Biblioteca Franco Serantini

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Parte della raccolta a scaffale aperto della BFS
Logo della BFS

La Biblioteca Franco Serantini (BFS) è un centro di documentazione sulla storia politica e sociale del XIX e XX secolo nato nel 1979 in ricordo di Franco Serantini, un giovane anarchico di origine sarda, morto a Pisa nel 1972 nel carcere del Don Bosco, dopo essere stato percosso e fermato dalla polizia mentre partecipava ad una manifestazione antifascista. Scopo principale del centro è quello della conservazione e della valorizzazione della memoria del movimento anarchico, operaio e sindacalista dalla nascita ai giorni nostri; delle “eresie politiche” della sinistra; delle organizzazioni di base, dei gruppi antimilitaristi, femministi e dei movimenti studenteschi sorti in Italia dalla fine degli anni '60 in poi. Dal 1995, inoltre, è attivo un progetto speciale dedicato a reperire e conservare i documenti e le testimonianze riguardanti l'antifascismo, la Resistenza e la lotta di liberazione a Pisa e provincia.

La BFS è gestita dall'omonimo circolo culturale, che si occupa di mantenere aperto il Centro, offrire i servizi al pubblico, promuovere studi e ricerche su argomenti di storia sociale e contemporanea, conservare e valorizzare il patrimonio posseduto attraverso iniziative culturali di vario genere (mostre, convegni, seminari, pubblicazioni scientifiche), mantenere relazioni con altre associazioni, enti e istituti ugualmente dedicati o interessati alla memoria storica.

L'Archivio della biblioteca è stato riconosciuto di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per la Toscana e uno dei principali fondi archivistici – il Fondo P. C. Masini – è stato inserito nel progetto della stessa Soprintendenza denominato «Archivi della cultura del Novecento in Toscana».

Biblioteca Franco Serantini, via I. Bargagna n. 60 - 56124 Pisa
e-mail: segreteria@bfs.it

Storia

Manifesto per l'inaugurazione della Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1979

La nascita della Biblioteca risale al 1979, quando gli anarchici pisani, su proposta di Franco Bertolucci, decidono di intitolare a Franco Serantini la raccolta che stava prendendo corpo nei locali della sede politica. La Biblioteca mantiene inizialmente un'impostazione di stampo "militante", rivolta ad una fruizione interna al gruppo anarchico, ma ben presto i promotori aprono le porte agli studiosi e al dialogo con la cittadinanza, ponendo le basi di un duraturo progetto culturale improntato sia all'impegno sociale che alla scientificità storiografica.

La sede della Federazione Anarchica Pisana, situata in via S. Martino 48, viene abbandonata nel 1986 a causa del mancato rinnovo del contratto di locazione. Costretti a denunciare l'assoluta mancanza di spazi sociali per l'associazionismo di base, i curatori della "Serantini" occupano l'ottocentesco Palazzo Cevoli, di proprietà comunale, condividendolo con altre associazioni cittadine. La risposta da parte dell'amministrazione è un'ingiunzione di sfratto, presto diventata esecutiva, e solo nel 1992 si prospetta finalmente una via d'uscita al problema, quando la Provincia di Pisa assume l'impegno di tutelare e valorizzare il patrimonio della Biblioteca individuando dei locali autonomi all'interno del complesso scolastico Concetto Marchesi, dove la "Serantini" è rimasta fino al 2011, quando ha terminato il trasferimento del proprio patrimonio, iniziato nel 2008, presso l'Archivio generale dell'Università di Pisa.

Il primo nucleo librario è costituito dalla donazione dell'anziano anarchico Gino Giannotti, operaio di Santa Croce sull'Arno: una collezione di circa 1.500 pezzi stampati a partire dal 1840, di interesse politico, storico, filosofico, economico e letterario, in grado di offrire uno spaccato delle letture e quindi della crescita culturale e politica di un militante autodidatta nella prima metà del Novecento. Accanto a questo patrimonio la Biblioteca inizia a raccogliere materiale bibliografico di aggiornamento ma anche edizioni risalenti agli albori del movimento operaio, alcune significative per la loro rarità. La politica degli acquisti viene integrata dalle numerose donazioni e specifici nuclei sono stati mantenuti come fondi autonomi intestati al nome del donatore. Tra i fondi personali di maggior interesse si segnalano quelli di Joseph Cono, anarchico italiano emigrato negli Stati Uniti, e di Pier Carlo Masini, testimonianza di un consolidato rapporto di collaborazione e amicizia determinante anche per la nascita della «Rivista storica dell'anarchismo» (uscita tra il 1994 e il 2004) e oggi continuata dai «Quaderni della Rivista storica dell'anarchismo».

Offrendo consolidate garanzie di serietà scientifica, di approccio critico e di consapevolezza nella gestione archivistica e biblioteconomica, la "Serantini" è riuscita ad attrarre diversi complessi documentari provenienti da amici, studiosi e militanti delle organizzazioni protagoniste della scena extraparlamentare, non solo anarchica, degli anni '60 e '70. Nella sezione archivi i fondi di persone e di organizzazioni si sono rapidamente moltiplicati, fino a fare della "Serantini" un centro di primo piano, e non solo a livello locale, per lo studio della cosiddetta "stagione dei movimenti". Da segnalare che la Biblioteca partecipa anche alla rete degli Istituti storici della Resistenza, in qualità di ente collegato.

Il patrimonio complessivo è giunto a contare circa 40.000 monografie (libri e opuscoli) e 4.300 testate di periodici e numeri unici, con una discreta presenza di materiali in lingua straniera, circa 6.000 fotografie e cartoline illustrate, 5.000 manifesti e tatzebao, migliaia di volantini, un centinaio di fondi archivistici, buona parte dei quali dichiarati di "notevole interesse storico" da parte della Soprintendenza, numerose registrazioni sonore e video, nonché quadri, gessi, litografie e testimonianze materiali come cimeli, bandiere, stendardi e striscioni. Il catalogo elettronico della Biblioteca utilizza il software open source Koha ed è consultabile, oltre che dal sito della Biblioteca, sia sul MetaOpac Pisano che sul nazionale MetaOpac Azalai del CILEA.

Considerando le attività di raccolta, ordinamento e conservazione strettamente connesse alla ricerca storica e alla promozione di una cultura libertaria nel dibattito contemporaneo, la "Serantini" si è adoperata sia sul versante della produzione editoriale (con le Edizioni BFS), sia nell'organizzazione di convegni, esposizioni, seminari e giornate di studio. Dal 4 al 6 settembre 2009 ha ospitato la XIV conferenza internazionale della FICEDL.

Per valorizzare il contributo offerto dai molti collaboratori dell'istituto si è formalizzata nel 1995 un'Associazione «Amici della Biblioteca» [1] (oggi Onlus), che fornisce un supporto essenziale di impegno volontario e aiuto economico; tra i principali animatori e sostenitori dell'Associazione. Gli aderenti provengono da varie esperienze politico-culturali e sono distribuiti sull'intero territorio nazionale, oltre che all'estero. L'Associazione edita un bollettino «La Biblioteca» distribuito gratuitamente che viene pubblicato due o tre volte all'anno.

Il Circolo Culturale

Il «Circolo Culturale Biblioteca Franco Serantini» è stato costituito nel gennaio 1982 come centro permanente di vita associativa a carattere volontario e senza scopi di lucro. Il circolo è la struttura organizzativa che gestisce la BFS.

I suoi scopi principali sono:

  • far conoscere alle nuove generazioni la vita e l'impegno politico e sociale di Franco Serantini;
  • conservare, sistemare, catalogare e incrementare le collezioni di documenti, libri, periodici e altro materiale raccolti sotto la denominazione di «Biblioteca Franco Serantini»;
  • potenziare gli strumenti tecnici a disposizione della BFS;
  • pubblicare periodici scientifici, collane editoriali, cataloghi e ricerche inedite ed originali relative al patrimonio e agli scopi associativi della BFS;
  • patrocinare le manifestazioni che, in Italia ed all'estero, possano favorire la conoscenza della BFS;
  • promuovere ed organizzare attività a carattere culturale come mostre, convegni, seminari, documentari, film, borse di studio, premi letterari e di saggistica, con lo scopo di valorizzare il patrimonio storico documentario della BFS;
  • stipulare accordi e commesse di ricerca per temi specifici con specialisti, singoli o in gruppo, istituti universitari e non universitari;
  • favorire con iniziative di solidarietà, mutuo appoggio e volontariato, la crescita civile, culturale, politica e sociale dei lavoratori e delle classi subalterne, attraverso una effettiva pluralità di partecipazioni alle decisioni dello sviluppo della lotta di emancipazione per la libertà e la giustizia;
  • favorire la conoscenza della storia e delle tradizioni del movimento operaio, anarchico e libertario.

Note

  1. Tra gli obiettivi dell'Associazione:
    • il completamento e l'incremento delle raccolte di documenti, libri, fotografie, periodici ed altro materiale;
    • il potenziamento delle risorse tecnologiche a sostegno dell'attività di catalogazione del patrimonio bibliografico e archivistico della BFS;
    • il patrocinio delle manifestazioni;
    • la promozione e l'organizzazione delle attività a carattere culturale come mostre, convegni, seminari, premi letterari e di saggistica, film e documentari, borse di studio che, in Italia e all'estero, possano favorire la conoscenza della BFS.
    Tra i progetti dell'Associazione c'è anche quello di dotare la BFS di una sede idonea alla conservazione e alla fruizione del prezioso patrimonio, attraverso il recupero e la ristrutturazione di un edificio secondo le regole della bioedilizia e della biocompatibilità (materiali ecologici, risparmio e recupero, energie rinnovabili).

Voci correlate

Collegamenti esterni