa ambiguamente agli scontri di Valle Giulia che vede contrapposti gli studenti di sinistra con le forze dell'ordine [3]. Nel marzo del 1968 è tra gli squadristi, alla cui testa si pongono gli on. Giorgio Almirante e Luigi Turchi, che danno l'assalto alla facoltà di lettere di Roma, occupata dagli studenti di sinistra. Nell'aprile del 1968 partecipa al viaggio nella Grecia dei Colonnelli organizzato dall'ESESI (lega degli studenti fascisti greci in Italia), da Pino Rauti e Stefano Delle Chiaie, dove vengono ricevuti, dai gerarchi della dittatura greca, ricevendo preziosi consigli su nuove strategie operative da attuare contro l'antagonismo sociale italiano.

Lo "strano" trasformismo di Merlino

A questo punto inizia la trasformazione fisica e politica di Mario Merlino, si fa crescere barba e capelli [4] ed inizia a frequentare gli ambienti della sinistra extraparlamentare.

La militanza a sinistra (?!)

Inizialmente costituisce insieme ad altri esponenti del neofascismo romano (Stefano Delle Chiaie, Serafino Di Luia, Loris Facchinetti e l'ex legionario e parà Buffa, detto il Lupo di Monteverde) un fantomatico gruppo denominato XXII Marzo [5] (da non confondersi con il 22 marzo che fonderà più tardi con Valpreda). Merlino successivamente prova ad inserirsi, quale militante, in Avanguardia Proletaria e nel Partito Comunista d'Italia, ma in entrambi i casi senza successo poiché viene riconosciuto quale militante di destra. Il 16 aprile 1968 fa parte di un gruppo di neofascisti italiani che si reca nella Grecia dei colonnelli [6]. Il viaggio è promosso dall'ESESI, la lega degli studenti greci fascisti in Italia ed organizzata dal giornalista Pino Rauti del «Tempo» di Roma e da Stefano Delle Chiaie. Il gruppo prende contatti con le autorità greche e col gruppo neonazista "4 Agosto" diretto da Costantino Plevris. Da quel momento mario Merlino cambia pelle e nell'estate dello stesso anno si trasferisce per qualche tempo in Germania [7].

La militanza anarchica (?!)

Nel settembre del 1969 entra nel circolo Bakunin di Via Baccina, a Roma. Il circolo Bakunin è diviso in due fazioni: una parte “moderata” e un'altra più “arrabbiata”: di quest'ultima fanno parte parte, oltre a Merlino, anche Pietro Valpreda, Emilio Bagnoli, Roberto Gargamelli, Emilio Borghese. Valpreda e Merlino decidono di fondare in Novembre un proprio circolo autonomo dal "Bakunin", il circolo anarchico 22 Marzo, nel quale la polizia riesce anche ad infiltrare Salvatore Ippolito, conosciuto negli ambienti anarchici con il nome Andrea Politi.

Merlino pare molto interessato ad azioni violente; il circolo subisce alcune perquisizioni, spesso quando lui è assente.

In realtà, nonostante la "giustizia" lo abbia assolto da ogni accusa, è da sempre circolata, negli ambienti della "sinistra", l'ipotesi che abbia potuto agire da "infiltrato" o "provocatore" [8] [9] [10] per conto di alcuni apparati dello Stato, quelli che i media definiscono "Servizi Segreti Deviati" [11], allo scopo di far incriminare gli anarchici, senza però riuscirci (inizialmente la criminalizzazione del movimento anarchico ebbe i suoi effetti, ma, nel tempo, ogni accusa nei confronti degli anarchici cadrà definitivamente... [12]), per la strage di piazza Fontana, di modo che poi si potessero giustificare tutta una serie di politiche repressive nei confronti dei movimenti contestatori di quegli anni.

Di fatto, il 12 dicembre una bomba esplode in Piazza Fontana, a Milano, provocando diciassette morti e ottantotto feriti. Altre bombe esplodono anche a Roma. Merlino viene immediatamente indagato insieme ad altri militanti del circolo anarchico 22 Marzo e agli anarchici milanesi del Ponte della Ghisolfa. La sera stessa del 12 dicembre, Merlino viene interrogato e si mostra subito molto loquace rispondendo alle domande dei magistrati [13] (Valpreda sarà arrestato la sera del 15 dicembre, mentre si recava a Palazzo Giustizia per rispondere di una vecchia questione giudiziaria).

Le indagini, lacunose e superficiali, porteranno alla fine alla caduta di ogni accusa nei confronti di Merlino, anche se durante la perquisizione gli viene trovato un taccuino contenente nomi e indirizzi di molti fascisti (vedi collegamenti esterni), e degli altri 5 anarchici arrestati assieme a lui. Dopo un lungo periodo di detenzione preventiva Merlino e gli altri 5 arrestati verranno tutti assolti.

Oggi

Abbandonato l'impegno politico attivo dopo il lungo periodo di carcerazione preventiva, si è laureato in filosofia. Attualmente è insegnante di storia e filosofia in un liceo, scrive articoli, tiene conferenze revisioniste sul 1968 [14] e rappresentazioni teatrali in cui “commemora” le gesta fasciste [2]. Collabora attivamente con l'"Ass. culturale Raido" e con varie case editrici, tra cui "Settimo Sigillo" e "Armenia", tutte attive nella diffusione di materiale ideologico legato alla destra radicale, fascista e nazionalista.

Note

  1. Dossier strage Piazza Fontana
  2. 2,0 2,1 Merlino è l'autore di alcune opere teatrali in cui commemora la Xª MAS (La rosa fra i denti) e Benito Mussolini (Rapsodia in nero)
  3. «Per Merlino, che è presente tra le fila di un gruppetto di picchiatori fascisti di Avanguardia Nazionale, gli scontri di Valle Giulia sono due fronti: i camerati cercano di bastonare in parti uguali poliziotti e studenti. L'importante per loro è provocare il massimo degli incidenti.» (tratto da Dossier strage Piazza Fontana)
  4. In una dura requisitoria contro i giovani della sinistra, intitolato «Contro i capelli lunghi», Pier Paolo Pasolini scrive: «Trovo un immenso e sincero dispiacere nel dirlo (anzi, una vera e propria disperazione), ma ormai migliaia e centinaia di migliaia di giovani italiani, assomigliano sempre più alla faccia di Merlino»
  5. In una recente intervista alla domanda: «Lei è stato il fondatore del circolo anarchico XXII Marzo e di questo accusato. Si sente di definirsi un anarchico?». Merlino ha così risposto: «Da oltre un anno porto in giro per l'Italia un incontro di parole e musiche, omaggio a Robert Brasillach. Paul Serant, in Romanticismo fascista, ricorda proprio come Brasillach amasse citare, negli ultimi anni della sua giovane vita, la frase che gli era stata detta da un giovane della milizia: siamo degli Anarco-Fascisti» (intervista a Merio Merlino, da "politicaonline.net").
    È chiaro che quello che Merlino chiama "anarco-fascismo" non ha nulla a che vedere con i principi anarchici. L'anarco-fascismo è quindi nient'altro che un sinonimo di fascismo e un modo per infangare l'anarchismo.
  6. Elenco dei fascisti che fecero il viaggio in Grecia il 16 aprile 1968
  7. Alcune controinchieste ipotizzano che in questo modo Merlino abbia cercato di far dimenticare la propria faccia e si fa cresce barba, baffi e cappelli. (vedi: Dossier strage Piazza Fontana)
  8. Dossier strage Piazza Fontana
  9. da "informagiovani.it"
  10. da "archiviostorico.corriere.it"
  11. Nell'inchiesta sulla strage di piazza Fontana entrerà anche Guido Giannettini, uomo di destra e attivo collaboratore dei SID
  12. Il 1 agosto 1985 la Corte d'Assise d'appello di Bari assolve Pietro Valpreda per insufficienza di prove, sentenza che verrà successivamente confermata dalla Corte di Cassazione.
  13. Dossier strage Piazza Fontana
  14. da "the-stobados.noblogs.org"

Voci correlate

Collegamenti esterni