Giovanni Governato

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Giovanni Governato

Giovanni Governato (Saluzzo, Cuneo, 24 gennaio 1889 - Genova, 28 maggio 1951), conosciuto nel campo artistico col soprannome di Cromatico, è stato pittore ed esponente di spicco del futurismo di sinistra, specificamente dell'ala anarchica denominata anarco-futurismo.

Biografia

Nato a Saluzzo (Genova) da Simone e Caterina Luino, Giovanni Governato da ragazzo emigra probabilmente per seguire la sua vocazione artistica alla Spezia, città nella quale entra in contatto con gli ambienti anarco-futuristi.

Iter artistico e politico

Testata de l'Iconoclasta!

Giovanni Governato inizia il suo iter artistico come xilografo della rivista L'Eroica, diretta da Ettore Cozzani [1], e partecipando alla formazione del gruppo artistico della "Zimarra". Saranno i membri del gruppo ad attribuirgli lo pseudonimo di "Cromatico".

In questa fase inizia anche a produrre disegni e raffigurazioni artistiche per svariate riviste anarchiche, come Iconoclasta! di Pistoia (1920-21) [2], Il Proletario di Pontremoli (1922), Anarchismo di Pisa (1922), Vespro anarchico di Palermo (1921-23), Il Libertario [3] della Spezia (1919-22). Su Gli Scamiciati di Pegli (1920-21) Filippo Tommaso Marinetti lo incorona ufficialmente del "titolo" di pittore futurista.

Con Tintino Rasi e Renzo Novatore nel 1921, a Pistoia, dà vita a Vertice, rivista anarco-futurista dal chiaro sottotitolo «Rivista anarchica e di pensiero» ed il cui motto è «Forza Bellezza-Audacia Violenza». «Vertice» si prefiggeva l'obiettivo di unire e dare voce a «liberissimi scrittori e artisti spregiudicati» riuniti intorno all'informale gruppo anarco-futurista di Arcola. Sull'unico numero editato, Governato pubblica le sue xilografie e alcuni suoi quadri.

Nel 1921 espone le sue opere a Parigi alle gallerie Reinhardt, accanto a Balla, Boccioni, Depero, Trampolini, Russolo ecc. [4]

Contesto storico ligure-toscano

Il contesto storico nel quale prenderanno forma tutte le attività artistico-politiche di Giovanni Governato è quello legato ai fermenti rivoluzionari che negli anni '20 coinvolsero il contesto tosco-ligure. In particolare, in quegli anni, due città si distinsero per il loro carattere ribelle: La Spezia e Pistoia. La prima, città di porto coinvolta in numerosissime attività da parte di forze avanguardiste proletarie, rivoluzionarie-anarchiche e socialcomuniste; la seconda, invece, vide il prevalere di attività rivoluzionarie strettamente connesse a quelle artistiche che portarono alla pubblicazione di molti giornali e riviste (es. «Iconoclasta!»).

Giovanni Governato, come precedentemente accennato, in quest'ambito viene coinvolto in rapporti d'amicizia con molti futuristi di sinistra, o meglio anarco-futuristi, in particolare con Renzo Novatore, Auro D'Arcola e Dante Carnesecchi, tutti legati a Pasquale Binazzi, personaggio leggendario per l'ala libertaria dello spezzino che continuerà la sua azione anche nella Resistenza.

Il processo

Renzo Novatore, amico di Governato

Di tendenza nettamente libertaria, viene processato insieme a molti noti "sovversivi" che facevano capo al suo amico Abele Ricieri Ferrari, ovvero Renzo Novatore.
Giovanni Governato aveva aiutato Novatore donandogli i suoi documenti affinché potesse sfuggire ai controlli polizieschi, documenti poi ritrovati sul corpo di Novatore dopo il suo assassinio provocato dai carabinieri a Teglia (Genova) il 29 novembre 1922.

Così viene descritta la vicenda dei documenti falsi ritrovati sul cadavere di Novatore [5]:

«... L'identità del misterioso bandito ucciso. Nelle sue tasche erano state ritrovati, oltre a dei documenti intestati ad un certo Giovanni Governato, una pistola Browning, due caricatori di riserva, una bomba a mano ed un anello con spazio nascosto contenete una dose letale di cianuro. Chi era questo tizio, così equipaggiato per uccidere ed uccidersi? Mentre gli inquirenti indagavano per fornire un'identità al morto, nell'ambiente ormai clandestino degli anarchici circolavano già bigliettini che annunciavano di casolare in casolare, di tugurio in tugurio, la morte in circostanze violente di un certo compagno, uno dei più cari per gli amanti dell'azione diretta contro il sistema. Le indagini scagionarono Giovanni Governato (sì, proprio il pittore futurista co-fondatore della rivista Vertice) e solo dopo pochi giorni si ebbe un nome per quel cadavere fornito di documenti falsi e sforacchiato dai proiettili dello Stato: Abele Ricieri Ferrari, militante anarchico individualista, già titolare di un corposo fascicolo presso le autorità, resosi irreperibile e ricercato dal giugno precedente.».

Governato viene scagionato dalle accuse grazie alla brillante quanto rocambolesca difesa di Ezio Torraca, avvocato fascista ma amico d'infanzia di Cromatico, che metterà in piedi un vero e proprio capolavoro oratorio in cui riuscirà a negare l'inequivocabilità del "reato" imputatogli. Durante lo svolgersi del processo Filippo Tommaso Marinetti, l'autore del Manifesto Futurista e il più celebre tra i futuristi del momento, nel frattempo passato "armi e bagagli" al fascismo, spedisce una lettera di solidarietà a Governato in nome del loro comune «impeto futurista». Nella lettera, vero e proprio capolavoro di "aulica ambiguità " scritta da quello che oramai era divenuto un vero e proprio servo del fascismo [6], e che risulterà decisiva per l'esito dello stesso processo quanto l'arringa di Torracca, Marinetti difende a spada tratta un amico, Governato, inequivocabilmente antifascista, anarchico e forse anche "colpevole".

L'ultimo periodo

Prosciolto da ogni imputazione, abbandona l'attivismo politico. In una nota del 5 settembre 1927 la Prefettura segnala Governato come persona «mite, pittore futurista d'intelligenza molta sveglia» e «sufficiente cultura». Viene comunque sorvegliato dalle autorità in quanto persistevano i suoi contatti, ma probabilmente peri semplice amicizia, con alcuni esponenti degli ambienti anarchici.

Governato è persona schiva e riservata, non essendo iscritta al Partito Nazionale Fascista, soppravive in difficili condizioni economiche mantenendosi con la vendita dei suoi quadri. L'autorità fascista continua a segnalarlo come «indifferente verso le istituzioni e le manifestazioni del regime», ma anche estraneo all'attività politica Radiato dal CPC (ex Casellario Politico Centrale) nel 1936, muore a Genova Nervi il 28 maggio 1951 [4].

In ricordo di Governato

A Nervi, Genova, è stata dedicata a Giovanni Governato Cromatico una targa che ricorda il periodo vissuto nella città ligure. [7].

Note

  1. Ettore Cozzani e L'Eroica: Ettore Cozzani (La Spezia, 1884 - Milano, 22 giugno 1971) è stato un importantissimo intellettuale spezzino, poeta, scrittore ed editore: i suoi lavori risentono di quei personaggi considerati i maggiori poeti a cavallo dei due secoli fra '800 e '900, ovvero Carducci, Pascoli e D'Annunzio. Importantissimo è stato il contributo che ha dato allo sviluppo innovatore della xilografia, sopratutto nel periodo in cui dirigeva il lavoro dello "xilografo" Giovanni Governato, in quel tempo impegnato per la rivista «L'Eroica».
  2. Secondo l'articolo Fantasies libertaires si tratterebbe de «L'Iconoclasta», rivista che anticipò la fondazione di «Iconoclasta!», avvenuta nel 1919 a Pistoia per merito di Virgilio Gozzoli.
  3. Storica rivista diretta da Pasquale Binazzi
  4. 4,0 4,1 A. Ciampi, Giovanni Battista Governato, in Dizionario biografico degli anarchici italiani, Tomo I, Pisa, BFS, 2003, p. 752
  5. Storia di Dante Carnesecchi
  6. Ad onor di Filippo Tommaso Marinetti occorre dire che attaccò con rabbia le "Leggi Razziali" promulgate da Mussolini nel 1938: «Benché apertamente ostile alle leggi razziali e al nazismo, era a Salò poco prima della morte, nel 1944» (Estratto da Filippo Tommaso Marinetti. Invenzioni, avventure e passioni di un "rivoluzionario"). Invece il D'Annunzio morì in modo poco chiaro pochissimo tempo prima fossero promulgate le famigerate leggi, tenuto sempre sotto controllo dai servizi segreti fascisti e dai carabinieri. Si veda D'Annunzio e la piovra fascista. Spionaggi al Vittoriale nella testimonianza del federale di Brescia di Festorazzi Roberto, che riporta: «Luglio 1935: Mussolini e Starace convocano d'urgenza a Roma il federale di Brescia, Giovanni Comini. L'ordine che il gerarca riceve è raggelante: bisogna mettere D'Annunzio nelle condizioni di non nuocere. In che modo? Rendendo ancora più asfissiante la sorveglianza sull'inquilino del Vittoriale e inibendo ogni sua iniziativa non gradita al regime. Il Vate, infatti, appare inquieto e ondivago, sul piano politico; incerto se appoggiare la guerra d'Etiopia, contrarissimo all'alleanza con Hitler. Viene così allo scoperto il retroscena sugli ultimi tre anni di vita di D'Annunzio, sottoposto a una sorta di internamento. E si conosce la verità sul messaggio del poeta ai Latini di Francia, censurato per ordine del Duce.» (estratto dalla recensione del libro).
  7. Targa a ricordo di Cromatico a Nervi-Genova

Bibliografia

  • Massimo Novelli, L'eccezionale imputato. Da Spezia a Genova vita e opere del pittore futurista Giovanni Governato, De Ferrari, 2005
  • Alessandra Gagliano Candela, Giovanni Governato - Il cromatico. Dal futurismo all'astrazione
  • Enzo Toracca, Arringa in difesa del pittore Giovanni Governato (Corte d'assise della Spezia, 16 agosto 1924) Pubblicato in 1926, (La Spezia) [1]
Note bibliografiche

Voci correlate

Collegamenti esterni