Insurrezione della Bassa California (1911)

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Junta Organizadora del PLM (foto del 1910: Anselmo L. Figueroa, Práxedis G. Guerrero, Ricardo Flores Magón, Enrique Flores Magón e Librado Rivera) progettò e coordinò l'insurrezione.

L'Insurrezione della bassa California fu un'insurrezione popolare anarchica che si svolse nel 1911 in Messico (Stato della Bassa California) ed è inquadrabile nell'ambito del "fenomeno" magonista e della Rivoluzione messicana.

Progettata e coordinata dalla Junta Organizadora del Partido Liberal Mexicano, essa si proponeva di liberare alcuni spazi territoriali della bassa California che avrebbero dovuto poi fungere da base per una rivoluzione sociale che coinvolgesse tutto il paese. Il piano elaborato nel Programa del Partido Liberal Mexicano del 1906 prevedeva rivolte non solo nella bassa California ma anche in altri stati messicani, tra i quali Sonora, Chihuahua, Coahuila, Tlaxcala, Veracruz, Oaxaca, Morelos e Durango.

Introduzione

Exquisite-kfind.png Vedi Rivoluzione messicana.

Durante gli anni a cavallo tra il 1910 e il 1930, il Messico fu attraversato da un vasto movimento rivoluzionario che cambiò radicalmente il paese. Durante questo periodo il pensiero anarchico esercitò una notevole influenza su tutti i rivoluzionari, molti dei quali si richiamavano esplicitamente all'anarchia. Di fatto, prima della rivoluzione russa del 1917, l'anarchismo era una forza radicale molto diffusa, praticamente alla pari del marxismo.

Ricardo Flores Magón, nato il giorno dell'indipendenza del Messico (16 settembre 1874) a San Antonio di Eloxochitlán nello Stato di Oaxaca, è stata una delle figure più importanti dell'anarchismo messicano. Ironia della sorte, nello stesso Stato nacque anche il suo più grande nemico, ovvero Porfirio Díaz. I fratelli Magón - Jesús ed Enrique Magón - parteciparono attivamente alla lotta antiporfirista e alla quale Ricardo dedicò tutta la sua vita. Mentre Jesús era impegnato nelle Anti-Reeleccionistas e fu in seguito ministro degli interni sotto il regime di Madero, Enrique fu molto più propenso agli sforzi politici radicali di Ricardo. I tre fratelli presero parte anche a manifestazioni studentesche contro la rielezione di Diaz nel maggio 1892. Poco dopo, Ricardo divenne direttore di El Demócrata e gradualmente si avvicinò all'anarchismo. Studiò anche come avvocato, ma non terminò mai gli studi. I principi libertari di Magón presero in Messico un consenso particolare, tanto che si creò una corrente che prese il nome di Magonismo.

I casi più importanti dell'aumento dell'opposizione al regime di Díaz prima di quello del 1910 guidato da Madero, furono lo sciopero del 1906, in particolare quello della Cananea a Sonora e a Río Blanco [1], e tutta una serie di rivolte guidate dal Partito Liberale Messicano. [2]

Il Partido Liberal Mexicano

Exquisite-kfind.png Vedi Partito Liberale Messicano.

Prima di questa sollevazione, il Partito Liberale Messicano (PLM) era, almeno teoricamente, un partito compatto rispetto alla condivisione del suo piano strategico volto ad espellere Diaz ed a ripristinare i diritti civili in Messico. Nel 1905, Francisco Madero aveva finanziato il PLM con 2.000 dollari per la pubblicazione di Regeneración, ed inoltre si era rivolto a Ricardo Flores Magón definendo «tutte buone le sue idee». [3] Ma dietro questa apparenza unitarietà del PLM, profonde divisioni esistevano riguardo a come e con cosa sostituire la dittatura allora vigente. La collaborazione tra le anime radicali e quelle più moderate si ruppe e quindi ben presto Ricardo Flores Magón gradualmente radicalizzò il proprio pensiero indirizzandosi verso l'anarchismo.

Dal 1900, Ricardo Flores Magón aveva preso a leggere le opere di Kropotkin, Bakunin, Jean Grave, Errico Malatesta e Maxim Gorki. Ironia della sorte, fu il conservatore Camilo Arriaga ad esporre a molti leader del Partito Liberale Messicano le idee dell'anarchismo. L'ironia consiste nel fatto che Arriaga non riusciva a comprendere il radicalismo di Magón, perché se lo avesse veramente inteso si sarebbe reso conto che la convivenza ideologica con lui era praticamente impossibile. Secondo Cockcroft, anche Madero non aveva mai sentito parlare di Kropotkin [4]. Secondo Albro, l'epoca esatta della conversione di Ricardo Flores Magón all'anarchismo è controversa, però è chiaro che non ammise mai pubblicamente di essere diventato un anarchico prima del 1907 [5].

L'ostacolo più grande: il governo degli Stati Uniti

I magonisti stavano per diventare una minaccia significativa per lo Stato messicano, per questo si approssimava una dura repressione, opera principalmente del governo degli Stati Uniti che aveva in Messico molti interessi economici. Gli USA presero allora ad attaccare e reprimere tutte le forze rivoluzionarie che mettevano in dubbio la propria egemonia sul territorio messicano.

Sin dal momento in cui si verificò il dramma di Haymarket Square nel 1886, gli Stati Uniti assunsero posizioni antagoniste rispetto al radicalismo anarchico e rivoluzionario. Dopo l'assassinio del presidente McKinley nel 1901 da parte di Leon Czolgosz, il governo americano dichiarò una sostanziale guerra a tutti gli anarchici. Questo spesso assunse la forma di dura repressione e di leggi liberticide (vedi Anarchist Exclusion Act), grazie alle quali il governo fece addirittura ricorso a vere e proprie deportazioni per liberare il paese dell'anarchia. Questo assalto su larga scala alle idee rivoluzionarie proseguirà negli Stati Uniti sino a cavallo degli anni '20 e '30.

I successi rivoluzionari

La presa di Mexicali

Soldati ribelli magonisti che si presero la città di Tijuana nel 1911.

Nonostante il governo degli Stati Uniti tenesse in sostanza bloccata l'attività del PLM durante le fasi rivoluzionarie più calde, si apriva per loro una speranza nella Bassa California. Il primo grande successo fu la presa della città di Mexicali, il 29 gennaio 1911. Un piccolo gruppo di soli 18 uomini, guidati da Jose Maria Leyva e Simon Berthold, riuscì facilmente a prendere la città. Fu un'importante vittoria che «dimostrò che gli anarchici potevano conquistare un obiettivo strategico senza l'aiuto di altri gruppi rivoluzionari» [6].

In soli due giorni il gruppo passò da 18 a 60 ed il terzo giorno erano già 120. Tra questi vi erano circa 40 Wobblies (così vengono chiamati i militanti dell'IWW), i quali furono reclutati il 5 febbraio nel Templo del Trabajo di Los Angeles. Quel giorno, in un manifesto scritto da Jack London a favore dei magonisti si affermava:

«Noi socialisti, anarchici, vagabondi, ladri di polli, fuorilegge e cittadini indesiderabili degli Stati Uniti siamo con voi col cuore e l'anima» [7].

Avanzata nella Bassa California

In totale le forze magoniste raggiunsero circa 500 uomini nella bassa California, che includevano approssimativamente 100 Wobblies anglo-americani [8]. Tra questi c'erano anche alcuni conosciuti militanti come Frank Little e Joe Hill [9]. Per porre fine a questa rivolta prima che potesse esplodere, il colonnello Vega, governatore della regione, inviò 100 soldati con l'intento di sbaragliare le forze magoniste, ma le loro difficoltà furono enormi, così come numerose furono tra i soldati le diserzioni. Il 15 febbraio le forze militari di Vega furono definitivamente sconfitte.

I magonisti tennero le loro posizioni per un pò di tempo, riuscendo persino a conquistare alcune piccole zone di Nuevo Leon, Chihuahua e Sonora. In un dispaccio del console degli Stati Uniti a San Antonio, del 2 marzo, si informava che in Regeneración che Prisciliano Silva (componente del PLM) aveva conquistato Guadalupe (Chihuahua), l'8 febbraio, e si era assicurato «munizioni di guerra, provviggioni, abbigliamento e molto altro per una campagna di guerra». [10] Alla fine di giugno, Silva prese Casas Grandes (Chihuahua), che poi perse e riprese di nuovo. A Sonora, i ribelli, circa 200, conquistarono Sasabe e, in seguito, presero Hermosillo, Arizpe e Bacoachi [11]. Non così fortunati furono i loro compagni a Chihuahua e nella Bassa California. Jose Cardoza, il leader rivoltoso di Sonora, e altre 27 persone del suo gruppo furono catturato e "giustiziati" a marzo.

Tradimento dei riformisti

Verso la fine di maggio, le forze magoniste della Bassa California consistevano in circa 100 uomini, di cui 35 messicani, 30 indios Cocopah e 35 Wobblies. A questo punto, l'esercito del PLM si può dire che fosse pienamente attivo, anche se aveva difficoltà nel reperire rifornimenti e non erano molto bene armati. L'estate si sarebbe rivelata un campo di prova notevole per le forze armate del PLM.

Nel mese di giugno, Madero rivolse la sua attenzione verso la penisola della Bassa California. Aveva sperato che il Ministero della Giustizia degli Stati Uniti avesse preso a cuore il problema magonista, ma il PLM persisteva nelle proprie attività nonostante la persecuzione feroce nel nord del paese. Madero, tradendo i suoi originari principi rivoluzionari, decise di inviare un distaccamento delle sue forze nel territorio controllato dal Partito Liberale Messicano per allontanare gli anarchici rivoluzionari. Non ci volle molto, e per il 17 giugno, prima che lo scontro con le forze di Madero prendesse forma, Mexicali si arrese. Il 22 giugno, i circa 230 magonisti di Tijuana, si scontrarono con le forze del colonnello Vega. Dopo tre ore di combattimento, i rivoluzionari persero 30 uomo e furono sconfitti. I sopravvissuti fuggirono oltre il confine.

Fine della rivolta

Simbolo dell'IWW

Durante l'estate del 1911 i magonisti subirono una gravissima sconfitta politica, quando il generale Ferris, nel suo tentativo di ostacolare il successo degli anarchici in Bassa California, fu in qualche modo associato polarmente alle attività del Partito Liberale Messicano che invece nulla avevano a che fare con il militare in questione. Durante questo periodo, il PLM fu praticamente isolato dai socialisti americani, dal popolo della Bassa California, dalle forze in favore di Diaz e Madero. A peggiorare le cose ci fu l'ennesimo arresto negli Stati Uniti di Ricardo ed Enrique Flores Magón. Bisognerà attendere l'inverno del 1911 per far sì che il PLM assumesse nuovamente un ruolo significativo nelle battaglie armate della rivoluzione, quando il 20 novembre 1911 si unirono alle forze del generale Reyes [12]. Ma questo successo limitato, sempre all'ombra delle forze superiori di Reyes, si concluse rapidamente.

I magonisti indubbiamente fallirono nel tentativo di creare una società anarchica nella Bassa California, ma ottennero per brevi periodi alcune importanti conquiste, senza però riuscire sostanzialmente a modificare le strutture sociali, politiche ed economiche del paese. Tuttavia sarebbe certamente sbagliato sostenere che non ebbero alcuna influenza sul corso della rivoluzione messicana. Secondo Cockcroft, nonostante gli insuccessi dei magonisti, essi furono determinanti per la vittoria di Madero sul dittature Diaz:

«Il periodo che va da novembre 1910 al febbraio 1911, la rivoluzione messicana è stata caratterizzata da importanti successi militari del PLM, sconfitte militari nel campo di Madero (soprattutto in marzo, quando Madero perse la sua prima conquista importante, Casas Grandes), ed una scissione tra maderisti e moderati del PLM da un lato, e radicali del PLM dall'altro. Ci sono evidenti prove che attestano la tesi che il PLM abbia svolto un ruolo fondamentale nel mantenere l'impeto rivoluzionario durante il periodo novembre-febbraio, e durante il 1906-1910, così come durante il periodo 1906-1910, senza tale impeto la ribellione di Madero non avrebbe potuto cominciare o, in ultima istanza, sconfitto». [13]

Note

  1. Friedrich Katz, La Guerra Secreta en México: Europa, los Estados Unidos, y la Revolución Mexicana, Chicago: The University of Chicago Press, 1981, pag. 30.
  2. Fasi prerivoluzionarie in Messico
  3. Cockcroft, Precursores intelectuales de la Revolución Mexicana, pag. 120.
  4. Cockcroft, Precursores intelectuales de la Revolución Mexicana, pag. 70.
  5. Albro, Siempre Rebelde, pag. 29.
  6. Lowell L. Blaisdell, La Revolución Del Desierto: Baja California, 1911, Madison: The University of Wisconsin Press, 1962, páginas 39-40.
  7. Blaisdell, La Revolución Del Desierto, pag. 42.
  8. Dispaccio del consolato degli USA alla segreteria di Stato (16 giugno 1911). Documenti della Rivoluzione messicana, corretto da Gene Z. Hanrahan, Salisbury, N.c.: Publications Documental, 1976, vol. 1, parte II, pag. 377-382.
  9. Paul Avrich, Retratos Anarquistas, Princeton: Princeton University Press, 1988, pag. 209.
  10. Dispaccio del consolato degli USA alla segreteria di Stato (2 marzo). Documenti, Hanrahan, vol. 1, parte I, pag. 198-202.
  11. Consolato americano alla segreteria di Stato (7 ottobre 1911). Documenti, Hanrahan, vol. 1, parte I, pag. 60-61.
  12. Informe del gen. Attorney, Documentos, Hanrahan, vol. 1, parte II, pag. 313.
  13. Cockcroft, Precursores intelectuales de la Revolución Mexicana, pag. 183.

Voci correlate