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Il '''Parlamentarismo''' è un sistema politico in uso nelle moderne liberaldemocrazie che si fonda sulla centralità del parlamento eletto dai cittadini. Questo sistema si è sviluppato in epoca moderna (a partire dal XVII secolo in Inghilterra, dalla fine del XVIII nel resto d'Europa). Il parlamento, attraverso la concessione o il ritiro della fiducia al [[governo]], controlla teoricamente l'esecutivo e ne indirizza l'attività. Il parlamentarismo indica quindi il sistema costituzionale fondato sul predominio del potere legislativo su quello esecutivo e giudiziario. | Il '''Parlamentarismo''' è un sistema politico in uso nelle moderne liberaldemocrazie che si fonda sulla centralità del parlamento eletto dai cittadini. Questo sistema si è sviluppato in epoca moderna (a partire dal XVII secolo in Inghilterra, dalla fine del XVIII nel resto d'Europa). Il parlamento, attraverso la concessione o il ritiro della fiducia al [[governo]], controlla teoricamente l'esecutivo e ne indirizza l'attività. Il parlamentarismo indica quindi il sistema costituzionale fondato sul predominio del potere legislativo su quello esecutivo e giudiziario. | ||
In un'accezione negativa, il parlamentarismo è un concetto che indica la degenerazione del sistema parlamentare, dovuta all'inefficacia dei rappresentanti che siedono nel parlamento o ad intrinseche difficoltà del sistema. In alcune esperienze storiche (l'[[Italia]] liberale e repubblicana, la Repubblica di Weimar in [[Germania]]), il parlamentarismo degenerò in una vera e propria tirannia: [[fascismo]] e [[nazismo]]. | In un'accezione negativa, il parlamentarismo è un concetto che indica la degenerazione del sistema parlamentare, dovuta all'inefficacia dei rappresentanti che siedono nel parlamento o ad intrinseche difficoltà del sistema. In alcune esperienze storiche (l'[[Italia]] [[liberale]] e repubblicana, la Repubblica di Weimar in [[Germania]]), il parlamentarismo degenerò in una vera e propria tirannia: [[fascismo]] e [[nazismo]]. | ||
Senza arrivare a simili eccessi, il parlamentarismo ha sempre dato luogo a fenomeni degradanti e anti-democratici, come il ''trasformismo'' (i repentini cambiamenti di linea all'interno di uno schieramento politico) e la [[partitocrazia]] (potere dei partiti anziché del popolo). Ciò è intimamente legato al meccanismo del voto popolare, fondato sulla [[delega]], cioè sull'elezione di rappresentanti in Parlamento ai quali ogni elettore delega le proprie istanze. | Senza arrivare a simili eccessi, il parlamentarismo ha sempre dato luogo a fenomeni degradanti e anti-democratici, come il ''trasformismo'' (i repentini cambiamenti di linea all'interno di uno schieramento politico) e la [[partitocrazia]] (potere dei partiti anziché del popolo). Ciò è intimamente legato al meccanismo del voto popolare, fondato sulla [[delega]], cioè sull'elezione di rappresentanti in Parlamento ai quali ogni elettore delega le proprie istanze. | ||
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: «Il sistema rappresentativo, ben lungi dall'essere una garanzia per il popolo, crea e garantisce, al contrario, l'esistenza permanente di una aristocrazia governativa contro il popolo stesso ed il suffragio universale è unicamente un mezzo eccellente per opprimere e rovinare un popolo in nome proprio di una pretesa volontà popolare, presa come pretesto, o un gioco di prestigio grazie al quale si nasconde il potere realmente dispotico dello Stato, basato sulla Banca, la Polizia e l'Esercito». ([[Michail Bakunin]]) | : «Il sistema rappresentativo, ben lungi dall'essere una garanzia per il popolo, crea e garantisce, al contrario, l'esistenza permanente di una aristocrazia governativa contro il popolo stesso ed il suffragio universale è unicamente un mezzo eccellente per opprimere e rovinare un popolo in nome proprio di una pretesa volontà popolare, presa come pretesto, o un gioco di prestigio grazie al quale si nasconde il potere realmente dispotico dello Stato, basato sulla Banca, la Polizia e l'Esercito». ([[Michail Bakunin]]) | ||
Per questo, quantunque talvolta gli anarchici abbiano fatto ricorso alla tattica elettorale, <ref>Alle elezioni del febbraio [[1936]], la [[CNT]], organizzazione [[anarco-sindacalista]] spagnola che allora aveva un peso rilevantissimo tra i lavoratori, non si appellò all'astensionismo e così molti anarchici andarono a votare per il [[Fronte Popolare]] (che aveva promesso la liberazione dei detenuti politici se avesse vinto le elezioni), che infatti vinse le elezioni (si veda [ | Per questo, quantunque talvolta gli anarchici abbiano fatto ricorso alla tattica elettorale, <ref>Alle elezioni del febbraio [[1936]], la [[CNT]], organizzazione [[anarco-sindacalista]] spagnola che allora aveva un peso rilevantissimo tra i lavoratori, non si appellò all'astensionismo e così molti anarchici andarono a votare per il [[Fronte Popolare]] (che aveva promesso la liberazione dei detenuti politici se avesse vinto le elezioni), che infatti vinse le elezioni (si veda [[la_Rivoluzione_spagnola_%281936-39%29#Gli_anarchici_entrano_nel_secondo_governo_Caballero_.28novembre_1936_-_gennaio_1937.29|''Gli anarchici entrano nel secondo governo Caballero (novembre 1936 - gennaio 1937)'']]).</ref> <ref>[[Michail Bakunin]] nel [[1870]] si dichiarò possibilista riguardo all'elezione di membri della [[I Internazionale]], purché questo fosse un modo strategico per diffondere tra le masse i principi dell'[[anarchismo]], grazie alle agevolazioni materiali (es. viaggi gratis) e a tutte una serie di vantaggi (es. maggiori possibilità di propaganda politica).</ref> essi si schierano ostinatamente contro il voto e le elezioni parlamentari. Infatti, «ogni votazione è una sorta di gioco d'azzardo, come la dama o il "backgammon", con una lieve sfumatura morale, un gioco con il giusto e l'ingiusto, con le questioni morali; e naturalmente le scommesse lo accompagnano. Il buon nome dei votanti non è in discussione [...] Un uomo saggio non lascerà il giusto alla mercé del caso, né desidererà che esso prevalga mediante il potere della maggioranza». ([[Henry David Thoreau]]) | ||
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