Giuseppe Pinelli: differenze tra le versioni

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[[File:Pinelli2.jpeg|miniatura|Giuseppe Pinelli]]
[[File:Pinelli2.jpeg|miniatura|Giuseppe Pinelli]]
'''Giuseppe Pinelli''' (Milano, [[21 ottobre]] [[1928]] - [[16 Dicembre|16 dicembre]] [[1969]]) è stato un ferroviere ed un [[anarchia|anarchico]], animatore del [[Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa]]. Morì, a Milano, il [[16 dicembre]] [[1969]] precipitando da una finestra della questura di Milano, dove era '''illegalmente trattenuto''' per accertamenti in seguito alla Strage di Piazza Fontana.
'''Giuseppe Pinelli''' (Milano, [[21 ottobre]] [[1928]] - [[16 Dicembre|16 dicembre]] [[1969]]) è stato un ferroviere ed un [[anarchia|anarchico]], animatore del [[Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa]]. Morì, a Milano, il [[16 dicembre]] [[1969]], precipitando da una finestra della questura di Milano, dove era illegalmente trattenuto per accertamenti in seguito alla [[strage di Piazza Fontana]].


==Biografia ==
==Biografia ==
[[File:Pinelli.jpg|thumb|left|200px|Giuseppe Pinelli]]
[[File:Pinelli.jpg|thumb|left|200px|Giuseppe Pinelli]]
'''Giuseppe Pinelli''' nasce a Milano, nel quartiere popolare di Porta Ticinese, il [[21 ottobre]] [[1928]]. Finite le elementari è "costretto" ad andare a lavorare prima come garzone, poi come magazziniere. La sua innata sete di conoscenza lo porta a colmare le sue lacune da autodidatta, attraverso la lettura di centinaia e centinaia di libri.  
Giuseppe Pinelli nasce a Milano, nel quartiere popolare di Porta Ticinese, il [[21 ottobre]] [[1928]]. Finite le elementari è "costretto" ad andare a lavorare prima come garzone, poi come magazziniere. La sua innata sete di conoscenza lo porta a colmare le sue lacune da autodidatta, attraverso la lettura di centinaia e centinaia di libri.  


Nel [[1944|44]]/[[1945|'45]] partecipa alla [[gli anarchici e la resistenza antifascista|Resistenza]] [[antifascismo|antifascista]] come staffetta delle [[Brigate Bruzzi e Malatesta]]. Dopo la fine della guerra "Pino" continua a rimanere convinto ed attivo, partecipando con entusiasmo alla crescita del movimento anarchico a Milano.
Nel [[1944|'44]]-[[1945|'45]] partecipa alla [[gli anarchici e la resistenza antifascista|Resistenza antifascista]] come staffetta delle [[Brigate Bruzzi e Malatesta]]. Dopo la fine della guerra "Pino" continua a rimanere convinto ed attivo, partecipando con entusiasmo alla crescita del [[movimento anarchico]] a Milano.


Nel [[1954]] vince un concorso ed entra nelle ferrovie come manovratore. L'anno successivo si sposa con [[Licia Rognini]], incontrata ad un corso di esperanto. Nel [[1963]] si unisce ai giovani anarchici della "[[gioventù Libertaria]]", due anni dopo è tra i fondatori del [[circolo "Sacco e Vanzetti"]]. Nel novembre del [[1966]], da attivo militante anarchico, sostiene [[Gennaro De Miranda]], [[Umberto Tiboni]], [[Gunilla Hunger]], Tella e altri ragazzi del giro dei cosiddetti capelloni nella stampa delle prime copie della rivista «Mondo Beat». A tal scopo utilizza la sezione anarchica "Sacco e Vanzetti" di via Murilio.
Nel [[1954]] vince un concorso ed entra nelle ferrovie come manovratore. L'anno successivo si sposa con [[Licia Rognini]], incontrata ad un corso di [[esperanto]]. Nel [[1963]] si unisce ai giovani [[anarchici]] della "[[Gioventù Libertaria]]", due anni dopo è tra i fondatori del [[Circolo "Sacco e Vanzetti"]]. Nel novembre del [[1966]], da attivo militante [[anarchico,]] sostiene [[Gennaro De Miranda]], [[Umberto Tiboni]], [[Gunilla Hunger]], Tella e altri ragazzi del giro dei cosiddetti capelloni nella stampa delle prime copie della rivista «Mondo Beat». A tal scopo utilizza la sezione anarchica "Sacco e Vanzetti" di via Murilio.


Nel [[1968]] uno sfratto costringe i militanti alla chiusura del circolo ma, il [[1 maggio|1° maggio]] Pinelli è tra gli inauguratori di un nuovo circolo, in piazzale Lugano 31, a pochi metri dal "[[Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa|Ponte della Ghisolfa]]". Al nuovo Circolo si succedono cicli di conferenze e assemblee dei dei primi comitati di base unitari, i mitici [[CUB]], che segnano la prima ondata di [[sindacalismo]] di [[azione diretta]], al di fuori delle organizzazioni sindacali ufficiali. "Pino" è tra i promotori della (ri)costruzione della sezione dell'[[Unione Sindacale Italiana]] (USI), l'organizzazione di ispirazione [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalista-rivoluzionaria]] e libertaria.
Nel [[1968]] uno sfratto costringe i militanti alla chiusura del circolo ma, il [[1 maggio|1° maggio]] Pinelli è tra gli inauguratori di un nuovo circolo, in piazzale Lugano 31, a pochi metri dal "[[Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa|Ponte della Ghisolfa]]". Al nuovo Circolo si succedono cicli di conferenze e assemblee dei dei primi comitati di base unitari, i mitici [[CUB]], che segnano la prima ondata di [[sindacalismo]] di [[azione diretta]], al di fuori delle organizzazioni sindacali ufficiali. "Pino" è tra i promotori della (ri)costruzione della sezione dell'[[Unione Sindacale Italiana]] (USI), l'organizzazione di ispirazione [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalista-rivoluzionaria]] e libertaria.
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