Anarchist Exclusion Act

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Leon Czolgosz: la prima legge anti-anarchica fu introdotta dopo il suo attentato contro il Presidente McKinley

La Anarchist Exclusion Act (Legge sull'Esclusione degli Anarchici) è consistita in due leggi repressive che furono adottate in tempi diversi dal Congresso degli Stati Uniti. L'Anarchist Exclusion Act inizialmente vietò l'ingresso degli immigrati sospettati di essere anarchici, ma l'emendamento successivo permise anche la loro deportazione verso i paesi di provenienza.

La prima legge (1903-1914)

La prima legge fu introdotta nel 1903 dopo l'esplosione della violenza anarchica e, in particolare, dopo l'attentato mortale compiuto dall'anarchico polacco Leon Czolgosz contro il Presidente McKinley. La legge ebbe un impatto assai limitato, perché secondo la Commissione per l'Immigrazione statunitense tra il 1903 e il 1914 impedì l'ingresso a soli 15 anarchici.

La seconda legge (1918-1952)

Nel 1918 la precedente legge fu emendata e divenne più restrittiva: per esempio, permetteva la deportazione anche degli immigrati già residenti sul territorio nazionale. Questa seconda legge, nota anche come legge Dillingham Hardwick, rimase in vigore sino al 1952 ed ebbe conseguenze un po' più gravi per il movimento anarchico statunitense.

Migranti a Ellis Island (New York)

Nel 1919 il «New York Times» riferì che nel corso dell'anno precedente a due anarchici venne negato l'ingresso negli Stati Uniti, 37 furono deportati e 55 erano in attesa di espulsione. «The Times» pubblicò articoli in cui veniva denunciato il basso numero di espulsioni rispetto all'ondata di violenza che veniva attribuita agli anarchici.

Tra gli anarchici più noti che furono deportati ai sensi della legge repressiva ci fu Luigi Galleani e diversi suoi seguaci. Erano stati responsabili di una campagna di attentati che ebbero il loro culmine nel 1919 e nel 1920. Anche Emma Goldman e Alexander Berkman, entrambi stranieri residenti negli USA, furono deportati ai sensi della legge.

Mentre negli States infuriavano i cosiddetti Palmer raids contro anarchici e comunisti [1] e venivano promulgate altre leggi repressive come la Selective Service Act (1917) e l'Espionage Act (la prima promulgata per favorire l'arruolamento per la Prima guerra mondiale, la seconda per punire gli attivisti antimilitaristi, tra cui vi erano molti anarchici, che interferivano nelle operazioni militari in qualunque modo. [2]), più di quattro mila anarchici (veri o presunti) furono arrestati ai sensi della legge, ma la maggior parte di essi fu poi rilasciato su intervento del Dipartimento del Lavoro. In qualità di ministro del Lavoro Louis Freeland Post fu minacciato di impeachment perché impediva l'espulsione degli anarchici [3]. Gli anarchici deportati furono in totale 556.

Altri esempi di leggi anti-anarchiche

Exquisite-kfind.png Vedi Leggi scellerate (Francia, 1893-1894).

Nel biennio 1893-1894 la Francia promulgò le cosiddette lois scélérates («Leggi scellerate», ovvero una serie di normative espressamente indirizzate a reprimere il movimento anarchico. Furono concepite appositamente contro il movimento anarchico, responsabile di numerosi attentati compiuti negli anni precedenti.

Note

  1. Alexander Mitchell Palmer fu il Ministro della Giustizia che, tra il 1919 e il 1921, mise in atto una serie di persecuzioni giudiziarie e poliziesche contro anarchici e bolscevichi
  2. La “Red Scare”: la spinta alla deportazione James Green degli stranieri
  3. Stanley Coben, A. Mitchell Palmer: Politician (NY: Columbia University Press, 1963), 233-4; Louis F. Post, The Deportations Delirium of Nineteen-Twenty: A Personal Narrative of an Historic Official Experience (NY, 1923), 243-4

Voci correlate